Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: Akarai92    27/08/2008    4 recensioni
Una serie di one-shot ispirate a canzoni. Una giostra di sentimenti per Peter e Caspian, che ho adorato dal primo momento.
[L'avevo detto io!: "Passano anche accanto al PCA che, fermandosi per seguirle con lo sguardo, si chiede sinceramente per quale motivo la regina Lucy stia saltellando qua e là, canticchiando allegramente con un sorriso sornione: -Io l'avevo detto, io l'avevo detto.-" ]
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Caspian, Peter Pevensie
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo: Ask Yourself
Coppia: Peter/Caspian (Casper xD)
Rating: Un misero PG, si baciano.
Riassunto: Caspian ancora non capisce molte cose di quel mondo. Una di queste è perchè debbano nascondersi ancora una volta.
Note: Non so perchè, ma torturare questi due fringuelli è molto divertente. Ma non dite che sono sadica.
Avvertenze: AU, BL (Both Leaving), un po' di angst che ci sta sempre tanto bene e Caspian in pose osè. Vi ho avvertite.
Disclaimer: Non sono C.S.Lewis e non ho scritto le Cronache di Narnia. Se lo avessi fatto Caspian e Peter avrebbero un letto in comune.


Due paroline un attimo sul BL (Both Leaving), che in realtà non significa proprio una cippa lippa, è soltanto una mera scusa per vedere Caspian in abiti londinesi e tentare di non separarli in un modo o nell'altro. Penso di essermelo inventato io, se non è così mi scuso XD Come dice il nome, Both Leaving indica che sia Peter che Caspian hanno lasciato Narnia e si sono recati a Londra. Comunque, non ho scritto del perchè e del percome quindi potete decidere voi quando, come e perchè Caspian se n'è andato da Narnia.
Buona Lettura! <3



