Fanfic su attori > Cast Doctor Who
Segui la storia  |       
Autore: parveth    07/07/2014    3 recensioni
Due ragazze per non perdere il lavoro accettano un trasferimento ad Edimburgo: nuova casa, nuova vita e sopprattuto nuovi dirimpettai...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: David Tennant, Georgia Moffett, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
It's Christmas Natale si avvicinava e a noi nonostante la prospettiva di un paio di settimane di ferie (l'agenzia chiudeva dal 20 dicembre al 6 gennaio) montava l'ansia, gia', perche' il 23 sarebbero arrivati i nostri genitori e non se ne sarebbero andati fino al 27: ovviamente sarebbero stati in albergo visto che noi al massimo potevamo ospitare due persone...sempre che una delle due si portasse il sacco a pelo intendo.

Per cui gia' da un mese prima dovemmo attivarci per fare le prenotazioni, certo avrebbero potuto farle loro da internet ma visto che "voi siete gia li e l'inglese lo sapete meglio di noi..."

Intendiamoci: non e' che da allora ogni minuto libero lo passassimo girando con in mano la cartina per poter scovare l'albergo adatto, no, prima ci mettemmo d'accordo con i nostri genitori su quanto volessimo spendere poi ci facemmo un giro in rete e infine il venerdi dopo pranzo ci recammo all'hotel per vedere se avevano camere disponibili.

"Fortunatamente i nostri non sono poi tanto pretenziosi: dormire e prima colazione gli bastano, tanto poi mangeranno sempre da noi o in giro a pranzo" commentai mentre entravamo, alla reception ci accolse una donna sulla quarantina e ringraziando il cielo ci confermo' che effettivamente due camere doppie libere per quel periodo c'erano "se volete potete dare l'acconto ora e i vostri genitori pagano all'arrivo o prima di partire altrimenti si puo' pagare online con la carta di credito".

Ci guardammo ed io pensai che mia madre sarebbe pure stata capace di rinfacciarmelo se non l'avessi fatto "certo che potevi anche darlo tu l'acconto"  cosi sganciai quaranta sterline e le altre quaranta glieli avrebbero dati loro, in fondo una volta avevamo calcolato che sicuramente guadagnavamo piu' di loro, non navigavamo nell'oro ma sicuramente eravamo messe meglio di com'eravamo in Italia.

"E poi abbiamo anche un altro vantaggio: noi per venire qui abbiamo dovuto prendere l'autobus, credi che i nostri genitori si prenderebbero la briga di andare a casa nostra a piedi o comunque di muoversi senza di noi a fianco? Magari si orientano anche ma come la mettiamo con la lingua? Non farebbero due metri soli"  ghigno' Sofia soddisfatta.

Fin li' tutto bene ma la parte peggiore doveva ancora arrivare.

In quei sette mesi da "expat" ci eravamo date alla pazza gioia anche e sopprattutto in casa: ora, non dovete immaginarvi festini selvaggi ma cose tipo: "non ho voglia di apparecchiare ne' di cucinare ordiniamo cinese e mangiamo sul divano" e vi assicuro che per due con dei genitori come i nostri fissati con l'ordine in casa (specialmente mia madre) e' qualcosa al di fuori dal mondo.

"Senti, visto che gia' di roba da portare via ne abbiamo un bel po', io i piatti direi di prenderli la'"  avevo detto prima di partire,  fini' che comperammo si un servizio da dodici ma in pratica era rimasto ad impolverarsi e comunque per Natale pensammo ci volesse di piu' che un semplice servizio bianco, tovaglia neanche a parlarne visto che noi usavamo le tovagliette americane di carta neanche di stoffa: ne avevamo comprato un pacco da cento appena arrivate e ne avevamo ancora, idem per i bicchieri, le posate le avevamo ma comunque non sarebbero mai bastate.

Insomma ci serviva un aiuto esterno e indovinate da chi arrivo'?


"Capisco cosa volete dire: anche io quando ci siamo sposati avevo timore la prima volta che vennero i miei a vedere casa"  disse Georgia posando la tazzina del caffe' un venerdi che era venuta a mangiare da noi mentre i bambini erano a scuola e all'asilo e David aveva delle prove a teatro.

"I nostri sono peggio fidati"  ribattei mettendo al suo posto la zuccheriera.

"Se volete oggi pomeriggio possiamo andare a comprare quello che vi serve, tanto i bambini posso anche andarli a riprendere dopo le 17"  propose lei.


