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Autore: Ai Khanum    07/07/2014    5 recensioni
Questo racconto partecipa al contest "Dentro l'anima fino a farsi male" indetto da S.Elric_
Arrivato 9° al contest indetto da viktoria, "L'amore ai tempi di EFP" e valutato dal giudice sostitutivo Lady Viviana
"Eppure in tutta L’Opera non si parlava d’altro che della bravura indiscussa delle due danzatrici, così raffinate e al contempo diverse nel modo di ballare, che non era stato possibile scegliere una sola delle due per questo ruolo doppio. Sulle note di Tchaikovsky entrambe davano al pubblico, colto o profano che fosse, la sensazione di essere due facce della stessa medaglia, un’unica persona sdoppiata ma incompleta senza l’altra metà. "
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prompt utilizzati:
Aria= Vento, Sospiro, Urla.
Terra: Luna, Bosco, Notte.


La bellezza del Cigno
 
Cyrondill si assicurò che i nastri delle sue punte fossero ben legati intorno alla caviglia, e per farlo si mise sulle punte e fece qualche passo. Bene. Erano abbastanza stretti da non farle scivolare le scarpette, ma al contempo non le segavano la pelle coperta dal leggerissimo collant. Il suo tutù nero era il vestito più bello che avesse mai potuto desiderare ed il trucco abbinato, così calcato sugli occhi e sulle mani in modo da darle le sembianze di un cigno, le faceva salire in corpo adrenalina e senso di potenza. Era perfetta nei panni di Odile, figlia del malvagio mago Rothbart nel balletto Il Lago dei Cigni. E lei amava ancora di più quel ruolo perché avrebbe danzato insieme a Mercedes, interprete della bella Odette, la regina dei cigni. Il coreografo aveva applicato una variante al balletto originale, che non prevedeva la presenza contemporanea delle due giovani sul palcoscenico, di solito perché la stessa ballerina occupava entrambi i ruoli. Eppure in tutta L’Opera non si parlava d’altro che della bravura indiscussa delle due danzatrici, così raffinate e al contempo diverse nel modo di ballare, che non era stato possibile scegliere una sola delle due per questo ruolo doppio. Sulle note di Tchaikovsky entrambe davano al pubblico, colto o profano che fosse, la sensazione di essere due facce della stessa medaglia, un’unica persona sdoppiata ma incompleta senza l’altra metà. Il cuore di Cyrondill batteva forte ogni qualvolta sentiva quelle lusinghe. Lei, più anziana di qualche anno di Mercedes, non avrebbe mai immaginato che la propria carriera potesse volgere all’unisono con colei che più amava, e soprattutto che la propria esperienza non fosse messa in secondo piano per via dell’età.
Ma ecco che i fiati davano il via alla sua apparizione in scena. Mano nella mano con il “padre” Rothbart, si mostrò al pubblico con un sorriso smagliante. Intorno a lei gli alberi della scenografia presero vita, i rami che si inerpicavano tra le travi delle quinte. Il cielo notturno dipinto acquisì profondità e divenne infinito e vellutato, la luna luminosa come non mai e magnifica nella sua pienezza. Avrebbe addirittura detto che un leggero venticello faceva ondeggiare appena il tutù.  Salutò il principe con un gesto delicato e al contempo sicuro della mano, e quindi piroettò con fiducia in sé stessa verso di lui, che la prese tra le braccia. Gli mostrò la propria leggiadria, i mille misteri che celava la propria persona, sicura che il principe l’avrebbe scelta al posto di Odette. Lo accarezzò e da lui si fece prendere in braccio allungando tutto il proprio corpo in un arco maestoso, le gambe tese e muscolose che si aprirono a mostrare una perfetta linea retta. Odile prese nuovamente le mani del principe ed ancora piroettò con il suo aiuto. Era tutto così bello, il palazzo luminoso, le stelle in cielo che brillavano come commosse dalla sua bravura. Ma ecco, altri strumenti a fiato annunciavano l’arrivo della bellissima Odette. Cyrondill sentì un sospiro, brevissimo, dietro di lei. Non era poi così certa d’averlo udito, era stato qualcosa di così breve e inaspettato. Nel piroettare una terza volta puntò lo sguardo negli occhi del principe. Non stava guardando lei. I suoi occhi erano puntati su Mercedes. Nel finire il giro Cyrondill poté guardare anche Odette. Stava guardando il principe con sguardo sognante, un sorriso che prima di quel momento non le aveva mai visto in viso, nemmeno quando parlava con lei. Il tiepido venticello che sentiva si tramutò in una stilettata fredda che le fece venire i brividi. Si chiese se il sistema d’areazione funzionasse bene. Si distaccò dal principe e corse con leggiadria verso suo padre Rothbart, alla ricerca di conforto. Il mago le prese il viso tra le mani e quindi si girò verso il principe, che stava eseguendo un passo a due con Mercedes. Erano così belli insieme, pensò Cyrondill. Eppure quel pensiero la ferì più degli sguardi che aveva scorto. Si fiondò nuovamente tra le braccia del principe con una serie di salti alti e squisitamente puliti ed allontanò Odette dalle braccia del principe. Cos’era mai quel connubio amoroso? Sorrise al principe, un sorriso tirato e malevolo. Nel frattempo Rothbart allontanava Odette dalla scena per poi muoversi verso il principe e sorridere indicando Odile. Sì, era lei che doveva scegliere, non il cigno bianco. Cyrondill sentì un applauso da parte del pubblico e la scena chiudersi.
Si ricompose, con il fiatone per aver danzato, e andò di filato nei camerini. La sua presenza in scena sarebbe stata richiesta in seguito. Era il momento delle coppie di danzatori che continuavano l’atto della festa al castello.
“Amore, oggi hai superato te stessa. Davvero sublime”
“Se non fosse stato per quell’inciampo, mi sono fatta male.”
Due voci fin troppo conosciute. La prima di William, il ballerino che interpretava il principe, la seconda di Mercedes. Si accostò ad una colonna e li guardò mentre si scambiavano le impressioni di quella parte del balletto. Sussurri melensi che le fecero venire il mal di stomaco. Rimase ferma fino a quando William non dovette tornare in scena, circa dieci minuti più tardi.
“E così tu e William state insieme” esordì Cyrondill mentre si avvicinava all’altra ballerina.
“Eh? Oh Cyrondill! Sì, è da un po’ a dire il vero. Lo… Lo sanno ormai tutti nella compagnia.” Sorrise timidamente Mercedes, che nel frattempo si torturava le dita delle mani, lucide di sudore.
“Ma davvero? Molto, molto interessante. Come mai non mi hai detto niente?” Non poteva crederci. Tutti i giorni li passavano insieme durante le prove, spesso e volentieri dormivano anche insieme così che Mercedes non arrivasse tardi alle prove, vista la lontananza di casa sua dall’Opera. Qualche giorno prima si erano anche abbracciate in modo così tenero che non poteva essere vero ciò che udiva!
“Eh, ecco. Te l’avrei detto, solo che, uhm… Avevo paura che potessi rimanerci male. So da quanto conosci William e che in passato siete stati… Intimi.” Mercedes indietreggiava ad ogni passo di Cyrondill, fino a ritrovarsi con le spalle al muro.
Intimi. Anni prima, almeno cinque. Poi tutto era cambiato quando aveva conosciuto Mercedes, quando era rimasta stregata da quegli occhi castano-giallo. Cyrondill si fermò a un soffio da Mercedes, e poi bisbigliò.
 
