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Autore: Carm    07/07/2014    1 recensioni
Sophie Barks, assurda e agiata ragazza emigrata a Londra, lasciandosi alle spalle una famiglia assente.
Vive in un lussuoso appartamento regalatole dalla nonna, ma la sua mania per lo shopping, la porta a stare spesso al verde.
Per questo decide di condividere il suo appartamento con qualcuno, proprio lei che odia condividere le sue cose.
Quel qualcuno sarà Dimitri Stan, affascinante studente di medicina, con la voce sensuale e gli occhi verde mare.
Tra litigate, abbracci, lacrime e serate sul divano, si ritroveranno vicini più del dovuto e si sa che al cuore non si comanda.
Mia vecchia storia, completamente messa a nuovo, perché mi sembrava giusto dare una seconda possibilità al loro amore.
Si chiamava "Mi amava, perché l'amore ama solo le cose imperfette".
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ho baciato Dimitri perché mi sono semplicemente fatta trasportare dal momento, dalla tensione sessuale che aleggia nell'aria fin dal nostro primo incontro, dall'averlo a mezzo centimetro dal mio viso.

Forse i pianeti erano allineati o la luna era piena, così sono impazzita per cinque minuti e mi sono lasciata andare alle emozioni.

Porto le ginocchia al petto e mi asciugo le lacrime che silenziose rigano il mio viso, prendo il cellulare e avverto Colin di sentirmi poco bene, in realtà non sono in vena di serate romantiche, non riuscirei nemmeno a guardarlo in faccia dopo aver baciato un'altra persona.

Soprattutto se è stato un bellissimo bacio, se ho lo stomaco in subbuglio e il sapore di Dim sulla lingua.

Scuoto forte la testa per scacciare quelle immagini che ancora mi fanno accapponare la pelle.

Prendo il cordless dalla base e chiamo Jenny, che risponde al terzo squillo "Chi è?".

"Sono io"tiro su col naso.

"Cosa è successo? Stai piangendo?Sei viva?"domanda a raffica e un po' mi fa sorridere.

"No, sono morta e ti sta telefonando la mia anima"la prendo in giro.

"Serve il gelato?"chiede poi.

"Portami un menù completo del McDonald"preciso.

"La situazione è critica se decidi di prendere sicuramente due chili in una sola sera"ridacchia, visto che conosce la mia avversione per le calorie.

"Solo per stasera"preciso categorica.

"Tra dieci minuti sono da te, apparecchia la tavola"mi stacca la chiamata in faccia come il suo solito, ormai sono abituata ai suoi modi bruschi.

Metto il pigiama di cotone, quello più orrendo che possiedo nell'armadio, per lo più arancione, il colore che odio più al mondo e mi trascino al piano terra, con le ciabatte ai piedi e un vistoso mollettone in testa.

Preparo la tavola velocemente e l'aspetto seduta sullo sgabello di legno scuro, per fortuna dopo una manciata di minuti appare il ciclone Jenny e mi travolge con la sua allegria.

"Sei orrenda"commenta.

"Voglio essere orrenda, perché sono una persona orrenda"brontolo, mentre appoggia i sacchetti sul piano della cucina.

"Hai ucciso un cane? Una creatura di Dio?"mi piazza davanti un Mc CrispyBacon.

"Assolutamente no"diniego.

"Allora sei una persona buona"mi sorride.

"Ho baciato Dimitri, con la lingua e ho preso l'iniziativa"dico tutto d'un fiato.

"Oh cazzo"esclama.

"È quello che ho detto io"mi copro il viso con le mani.

"Okay, calma e sangue freddo"prende un sorso della sua coca gelata.

"Trova una soluzione"la supplico.

"Analizziamo la cosa da persone adulte"sospira"Cazzo, hai baciato quel figo del tuo coinquilino"saltella e batte le mani.

"Persone adulte"ribadisco.

"Scusa"mi passa le patatine"Mangia, che a stomaco pieno si ragiona meglio".

Mi lascio convincere e addento quell'ammasso di grassi, che ha un sapore divino.

"Sto mangiando, ora tu salvami da questa tragedia"esordisco.

"La vera tragedia è la bomba che avete fatto esplodere, non vi fermerete più, te lo assicuro"dice seria.