Poco dopo andammo al centro commerciale ed acquistammo quattro tovaglie: una natalizia e tre a tinta unita con in piu' un paio di servizi di piatti, bicchieri e tazzine (queste ultime le avevamo in realta' ma erano un po' spaiate).

Tutto sommato pensavo di spendere qualcosa in piu' ma ci ando' bene: cosi tornammo a casa e arrivando Georgia si accorse che David era tornato presto e che era andato lui a prendere i bambini  "ciao ragazze avete fatto shopping?"  ci chiese "giusto qualcosa per far bella figura con i nostri genitori"  rispose Sofia  "scusate"  disse lui andando verso il tavolino del salotto dov'era il suo cellulare che suonava per un messaggio noi ci congedammo e tornammo a casa.

Il giorno precedente all'arrivo dei nostri scegliemmo con cura i vestiti che avremmo indossato: non perche' ci tenessimo ad essere particolarmente eleganti ma solo per dargli una stirata visto che normalmente non lo facevamo mai, Sofia quando abitava ancora con i suoi aveva sempre stirato e comprensibilmente quando usci' di casa si rifiuto' perfino di comprare il ferro da stiro ed io che alle volte avevo provato ma siccome mia madre non era mai contenta entrambe avevamo desistito, verso sera andammo a portare i regali di Natale a David e Georgia: a lui avevamo regalato un libro a lei un vestitino di lana.

Alle 9 del 23 dicembre eravamo gia fuori di casa, i nostri sarebbero arrivati un'ora dopo ma avevamo un paio di metropolitane da prendere cosi ci avviammo sotto un vento gelido, quando finalmente arrivarono mi riempirono di complimenti per i capelli: da circa un mese infatti ero castana e non piu' rossa ma non gliel'avevo detto per fargli una sorpresa.

Prima di andare a casa li accompagnammo in albergo per fargli lasciar giu i bagagli e dargli modo di sistemarsi, quando infine arrivammo davanti alla nostra soglia erano gia le undici abbondanti.

"Buongiorno" dissero due voci alle nostre spalle, "ciao"  rispondemmo noi due in coro alla vista dei nostri vicini  "loro sono i nostri genitori" dissi mentre si stringevano reciprocamente la mano.

"Avete fatto buon viaggio?" s'informo' gentilmente David,  "si grazie" rispose mia madre con noi a fare ovviamente da interpreti.

"Questi sono per voi" disse Georgia porgendoci due pacchettini e mentre noi li ringraziavamo aggiunse "ora vi salutiamo che dobbiamo sia passare dai miei che andare dai suoi, ci vediamo e.. tanti auguri a tutti",  "buon Natale" disse David.

In italiano.


Avreste dovuto vedere le nostre facce a quel punto!


"L'ho pronunciato male?" chiese David incerto  "no no anzi!"  lo rassicurai chiedendomi dove diavolo l'avesse imparato visto che noi due non c'entravamo per niente.

"E' un mese che si allena coi corsi online...ora andiamo a presto" ci saluto' Georgia.


"Allora Sofia...fai zumba anche qui?"  le chiese sua madre mentre circa un'ora eravamo tutti a tavola  "no, purtroppo non ho trovato la palestra: ce ne sono ma quelle che la fanno sono troppo lontane da qui anche ad andarci coi mezzi"  rispose la mia amica  "vabbe' ma dovrete pur muovervi un po' "  rincaro' suo padre.

"Oh non si preoccupi che abbiamo saputo arrangiarci" intervenni "e come?"

Raccontai che in giugno avevamo appunto provato a cercare una palestra senza risultato ma che dopo averne parlato con Georgia lei ci aveva invitato ad andare a correre con lei e David una volta la settimana.

"Beh in compenso tu hai imparato a pulire a quanto vedo"  disse mia madre a quel punto al che io e Sofia evitammo accuratamente di guardarci.

No, non ci siamo prese un Ood per pulire casa.

Semplicemente, durante la nostra prima settimana li, Mrs Foreman ci aveva convocate dicendoci che non dovevamo preoccuparci perche' le pulizie le avrebbero fatte le addette dell'agenzia e quando noi avevamo iniziato a protestare ci aveva ribattuto che non era del lavoro in piu' per loro dato che casa nostra era come se facesse parte dell'agenzia... se volevamo pulirci fornello, doccia e poche altre cose potevamo farlo ma per i pavimenti e roba simile l'avrebbero fatto loro e qui ci ricolleghiamo al nostro andare a correre con David e Georgia: saremmo andati di sabato mattina alle 7 cosi mentre noi eravamo fuori queste potevano fare le pulizie in tutta calma.

Ovviamente la seconda parte ce la tenemmo per noi.

