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Autore: Broken_Wings    08/07/2014    2 recensioni
Emma e Kozue, due diciannovenni apparentemente normali ma con uno strano passato, si ritrovano ad una "Fiera Otaku", come la chiama Emma, (Romics come intendiamo noi ahah) e qui incontrano due individui che cambieranno radicalmente la loro vita, il loro futuro (come ogni storia, d'altronde). Si ritrovano protagoniste di situazioni divertenti, imbarazzanti, intrise di passione, pericolose e particolarmente movimentate. Ma non sono le sole a dover compiere un'importante missione: altre come loro sono state scelte e.. non vi tocca che leggere! ATTENZIONE: Le situazioni descritte potrebbero risultare dannose per la salute del lettore perché partorite da menti contorte. Buona lettura.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Attitude.. tsa fuckin attitude..- canticchiavo mentre lavavo il pavimento e utilizzavo, in momenti di sclero, il bastone come basso.
- Fissata che stai facendo?-
- Quello che non fai mai tu.. Almeno la tengo pulita questa casa! Ascolta Crys, quando dovremo andare in Giappone, a casa?-
- Non so Kozue, quando i tuoi potranno ospitarci, se no prendiamo un albergo..-
Ci fu un attimo di silenzio, non amavo parlare dei miei genitori così sfoderai un grosso sorriso – Crys, per loro va bene in qualunque momento, farebbe piacere loro se andassimo a trovarli.-
- Allora potremo partire anche domani, chiamiamo l’aereo di Athena, se dici che per te va bene!-
-Sisi, vado ad avvisare quei due, tu puoi chiamare anche adesso.- Così ci dividemmo i compiti e io andai da Shun che stava sistemando la camera per poi andare da Emma che si stava facendo la manicure.
- Ragazzi, Crys è andato a chiamare Athena per dirle di mandare l’aereo. Domani andiamo a casa, in Giappone, per voi va bene?-
- Certo – disse il mio ragazzo – se per i tuoi va bene, se no andremo in un albergo.-
- Crys mi ha detto la stessa cosa.. ma ripeto anche a te che per i miei va bene anche alle tre di notte..-
Emma, che conosceva la mia situazione, mi guardò  e subitò cambiò discorso
- Allora dobbiamo subito prepararci la valigia! Dai, muoviamoci!- si alzò di scatto e mi trascinò in camera.
- Quando penserai di dirglielo?-
- Non lo so.. lo sai che non amo parlare di questo con nessuno, dai, tanto andremo a trovarli subito..troverò una scusa.-
- Ragazziiiiii- urlò Crystal – Possiamo partire anche stasera se voletee!-
- Si dai! Ragazze per voi va bene?- la testa di Shun sbucò dal nulla.
- Certo..- dissi io facendo finta di nulla.
- Amore, c’è qualcosa che non va?-
- No, tranquillo- sorrisi.
- Muovetevi, abbiamo solo mezz’ora!-
Così arrivò l’aereo, chiusi casa e partimmo subito alla volta di Kyoto, la mia amata città. Durante il viaggio…
- Hey Shun, pronto a conoscere i tuoi suoceri?-
- Crys, sinceramente ho un po di timore..-
- Ma dai Shun, i genitori di Kozue sicuramente saranno delle persone fantastiche, secondo me è solo Kozue che è uscita male!-
Non avevo neanche la forza di dargli un colpo o di ribattere e allora mi misi le cuffie e a tutto volume continuai a guardare dal finestrino sotto lo sguardo preoccupato di Shun che si sedette accanto a me e mi abbracciò, senza chiedermi nulla.
- Hey, ma che ha?- chiese il biondo
- Lasciala stare, sarà solo stanca, falla rilassare un po..- rispose Emma
- Si, ma se i genitori la vedono così si preoccuperanno..- ribattè
- Tranquillo, non c’è pericolo..- per tutto il viaggio rimanemmo in silenzio e dopo 8 ore di volo arrivammo a Kyoto. Siccome avevamo caricato anche la macchina con noi salimmo e guidai io che conoscevo già la strada a memoria.
- Eccoci arrivati, questa è casa mia..-
La mia casa era piccola ma molto carina. Era una di quelle case molto antiche ma all’interno aveva sia i riscaldamenti che altre comodità, tutto grazie a mio zio che prima di morire l’aveva ristrutturata.
-Wow! Carina!- esclamò Crystal.
