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Autore: lannigons    07/07/2014    2 recensioni
Figlia di un alberghiero,Ginevra,o Ginny,è una ragazza che grazie alla sua migliore amica Aurora era felice e forte. Stavano finendo la quinta superiore e progettavano per il futuro. Ma qualcosa portò via Aurora dalla piccola Ginny,un motivo stupido,dei biglietti per un concerto. Ginevra non aveva mai odiato una band così tanto. Dopo un lungo periodo richiusa in se stessa e buttata sullo studio arrivarono gli ultimi esami e il lavoretto estivo di turno. Non si aspettava certo di incontrare quella band tanto odiata. Un giorno, un ragazzo con occhiali da sole,maglia grigia e felpa rossa con il cappuccio tirato su si avvicinò alla direzione. Ginny prese il postondi suo padre quando vide quel ragazzo senti 'Sorry,room 125,please' lei,annuii prendendo le chiavi. "Sorry you are?" 'Styles,Harry Styles' e quello fu il loro primo incontro.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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"Cara Aurora. Sono io,la tua piccola Ginny,mi manchi. Perchè l'hai fatto? Per un biglietto poi? Stupida troia. Sei una oca, ti odio così tanto. Per colpa tua non rido più, non sorrido più. Li odio quelli. Stavo ascoltando proprio una loro canzonr quando è successo il misfatto. Venivo da te per studiare,ricordi? Ero serena, eri felice,poi appena arrivata ti trovo lá per terra in un lago di sangue. Nessuno più si avvicina al tuo banco. Io mi siedo sempre lì vicino, faccio finta per 5 stupide ore che tu sia lì, ma,ma non puoi parlare. Non puoi nemmeno farmi ridere. Papá mi ha assegnato un lavoretto estivo dopo gli esami. "Titolare delle superstar" spero mi tocchino i 5secondsofsummer invece che i Onedirection. Ci starei malissimo. Soprattutto li tratterei male. Mi ricordo che avevi il diario di scuola pieno di foto di Harry ed eri fissata con lui. Mi manchi brutta scema stupida. Mi manca ridere con te nel parco vicino all'Hotel o mi manca rubare qualcosa dal buffet con te. Qui a Como manca la tua aria. Spero che almeno lì sia migliore. Be,smetto di scrivere per oggi. Con amore. La tua Ginny." Firmaò la lettera con il viso rigato di lacrime. La chiuse in una busta bianca per poi guardare una foto vecchia insieme. Odio e tristezza salivano sempre di più in lei. Decise di buttarsi sullo studio per evitare di sconcentrarsi. Avrebbe girato per il mondo e fatto la ballerina. Con i capelli rossi e lunghi, raccolti in una traccia si mise a studiare inglese più che poteva.Era così decisa a superare l'anno per lei. Sentì bussare e alzò gli occho dal libro tenendosi un panno che la copriva dal freddo. disse con quel poco di voce rimasto. Era sua madre,bella,alta, occhi chiari e capelli biondi e soprattutto sapeva più o meno darle consigli. accennò un sorriso per quel gesto tanto dolce da parte della madre. disse sedendosi sul letto della figlia preoccupata per lei. abbassò la testa leggermente innervosita mentre gli occhi verdi continuavano a lasciar andare lacrime. annuii accarezzandole la gamba dolcemente. sussurra prendendo la tazza in mano bevendo un sorso assaporandolo per bene,thè al limone,il migliore dell'hotel,quello che davano alle star soprattutto inglesi. si alzò immediatamente dal letto andando verso la porta. riprese a guardare il libro studiando bene quei verbi e a sorseggiare bene il thè. Arrivò subito sera, come nei soliti inverni , chiuse il libro alle sei del pomeriggio , bussarono ancora , ancora la madre , che questa volta non aspettò il suo permesso di entrare per entrare. La guardò leggermente preoccupata. sospirò guardandola. sospirò la rossa gusrdando i vestiti annuii la madre prendendo la tazza uscendo poi dalla stanza. La rossa,allora prese un vestito nero aderente e delle scarpe col tacco. Si vestì in poco tempo ovviamente lavandosi e pettinandosi prima,lasciò cadere i lunghi capelli rossi e mossi lungo la schiena. Dopo poco uscì dalla stanza sistemandosi in sala riunioni sperando che passò in fretta,aveva sonno e non voleva fingere di sorridere. Poco dopo di lei arrivarono tutti. suo padre iniziò come ai soliti modi. strinse i pugni irritata all'idea del manager italiano dei Oned. Si morde piano il labbro sempre più irritata. "I manager italiani sono del tutto deficenti. " pensò lei. disse suo padre e le fece segno di andare da lui,lei tentò di scappare però poi lo raggiunse e si presentò. si staccò dal microfono per tornare poi al suo posto e quella sera andare a dormire ripensando a tutta quella merda di giornata e di vita. Ma non doveva crollare come Aurora,non lei,lei non poteva farlo.
   
 
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