"Andiamo a correre per un'ora dalle 7 alle 8 del mattino e poi facciamo colazione alternativamente a casa loro o nostra...se siamo noi da loro gli lasciamo giu una borsa coi nostri abiti di ricambio e viceversa"  spiego' Sofia.

"La prima volta li avvisammo di non esagerare perche' anche se qui le strade sono tutte in piano erano comunque mesi che non ci muovevamo, loro ci rassicurarono e cosi quella mattina partimmo noi e i nostri i-pod: dovevamo giusto fare un giro del centro, tanto ci sono i portici e potevamo correre in tranquillita'"  aggiunsi.

"Verso la fine prima che tornassimo a casa c'era una piccola salita ed eravamo tutti in fila, David era un pezzetto piu' avanti di noi, solo che nel mio i-pod in quel momento era partita la sigla di DW e...capii perche' l'i-pod sia vietato alle maratone... era come se le mie gambe fossero partite da sole e filai come un razzo poi le mie cuffie sono isolanti figuratevi...d'un tratto mi sentii afferrare per la maglietta: avevo il volume cosi alto che per fortuna David aveva sentito e mi aveva fermato altrimenti non so dove sarei potuta arrivare, m'indico' che lei e Georgia erano indietro di un bel pezzo, poi tornammo a casa a passo normale"  continuai dopo aver bevuto un sorso d'acqua.

"Dopo esserci fatte la doccia cominciammo a far colazione ma notammo che David aveva un'aria pensierosa e quando gli chiedemmo cos'avesse ci rispose che in realta' avevamo fatto un giro piu' lungo di quello inizialmente pattuito: se stasera avrete male alle gambe e' colpa mia ci disse"  aggiunse Sofia  "che poi non abbiamo avuto niente"  risposi io alzandomi per andare a fare il caffe'.

In attesa che fosse pronto tornai con una bottiglia di whisky: il padre di Sofia era astemio ma tutti gli altri ne accettarono qualche sorso "buono! si sente proprio che e' diverso dal nostro" disse mia madre,  tempo prima David e Georgia ce ne avevano portato una bottiglia da un loro amico che aveva la distilleria...peccato che quello che avevano appena bevuto i nostri fosse quello del supermercato. "Figuriamoci se apro quello per i nostri...sarebbero capaci di farci fuori mezza bottiglia, ok che e' una volta all'anno ma non esageriamo: quella del supermercato basta e avanza" avevo sentenziato io pochi giorni prima, in fondo gia' quello era diverso da quello che avevamo in Italia.

Dopo pranzo gli mostrammo casa...inutile dire che quelle delle pulizie erano passate due giorni prima e che ci eravamo giusto sbattute a rifare i letti (spesso capitava che li lasciassimo disfatti per giorni) poche ore dopo li portammo a fare un giro in centro e alle 9.30 di sera come previsto ci chiesero di riaccompagnarli in hotel: non vi dico che pace al nostro ritorno.

Il giorno dopo alle nove del mattino eravamo gia in giro, per fortuna tutto posso dire dei miei ma non che non siano mattinieri, comunque furono piu' le ore trascorse a casa visto che li' durante le feste tutto chiudeva presto, e la mattina di Natale nell'attesa di andarli a recuperare all'albergo aprimmo i nostri regali: David e Georgia ci avevano regalato un paio di orecchini ciascuna, a me a forma di TARDIS e a Sofia di cacciavite sonico di Eleven.

Anche il pranzo non ando' affatto male: avevamo fatto un paio di antipasti freddi, la torta di verdure e un arrosto, li ovviamente la pasta non si trovava non come l'intendiamo noi perlomeno e altre cose locali erano troppo complesse per noi e non eravamo sicure che piacessero a tutti.

Per fortuna il tutto sarebbe finito due giorni dopo anche se ci saremmo dovute alzare presto perche' avevano l'aereo alle nove ma almeno avremmo avuto la giornata tutta per noi,  cosi' dopo aver fatto colazione in aereoporto ci congedammo da loro dopo aver ricevuto le solite mille raccomandazioni, appena visto l'aereo in volo poco ci manco' che gridassimo di gioia e prima di tornare a casa andammo al supermercato, un po' perche' quando avevamo fatto la spesa per l'arrivo dei nostri l'avevamo fatta un po' "contata"  e un po' perche' un paio di birre erano perfette per festeggiare.



nota autrice:https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRKOd0T6nk6cM6M6akOwdmi3MpHSHUZ-P8oWe29kCqoWCxPlhRe8w
 
il vestito che regalano a Georgia
       





  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: parveth