Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Allie__    07/07/2014    3 recensioni
Caroline era pienamente cosciente del fatto che un matrimonio con un giusto partito, avrebbe risolto molti problemi alla sua famiglia, ma se c'era una cosa che distingueva Caroline da tutti era la sua testardaggine e nessuno l'avrebbe mai convinta a sposarsi con qualcuno che non amava. Pur essendo molto corteggiata e molti attendevano un suo prossimo matrimonio, lei rifiutava con convinzione ogni proposta che le veniva fatta. Eppure non capiva, aveva altre due sorelle Rose ed Elena e non riusciva a capire perchè tutti si accanissero su di lei, quando c'erano anche loro, che non la pensavano come lei e che quindi sarebbero state più propense ad accettare la corte e in seguito il matrimonio con uno di quei damerini impettiti.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Caroline\Klaus, Klaus, Un po' tutti
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chapter 18







 

 

Una leggera luce filtrava dalle tende blu notte, che la sera precedente Caroline aveva tirato.

La camera che aveva trovato poco distante dalla piazza del mercato, non era il massimo, ma per quella notte non aveva avuto altra scelta.

Il letto era abbastanza scomodo e il mal di schiena di Caroline quella mattina, ne era la conferma.

Era una piccola locanda, ma ovviamente non poteva permettersi altro, dato che era uscita di corsa da quella casa e con se aveva solo qualche spicciolo, giusto per potersi permettere quella stanza per nulla accogliete, che però l'aveva salvata dal passare una notte fuori al freddo.

 

Caroline l'aveva abbandonata poco dopo essersi alzata e dopo essersi sistemata, aveva deciso che doveva andarsene da quel luogo, che iniziava ad avere un'odore sempre meno sopportabile.

Così dopo aver pagato il prezzo per quella notte, a una donna robusta e dall'aspetto per nulla curato, era corsa fuori di li, respirando finalmente un po' di aria sana e pulita.

I suoi polmoni per lo meno le furono davvero molto grata e mai come in quel momento, aveva sentito il bisogno di sentire quella leggera brezza accarezzarle la pelle.

 

Il problema però era li dietro l'angolo.

Cosa avrebbe fatto ora? Dove sarebbe andata?

 

Sapeva che sarebbe dovuta tornare prima o poi, ma non aveva nessuna intenzione di tornare così presto.

Aveva bisogno di spazio, di ragionare e di stare il più lontano possibile a quegli esseri, che ancora non poteva credere, che esistessero.

 

Caroline alla fine si ritrovò nel bel mezzo del mercato, che quel giorno sembrava più trafficato del solito, il che andava non poco a suo favore.

Con quella massa di gente accalcata per quelle stradine, tra le varie bancherelle, sarebbe stato più facile nascondersi, per quanto quell'abito più pomposo del solito, di uno spiccato color verde, la aiutasse a passare inosservata.

 

In quel momento poteva davvero vedere da vicino le vite di quelle persone.

Si stava chiedendo se anche loro, erano al corrente dell'esistenza di vampiri, streghe e licantropi.

Quest'ultimi specialmente, le facevano davvero venire da ridere.

Sembrava la trama di una fiaba, i lupi cattivi della situazione e pensare a persone che si potevano trasformare in lupi, le sembrava una cosa davvero divertente.

Divertente ovviamente, fino a quando non si ricordava che non era solo un pensiero di sua fantasia, ma che c'erano davvero persone che potevano farlo.

Non era facile.

Non lo era per niente, accettare di punto in bianco, l'esistenza di un qualcosa, che non puoi credere realmente che esista.

Caroline però aveva avuto la prova vivente davanti a lei, il giorno prima e quella cosa non poteva essere definita umana.

 

Stava continuando a camminare quando una bambina le si scontrò contro.

Teneva in mano un pezzo di pane e stava chiaramente scappando, cosa che trovò conferma, quando vide un uomo correre nella loro direzione.

 

L'uomo si fermò davanti a Caroline, che aveva appoggiando una mano sulla spalla della piccola bambina, che stava tremando letteralmente dalla paura.

 

«La ringrazio Miss, questa piccola ladruncola credeva di farla franca.» disse con disprezzo l'uomo, rivolgendosi alla bambina.

 

Caroline abbassò lo sguardo verso la piccola, che teneva quel piccolo pezzo di pane, stretto tra le braccia e il cuore di Caroline si riempì immediatamente di tenerezza.

Vide l'uomo avvicinare una mano verso la piccola, con l'intento di strappargli il cibo dalle mani, quando Caroline si mise in mezzo, spingendo la bambina dietro di lei.

 

«Non crede di stare esagerando, signore? E' solo una bambina che ha fame.» esordì Caroline, guardando con tono di rimprovero l'uomo.

 

«Esagerando? Io vivo dei soldi che guadagno, grazie anche solo a quel pezzo di pane!» esclamò sbalordito l'uomo, agitando le braccia.

 

«Va bene, se questo è il problema, tenete.» disse Caroline, porgendo all'uomo le ultime monete che le erano rimaste. «Credo che potrebbero bastare.»

