LEGENDA:
Luhan – Fucsia
Eric - Verde
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Hanbyul
camminava silenziosamente per i lunghi corridoi del
castello.
Sembravano
tutti così uguali, tutti dello stesso colore, ogni tanto sperava
quasi di potersi perdere in uno di essi, così da poter sparire,
almeno per un po'.
Invece
la dura realtà c'era, e per il piano di Eric sarebbe stato meglio
che lui non si perdesse affatto e che, anzi, si desse una
mossa!
Nella
mano sinistra reggeva un piccolo libriccino, ma per quanto fosse
piccolo era stracolmo di incantesimi fatti esclusivamente a discapito
dei lupi e dei muta-forma al loro simili.
Quel
libro era stato usato dal suo padrone per rinchiudere i suoi vecchi
compagni in un sonno eterno, in un universo lontano e oscuro da cui
non c'era né un ingresso né un uscita.
Solo
tramite la magia poteva essere aperto un varco per uscire, ed era
proprio quello che voleva fare.
Sarebbe
ritornato in quella casa, e da li avrebbe riaperto il portale,
avrebbe dovuto farlo già molto tempo prima.
Veloce
scavalcò la finestra e corse veloce come il vento, finché il
padrone fosse stato occupato con Luhan avrebbe potuto agire
indisturbato, ma meglio non rischiare, e raggiunse in poco la foresta
che lo nascose nel buio per poi arrivare alla sua vecchia casa.
La
Wu Maison non sembrava neanche più lei.
Ormai
era cadente a pezzi, di sicuro i freddi avevano fatto una festa per
la scomparsa dei muta-forma.
A
passo veloce si diresse nell'ex laboratorio di Eric, prese della
sabbia bianca, simile al sale, ma benedetta.
Era
una sabbia creata apposta per riti magici che richiedessero cerchi
alchemici.
La
sua magia non era abbastanza potente da rompere il sigillo, ma con
l'aiuto dell'alchimia sarebbe stato molto più semplice.
Tracciò
il pentagono e ricopiò al meglio che poté ogni scrittura del libro,
la fretta non è mai una buona compagna, ma doveva comunque fare le
cose in fretta.
Una
volta che il cerchio fu chiuso cercò di trasmettergli tutto il suo
potere, ed in poco quello incominciò ad emettere una luce purpurea e
a poco a poco urla e pianti si aggiunsero al silenzio, come fossero
anime straziate che chiedono il suo aiuto.
Finché
undici ombre nere si eressero al centro del cerchio, e più essere
prendevano una loro forma più Hanbyul sentiva il suo potere venire
meno.
Quasi
come lo stessero risucchiando, erano voraci e crebbero in fretta,
tutte diverse fra loro, giurò che una di loro fosse Kyungsoo, uno
dei più bassi e particolari tra i suoi vecchi compagni.
E
presto fatto, le ombre iniziarono a dissolversi lasciando al loro
posto gli undici corpi dei muta-forma.
Quasi
con tenerezza si ritrovò a sorridere vedendo le braccia di Chanyeol
a circondare l'esile corpo di Baekhyun, come se in tutta
quell'oscurità lui l'avesse protetto.
Accanto
a loro anche Suho e Lay erano molto vicini, ma sempre tenuti nei loro
rispettivi “angoli di pace reciproca”.
Xiumin
e Chen si erano appena svegliati e si stritolavano come non avevano
mai fatto in vita loro, quando anche Kris fu sveglio si precipitò da
Tao coccolandolo e cercando di sveglairlo.
Kai
e Kyungsoo erano la dolcezza fatta persona, non appena gli occhi
dell'uno si erano incrociati con quelli dell'altro si erano stretti e
baciati dolcemente, come se nulla fosse mai successo, come se quello
fosse stato il loro risveglio quotidiano... Be' quasi.
Sehun
era l'ultima delle ombre che si formò, ma anche la più sola fra
tutte, il rosso si sentì male a sapersi la causa della solitudine
del più piccolo del branco.
“YA!
HANBYUL! CHE CI FAI QUI?” urlò Chen non appena lo vide nella
stanza.