-Venite, entriamo..-
Come entrammo l’odore di chiuso era molto forte così spalancai le finestre. Per fortuna una signora veniva a pulire ogni tanto ed era venuta la sera prima così trovammo la casa pulita e in ordine.
- Mamma mia che odore di chiuso! Ma Kozue i tuoi dove sono?-
- Eh lo so, non abitano più qui ma la casa è rimasta a me...-
- Ahh, quando andremo a trovarli?- chiese Shun eccitato
- Dopo, sistemiamo le nostre cose e poi andiamo.. però prima devo cambiarmi. Vi faccio vedere le camere.-
Vi erano tre grandi camere da letto e la mia era davanti al bagnetto. Come entrai la commozione mi fece piangere così mi buttai sul letto affondando la testa nel cuscino. Shun entrò subito dopo e mi venne incontro
- Amore si può sapere che hai in questi giorni? Mi sto preoccupando..-
- Niente.- tirai su col naso – mi mancava solo casa mia, scusa..- lo baciai.
Mi alzai, mi asciugai le lacrime e aprii l’armadio. Era lì, il mio amatissimo Kimono era appeso e avvolto in una grande busta per tenere lontano la polvere e gli animaletti indesiderati. Come lo presi lo strinsi al mio petto e sentii che era stato lavato da poco, grazie sempre a quella signora molto cara alla mia famiglia.
Così entrai nella mia cabina armadio e mi cambiai con molta calma mentre Shun mi aspettava seduto sul letto, curioso di sapere cosa stavo indossando di così importante. Come uscii rimase sbalordito e estasiato.
- Che.. che spettacolo..-
- Questo Kimono me lo regalarono i miei genitori al mio 16 compleanno e ancora mi sta.. sono passati 3 anni..-
- Ti sta benissimo, scommetto che i tuoi saranno contenti di vedertelo indosso- sorrise.
- Andiamo..-
Quando uscimmo dalla camera la mia amica e il biondo mi guardarono nella stessa maniera di Shun e spiegai loro che siccome stavamo andando a trovare i miei genitori avrei preferito andare vestita in quel modo.
- Ah! Non vedo l’ora!- disse Crystal
- Come mai sei così entusiasta?-
- Voglio vedere come è la mamma di Kozue, sono curioso di sapere come ha fatto a sopportare la figlia per tutti questi anni!-
- La vuoi piantare?- dissi io, scocciata.
Ootani Sobyō non era molto distante da lì, per ci fermammo in un negozio di fiori.
- Prendo qualche fiore..torno subito- scesi dalla macchina e dissi a loro di rimanere li ad aspettarmi
- Perché dei fiori?-
- Piaceranno ai genitori, forse-
- Emma tu che dici?-
Anche Emma era persa nei suoi pensieri e non rispose ne ad uno ne all’altro.
Tornai con due grandi mazzi di fiori di tantissimi colori, li lasciai a Shun che non stava guidando e ripartii.
- Siamo arrivati ragazzi…- il silenzio fu lunghissimo poi Crystal disse –Ma perché siamo…- quando collegò tutto vidi dallo specchietto che sgranò gli occhi così dissi
- Questo è l’Ootani Sobyō ed è qui che riposano da 3 anni i miei genitori.-
Detto ciò scesi dalla macchina e mi incamminai con i fiori verso l’entrata. I ragazzi si guardarono allibiti e contemporaneamente si girarono verso Emma che aveva la testa bassa.
- Perché non ce lo ha detto? Avrei evitato di dire tutte quelle cose...-
- Non è facile accettarlo, voi due dovreste capirla…-
- Si, ha ragione Emma,Crys… adesso andiamo, non lasciamola da sola.-
Così mi raggiunsero e io stavo sistemando i fiori nei vasi che erano vuoti da tantissimo tempo.
- Quanto tempo eh.. mi mancate, tantissimo...- cominciai a piangere in silenzio quando arrivarono anche Emma, Shun e Crystal. Il mio ragazzo mi abbracciò
- Non hanno mai avuto l’occasione di vedermi con questo Kimono.. me lo avevano regalato il giorno del mio compleanno, avrei dovuto indossarlo a capodanno ma…-
-Ma morirono in un incidente stradale sulla strada per Tokyo e non ebbero modo di vederla..- concluse Emma che conosceva la storia.
