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Autore: shesallie    08/07/2014    1 recensioni
«Ecco puoi accostarti qui, quella è casa mia» dissi indicando una piccola casetta gialla alla fine dell'angolo. Spense la macchina e mi guardò rivolgendomi un sorriso malizioso. «A questo punto dovrei baciarti poi tu dovresti invitarmi dentro casa e-» «HARRY!» urlai cercando di nascondere un sorrisetto. Sbuffò. «Come se tu non volessi» borbottò pensando che io non lo sentissi.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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   heartache.

        

       "Sarò da te tra pochissimo, te lo prometto Scarlett!" 
Così recitava il messaggio di circa 10 minuti prima e ancora non c'era nessuna traccia di lei, scuoto la testa mordendomi un labbro. 
Possiamo anche dire che da quando la mia ormai ex-migliore stava con il mio ex-ragazzo, di cui sono ancora totalmente e pazzamente innamorata, non uscivo più con qualcuno da tempo, preferivo rimanere chiusa in camera a mangiare gelato alla vaniglia direttamente dalla scatola guardando vecchi film strappalacrime.
«Non è possibile, è sempre in ritardo» sussurrai guardando per l'ennesima volta l'orario sullo schermo del mio cellulare per poi rigettarlo dentro la borsa con violenza, mi guardai intorno e mi affrettai ad occupare una panchina, alzai la testa verso il cielo e iniziai ad osservare le nuvole. Stranamente non pioveva, giorno da segnare sul calendario.


«Eccomi Scar, sono qua» mi voltai verso di lei stavo per chiederle che fine avesse fatto quando lei iniziò a parlare velocemente «Scusa ma mia madre è tornata tardi dal lavoro e quindi ho dovuto tenere mia sorella e sai com'è fatta ha iniziato a dirmi 'dai giochiamo giochiamo' così mi sono fatta prendere dal momento e-» «Oddio Cassie calmati, è tutto ok, non è la prima volta che fai tardi, non importa» disse prendendo fiato e illuminando il suo volto con un dolce sorriso.
«Allora come va?è da tanto che non uscivamo, dai raccontami un po' di cose, sono così curiosa» disse battendo le mani. Alzai gli occhi al cielo e sorrisi, non sarebbe mai cambiata, sarebbe rimasta sempre quella Cassie bambina che adoravo tanto. 
«Bene dai, ti va di fare una passeggiata?sono stata ferma qui ad aspettarti per un bel po', non mi va di guardare sempre lo stesso albero» proposi alzandomi, mi guardò mordendosi il labbro debolmente «In realtà, io, ecco sto aspettando Niall e..» «Fantastico, e dov'è il problema?Aspettiamolo» Esclamai, sorridendo contenta di rivedere il mio irlandese preferito, continuava a rivolgermi uno sguardo strano, che non riuscì a capire fin quando non mi girai e quattro persone camminavano allegramente verso di noi, verso di me. Cercai di capire meglio chi fossero, quando riconobbi 3 persone su quattro, il mio cuore iniziò a battere velocemente e non credo proprio fosse felicità. Mi girai verso Cassie e la fulminai con lo sguardo iniziando a dare di matto «Come hai potuto Cassie?Come hai potuto invitare Eveleen e Zayn?Come?Dovevi dirmelo, sai benissimo cosa è successo! Come fai a non capire che non voglio avere più a che fare con loro?Me ne vado» Presi la mia borsa dalla panchina e proprio mentre stavo per andare via la voce di Niall mi arrivò alle orecchie «Vai già via?Non mi hai neanche salutato» Mi girai guardandolo, rivolgendogli un sorriso abbastanza forzato «Non voglio stare con persone che non meritano la mia presenza» Risposi, fulminando con lo sguardo il mio ex-ragazzo e la mia ex-migliore amica, feci per camminare ma qualcosa o meglio qualcuno mi bloccò, alzai la testa e cercando di cacciare indietro le lacrime aspettai che aprisse bocca «Aspetta, voglio farti conoscere una persona» disse Eveleen con voce calma, sorrisi amaramente per poi liberare il mio polso dalla sua presa «Non voglio conoscere più nessuno che sia legato in qualche modo con te» sussurrai prima di iniziare a camminare velocemente verso l'uscita del parco. Ogni passo che facevo sentivo diventare le mie gambe sempre più pesanti, volevo tornare indietro e abbracciarla come un tempo e tornare a ridere con lei come facevamo da praticamente tutta la vita, asciugai velocemente le guance e andai dritta verso la fermata dell'autobus. 