“Adorabile strega, ami tu i dannati?
Dimmi, conosci l'irremissibile?
Conosci il Rimorso dai dardi avvelenati
cui il nostro cuore serve da bersaglio?
Adorabile strega, ami tu i dannati?”

 
Sì, quella doveva veramente essere una strega. Senza rendersene conto, le stava impedendo di urlare aiuto tenendole le mani attorno al collo, sempre più strette. “ Stupida ragazzina, come non ti sei potuta rendere conto che amavo solo te, te! Mi hai irretita con il tuo profumo, mi hai contagiata con la tua allegria. Ed intanto io nascondevo una serpe in seno, maledetta strega!” strinse così forte la presa da perdere sensibilità e calore nelle dita. Le mani di Mercedes tentavano di togliere la presa di Cyrondill dal collo ma la ragazza non aveva più fiato per sé stessa, figurarsi per muoversi.
Bastò poco prima che si accasciasse a terra, morta.
Cyrondill tremava. Di rabbia, di paura… di dolore. Il fiore più bello di tutti era appassito davanti ai suoi occhi, reciso dalle sue stesse mani. Ma non c’era tempo, lo spettacolo doveva andare avanti. Portò dentro un camerino vuoto la fanciulla, trascinandola come si fa con i sacchi. Quindi si andò a preparare per la morte del cigno. Sì, avrebbe preso lei il posto di quella sgualdrina. D’altronde, la vittima di tutto era lei. Chi, se non lei, poteva rivestire i panni della povera Odette, distrutta d’amore per la scelta sbagliata del principe?
La musica annunciò che era il momento d’entrare in scena. Lo spettacolo doveva andare avanti.
 
Note dell’autrice:
 
Salve a tutti! Sarò brevissima questa volta, e cercherò di non tediarvi troppo con le mie annotazioni xD
Come potete immaginare, la musica che mi è stata  d’ispirazione è stato il Lago dei Cigni di Tchaikovsky, ma un po’ tutta, non una parte in particolare. Ho inserito delle differenze dall’opera originale, come questa variante del duetto dei due cigni che nel balletto originale non c’è. Inoltre, nel balletto la scena della festa di solito è ambientata dentro il castello, ma per servirmi dei prompt che avevo scelto (in particolare parlo di Luna, Bosco, Notte e Vento) ho pensato di ambientare l’atto in un presunto boschetto ai piedi del castello.
Per finire, la frase che Cyrondill dice a Mercedes quando comincia a strozzarla è una citazione presa da “I Fiori del Male” di  Charles Baudelaire, L’Irreparabile.
Che altro? Ringrazio S.Elric_ di aver indetto questo contest, che poi fu anche il primo a cui mi iscrissi quando entrai in questo sito ^^ Spero vi piaccia! Sarei felice inoltre di sapere le vostre opinioni!!
Alla prossima!

 
  
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