Rimanemmo lì per un’altra decina di minuti quando mi alzai e con gli occhi gonfi dissi  - Andiamo, abbiamo una missione da compiere. Dobbiamo trovare il pezzo dell’armatura.-
- Amore, guarda che se vuoi stare qui con loro ancora un po non c’è problema..-
- L’armatura può aspettare.- concluse Crystal
- Vi ringrazio ma non fa nulla.. andiamo.- Salutai i miei genitori e accarezzai la loro tomba per poi tornare in macchina.
- Dai torniamo a casa e poi dopo andiamo a perlustrare la zona, che dite?-
- Si, perfetto!-
Parcheggiammo la macchina un po’ più avanti e passammo attraverso una via nella quale giocavano tanti bambini. Le piccole case che si affiancavano lungo la stradina erano povere ma all’interno possedevano tutti gli essenziali comfort come l’acqua e la luce. I bambini si divertivano a giocare davanti alle porte ma cantavano anche in coro vecchie filastrocche
- Sakura, Sakura, yayoi no sora wa, mi-watasu kagiri..- cantavano in cerchio
-Hey Kozue.. che dicono quei bambini?- mi chiese Emma che ascoltava le parole della canzoncina.
- Beh, Em letteralmente dicono: Fior di ciliegio, fior di ciliegio, per il cielo di primavera fin dove puoi vedere? E’ un’antica canzone tradizionale giapponese.- sorrisi ricordando quando una quindicina di anni prima uscivo con le mie cugine e giocavo con gli altri bambini nello stesso modo. Shun mi prese per mano e seguiti da Emma e Crystal arrivammo finalmente a casa.
- I miei piediiiiii!- urlò la papera buttandosi sul divano come un sacco di patate.
- E’ dura avere i piedi palmati eh?!- dissi io mentre cercavo di accendere il fuoco.
- Ah-ah. Spiritosa..- bofonchiò tirando su con il naso
- C’è freddino eh.. aspetta ti aiuto io.- Shun in un attimo accese il fuoco e alzandosi mi diede una pacca scherzosa sul sedere.
Potete immaginare: da li scoppiò la rissa.
- Brutto pervertito! Ahh!- urlai cercando di fare la seria e saltandogli addosso come per atterrarlo. Evidentemente la sua massa di muscoli era troppo anche per me ma riuscii a fargli perdere l’equilibrio cadendo così STRANAMENTE su quello stupido di Crystal che si agitò talmente tanto che il divano cedette. Tra calci, pugni, risate e tiri d’orecchie, arrivò di corsa Emma con lo spazzolino in bocca che per poco non ingoiava per via delle risate scaturite dalla scena orribilmente imbarazzante. Ma sia lei che lo spazzolino si buttarono su di me e, sempre a causa del fato, quest’ultimo volò catapultandosi fra la massa di capelli scompigliati del biondino che comincio a far scendere santi e dei dai piani alti.
- Certo che sei sfigato!- urlai rotolandomi sul pavimento dalle risate.
- I miei capelliii!-
Così la nostra serata passò con la spazzola in mano e a me toccò lavare i capelli di Duckman sul quale usai, a posto dello shampoo, una tinta fucsia che si toglie dopo una lavata; vi lascio immaginare la faccia del biondino e… la mia.
- Et voilà! Lavato e asciugato!- uscii dalla camera nella quale avevo nascosto l’ unico specchio con Crystal al seguito, lasciando il mio fidanzato e la mia migliore amica a bocca aperta.
- M..m.. ma.. ma.. Kozue che…- Emma era sconcertata.
- O Zeus!- Shun non trattenne le risate e si buttò sul nostro letto con le lacrime.
- Che c’è?- Crystal spalancò gli occhi e cercò il mio sguardo. Io ero paonazza, peggio di un peperone e cercavo di non ridere anche se avevo la lacrimuccia che scendeva sulla guancia.
- Ho qualcosa che non…-
Non ce la feci più e scoppiai a ridere per poi mostrare tra le lacrime uno specchietto all’uomo papera che spalancò la bocca per poi avventarsi sul mio povero collo
- IO TI AMMAZZOOOOO!-  mi stava schiacciando la gamba con il suo peso ma non riuscivo a smettere di singhiozzare. Dal riso non riuscivo a prendere fiato. Crystal si alzò e corse verso lo specchio nel corridoio poco distante. Riuscii a raggiungerlo insieme agli altri tre che non ce la potevano fare a guardarlo.
