Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: Ombra1983    07/07/2014    4 recensioni
Storia ambientata durante il libro "Il Portale delle Tenebre" (ultima parte di "A Storm of Swords" in originale, sul finire della quarta stagione televisiva). Cosa sarebbe successo se Sansa Stark si fosse trovata sola a Nido dell'Aquila, senza Ditocorto, ma comunque al centro di uno dei suoi intrighi dai risvolti inaspettati?
Una storia romantica scritta da un ragazzo ma dal punto di vista di una ragazza, un piccolo "what if ?" nel meraviglioso mondo de Il Trono di Spade.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lysa Tully, Nuovo personaggio, Petyr Baelish, Sansa Stark
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sansa si buttò sopra il letto ancora vestita e ridacchiante. Aveva vinto la scommessa con se stessa: per il terzo giorno consecutivo sir Simon era stato un eccellente cavalier servente.
Il primo giorno l'aveva portata nella biblioteca di Nido dell'Aquila a vedere i testi di epica romantica e Sansa era rimasta sorpresa dalla competenza letteraria del cavaliere: non solo conosceva bene testi ed autori ma era anche capace di orientarsi bene tra gli scaffali! Dopo che la giovane Stark aveva scelto un paio di testi particolarmente interessanti, sir Simon l'aveva portata nelle cucine dove si erano fatti dare un sincero vinello leggero, frutta e dolci, per poi portare tutto in cima ad una delle torri della rocca dove lui aveva letto per Sansa tutto il pomeriggio. La sera, quando si era fatto sia buio che freddo, erano scesi in uno dei saloni dove la lettura era continuata davanti al fuoco.
Non era solo un bravo lettore, sir Simon Royce era anche capace di commenti arguti e divertenti, rendendo più interessante la lettura con piccole anticipazioni di quello che c'era nelle pagine successive.
Il secondo giorno sir Simon era scomparso fino al tardo pomeriggio, con grande rammarico di Sansa che pensava come la dedizione del suo cavalier servente fosse durata così poco. Però, quando il cielo cominciava ad imbrunirsi, eccolo che era tornato dalla Valle con un gruppo di guitti erranti, i quali avevano messo in scena alcune divertenti facezie legate al personaggio del leggendario Florian, uno dei personaggi letterari preferiti da Sansa. Si era fatta scappare questa sua passione il giorno prima ma sir Simon non aveva dato adito di averla recepita, invece non solo lo aveva fatto ma vi aveva
anche architettato sopra un piano apposta per compiacerla.
Il terzo giorno, quel giorno, Sansa aveva visto sir Simon Royce venirla a cercare subito dopo colazione. Insieme avevano percorso tutta la strada in discesa che da Nido del Falco portava alla Valle, dove lui l'aveva portata a cavallo tutto il pomeriggio tra prati tempestati di fiori invernali e boschi di alberi di montagna. Durante la cavalcata lui gli aveva parlato della storia della Valle di Arryn: dell'antico Regno della Montagna e della Valle, dell'arrivo degli Andali, di come i maestri dibattessero ancora sulla data esatta di quel fatto, dell'avvento dell'era della cavalleria, della ribellione contro i Targaryen durante la quale la Valle aveva combattuto al fianco degli Stark e dei Baratheon, di come casa Royce sedesse ancora nell'antica città di Pietra di Rune come al tempo dei Primi Uomini. Erano tornati al castello solo a notte fatta.
Sir Simon le aveva anticipato che, se lei avesse voluto, sarebbe potuta venire a vedere gli allenamenti suoi e dei suoi amici con la spada, durante i quali ci sarebbe stato anche un ristoro per lei ed altre dame. Ovviamente Sansa aveva accettato immediatamente.
La giovane Stark non aveva idea di cosa sir Simon potesse aver architettato per i giorni ancora successivi e si chiedeva con rammarico se sarebbe riuscito a mantenere aspettative cosi alte anche in seguito. Però aveva fiducia in lui.
Non voleva sbilanciarsi troppo, in fondo lo conosceva solo da tre giorni, ma sicuramente poteva dire che lui era l'unica persona a sud di Grande Inverno che incarnasse davvero il concetto di cavalleria. Forse davvero il mondo non era tutto come Approdo del Re.
Sansa si addormentò con quel dolce pensiero, sentendosi per la prima volta al sicuro dopo tanto tempo.
