Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: MissBethCriss    07/07/2014    1 recensioni
Una serie di fanfics scritte senza pretese e senza un nesso logico che le lega fra loro, salvo che per due innamorati che, persi nelle mille sfumature che la vita potrà mai assumere, troveranno sempre un modo per trovarsi. Sebastian e Blaine, semplicemente loro.
▻ Day One: Alternative Meeting
▻ Day Two: Wet T-Shirt Conterst
▻ Day Three: Historical/Different Decades
▻ Day Four: Free Day
▻ Day Five: Paranormal/Fantasy
▻ Day Six: Soulmates
▻ Day Seven: Disney
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

They found that love and yes, it was wonderful


Per la Seblaine Week
2nd Day: Wet T-Shirt Contest

 
 
One Hundred Dollars
 
 
Sebastian, con gli anni, aveva imparato a sopportare i pessimi gusti di Thad in tutti i campi. Ci aveva fatto il cosiddetto “callo” e tutto questo grazie agli anni passati alla Dalton, nella stessa stanza, per due lunghi anni, l’avevano temprato al peggio che quel essere potesse mai elaborare.
Il culmine, il moro, lo raggiunse quando, alla tenera età di venticinque anni suonati, fece la proposta di matrimonio a John, un essere banale quando il suo nome, ma si amavano e non c’erano leggi – fisiche, matematiche o quante altre – che tenevano. Il problema non stava nella proposta in sé, assolutamente, anche se il loro livello di smancerie aveva raggiunto vette epocali nel corso del tempo. Il problema stava nel posto in cui il futuro sposino aveva deciso di fare la festa di addio al celibato: in uno dei pub più schifosi di tutta New York, persino dell’America stessa, quello che nelle guide ci dovrebbero scrivere “da evitare, se possibile”, a caratteri cubitali e in braille in modo tale che tutti fossero al corrente, al confronto il buon vecchio Scandals era una reggia. E Sebastian odiava Thad per questo, lo portava in posti che lui odiava, ma che alla fine abbozzava sempre e gliela dava sempre vinta. Quella volta, quando gli riferì la sua decisione, il francese si fece una grassa risata, credendo che stesse scherzando, di certo era una burla perché lui non voleva passare la sua ultima sera da scapolo in quella topaia, non era possibile ma quando vide che lui era serio gli fece: “ma  lo sai che lì fanno i contest per Mr. Maglietta Bagnata?”. E Thad con tutta la tranquillità del mondo se ne uscì con: “Certo che lo so, secondo te perché, fra tanti, ho scelto questo?”. E a Sebastian gli caddero le braccia e preferì non parlarne più fino a quando non sarebbe finito il tutto.
Quando la notte del 21 luglio bussò alle porte Sebastian indossò uno dei suoi sorrisi migliori con la sua camicia preferita e si avviò verso la copia venuta male dello Scandals, con le mani in tasca e con tanta voglia di rigirarsi per ritornare a casa. Quella sera ridavano “Il Grande Gatsby” e lui si era promesso che mai avrebbe perso un film di Leonardo di Caprio quando li davano in tv, mai. Perciò mentre aspettava che il resto della combriccola arrivasse si mise a elaborare un modo per riuscire a svignarsela, senza dare troppo nell'occhio, doveva pur salvaguardare la sua reputazione e finché loro non c’erano, nessuno poteva provare che lui stesse veramente lì. Ma Thad arrivò prima che potesse fare qualcosa, venne contagiato dalla sua felicità e per quella sera Leo poteva aspettare.
Una volta che tutti furono arrivati, entrarono nel locale e si dovettero fare spazio fra la cortina di fumo delle sigarette per arrivare ai tavoli che avevano preparato per loro, ovviamente in prima fila per il loro spettacolino ovviamente. Sebastian era così contrariato per una ragione: gli sembrava pacchiano, privo di senso e gli ricordava i festini al college. Per questo li odiava, voleva dimenticarsi del college perché lui in quelle quattro mura rovinò tutto. Ci impiegarono anni per costruire qualcosa di loro e a lui bastarono pochi secondi per far a pezzi un "noi" creato con fatica. E quando le luci si abbassarono, riconobbe uno dei ragazzi, quel corpo lo sapeva riconoscere fra mille così come quel viso che aveva ancora il potere di turbarlo, come se riuscisse ad entrargli dentro l’anima con i suoi occhi dorati. E anziché le braccia, quella volta, gli cadde il mondo addosso. Si alzò di scatto e andò di corsa al primo cameriere e gli chiese dove quelli sul palco si cambiassero e una volta ottenute le informazioni, si fece spazio fra i corpi sudati di coloro che stavano in piedi. Si diresse verso il retro del palco e lì aspettò lo spettacolo giungesse al termine, si allontanò da tutti perché ancora oggi gli apprezzamenti sul suo corpo lo infastidivano. Lo infastidivano benché non potesse più chiamarlo “mio”.
Quando lo vide arrivare gli andò incontro e il moro sbarrò gli occhi, di certo non si aspettava di trovarlo in quel posto sperduto.
“Blaine?” e il moretto non rispose, lo guardò e basta. “Ma che fai?”
“Arrotondo il conto in banca. Da quand’è che t'interessa di me? L'ultima volta che controllai mi dissi che no, di me non ti fregava niente.”
Gli disse mentre si toglieva la maglia bianca zuppa per poi afferrare un asciugamano pulito.
“Non guardarmi così, Bas, tutti cambiano, sai? Guardati, il vecchio Sebastian sarebbe rimasto in sala a fissare i culi a tutti. Ma qual è il buon vento che ti porta fin qui?”
“Thad e il suo addio al celibato, sono il suo testimone e fa parte dei miei obblighi. Senti, non mi piace vederti su quel palco, potremmo dimentichiamoci del nostro passato per una serata, gli manchi sai? Sei mancato a tutti, ti voleva invitare, ma non l’ha fatto per via di noi. Però visto che sei qui ti va di ritornare in sala con me e stare un po' con noi?”
“No, devo lavorare.”
“Quanto prendi a ora?”
“Quello che capita.”
Sebastian prese il portafogli ed estrasse due banconote da cinquanta dollari e gliele diede lasciando senza parole Blaine.
“Ora non hai più scusa, ti aspetto in sala,” gli disse facendogli l’occhiolino.
Blaine ci mise un po' di secondi nel raccogliere la sua roba e di corse lo raggiunse.
“Non li voglio,” e gli mise i soldi nella taschina dei pantaloni, “Non sono un gigolò. Ripeto, non li voglio”.
“So chi sei, ti sei scordato che ti conoscono meglio di chiunque altro? Andiamo allora, non vorrei fargli pensare male.”
Risero e per Blaine camminare al suo fianco gli fece ricordare i bei vecchi tempi, si sentì felice come non lo era da qualche tempo e conscio del fatto che questa volta non l’avrebbe più fatto andar via, non un’altra volta.
“E per la cronaca, mi è sempre importato di te killer”.

Beth's Corner: buona sera! No, non mi sono dimenticata della seconda giornata, solo che non sono stata a casa... Ma ora eccomi! Spero che vi sia piaciuta e tolgo le tende. Grazie alla beta e grazie a chi legge queste scemate dei nostri due cretini che li amiamo in tutte le salse.
Ah Microsoft Word mi ha suggerito di modificare la parola con la "c" perché ritenuta volgare, ma ci stava per quella scena. Mi scuso nel caso in cui avessi urtato la vostra sensibilità. 
A domani <3
MAY THE FEELS BE WITH YOU!

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: MissBethCriss