-Come sto?
Felicity fa un'elegante piroetta davanti a me. La osservo attentamente, il vestito blu le fascia perfettamente il corpo e non so più dove posare lo sguardo, non so su cosa soffermarmi. Il cuore mi batte più forte che mai mentre la stringo tra le braccia.
-Sarai sempre stupenda, qualsiasi cosa tu abbia addosso.
Lei ride e sporge la testa oltre la mia spalla. -Diggle dimmi la verità, come sto?
-Sono d'accordo con Oliver. Divertitevi, ma non troppo.- Sorride facendoci l'occhiolino, poi esce lasciandoci soli, come intuendo il nostro bisogno di intimità. Felicity mi guarda stringendo il labbro inferiore tra i denti.
-Sono nervosa, non so come devo comportarmi... Devo essere formale o informale? Quanto amichevole?
- Tu conosci già Thea e se mia madre non ti tratta bene ci penso io.
La bacio intensamente.
-Non devi preoccuparti di nulla, ti ameranno come faccio io.
- Mi permetto di farti notare che la nostra relazione è iniziata meno di 8 ore fa, ufficialmente.
-Guastafeste.
Le apro la portiera dell'auto, lei si accomoda e quando sono seduto anche io mi sporgo a baciarla nuovamente.
-Sono felice di stare con te.
-Ne sono onorata Mr. Queen.- Fa una piccola pausa. -Spero di piacere a Moira, mi sento come se fossi sotto esame.
-Lo passerai a pieni voti. Fidati di me. 
Metto in moto e stringo la sua mano nella mia finché non arriviamo davanti a casa.
-Andiamo?
Mi guarda, riesco a leggere nei suoi occhi l'ansia perciò la bacio dolcemente ed appoggio la fronte alla sua.
-Sei perfetta e ti amerò nonostante quello che penseranno gli altri, hai capito Felicity?
Non è convinta delle mie parole, sempre la stessa, cosa devo fare per provarglielo?
-Ti fidi di me?- Chiedo all'improvviso.
-Si, certo Oliver!
-Allora vieni con me e sii te stessa.
Lei annuisce, sorride dolcemente, le guance arrossate.
-Sono pronta, stammi vicino.
 

 
-È stato terribile.
Mi butto sul letto di Oliver, mi ha chiesto di rimanere per la notte ed il suo sguardo non ammetteva repliche perciò ho accettato lasciando che sua madre pensasse a me come ad una qualsiasi delle sue conquiste.
Lui non fa altro che ripetermi il contrario, che mi ama e che non mi lascerà mai, la mia testa la pensa diversamente. Non posso non chiedermi se un giorno lui si stancherò di me e mi lascerà per una più bella o più magra o...
Sospiro.
-Non é stato così male.
Oliver si siede vicino a me e ridacchia. -Ti hanno adorato,  credimi.
-Ho straparlato, balbettato, per non parlare di quando mi ha chiesto come sono passata dal posto di informatica a quello di assistente personale di Oliver Queen CEO della Queen Consolidated.
-Ed io cosa ho risposto?
-Che sono la donna più intelligente che tu abbia mai conosciuto. Resta il fatto che lei ha pensato che fossi venuta a letto con te per avere quel posto e che lo faccio tutt'ora visto che sono venuta a cena a casa tua.
Lui mi guarda, mi studia poi si alza e mi passa una camicia da notte verde con dei nastri neri.
-È per te. Ho pensato che se avessi voluto rimanere qui qualche volta ti sarebbe potuta servire. Torno tra poco, intanto cambiati.
Esce dalla stanza sotto il mio sguardo confuso, pensavo avrebbe approfittato dell'occasione per portarmi a letto. Non riesco a capire. Prima dice che mi vuole, solo me, completamente e poi non vuole andare oltre? Perché? Le sue insinuazioni non erano poi così velate.
Sospiro cominciando a spogliarmi  allo specchio osservo il mio corpo, ho indossato un reggiseno di pizzo nero con mutandine abbinate. Forse avrei dovuto mettere la biancheria con gli orsetti visto che a nessuno sembra interessare e con nessuno intendo Oliver.
La porta si apre, Oliver la chiude dietro di sé e sgrana gli occhi quando mi vede.
Imbarazzata indosso velocemente la camicia e rimango immobile sotto il suo sguardo sentendomi piccola e sperando di sparire.
Inaspettatamente lui si riprende e sorride malizioso.
-Hai seguito il mio consiglio vedo.
Le sue mani si chiudono sui miei fianchi, avvicinandomi, mentre il suo respiro si scontra con la pelle sensibile del mio collo. Mi trovo a boccheggiare spaesata. A qualcuno ho decisamente fatto effetto. Cerco di sorridere ma il respiro mi si blocca subito quando le sue labbra si scontrano con le mie. È un bacio ruvido, esattamente quello che ci si aspetta da un uomo come Oliver, ma allo stesso tempo dolce, le sue mani sono intrecciate alle mie vicino ai nostri corpi.
-Oliver...
Sorride a sentirmi pronunciare il suo nome e non mi sento più imbarazzata sotto al suo sguardo. Mi incanto a guardarlo, quasi non ci credo che un uomo meraviglioso come lui abbia scelto me.
Con un dito sfioro il suo petto, mi soffermo sulle sue cicatrici, le seguo e poi mi abbasso leggermente a baciarle.
-Fel...
Mi alza il volto fino a guardarmi negli occhi. -Non stasera, voglio che tu ti senta a casa e non pensi di essere solo una delle tante, non è così. Sono cambiato e desidero dimostrartelo in ogni modo.
Mi accompagna al letto e mi stendo con la testa sul suo petto. Nelle orecchie mi rimbomba il suono del suo cuore che è così forte che mi sembra impossibile contare i battiti e piano piano mi addormento, al sicuro tra le sue braccia.