 

«Vi ringrazio, Miss. Non dovreste però fidarvi di questi bambini, rubano tutto quello che trovano.» disse con fare ovvio l'uomo, mentre contava le monete che la donna le aveva dato.

 

«Credo di sapermela cavare.» esordì Caroline, che voltandosi verso la bambina, le regalò un sorriso sincero, completamente ricambiato dalla piccola.

 

L'uomo scuotendo il capo si allontanò, tornando al suo lavoro.

 

Caroline si chinò appena verso la bambina, che la guardava con ancora un sorriso timido sulle labbra.

 

«Non ti stanno aspettando a casa?» chiese Caroline, sorridendo teneramente.

 

La bambina si limitò ad annuire, spezzando in seguito un pezzetto di pane e porgendolo a Caroline, che sorridendo accettò, vedendo subito dopo la bambina correre via, perdendola poi di vista, in mezzo a tutte quelle persone.

 

Caroline non fece in tempo a tornare dritta, che sentì una mano posarsi sulla sua spalla, facendola sussultare dallo spavento.

 

Appena si voltò ritrovò l'unico viso, che avrebbe voluto vedere in quella circostanza.

 

«Katherine!» esclamò rincuorata Caroline, gettando le braccia al collo dell'amica, che per la prima volta ricambiò l'abbraccio, cercando di infonderle coraggio.

 

«Vi stiamo cercando tutti. Niklaus è stato fuori tutta la notte a cercarvi preoccupato.» disse con calma Katherine.

 

«Voi sapevate tutto, perchè non me l'avete detto?» chiese con gli occhi lucidi la bionda.

 

«Andiamo in un posto un po più tranquillo, vi va?» fece Katherine, prendendo l'amica sotto braccio.

 

Camminarono fino a quando non arrivarono a una panchina, appena fuori dal mercato.

Si sedettero e Caroline rimase in silenzio, fissando con insistenza l'amica, nell'attesa di ottenere una risposta, almeno una di quelle che stava cercando di darsi da tutta la notte.

 

«Non guardatemi così.» disse a un certo punto Katherine, vedendo lo sguardo dell'amica. «Non potevo dirvi nulla, non aspettava a me farlo e nemmeno avrei saputo come spiegarvelo.» continuò Katherine, sistemandosi le gonne del vestito beige che indossava.

 

«Siete mia amica, avreste dovuto dirmelo e basta!» esclamò Caroline «Almeno quando avete scoperto, che avrei sposato Niklaus.» disse calando gradualmente il tono di voce, rendendosi conto che ormai quello era solo un lontano ricordo.

 

«Toccava a lui, mostrarvi cos'era.» disse semplicemente Katherine.

 

Caroline rimase in silenzio soppesando le parole dell'amica.

Aveva ragione e lo sapeva, ma non riusciva a non avercela un minimo con lei.

Katherine sapeva e lei no.

 

«C'è altro che dovrei sapere?» chiese a stento Caroline.

 

«Forse si, ieri sera Mister Mikaelson ci ha presentato Miss Marshall.»

 

«E'..» chiese titubante Caroline, guardando negli occhi Katherine, che annuì, prendendo tra le mani una mano di Caroline.

 

«E' quello che hanno fatto intendere.» fece Katherine, cercando di confortare l'amica.

 

Un breve silenzio cadde nuovamente tra di loro, fino a quand Katherine riprese la parola.

 

«Non credete di dover parlare con Niklaus? Sarà sicuramente molto preoccupato.» disse Katherine, cercando lo sguardo dell'amica.

 

Caroline scosse solamente la testa, in senso di dissenso.

 

«Almeno tornate a casa, un bagno lo avete sicuramente bisogno cara mia e da questo posso anche solo immaginare, in che topaia avete passato la notte.» continuò Katherine, facendo sorridere Caroline.

 

Effettivamente aveva davvero bisogno di un bagno, le sue ossa richiedevano un momento di relax in una tinozza di acqua calda, per almeno un paio d'ore.

 

«Su questo non posso che essere d'accordo con te.» rispose Caroline, sorridendo all'amica, che si era già alzata e porgeva una mano alla bionda.

 

***

 

Quella era stata la nottata più lunga e brutta di tutta la sua vita.

Solo al pensiero che Caroline era li fuori da qualche parte, da sola e spaventata, non l'aveva fatto stare in pace con se stesso nemmeno per un minuto.

 

In quel momento era stato obbligato dalla sorella a riposarsi almeno per un'ora, ma l'unica cosa che aveva ottenuto, era ancora più ansia.

 

Si sentiva tremendamente in colpa.

Caroline non avrebbe dovuto vederlo in quelle condizioni, non ancora almeno e non in quel modo.

L'unica cosa che più di tutto ora lo preoccupava, era il pensiero che lei se ne sarebbe andata e non era sicuro di accettare una tale scelta.

 

Suo padre non voleva che si sposassero?

Quando mai lui aveva fatto quello che suo padre diceva?