Un
altro sorriso, questa volta malinconico, si formò sul volto di
Hanabyul, loro non sapevano del suo tradimento, e per il momento
dovevano continuare a non saperlo.
Sarebbe
stato più semplice usarli di nuovo per salvare Eric e Luhan..
Già,
“usarli
di nuovo”..
“Sono
venuto a risvegliarvi, il giorno che Luhan è stato preso da
quell'uomo vi è stato fatto un incantesimo per.... Be', diciamo per
rendervi inoffensivi per l'eternità. Ha risparmiato me ed Eric
siccome siamo i più anziani del gruppo, pensava che in questo modo
Luhan non sarebbe scappato vedendo due figure conosciute e amiche
come noi... ma alla fine, abbiamo tentato di scappare... e lui ci ha
scoperti, ha imprigionato Eric e io... ho paura che gli possa fare
del male in qualsiasi momento, perciò gli ubbidisco. Mi dispiace
veramente ragazzi.. oggi sono potuto finalmente venire a salvarvi e
voglio chiedere il vostro aiuto... ve ne prego”.
Era
tutta un enorme bugia!
Ma
che poteva farci? Anche se il suo vecchio branco non si era mai
fidato ciecamente di lui in quel momento era il solo che poteva fare
qualcosa.
“Allora
andiamo” gli rispose solare Kai, quel ragazzo riponeva la fiducia
in molte persone... forse troppe e anche questa volta lo stava
facendo con la persona sbagliata.
Ma
meglio così, gli altri infatti provarono a fidarsi delle parole di
Kai anche se quest'ultimo li aveva avvertiti di fare comunque
attenzione.
Hanbyul
percepì la loro tensione, di sicuro si stavano consultando
telepaticamente, ma lui ormai era fuori dal branco... non poteva più
sentire i loro pensieri, e quello era un grosso svantaggio.
“Il
castello sta a nord della foresta” iniziò a spiegare catturando la
piena attenzione dei presenti, “È facile arrivarci, dovete solo
attraversare il bosco. Da quando siete spariti anche i freddi non si
fanno più vedere da queste parti, dovreste farcela anche al vostro
stato attuale”.
In
effetti tutto il branco si rese conto di avere pochissima energia,
sarebbe stato meglio per tutti riprendersi prima di passare al
contrattacco.
“Lui...
come sta?” dal silenzio si fece largo la voce piatta, e senza
apparenti emozioni, di Sehun.
Hanbyul
preferì mentirgli, se il ragazzo avesse scoperto le cose che
accadevano realmente a Luhan in quel castello sarebbe di sicuro
intervenuto troppo presto, mandando all'aria il piano di Eric e
facendo saltare la loro copertura, ed il Padrone non doveva
assolutamente sapere che loro erano ritornati!
“Non
bene, è pallido e senza forze, ma continua a ripetere che andrai a
salvarlo, lui ci spera, ti sta aspettando.”
“Lo
libererò, di sicuro!”.
Oh,
se solo Sehun sapesse che Luhan nemmeno sa dell'esistenza dei
muta-forma, né si ricorda delle sue vecchie amicizie e, cosa più
importante, non sa nemmeno che esista un “Sehun”.
Sorrise,
andando avanti così li avrebbe avuti nelle sue mani, completamente
malleabili.
“Lo
spero. Cercherò di scoprire quello che il padrone vuole fare con
Luhan e veglierò su di lui, nel frattempo voi allenatevi. Tornate al
vostro splendore originale e preparatevi, presto ci sarà una
battaglia” continuò Hanbyul
“Questo
è certo, è da molto che qualcosa si muoveva, una battaglia sembra
quasi normale ora... Ma il tassello che non quadra sei tu. Continuo a
non fidarmi di te, Hanbyul” disse Joonmyeong assottigliando lo
sguardo.
Odiava
essere così, ma a Suho proprio non riusciva di fidarsi, dopotutto
era stato proprio per colpa sua che Luhan era stato preso e loro
avevano “dormito” per tutto quel tempo da quanto aveva capito,
chi gli assicurava che il rosso non avesse fatto il doppio gioco?