«Noi ci conosciamo» non era una domanda, era un'affermazione. Girai di colpo la testa verso quella voce e lo guardai con occhi spalancati «D-davvero?» il ragazzo dai capelli ricci annuì sorridendo per poi indicarmi con l'indice «Tu sei quella ragazza che due anni fa mi pedinava nel negozio dove lavoraro, hai praticamente comprato di tutto» mi morsi la lingua prima di parlare «e quindi?Adoravo i vestiti che vendevi, non venivo per te» rise di gusto per poi scuotere la testa. «Davvero?Non venivi per me?Strano era un negozio maschile quello, non credo tu sia un maschio, sei troppo carina per esserlo» sbarrai gli occhi a quella affermazione e cercai di nascondere il viso tra i miei capelli. «i-io ho un fratello, sì un fratello! Venivo lì per lui» dissi con decisione rivolgendogli una veloce occhiata tornando poi ad osservare il bordo del marciapiede. «sicura di avere un fratello?Non mi sembri molto convinta della cosa» disse trattenendo una piccola risata, sbuffai guardandolo «no va bene?non ho nessun fratello, venivo lì per vedere te, si certo continua a ridere! Ero una ragazzina di 14 anni e tu ai miei occhi eri un dio» dissi quasi urlando iniziando a gesticolare velocemente. «Ma cosa urli?so benissimo di essere un Dio» esclamò sorridendo e aggiustando con una strana mossa il cespuglio che si ritrovava al posto dei capelli. «Quindi, ti va di andare a bere qualcosa? sarebbe uno spreco tornare a casa così presto» disse guardandomi per poi passarsi la lingua sulle labbra. «Se accetto smetti di fare così?» lo indicai disgustata -o quasi- dal suo comportamente. «Così come?» sembrò pensarci su e poi mi rivolse uno sguardo confuso, oddio non aveva davvero capito nulla? 
Imitai i suoi gesti passandomi prima la lingua sulle mie labbra e poi muovendo la mia testa velocemente «così!» mi indicai alzando lo sguardo verso di lui che non faceva che ridere da quando mi aveva riconosciuta. Sbuffai dandogli un pugno sul braccio, mi guardò serio e per la prima volta i miei occhi incontrarono i suoi «sono belli i tuoi occhi, verdi...» sussurrai persa completamente nei suoi occhi, dopo aver capito ciò che avevo detto, coprii la mia bocca con le mie mani vergognandomi di essere nata. «Harry» alzai lo sguardo verso di lui levandomi lentamente le mani dalla bocca, mi prendeva in giro? Chi era questo Harry ora? «E' il mio nome» disse sorridendo. «Oh, piacere Scarlett» dissi debolmente allungando la mia mano, mi guardò divertito per poi annuire lentamente e sussurrare un debole «lo so».
la cosa non mi stupì, ogni volta che entravamo in quel negozio Eveleen non faceva che urlare il mio nome cercando di attirare l'attenzione del giovane commesso. Sospirai fissando un punto inesistente sul marciapiede.
«Allora, andiamo?» disse Harry sorridendo, annuii lentamente per poi iniziare a camminare verso il bar più vicino.


«Così sei mezza italiana e mezza inglese?Forte, mi piace l'italiano» Disse Harry sorridendo mentre io annuivo lentamente mordicchiando debolmente la cannuccia. «e sai dirmi qualcosa?» Alzai gli occhi al cielo e sorrisi. Mi chiedevano tutti le stesse cose, era così strano saper parlare italiano? «Dai, dai, dai» disse quasi battendo le mani, proprio come i bambini. Scoppiai a ridere «Sei un cretino» dissi colpendogli con un debole pugno una spalla. « Hai parlato in italiano! Cosa hai detto? Hai detto che sono bellissimo, vero?» riavvivò i suoi capelli sempre con quella stupida mossa e iniziò a sorridere aspettando una mia risposta.
«Non esattamente» ammisi sorseggiando un po' del mio frullato al cioccolato. «Ehi! Non prenderti gioco del piccolo Styles» affermò con vocina da bambino cosa che mi fece scoppiare a ridere. «Non ci credo, oddio ma con chi sono uscita?» ripresi fiato facendo finta di asciugarmi una lacrima all'angolo dell'occhio e mi alzai con l'intento di andare a pagare il mio frullato. Mi avviai verso la cassa decisa, prendendo il mio portafoglio dalla borsa quando vidi sbucare una testa riccia proprio davanti a me che correva verso la cassa. Rimasi bloccata con il portafoglio in mano fin quando Harry non prese il mio polso tra le mani e mi trascinò letteralmente via da quel bar. Lo guardai con occhi spalancati per poi sbuffare e mettere le mie mani sui fianchi. «Non so con chi tu sia uscita prima di me ma io non faccio pagare mai le belle ragazze» Sorrise per poi indicarmi con l'indice facendo uno stupido occhiolino. Sbuffai iniziando poi a camminare velocemente. Sentivo dei passi dietro di me, ma non ci feci molto caso. 
«Ehi, dove credi di andare?dai non farei la bambina! non è ancora finito il nostro appuntamento» mi bloccai sentendo quelle parole e ritornai lentamente indietro mettendomi esattamente di fronte a lui. «Che cosa hai detto?» sussurrai debolmente. «Dove credi di andare?» scossi la testa facendo segno di continuare. «non fare la bambina?» chiese accennando un sorrisetto «no, dopo» sussurrai. «oh, ehm, il nostro non è un appuntamento?» Sorrise allargando le braccia. Le sue parole mi spiazzarono, ma pensandoci bene, perchè non avrei dovuto passare il resto della mia giornata con lui? Non stavo facendo nulla di ma, giusto?No, non stavo facendo nulla di male. Scossi la testa. «scusami» sussurrai avvicinandomi da lui. «Allora dove vorresti portarmi?» sorrisi guardandolo per poi dirigerci verso la sua auto.