{Ispirata a They della meravigliosa Jem}



 Il caos di Londra a quell'ora del mattino era, secondo Peter, il peggiore che avesse mai visto in tutta la sua vita. Mentre camminava per la strada, il cappello calato sulla testa per proteggersi dal freddo e la sciarpa attorno al collo, era circondato da ogni tipo di rumore, dal clacson di una macchina al richiamo di una madre al proprio bambino che si era sicuramente allontanato troppo. 
Ma in fondo gli piaceva immergersi in quel rumore, lo faceva sentire in qualche modo parte di quel mondo di cui a volte aveva paura, dal quale comunque avrebbe voluto fuggire alla prima occasione. 
Allungò il passo verso la scuola, che ormai era totalmente visibile. Non gli piaceva eccessivamente lasciare il principesco tornado da solo in stanza quindi arrivò al cancello prima che poteva, salutò velocemente il guardiano e raggiunse la porta.
La camera era stranamente in ordine e niente sembrava esploso o danneggiato. Strano. Ma meglio.
La ragione gli giunse da un mormorio scomposto proveniente dal letto, dove allungato come un gatto se ne stava Caspian.
La giacca scura era abbandonata sulla spalliera, la cravatta allentata e la camicia bianca se ne stava tranquillamente aperta sul petto. Lo guardava dal piccolo spazio che gli lasciava il braccio appoggiato sulla fronte.
-Ciao...- mormorò abbattuto. Peter si tolse cappello e sciarpa, e si sedette accanto a lui sul letto. Gli passò lento una mano tra i capelli scuri, allungando la carezza fino alla guancia.
-Avanti, dimmi cos'è successo.- mormorò con un sospiro, avendo capito perfettamente che c'era qualcosa che non andava.
Caspian esitò, poi spostò lo sguardo da Peter ad un punto imprecisato ma apparentemente interessantissimo del muro e disse:
-E' andata male al colloquio.-Lo guardò di nuovo con occhi preoccupati e, stranamente, confusi. -Molto male.-
-Come mai?-
-Ho detto al proprietario del negozio ... che viviamo insieme.-
Peter emise un gemito di frustrazione. Ecco. Quella era una delle cose che lo spaventava del ragazzo. 
La sua ingenua sincerità.
-E lui?- chiese, senza neanche volerlo davvero sapere.
-Mi ha cacciato.- rispose Caspian con una smorfia e una scrollata di spalle.
Peter sospirò rassegnato, si passò una mano tra i capelli biondi e si alzò. Sentiva lo sguardo dell'altro che lo seguiva, ma non si voltò. 
-Mi spieghi per quale motivo non dobbiamo dirlo a nessuno?-
E non c'era una sola oncia di quella curiosa ingenuità nella voce di Caspian. C'era qualcosa di peggio.
La frustrazione e una nota di rabbia maltrattenuta la pervadevano. Peter si voltò verso il letto, trovandolo non più sdraiato ma seduto, a fissarlo con le sopracciglia aggrottate.
Si prevedeva tempesta.
-Perchè non si può. Punto.-
Brutta risposta. E sicuramente brutta reazione.
-E' quello che mi dici tutte le volte! Ma ti pare una spiegazione?! A Narnia c'era un motivo per il quale dovevamo nasconderci, eravamo i re e tutto il resto. Ma qui! Perchè anche qui?!-
E in quelle ultime tre parole c'era tanta di quella disperazione che il ragazzo si sentì stringere il cuore.
Già, perchè anche lì? A volte se lo domandava anche lui.
-Perchè è sbagliato, Caspian, sbagliato! Quello che facciamo ... per la gente, per il resto del mondo è disgustoso! Lo era anche a Narnia, ma in un modo diverso. Non è giusto quello che siamo, e non trovo perchè lo dobbiamo anche sbandierare ai quattro venti.-
E forse era meglio omettere l'ultima parte. Caspian lo guardava come pietrificato in un'espressione di rabbia e delusione allo stesso tempo. 
Poi, senza lasciare a Peter nemmeno un secondo per reagire, si alzò dal letto e gli si avventò contro. In quel millesimo di secondo che il ragazzo ebbe per ragionare, pensò che volesse picchiarlo. Ma Caspian lo prese per il colletto della camicia e lo baciò con tanta ferocia che quasi lo fece cadere sul tavolo dietro di lui.
-Anche questo è sbagliato?! Quello che facciamo di notte su quel letto, anche quello è sbagliato?! Eh, Peter?!-
Aveva il fiato corto per il bacio e per la rabbia, e sembrava volesse incenerirlo con gli occhi.
Peter tentò di replicare, ma Caspian lo precedette e, prendendo la giacca dalla spalliera del letto, si avviò verso la porta, allacciandosi la camicia nel tragitto. Una parte di sè gli urlava di fermarlo, di prenderlo per un braccio e farlo ragionare; ma l'altra, quella del suo orgoglio di re, non gli permetteva di ammettere di aver sbagliato. Così lo guardo mentre apriva la porta e, appena sulla soglia, voltarsi verso di lui con quegli occhi grandi e scuri come due pozze di inchiostro:
-Per chi è sbagliato, Peter? Per loro ...  o per te?-
E senza aspettare risposta si chiuse la porta alle spalle, lasciando Peter a fissare il legno scuro. 
Avrebbe voluto sbatterci la testa, su quella porta. 
Represse quell'istinto per un pelo, voltandosi e cominciando a cambiarsi.
Dopo due secondi rifilò un pugno al tavolo, che fece tremare qualsiasi cosa ci fosse sopra, con un liberatorio urlo di rabbia.



______________________________
Ringrazio dal più profondo del mio cuoricino cuoricioso le magnifiche che hanno commentato finora le mie fanfiction su Peter e Caspian, ovvero:

Overdose (della quale commento mi sono accorta una cosa come dieci secondi fa e ne sono spudoratamente onorata xD): ma love, no che non sei da sola! *çç* Grazie per i commenti adorabili su entrambe le fic, spero che anche questa ti piacerà. E mi raccomando aggiorna *W*   *aspetta*
hoshiko: grassie per i complimenti, sono contenta che ti sia piaciuta *____*
Simba: Che bello, ti è piaciuta anche se non sei una fan!!! *ç* *fa piani per convertirla XD*
fefy88: grazzzie! °W° Non so più in quale modo ringraziare, mi sono finita le formule di ringraziamento xD
Carillon: E' impossibile disontissicarsi dalla slash, entra nel sangue xD E shiiii *ç* Caspian è così coccolo. Grazie per i compliments, sono felice ti sia piaciuta *W*

  
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