- Si.. si…- presi fiato – si toglie con l’acqua.. tranquillo!- continuai a piegarmi senza fiato. Corse in bagno e riuscì una decina di minuti dopo tutto bagnato e con i capelli biondi. Lo guardai:- Un bel pulcino bagnato e profumato!-
Mi fulminò e così gli corsi incontro abbracciandolo
- Dai Crys era uno scherzo!-
- Te la farò pagare. Stanne certa, quanto è vero che sono una papera!-
ci fu un attimo di silenzio
- Un cigno! Un cigno! Dannazione, un cignooooo!-
-Che c’è a colazione?-
-Il solito, tu mangi solo quello la mattina!-
-Buongiorno!-
-Ciao Shun, il tuo amico ha chiesto di nuovo cosa c’è a colazione quando ogni volta mangia sempre le solite cose!-
- Fissata non rompere anche stamattina! Mi è bastato cosa hai fatto ieri notte!-
Consumammo la nostra colazione e ci vestimmo sportivi per la “gioia” di Emma, così ci dirigemmo verso l’albero di ciliegio nel terreno della mia casa.
- E’ qui che passavi il giorno?-
- E’ qui che mi incontravo con il signor Tanaka e dividevo il mio pasto con lui, mi mancano quei giorni..- dissi per poi girare i tacchi e, seguita, entrai in casa.
- Ok ragazzi per oggi credo vada bene così.. voi che dite?-
-Oh, si io sono distrutto!-
- Cos’è Crys, hai perso l’allenamento di tutti gli anni passati? Guarda che Athena ti licenzia- rise Shun che si sedette accanto all’amico spaparanzato sulla poltrona di mio padre.
-Ma smettila! Non ho perso l’allenamento, sono solo.. solo…-
- Pigro, molto pigro!- esclamò Emma atteggiandosi
- Senti chi parla..- rispose lui
- Io sono diversamente attiva!-
- Emh, ragazza diversamente attiva, lasciamo questi due sfaticati qui e noi andiamo a cucinare come delle brave donne di casa, su! Ti insegno a fare una cosa..-
Mi guardò stranita, sapeva benissimo che non le avrei mai fatto toccare un mestolo o un cucchiaio ma si alzò per venirmi incontro.
- Cosa mi farai fare?-
- Una cosa molto difficile!... Tagliare la mozzarella.-
- Zan zan zaaaan!- urlò Shun che per una volta poteva essere servito a tavola senza il minimo sforzo. Cucinammo, o meglio, cucinai un piatto italiano con gli ingredienti che mi ero portata da casa per precauzione così mangiammo le lasagne accanto al camino per poi andare a letto. Dovevamo recuperare le energie per spenderle il giorno successivo, alla ricerca del pezzo dell’armatura sacra.
-Buonanotte!-
-Notte  a tutti..-
Io e Shun entammo nella camera e ci stendemmo sul letto.
-Amore vado a farmi una doccia poi ti lascio il bagno..-
Entrai in doccia, l’acqua calda era davvero rilassante e mentre mi insaponavo non riuscivo a non pensare al posto nel quale saremo dovuti andare a ispezionare. “Forse quell’albero.. mmh, si.. ma non il ciliegio. Ne parlerò con Shun, ora è meglio se mi sciacquo e mi rilasso, almeno in doccia un po di serenità!” così mi sciacquai, entrai in accappatoio in camera lascando spazio al mio ragazzo e nel frattempo mi vestii per la notte. Faceva molto freddo e, sicura di aver messo il doppio piumone ad Emma, mi sdraiai e aspettai in silenzio. Quando fummo tutti e due sdraiati, mi accoccolai a Shun
- Amore.. ascolta stavo pensando a quello che ci aveva detto il saggio.. che saremmo dovuti andare in un posto nel quale passevamo la maggior parte del tempo. Per Emma fu la bibleoteca il luogo prescelto mentre per me.. non so.-
-Tu non passavi la maggior parte del tuo tempo sotto il ciliegio che sta davanti al cancelletto?-
-Non esattamente.. Dalla camera dei miei genitori si intravede dalla finestra un enorme salice che è talmente nascosto, malgrado le sue dimensioni, dalla casa che è molto difficile notarlo. Sotto di esso mio padre mi costruì una piccola casetta nella quale mi sedevo a leggere durante le ore calde dell’estate e durante le fredde giornate invernali. Non amavo stare molto a casa, ci rimanevo solo quando il tempo non mi permetteva di uscire.-
- Beh, dovremo controllar..-
-No aspetta, non ho finito. Un giorno il signor Tanaka mi chiese quale fosse il mio luogo prediletto allora lo portai sotto quel salice ed egli, dopo qualche minuto di silenzio, mi disse di non avvicinarmi a quel salice da 12.00 alle 13.00 . Io non mi avvicinai mai a quelle ore anche perché dopo pranzo di solito schiacciavo un pisolino e la mamma non mi faceva uscire, però un giorno stavo cercando delle lenzuola nella stanza di mamma e papà e sbirciai dalla finestra: vidi una donna seduta sotto l’albero con la schiena appoggiata al tronco che guardava il vuoto. Era una bellissima donna e ma non si accorse che la stavo osservando così andai subito alla porta di casa per andare a parlarle quando la mamma mi bloccò e mi disse che non potevo uscire perché era l’ora del riposino.-
- Quindi tu hai visto una donna sconosciuta sotto il tuo albero nelle ore proibite dal vecchio saggio. Credi ci sia un nesso tra la donna e l’armatura?-
- Credo di si.. domani andremo a controllare in quelle ore allora. Sono davvero curiosa di scoprire se a distanza di ormai dieci anni venga ancora.-
Sbadigliai.