"Sarebbe il tuo modo di tirarmi su di morale? Perché ti assicuro che fa schifo"faccio una smorfia.

"Cosa c'è di male? Scommetto che ti è piaciuto anche"mi fa l'occhiolino.

"È peggio ancora, non riesci a capire?"protesto.

"Sophietta esci da quei cazzi di schemi"urla.

"Non posso, mi sentirei persa"ammetto.

"Sei giovane e bella, goditi questa cazzo di vita"mi rimprovera

"La smetti di dire parolacce? E poi siamo coinquilini, viviamo tutto il giorno insieme, non possiamo"anche pensarlo mi sembra impossibile.

"Perché?"con la sua domanda mi colpisce in pieno

"Perché Dim mi trascinerebbe in un vortice di emozioni e poi si stancherebbe di me, mi spezzerebbe il cuore e lo odierei"sento gli occhi pizzicarmi.

"Perché?"richiede con fermezza, lei già sa la risposta.

"Perché mi piace, mi è piaciuto dal primo istante"socchiudo gli occhi e sento il rimbombare delle mie parole.

"Finalmente"sorride vittoriosa.

"Ho Colin"dico per giustificarmi.

"Smettila, dici solo cazzate, ma ti senti?"mi afferra per le spalle e mi scuote con vigore.

"Mi fai male"protesto.

"Cerco di far riattivare i neuroni"mi molla un pizzico sul braccio sinistro.

"Cosa dovrei fare?"domando.

"Lascia perdere quel deficiente e scopati Dimitri"afferma seria.

"Okay"annuisco.

"Mi stai dando ragione?"alza il sopracciglio scettica.

Sorrido"Lascio Colin e provo ad avere una relazione con Stan"mi sento quasi sollevata.

"Bene, finiamo queste prelibatezze"si getta come un cavernicolo sulla sua parte di cibo.

Jenny verso mezzanotte è andata da Bob, lasciandomi sola in quella casa troppo grande e con una miriade di pensieri per la testa.

Ho provato a scrivere nero su bianco qualche discorso da affrontare all'arrivo di quello screanzato, ma nessuno mi convince davvero.

Anche perché sono troppo smielati o troppo spinti, visto che non mi sembra una bella cosa supplicarlo di benedire il tavolo e ogni superficie.

Sbuffo sconsolata e comincio a fissare l'orologio, regolando i battiti del mio cuore con lo scandire del tempo, verso le tre sono ormai stufa e decido di andare in camera a riposare.

Mi sveglio a causa dei i raggi del sole che penetrano dalla finestra e colpiscono proprio il mio adorato cuscino, mi copro con le lenzuola, cercando di attardare il Grande Momento, cioè il saltare addosso al mio coinquilino o chiedergli di sposarmi.

Di colpo sento il rumore di qualcosa che si frantuma sul pavimento e immagino che sia Dimitri ancora mezzo addormentato, visto che di prima mattina non riesce a reggere nulla, perché sostiene che gli arti sono ancora assopiti, proprio come il suo cervello.

Copro l'orrendo pigiama con una vestaglia di seta grigia e sistemo i capelli con le mani, indosso il mio miglior sorriso e raggiungo la cucina.

"Buongiorno"esordisco entrando nella stanza e appoggiandomi con aria maliziosa alla porta scorrevole, ma per poco la mia mascella non tocca terra.

"Bonjour e pardon"davanti a me la biondina ossigenata, con il suo schifosissimo accento francese e un completino intimo di pizzo bianco, tutto contornato da un fisico da modella.

Invidia portami via.

"Chi sei?"ringhio.

"Clarisse"mi porge la mano smaltata di rosa e per poco non gli vomito addosso.

"Che ci fai qui?"ringhio ancora e devo sembrare la brutta copia di un bulldog.

"Ho dormito con Dimitri"sorride smorfiosa.

"In questa casa?"sbatto la mano sul tavolo e dallo spavento lascia cadere la seconda tazzina.

"Ops, pardon"dice evidentemente in imbarazzo.

"Pulisci tutto"indico il ripostiglio e a passo di marcia raggiungo la stanza dello stronzo, preciso che con il termine stronzo, sono stata fin troppo gentile.