Il giorno successivo fece colazione in fretta e poi si diresse al cortile della piazza d'arme di quella fortezza grande come una piccola città. Là trovò una scena che le fece sobbalzare il cuore in gola e che sembrava uscita da un libro: sir Simon vestiva una giubba di cuoio borchiata con spesse lamine di bronzo sopra le quali erano incise delle rune, sulle braccia e sulle gambe portava parastinchi e monili dello stesso materiale. Stava affilando la sua spada con un apposita pietra ed accanto a lui aveva lo scudo recante il simbolo della sua casata: le rune incise sulla superficie color ruggine.
Sansa si ricordò una delle tante cose che lui le aveva detto il giorno prima: l'antica casa Royce credeva nel potere delle rune, specie in quello inciso sopra il bronzo dei Primi Uomini. Quel potere poteva anche difendere in battaglia.
Accanto al giovane cavaliere c'erano altri tre suoi pari, tutti vestiti con cotte di anelli di ferro lucido, con le spade al fianco e con gli scudi recanti le insegne delle loro casate. Sansa, a differenza di Arya, era sempre stata molto brava in araldica ed identificò subito a quali nobili famiglie appartenevano: c'era la Y azzurra in campo rosso di casa Coldwater, le acuminate punte grige su sfondo nero di casa Tollet e le ali dorate sopra la scacchiera di casa Shett.
Sansa sapeva che erano tutte famiglie vassalle dei Royce.
Sir Simon le si avvicinò sorridendo, poi le si inchinò per baciarle la mano:
"Mia signora, giornata ideale per tirar di scherma, non trovate ?"
Lei ridacchiò: "Non mi intendo molto di spada, tranne per quello che ho letto, ma credo di si. L'aria è fresca e frizzante, inoltre la vostra comitiva mi sembra affiatata".
"Lo è davvero" rispose lui "Posso presentarvi sir Francis Coldwater, sir Mark Tollet e sir Sander Shett?"
Sansa si esibì in un elegante riverenza ed i tre cavalieri chinarono il capo in segno di omaggio.
Dalla parte opposta del cortile, arrivarono tre giovani dame che parlottavano amabilmente tra loro, scambiando occhiate eloquenti ai giovani in armatura e sussurrandosi cose all'orecchio. Sansa credette di notare una di loro arrossire guardando sir Simon ... come osava? Non erano state invitate dagli altri tre? Chiedendo venia, la giovane Stark si avvicinò al gruppetto dove si presentò.
"Voi siete la figlia ... naturale di lord Baelish, vero?" disse proprio la ragazza che Sansa aveva visto occhieggiare sir Simon.
"Si, sono io" rispose lei facendo appello alla propria educazione mentre invece dentro di se pensava "Io sono una Stark di Grande Inverno, una delle otto grandi case del Regno. Il tuo sangue non sarà mai nobile come il mio".
"Possiamo sederci tutte insieme mentre vediamo questi valorosi duellare" propose un'altra delle giovani.
"Oh si" disse la terza "E mentre aspettiamo i valletti che ci portino la spuntino!"
Sansa accettò di buon grado e prese posto con le altre su degli scranni di pietra scavati nella parete. Nel frattempo i giovani cavalieri si erano già preparati ed avevano calzato i loro elmi metallici per proteggere la testa.
"Avanti, cominciamo" disse sir Francis Coldwater.
Sir Simon si era portato ad un angolo del cortile ed aveva alzato la sua spada in segno di saluto: "Pietra di Rune! Noi ricordiamo!". Sir Mark Tollet era all'angolo opposto ed alzò la sua arma ricambiando il saluto: "Valle Grigia! Dove tutto è più oscuro!".
Quindi si caricarono e fu un mulinare di lame, di affondi, di fendenti in cerca di un varco nella difesa dello scudo avversario. Era diverso dai duelli spada contro spada che Sansa aveva visto a Grande Inverno ed a Approdo del Re: lo scudo rendeva tutto più tattico, obbligando i cavalieri a calcolare ogni singolo colpo poiché ogni movimento d'attacco costringeva la difesa ad aprirsi più o meno, a seconda della spregiudicatezza dell'assalto e dell'abilità del cavaliere. Sir Mark Tollet era più frenetico nei suoi attacchi, costringendo sir Simon ad indietreggiare spesso; tuttavia questo lo faceva stancare più rapidamente e lo portava ad aprire maggiormente la propria difesa. Le stoccate del giovane Royce erano minori come numero ma più precise.