«Dove hai detto che abiti?» disse mentre aprivo lo sportello della sua macchina, mi sistemai sul sedile per poi guardarlo trattenendo una piccola risata. «In realtà non l'ho detto» sorrisi. Mi guardò confuso per poi annuire «Forse ti ho confuso per un'altra Scarlett, sai sono uscito con molte ragazze, io» Mi girai guardandolo con la bocca spalancata «Che stronzo!» esclamai per poi mettermi a braccia conserte e spostando il mio sguardo fuori dal finestrino. Sentii delle labbra sopra la mia guancia e sorrisi cercando di non farmi vedere. «Ti ho vista sai, hai sorriso.» Annuì convinto mettendo in moto la macchina.


«Ecco puoi accostarti qui, quella è casa mia» dissi indicando una piccola casetta gialla alla fine dell'angolo. Spense la macchina e mi guardò rivolgendomi un sorriso malizioso. «A questo punto dovrei baciarti poi tu dovresti invitarmi dentro casa e-» «HARRY!» urlai cercando di nascondere un sorrisetto. Sbuffò. «Come se tu non volessi» borbottò pensando che io non lo sentissi. Questa volta non riuscii a trattenermi e scoppiai in una risata, Harry mi guardò alzando un sopracciglio e a quella vista non potrei non ridere ancora più forte, mettendo una mano sulla pancia. «Cosa c'è da ridere?» domandò incuriosito, scossi la testa per poi stampargli un leggero bacio a fior di labbra e sussurrargli un debole «ciao Harry» vicino le labbra. Scesi frettolosamente dalla macchina per poi precipitarmi ad aprire la porta prima che iniziasse a piovere. «Scarlett!» La voce di Harry mi arrivò all'orecchio forte e chiara, mi girai di scatto per poi ritrovarmi il suo petto davanti gli occhi, alzai la testa facendo incontrare i miei occhi con i suoi e accennare un sorriso «Harry ti ho dett-» boom. Le sue labbra sulle mie, quelle labbra carnose e rosate che avevo sognato per anni erano adesso sulle mie, vogliose di approfondire il bacio. La sua lingua si fece spazio tra le mie labbra per accarezzare la mia dolcemente, sorrisi nel bacio ricambiandolo e affondando le mie mani tra i suoi capelli fradici. Ci stavamo bagnando ma a nessuno dei due importava. Mi staccai lentamente dalle sue labbra ridendo per poi strizzargli la maglietta con le mani «Sei tutto bagnato!» riuscì a dire tra le risate. Sorrise e quelle adorabili fossette presero posto sulle guance, senza rendermene conto le sue labbra erano di nuovo sulle mie. «Ci vediamo domani Scar» disse tra un bacio e l'altro facendomi ridere sempre di più. Iniziò ad incamminarsi verso la sua auto «Ah e comunque, io volevo soltanto riportarti la borsa» Disse lanciandomi la borsa tra le mani e strizzandomi uno scherzoso occhiolino per poi rigirarsi ed entrare nella sua macchina. Lo guardai allontanarsi con un sorriso toccandomi incredula le labbra con i polpastrelli, sì il dolore era finalmente andato via e non vedevo l'ora di iniziare a vivere quel domani.

   
 
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