Appena metto piede nella stanza spalanco la finestra e gli tiro via le coperte, mugola qualcosa e si gira dall'altro lato.

"Svegliati, prima che ti ammazzo nel sonno"grido.

"Vaffanculo"alza il dito medio.

"Hai tre secondi"preciso"Giuro che ti sgozzo"do un calcio al letto.

"Sophia, non rompere il cazzo"deve essere davvero arrabbiato, visto che non mi chiama quasi mai con il mio nome completo.

"Stan, ti ricordo la regola fondamentale"inizio"Niente donne in questa casa".

Si mette a sedere sul materasso, si accende una sigaretta e poi mi guarda"È anche casa mia, la pago profumatamente".

"La proprietaria sono io e questa era una clausola del contratto"gli ricordo.

"Eravamo abbastanza brilli, volevi che facessimo un incidente?"mi fa un sorriso sghembo e vorrei baciarlo.

"Deve andarsene, SUBITO"me ne vado, sbattendo la porta, tanto per darmi un tono.

La francesina gironzola per il corridoio con il suo culo sodo, stretto in quelle mutandine microscopiche"Scusa ancora per le tazze, te le ricompro"afferma.

"Non voglio niente da te, anzi vestiti e smamma"l'avverto.

"Impossible"sospira"Non ho la macchina".

"Ti chiamo un taxi"dico asettica"Ora prepara la tua roba, prima che ti cacci nuda".

Borbotta qualche parola in francese stretto e da quello che riesco a capire, mi ha definito una "stronza bisbetica".

Dopo un quarto d'ora, mentre il tassista già era di sotto da dieci minuti, scende Clarisse, che prima di andare via lascia un bacio struggente sulle labbra di Dim.

A quel punto GIURO sul mio onore che stavo per staccarle la testa a morsi, stile Medusa.

"Sei contenta?"chiede il Re sei bastardi.

"Si"gli sorrido sfrontata e finalmente vado a fare colazione.

Visto che il mio risveglio burrascoso mi ha messo molta fame, prendo la padella e preparo due uova strapazzate.

"Le vuoi?"chiedo per gentilezza.

"Sei stata maleducata, cosa ti ha fatto Clary?"mi afferra bruscamente per voltarmi, rimango a fissarlo per un tempo che mi sembra infinito.

"Nulla, ho fatto rispettare la regola"sotto al suo sguardo accusatore mi sento piccola e indifesa, proprio come tanti anni fa.

"Tu hai portato Colin e ci hai fatto sesso sotto questo tetto"urla.

Faccio mente locale e ricordo la bugia detta mesi indietro, quando ero gelosa del rapporto con Jenny.

"Tu non c'eri però"vorrei urlargli contro che mi sta facendo male, proprio ora che avevo deciso di aprirmi a lui.

"Solo stronzate"arriccia il labbro"Sei gelosa?"non scherza, visto che il suo tono è talmente serio da mettermi i brividi.

"N-o"balbetto insicura.

"Stiamo insieme"fa un passo indietro e sento freddo, come se poco prima fosse la sua presenza a darmi calore.

"Tu e lei?"sento gli occhi umidi e così faccio finta di controllare la cottura delle uova.

"Ci stiamo frequentando"abbassa la voce.

"Mi fa piacere"abbozzo un sorriso.

"Con Colin? Ieri sera?"stringe i pugni.

"Non sono più uscita, non mi sono sentita bene"mento, mentre riempio due piatti.

"Dovremmo parlarne"deglutisce.

"Di cosa?"mi siedo di fronte a lui.

"Di ieri, di quello che è successo in quella maledetta stanza"spinge il piatto con violenza e il cibo si riversa sul tavolo.

"Hai Clarisse, non apriamo discorsi spiacevoli"gli sputo addosso la mia rabbia, proprio come sta facendo lui.

Si alza di scatto, lo sgabello cade rumoroso per terra e blocca il mio mento tra le sue dita, ho il cuore che batte all'impazzata e il suo respiro a inebriarmi i sensi.

"Dimmi che mi vuoi, dimmi che stai impazzendo"sussurra.

"Dimmelo tu"raggiro la sua domanda.