-Dai, è stata una giornata stressante, buonanotte.- così mi baciò e chiusi gli occhi.

-Suu! Alzarsi!- Duckman entrò in scivolata nella nostra stanza urlando come un matto per farci alzare, dev’essere che si voleva vendicare per tutte le volte nelle quali sono entrata in camera sua con i mestoli sbattendo contro la porta e contro tutto quello che trovavo, compresa la sua testa.
-Crys ma sei scemo?!- disse Shun che si rigirò nelle coperte dandomi le spalle.
- Va bene, va bene, ora ci alziamo..-
Arrivammo in cucina e vidi il tavolo apparecchiato con tutta la roba per la colazione.
- E queste cose?- domandai estasiata
- Sono stata io! Le ho viste fare talmente tante volte che ci ho voluto provare!-
Guardai Emma sconvolta e le saltai addosso.
- Ma quanto ti amo?!- dissi felice
- Hey, hey! Vacci piano..-
- Zitto Duckman! Io ho la precedenza, se permetti.-
- Su non state li a litigare venite a mangiare, ho una fame. E’ da ieri che non cucino nulla, mi piace stare qui!- esclamò Shun morsicando una fetta biscottata con la marmellata.
- Non so come tu faccia a mangiare quella roba.- dicemmo all’unisono sia Crystal che io, poi ci guardammo per darci il cinque compiaciuti.
- Siete voi che vi ingozzate la mattina.-
La mattina pulimmo la casa, ci dividemmo i compiti per fare più in fretta e ogni santissima volta ad Emma toccava lavare il bucato, anche se questa volta non le dispiaceva lavare le mutande del ragazzo. Quelle di Shun un po meno, ma le lasciava nel cesto così che io potessi ammirarle, farmi i miei filmini eccetera, eccetera, eccetera.. Scusate.
- Ma perché dobbiamo andare subito dopo pranzo? Non capisco il nesso..-
Ci sedemmo sul secondo divano accanto a quello sfondato la sera prima e raccontai ciò che avevo confidato a Shun anche agli altri due piccioncini che annuirono attoniti per poi alzarsi insieme a noi e dirigersi verso il retro della casa.
- Emh, ragazzi.. le vostre armature?- chiese Emma guardandoli.
- Ah, giusto, giusto.. aspettateci torniamo subito.- Crystal prese il mio ragazzo per un braccio e lo portò di corsa in salotto. Nel frattempo io ed Emma ci affacciammo e vidi ciò che mi aspettavo: la donna era li, con il suo bellissimo Kimono azzurro. I capelli biondi che le svolazzavano davanti al viso sembravano morbidi e setosi come credo che realmente fossero. Non ci guardò ma penso si fosse accorta della nostra presenza; continuò a fissare il vuoto e io e la mia amica ci ritirammo sentendo i passi di quei due che si avvicinavano.
- E’ lì, è seduta davanti all’albero, come l’unica volta in cui l’avevo intravista.- dissi
- E’ davvero molto bella..chissà perché è qui.- aggiunse la rovina-arrosti.
- Ragazzi.. so solo che quella donna non è cambiata di una virgola in dieci anni.. ho brutti presentimenti.-
- Andiamo, tranquilla Kozue.- disse Crystal serio.
