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Autore: black_eyes    07/07/2014    5 recensioni
per la Huntbastian week tanti feels diversi
Lunedì 7: Infanzia
Martedì 8: Not like me
Mercoledì 9: Primogenito
Giovedì 10: Amico di penna / amico di tastiera
Venerdì 11: Scambio di corpi
Sabato 12: Masquerade
Domenica 13: Proposta
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Sebastian Smythe
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Per la prima giornata della Huntbastian week un pò di fluff ...
Non è betata sorry. Ma vi auguro una buona lettura!

 

Sebastian stringeva la mano di sua madre mentre stavano andando al parco, era una bella giornata di fine Giugno, e lui, solo per quel pomeriggio l'aveva scongiurata di accompagnarlo.

S'il vous plaît maman!” Le chiese infatti poche ore prima “seulement pour aujourd'hui! S'il vous plaît!” Domandò congiungendo le mani davanti a sé.

“Sebastian Andrew Smythe,” lo richiamò Sibylle inarcando un sopracciglio e fissandolo da sopra la rivista di moda “quante volte ti ho detto che si parla in inglese? Non siamo in Francia.”

Sebastian si morse il labbro inferiore e infine trasse un profondo respiro “per favore maman, possiamo andare al parco? Solo per oggi!” La fissò sotto la frangetta bionda “per favore!” supplicò con un marcato accento francese.

“E va bene” sospirò tirandolo sulle proprie gambe e dandogli un bacio a stampo sporcandogli di rossetto la guancia pallida. “Andremo al parco. Ma promettimi che farai esercizio di pronuncia. Ok?” Gli chiese tirando fuori dalla propria tasca un fazzoletto e inumidendolo per passarlo sopra alla guancia di suo figlio.

Maman!” Borbottò Sebastian ridacchiando quando Sibylle gliela strofinò con il fazzoletto “e va bene … prometto.” Le strinse le braccia attorno al collo. “Je t'aime” le sussurrò dolcemente e nascondendo il viso nel suo collo.

Sibylle sorrise passandogli una mano sulla schiena “lo so amore. Forza, andiamo a prepararci per il parco!” Disse facendogli il solletico sui fianchi per poi farlo scendere dal proprio grembo.

Sibylle si sedette su una panchina fissando suo figlio, aveva appena 8 anni ma era un vero e proprio ometto, dopo il divorzio avvenuto con suo marito Henry era successo tutto velocemente, il trasferimento con annesso cambio di casa, l'addio di Sebastian ai suoi compagni di classe. Ma Bas non aveva battuto ciglio, aveva seguito sua madre e l'aveva aiutata nel sistemare i vari scatoloni e decidere cosa mettere nelle loro camere da letto.

Sebastian era felice, felice come lo era stato poche volte in quell'ultimo anno, e adesso che era al parco avrebbe potuto giocare e farsi nuovi amici, ma nonostante andasse accanto agli altri bambini nessuno gli rivolgeva la parola, così decise di restare nell'angolo; avrebbe potuto fare amicizia con gli altri con calma, c'era tempo, no?

Stava giocando in un piccolo spiazzo erboso da solo, quando un bambino, nel silenzio più assoluto, gli si sedette in parte.

Aveva i capelli a spazzola, una maglietta blu e dei pantaloni a fantasia militare; non disse una parola, non si mostrò neanche interessato al francesino che lo fissò incuriosito.

“Ciao.” disse Sebastian timido muovendo una mano davanti al viso dell'altro “come ti chiami?”

L'altro bambino strinse le labbra e si passò una mano sugli occhi.

“Ehy.” Gli si sedette davanti, invadendo il suo spazio personale “tutto ok bambino?” Gli chiese aggrottando la fronte e allungando un braccio in avanti.

L'altro bambino annuì e fissò da un'altra parte “mi chiamo Hunter.” Disse in tono distaccato.

“Come mai sei arrabbiato?” Gli chiese Sebastian incrociando le gambette sotto di sé e inclinando il capo a destra.

“Non sono arrabbiato” mugugnò imbronciato “solo che … papà dice che non bisogna mischiarsi con la … gente normale” aggrottò la fronte scuotendo il capo “ma così non posso farmi nessun amico.” Scosse le spalle “papà dice che gli amici non servono a niente.”

Sebastian gli mise una mano sul braccio “maman invece dice che gli amici sono importanti, che bisogna circondarsi di brave persone” gli tolse la mano e incrociò le braccia contro il proprio petto facendosi pensieroso “però anche io non ho amici.” Si morsicò il labbro inferiore “vuoi essere mio amico?” Gli sorrise porgendogli la mano destra “io sono Sebastian Smythe.”

L'altro bambino fissò quella mano e la strinse con vigore sorridendo felice “io sono Hunter … Hunter Clarington.”


SOOOOOOO è terminata, non è niente di che e bho.
Grazie per aver letto! A domani! (?) sempre che vorrete leggere XD
  
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