Quando mai si era innamorato di una ragazza? Di un'umana per di più.

Quando mai aveva incontrato una come lei?

 

Mai.

 

Un leggero bussare alla porta lo fece scattare verso di essa, aprendola di colpo, facendo spaventare il servo.

 

«Che vuoi?» chiese Niklaus con nessuna cortesia nella voce.

 

«Mi ha mandato Miss Pierce ad avvisarvi, che ha trovato Miss Forbes e che ora si sta facendo un bagno.» disse in un sussurro il servo, spaventato.

 

Niklaus spalancò gli occhi e senza degnare il servo di uno sguardo, corse a velocità non umana verso la stanza della ragazza.

 

Aprì la porta senza pensarci due volte e si ritrovò davanti una visione celestiale.

Caroline era vestita solo di una leggera chemise color perla, che si voltò spaventata verso di lui, coprendosi come istinto di protezione il petto con le braccia.

 

«State bene?» si preoccupò subito Niklaus, facendo un piccolo passo verso di lei.

 

«Si.» rispose sbrigativa Caroline, che teneva lo sguardo inchiodato su di lui, credendo di prevedere in quel modo ogni suo possibile movimento.

 

«Vorrei potervi parlare di quello che è successo ieri.» disse subito Niklaus, guardando quella creatura come la più fragile dell'intero mondo, in quel istante.

 

«Non credo che ci sia qualcosa da dire.» disse seria Caroline.

 

«Vorrei spiegarvi. Non vi farei mai del male.»

 

«Niklaus credo che sia il caso che andiate, dovrei farmi un bagno.» rispose sbrigativa Caroline.

 

«Come volete, ma più tardi parleremo.» fece risoluto Niklaus, voltandosi per uscire.

 

Caroline, tirò un sospiro e non fece in tempo a voltarsi per dirigersi alla tinozza, che un forte capogiro, la fece cadere sulle ginocchia, provocandole un forte conato di vomito.

 

Niklaus si voltò immediatamente verso Caroline, sentendo il tonfo dietro le sue spalle e si precipitò verso di lei, sollevandola, prendendola tra le sue braccia.

 

«Amore, cos'avete?» chiese preoccupato Niklaus, spostandole alcune ciocche di capelli, dal viso.

 

«Non..non lo so, la stanza mi gira tutta.» mormorò Caroline, lasciandosi andare tra le braccia di quell'uomo che ancora la spaventava, ma che in quel momento, era l'unica che avrebbe voluto avere li.

Per quanto quello che era, Caroline non l'avesse ancora digerito, si sentiva al sicuro tra le sue braccia e quello non poteva cambiarlo.

 

Niklaus senza alcuno sforzo la portò sul letto, facendola stendere lentamente, sedendosi accanto a lei, prendendole una mano.

 

«Mando a chiamare un dottore.» disse dopo un attimo Niklaus, facendo per alzarsi.

 

«No!» disse con fermezza Caroline, trattenendolo per una mano. «Sta passando.»

 

«Non sarebbe meglio, che vi faceste visitare?» chiese ancora Niklaus, accarezzando una guancia alla bionda.

 

«Non credo, che ce ne sia più bisogno.» disse Caroline, mentre la nausea stava lentamente passando.

 

«Riposate adesso, più tardi poi parleremo.»

 

«Niklaus.» lo richiamò Caroline, prima che l'uomo potesse alzarsi dal letto. «Ho bisogno del tempo per digerire tutto questo, ma non credo che il mio posto sia ancora qui.» mormorò Caroline.

 

«Cosa state dicendo?» chiese Niklaus, sperando di star capendo male, le parole della ragazza.

 

«Che ho intenzione di tornare a casa.»

 

***

 

La salvia bruciava indisturbata a un angolo del tavolo, che era ricoperto da tomi di ogni dimensione.

Genevieve stava recitando una lenta litania, cercando di collegarsi con la futura sposa di Niklaus, che grazie a Tyler era riuscita ad impossessarsi di una sua collana, facendo si possibile un suo collegamento con la ragazza.

 

Stava recitando quelle parole in una lingua antica, da qualche minuto quando una fitta allo stomaco, la fece piegare su se stessa.

 

Prese un profondo respiro e ricominciò a dire la litania, ricevendo dopo qualche altro istante, un'altro colpo allo stomaco.

 

Questa volta più ben assestato e solo in quel istante capì.

 

«Non è possibile.» mormorò incredula, spalancando gli occhi.

 

Genevieve si accasciò alla sedia scura incredula.

Dovevano agire subito e quella scoperta la fece tremare di paura per un breve istante.

 

Si alzò dalla sedia e prese un pezzo di carta e con un pennino scrisse poche parole sul foglio.

Rilesse velocemente quello che aveva scritto, posando successivamente il pezzo di carta sul tavolo e pronunciando poche parole per due volte, la carta prese fuoco, lasciando poco dopo solo della cenere al suo posto.

 

La ragazza è incinta, dobbiamo agire subito. 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Allie__