“Ne
Suho, finché ci aiuta io lo tratterei bene e proverei a fidarmi di
lui” gli suggerì Lay stringendo la sua mano e ammorbidendo così i
suoi nervi.
E
mentre il rosso si complimentava per il tempismo del piccolo cinese
una brutta sensazione lo attraverso da parte a parte, come un
coltello sottile ma infinitamente lungo, e in meno di un secondo
sparì come il vento.
Sapeva
bene cos'era quella sensazione.
Luhan
aveva bisogno di lui.
Il
padrone aveva appena finito di riversare il suo stress su
Luhan.
“Piccolo
mezzo sangue, sei stato proprio bravo come al solito. Ti manderò
qualcuno perciò pulisciti e datti una sistemata”
“Come
vuole lei” sibilò flebilmente Luhan.
Gli
avrebbe mandato qualcuno, eh?
Be',
gli sembrava il minimo visto che aveva i polsi legati alla testiera
del letto e sotto le ginocchia passava una corda legata ai polsi che
gli teneva le gambe alte e aperte, proprio nella posizione che il
Padrone preferiva per lui.
La
schiena gli doleva da morire, erano ormai passate più di tre ore da
che era stato legato e sfruttato per i piaceri carnali
dell'uomo.
Avrebbe
tanto voluto girarsi su un lato e poter così rilassare le ginocchia
e massaggiarsi i polsi, che presumeva fossero già viola.
Ma
il Padrone si era sempre astenuto dall'aiutarlo, proprio come un
oggetto: veniva usato e poi quando il divertimento era stato
raggiunto lo si abbandonava senza più toccarlo, lo si lasciava
semplicemente li affidando a qualcun altro la sua cura.
Restò
in silenzio finché la porta non si chiuse e l’uomo se ne
andò.
Sospirò
e cercò di rilassarsi, per quanto le corde glielo
permettessero.
Sperò
che il “qualcuno” che lo avrebbe dovuto aiutare a pulirsi fosse
Hanbyul, gli mancava già.
Gli
ritornò in mente la prime volte che succedeva, e l'imbarazzo che si
faceva largo in lui mentre il rosso scioglieva i nodi delle corde e
lo aiutava a rialzarsi accompagnandolo poi in bagno, e da li si
dedicava a curargli le mercature delle corde e i graffi sull'addome e
sulle cosce.
Sì,
perché il suo Padrone adorava graffiarlo quasi quanto adorava se
stesso, perciò le prime volte aveva urlato di paura, ma ben presto
aveva capito che l'uomo voleva vedere il suo dolore più che la sua
paura e così aveva imparato a gridare anche per quello.
Imparare
a gridare per paura... non è una cosa da tutti, ma lui non è come
tutti.
Anche
l'amico glielo aveva ripetuto in più di una occasione,
consigliandogli poi come fare per accontentare al meglio il suo
signore e perciò accorciare le ore d'agonia.
Luhan?
All'improvviso
i suoi ricordi furono interrotti.
Penso
fosse uno dei tanti servi che era venuto per “pulirlo” quindi non
se ne preoccupò troppo, ma vedendo che sulla soglia della porta non
vi era nessuno capì che la voce veniva dalla sua testa.
Chi è?
Sono
io, Eric
Ecco
chi.
Aveva
imparato a conoscere Eric poco tempo dopo aver scoperto i suoi
poteri, Hanbyul gli aveva detto che si poteva fidare ciecamente di
lui, e infondo aveva potuto appurare da se la gentilezza del ragazzo,
anche se non lo aveva mai visto di persona.
Gli
era stato detto dal rosso che Eric fosse un prigioniero come lui, e
che come lui non si potesse muovere dalla sua camera, per quelle
poche parole Luhan non si sentì più così solo.
C'era
un altro ragazzo nelle sue condizioni, e già per quello la sua
fiducia nel ragazzo era diventata ancora più solida.
Cosa
c'è? È successo qualcosa?
Hanbyul,
lui-
Non
riuscì nemmeno a finire che Luhan si preoccupò immediatamente per
l'amico tempestandolo di domande.
