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Autore: 888asuka888    27/08/2008    2 recensioni
Questa storia è la mia personale continuazione di Harry Potter, tiene presente tutti gli avvenimenti dei sette libri e ha come protagonisti i figli degli eroi di questo libro più qualche personaggio di mia invenzione. E' la mia prima storia, spero vi piaccia
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1:                       

Tempo di partenze

 

Quell’anno l’autunno sembrò non arrivare mai, almeno così sembrava a una bambinetta dai lunghi capelli rossi e dagli occhi verdi, suo vanto, perché identici a quelli del padre. Ancora non poteva credere all’euforia di suo fratello Albus, solitamente così tranquillo, mentre l’aiutava a preparare le valige ipotizzando come sarebbe stato bello averla con loro. James al contrario non smetteva un attimo di punzecchiarlo, come sempre del resto, quei due non potevano essere più diversi, come il giorno e la notte. Suo padre era solito dire alla moglie, quando credeva di non essere ascoltato che era tutta colpa dei loro nomi, si insomma uno era James, l’altro Severus, due nomi destinati a scontrarsi tutta la vita e per l’eternità. Lily rideva quando litigavano e si vantava che se nella vita precedente era James Sirius a trionfare con lei in questa primeggiava il grande Albus Severus Potter.

Toc toc

“Entra papà”, un uomo, ancora bello e grande agli occhi della figlia, entro in quella angusta camera “Piccola sei pronta?Meglio non fare aspettare la mamma, sai vuole che tutto sia perfetto”

E così, come ogni anno ad autunno, si recarono alla stazione di Londra e tra il binario 9 e il binario 10, proprio davanti al muro, saltarono. Eccolo il momento tanto atteso, tanto sospirato era arrivato anche per lei, King's Cross stava per prendere il treno per Hogwarts!

Una voce, alle sue spalle la fece per un attimo sussultare, tanto era immersa nei suoi pensieri, “Ciao Hugo, non ti ho sentito arrivare, pronto per la partenza?”

Eccoli li, tutta la nuova generazione dei “figli dei salvatori del mondo” come il mondo magico li aveva simpaticamente battezzati: a capo della coda, l’estroverso e lo scavezzacollo del gruppo con la battuta sempre pronta James Potter, il più grande, Grifondoro e cacciatore a Quidditch, seguivano Al e Rose, ormai inseparabili, anche loro finiti nella casa dei Grifoni, per la felicità di Ron e a chiudere la squadra loro due, Hugo e Lily ancora inconsapevoli di quello che la scuola stava loro per offrire.

Poco più in là, un paio di occhi di ghiaccio guardavano un po’ invidiosi la scena, non che la loro non fosse una famiglia felice come quella, tuttavia a loro mancava qualcosa, la spontaneità forse, o forse qualcosa di più, ancora non lo aveva capito. Non poteva aspettarsi molto, considerando come era stata la sua di infanzia non poteva che ringraziare il cielo di essere diventato l’uomo che era, nonostante tutto. Draco Malfoy guardava e aspettava, aspettava che la figlia smettesse di piangere esasperato. L’aveva viziata, ecco cosa aveva fatto, aveva viziato la sua adorata Bella e ora lei non voleva partire. C’era da aspettarlo da una bambina di 11 anni. C’era da aspettarselo anche se era una Malfoy, perché ormai anche loro stavano cambiando, quella sua sconsiderata figlia non era altro che il primo segnale del cambiamento. Grazie al cielo c’era Scorpius Hyperion, lui si che portava avanti il buon nome della famiglia, Serpeverde, Cercatore già al suo primo anno, rientrava perfettamente nei canoni dei Malfoy, e lui era fiero di quel figlio.

Ecco il momento è arrivato, verde e azzurro si incrociano, un cenno con il capo per salutarsi e le due famiglie si avvicinano al treno, pronto a portare via i loro figli.

Rumori, risate canti si alzano, qualche lacrima scende dal viso di genitori felici, i soliti curiosi guardano le famiglie dei “salvatori del mondo”. È per questo che hanno deciso di vivere tra i babbani, perché li, nell’indifferenza, possono vivere tranquilli la loro vita, senza dover sopportare quegli sguardi indagatori, alcuni persino ostili. “ Una cosa di cui ancora non mi capacito, dopo anni, è la capacità dell’uomo di odiare ” Ron lo guardò,un po’ sorpreso dalla frase dell’amico: “ Che intendi Harry? ”. “ Guardali, tra loro c’è chi ci porta rancore perché non abbiamo permesso la rinascita della specie, c’è chi ci odia perché abbiamo ucciso delle persone che amavano e c’è chi spera che non tutto è perduto.” “ Ma come?Ti riferisci a Malfoy” chiese il solito Ron che non guardava mai con attenzione ciò che gli stava attorno, “NO tesoro, lui forse è uno dei pochi che ha tentato di cambiare per i proprio figli. Si riferisce a tutti gli altri. Forse però aveva ragione lui, Lenticchia, quando ti prendeva in giro per il fatto che sei tonto.” Eccola la solita Herm, una battuta detta apparentemente così, senza nessuno scopo, quando in realtà era questo che voleva suscitare, le nostre risate per distogliere l’attenzione dal problema vero. Non fa niente comunque, non è tempo per elucubrazioni, bisogna sorridere al nuovo giorno.

Gli ultimi baci, gli ultimi saluti e le ultime raccomandazioni.

Finalmente si parte.

Unica meta: Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts!

  
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