Dopo diversi minuti, sir Mark ormai ansimante lanciò una serie di fendenti all'altezza ora del viso ora delle gambe del suo avversario, costringendolo ad alzare ed abbassare ritmicamente lo scudo per difendersi. Sansa rabbrividì: sarebbe bastato un banale errore ed il pover sir Simon si sarebbe ritrovato con la spada nemica sbattuto contro l'elmo o sul ginocchio. Accanto a lei, la ragazza per la quale aveva provato tanto astio invece era raggiante e lanciava urla di sostegno a sir Mark. Che sciocca che era stata, si disse, lei non stava affatto occhieggiando sir Simon. Questo pensiero la fece stare meglio.
I fendenti di sir Mark si facevano sempre più lenti per la fatica ed alla fine il giovane Royce fece la sua mossa: con lo scudo scansò la spada avversaria spingendola di lato e sbilanciando il suo avversario, appena la manovra ebbe effetto sir Simon fece un affondo di lama che portò la punta contro la gola di sir Mark, nella zona sotto l'elmo.
"Mi arrendo" disse quello.
Sansa applaudì sorridendo alla prodezza del suo cavalier servente mentre la ragazza accanto a lei sospirava a malincuore. "Coraggio" le disse una delle sue due amiche "Se ha perso adesso hai una scusa per consolarlo". Risero a quelle parole e Sansa si unì a quella risata.
Fu la volta di sir Francis Coldwater e di sir Sander Shett di affrontarsi. Erano entrambi combattenti tattici, lenti e precisi quindi la loro sfida durò più della precedente. Alla fine fu sir Francis a trionfare: era più alto e poteva portare colpi più precisi e da più angolazioni.
Scambiandosi un segno di saluto, sir Simon e sir Francis si misero ai due angoli del cortile pronti a duellare tra loro per decidere il vincitore di quella serie di scontri. I loro assalti erano misurati ed equilibrati: il giovane Royce era più esperto ma il suo contendente era più prestante fisicamente. Come in una danza, le loro spade danzarono nell'aria per diversi minuti.
Sansa notò il momento nel quale l'equilibrio venne spezzato: sir Simon distolse gli occhi dallo scontro e li alzò verso una passeggiata delle mura che davano sul cortile. La giovane Stark guardò nella stessa direzione e vide la fuggevole immagine di una ragazza che osservava la scena dall'alto. Sansa non seppe dire che viso o che abiti avesse ma ebbe la certezza che fosse una ragazza poco più grande di lei, che fosse molto bella ma anche tanto triste.
Quando la giovane Stark tornò sullo scontro ormai era troppo tardi: sir Francis aveva portato sir Simon contro il muro e lo aveva disarmato. Accanto a Sansa, una delle tre giovani alzò un grido di giubilo per la vittoria del suo campione.
"Cosa ti è preso?" chiese il cavaliere Coldwater all'altro, togliendosi l'elmo "Non è da te distrarsi così".
Sir Simon indicò con un cenno del capo la giovane donna nella passeggiata sopraelevata, sir Francis rivolse lo sguardo in quella direzione e solo quando i loro sguardi si incrociarono la ragazza triste decise di andarsene.
"Fino a quando continuerà questa storia, Simon?" disse il giovane Coldwater.
Sir Simon sorrise amaramente. Con un sorriso leggermente più allegro andò da Sansa e le baciò la mano.
"Perdonatemi per aver perso" disse.
"Non c'è niente da perdonare" disse lei "Voi ... vi siete fatto male?" domandò, anche se avrebbe tanto voluto chiedere chi fosse la ragazza triste sulla passeggiata.
"Sto bene, solo qualche livido. Ho visto il Cavaliere di Fiori ballare dopo ferite ben peggiori".
Alcuni valletti stavano portando dei cestini nel cortile. Gli altri tre cavalieri scortarono le rispettive dame verso un tavolino di pietra dove il cibo stava venendo posto.
"Avete visto combattere il Cavaliere di Fiori?" chiese Sansa, ricordandosi dello stile e della bellezza di sir Loras Tyrell ad Approdo del Re.
"Ma certo" rispose sir Simon porgendole il braccio "Venite, andiamo a mangiare. Io ed i miei compagni d'arme vi racconteremo di quell'occasione. Dopo duelleremo ancora".
Sansa lo seguì a braccetto verso il tavolo, mentre gli altri cavalieri stavano tirando fuori dai cestini pane caldo e burro, borracce di birra fresca, porzioni di anatra arrosto e dolcetti al miele. Non voleva che niente rovinasse quel bel pomeriggio ma il ricordo dello sguardo triste di quella ragazza gli era rimasto impresso nella testa e nel cuore.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: Ombra1983