"Stronza"sorride appena e poi ritorna a fissarmi le labbra, senza pudore e si morde voluttuoso il suo.

"Mi lasci?"cerco di protestare.

"Soph, ti desidero con ardore, tanto da stare male"mi tocca la gamba.

"Domani? Cosa saremo domani?"ho gli occhi incastrati nei suoi.

"Tutto quello che vuoi"preme maggiormente le dita e mi bacia con violenza, talmente tanta che dalla sua gola esce un ringhio.

Mi sento le labbra gonfie dai suoi morsi, la lingua stanca per il continuo rincorrere la sua e le mani indolenzite per il troppo toccare le sue spalle larghe.

"Dim"borbotto tra un bacio e l'altro, mentre capto il suono del mio cellulare, riconosco la suoneria riservata ai miei genitori.

In realtà non la sentivo da quattro anni ormai "Devo rispondere"prendo un grosso respiro e barcollo un pochino quando appoggio i piedi sul parquet.

"Certo"si passa una mano tra i capelli.

"Mi dai la mano"gli porgo la mia e dopo qualche secondo di sbigottimento me la stringe"È Claire, mia madre".

All'ennesimo squillo prendo l'iPhone e rispondo"Pro-nto?"la voce mi trema.

Sento una seria interrotta di singhiozzi, subito entro nel panico"Mamma"la chiamo con più vigore.

"Devi tornare in America, tuo padre sta per morire"altri singhiozzi dall'altra parte della linea e il buio che piano mi avvolge, comincia a vorticarmi tutto intorno e poi il nulla.

Sento qualcuno accarezzarmi la fronte imperlata di sudore e riprendo i sensi.

"Ben svegliata principessa"la prima cosa che vedo è il sorriso di Dim.

"Dimmi che è stato un incubo"il suo sorriso sghembo si spegne all'istante.

"Ho parlato con tua madre, domani mattina abbiamo un aereo per gli States"spiega.

Scoppio a piangere come una bambina, perché nonostante quello che mi hanno fatto in passato, restano pur sempre la mia famiglia.

"Non ce la posso fare"sussurro.

"Vengo con te, ti sarò accanto"mi bacia le nocche della mano.

"Davvero? Non mi lasci sola, giusto?"lo supplico.

"Assolutamente no, non potrei mai, hai bisogno di me"lo abbraccio di slancio e mi permetto il lusso di piangere di nuovo, al sicuro tra le sue braccia.

"Ho bisogno di te"confermo.

"Claire mi ha detto che tuo padre ha preso uno strano virus in Africa, stava curando dei bambini e nonostante i vaccini è stato comunque infettato"mi scosta i capelli dal vivo"Non ti darò false speranze Liz, i medici gli anni dato pochi giorni di vita e lui desidera vederti".

"Mi farà male"sgrano gli occhi.

"I demoni sono scomparsi e poi li uccideremo insieme, una volta e per sempre"mi da coraggio.

"Loro non sono scomparsi, sono in attesa, aspettano di uccidermi"continuo a fissare il vuoto.

"Tranquilla"mi accarezza la schiena lentamente.

"Dovrei soffrire?"chiedo.

"In che senso?"domanda.

"Lui sta morendo, ma non sto soffrendo"mi sento terribilmente in colpa per questo, perché dopo la paura iniziale, ora provo indifferenza.

"Ti hanno fatto tanto male, ma sicuramente vuole chiederti scusa per tutto, solo in quel momento sarai davvero libera"mi culla.

"Grazie"socchiudo gli occhi.

"Soph, ti voglio bene"dice smielato al mio orecchio.

"Sono gelosa di Clarisse, tu sei mio"stringo la sua maglietta di cotone con possessività.

"Ed io di Colin, anche tu sei mia"mi bacia finalmente sulle labbra.

"Sarà difficile"ammetto.

"Supereremo le difficoltà, ora dormi che domani ci aspetta un lungo viaggio e tante cose da affrontare, okay?"sento il suo profumo ovunque.

"Okay"mi addormento con un sorriso sulle labbra.





Grazie sempre e per tutto!
Sostenetemi, che vi adoro :D
Alla prossima!!!!!!!! XD

  
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