No
no, tranquillo. Hanbyul sta bene, è andato a cercare aiuto
Aiuto...
Da chi? E per cosa?
Be',
non vuoi uscire di qui? Vedere il cielo, essere libero? È andato da
delle persone che possono aiutarci
Aiutarci?
Ma ci possiamo fidare... insomma non li conosciamo
nemmeno...
Credimi
li conosciamo meglio di quanto tu possa immaginare, fanno anche parte
del tuo passato
Ma io
non ricordo niente del mio passato...
Con
loro ricorderai... devi solo fare in modo di assecondare il Padrone,
se lui non si accorgerà di niente tutta andrà per il meglio
Sì,
ma.. Eric, io mi sento sempre più stanco, ogni giorno che passa... e
come se la vita volesse lasciare il mio corpo... e non capisco come
poterla fermare
Questo
è l'effetto del Padrone. Più avrà di te e più la tua anima sarà
sua
Questo
lo so! Me lo hai già detto ma io come posso fermarlo.. io non voglio
questo..
Lo
so, e mi dispiace credimi.... ma non puoi farci niente, solo se
avessi un altro Padrone con un altro pezzo della tua anima allora lui
non potrebbe mai averti completamente, ma...
Eric...
tu credi che nel mio passato avessi già un padrone?
.. No,
non credo
E
allora come? Come posso essere d'accordo con tutto questo?
Perché
una volta che saremo liberi potrai ritornare dalla tua gente
Esiste
ancora la mia gente?
Certo
che esiste e ti stanno aspettando tutti
Ma il
Padrone mi chiama sempre “Mezzo sangue”... dice che non ho
mai avuto una casa e che nessuno mi ha mai voluto e perciò non ho
nessuno all'infuori di questo castello che mi stia aspettando.
L'arrivo
di Hanbyul spaventò Eric, concentrato nel sentire quello che Luhan
gli stava dicendo.
Smise
dunque di parlare con il ragazzo per dedicarsi al rosso
“Ci
sei riuscito”.
“Ovvio,
i lupetti sono sistemati, ma con i freddi è stato un lavoraccio”
rispose coricandosi accanto al biondo, strusciando il naso sul suo
petto come un gattino in cerca d'affetto, proprio l'affetto che Eric
non poteva dargli in quella situazione.
“E..
?” lo spronò a continuare “Che ti hanno detto?”
“Accettano,
ma ad una condizione” i due si guardarono intensamente, consci
entrambi del casino che si sarebbe andato a creare.
Capite
le intenzioni del ragazzo Hanbyul si alzò di scatto “Eric non
avrai intenzione di... No! Se Luhan lo scoprisse?!”.
Il
sorrisetto del biondo non presagiva nulla di buono “te l'avevo
promesso, ricordi Byullie? Ti tirerò fuori da qui! E se per farlo
dovessimo dare a loro Luhan ben venga! Lui non si ricorda nulla, e
con i miei poteri potrei creare dei falsi ricordi, tutto andrebbe per
il meglio con i freddi dalla nostra”
Il
rosso si alzò ancora più scandalizzato “Emh, amore? Ti voglio
solo ricordare che i freddi sono fedeli al padrone in tutto e per
tutto. È vero che potrebbero aiutarci, ma non possiamo fare questo!
Una volta che avranno quello che vogliono chi ci assicura che non ci
marceranno contro? È troppo pericoloso accettare una simile
richiesta!”.
“Eppure
non abbiamo scelta! Ti prego perdonami..”, Eric riprese il contatto
con Luhan, spiegando poi che Hanbyul era li con lui.
Allora?
Come
ti avevo detto Luhan, c'è ancora qualcuno che ti aspetta, la tua
gente è pronta a riabbracciarti
D-davvero?
Luhan
aveva le lacrime agli occhi per quanto fosse felice e scioccato al
tempo stesso.
Era
uno dei più bei giorni che potesse ricordare, quello!
E
chi sono?
Loro
sono i tuoi vecchi compagni ed amici, sono..
I
freddi.
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