Uscimmo allo scoperto ma la donna non ci degnò di uno sguardo. Crystal che era davanti a noi si irrigidì e si fermò di colpo. Andai a sbattere contro la sua armatura che mi fece un bel po male ma mi scostai per guardarlo in faccia e vidi la sua espressione atterrita, confusa e allo stesso tempo terrorizzata.
- Crys che succede..-
- Quella donna.. E’ uguale alla mia mamma.-
-Ragazzi ma quale donna io.. non vedo nessuno!- si intromise Shun guardandoci con aria interrogativa. Anche Emma non credeva ai suoi occhi, eppure prima l’aveva vista. Era sparita e proprio sotto il nostro naso.
Il cielo si fece improvvisamente scuro e i rami del salice come serpenti si avventarono su di noi catturando me ed Emma che urlava.
I cavalieri si misero in guardia e cercavano con lo sguardo la donna sparita nel nulla. Questa apparve alle spalle di Shun ma venne respinta in parte dalla catena di Andromeda che si era attivata in soccorso.
- Cavalieri.. Ben trovati. Voi e le vostre insulse ragazzine.-
- Tu chi sei, donna?- chiese Shun senza girarsi verso di lei che lo osservava. Non si curò di rispondergli e si smaterializzò ai piedi di Crystal, tutta bagnata e tremolante.
- Figlio mio.. aiuto, ho freddo.. Ho tanto freddo, salvami!-
Quelle grida erano agghiaccianti, non riuscivo a liberarmi e osservavo Crystal che non sapeva come reagire. Shun ci guardò ma non riusciva a muoversi: dal terreno erano fuoriuscite tantissime mani che lo avevano afferrato rendendo il cavaliere incapace di muoversi. Emma tirò dalla tasca dei suoi pantaloni un coltellino e tagliò i rami del salice che la intrappolavano.
- E quello da dove…- liberò anche me e come toccai il suolo nessun ramo ci riafferrò.
- Quella non è la madre.. quella è la guardiana dell’armatura.- disse seria la mia amica indicando il corpetto dorato della donna.
- Ha indossato.. oh no.. no, no!- Corsi contro Crystal e lo buttai a terra con tutta la forza che avevo, scatenando l’ira della donna. I suoi occhi si fecero scuri, nerissimi e il suo lunghissimo vestito bianco si disintegrò lasciandola quasi nuda e avvolta dalle fiamme. Il corpetto dorato era ancora al suo posto e allora non avemmo più dubbi. Da dietro spuntarono numerose code dal folto pelo rossiccio che cominciarono a roteare lanciando palle di fuoco.
- Attenti!- La catena si intromise fra tutti noi e il demone, cercando in tutti i modi di proteggerci anche se molto debole al fuoco.
-Vieni Crystal, vieni..- lo portai da Shun. Emma corse verso di lui e con il coltellino cerco di tagliare e di scacciare tutte quelle bruttissime mani che sbucavano dal terreno.
- Ragazzi, siamo davanti ad un Kyuubi no Kitsune..-
-Traduzione?-
- Volpe a nove code.. è in grado di creare delle illusioni e di sputare fuoco come sta facendo ora e.. – la catena si dileguò perché vinta dalle fiamme che non riusciva a respingere e noi ci trovammo senza alcuna protezione davanti al demone.
-Audaci le ragazzine.. non la passerete liscia ora vi brucerò vivi!- riprese ad attaccarci come prima ma Crystal con la sua polvere di diamanti attaccò il Kyuubi creando anche una barriera di ghiaccio trasparente in grado di farci osservare il nemico. Quando mi girai non riuscii più a vedere Emma, era sparita e Shun aveva innalzato con la catena una seconda barriera attorno a noi tre.
- Dov’è Emma?- chiese Crystal preoccupato.
- Non lo so!-
-Come non lo sai?!-
Il demone attaccò una seconda volta scogliendo il ghiaccio che ci avrebbe dovuto proteggere e si incamminò verso di noi quando un coltellino gli passò raso raso sulla pelle del viso da dietro e l’arma raggiunse ai miei piedi. Emma con la sua meravigliosa mira aveva cercato di ferire il Kyuubi alla nuca ma invano. Questo quindi si girò furiosamente verso di lei per sputare del fuoco; l’avrebbe uccisa sicuramente se Shun non l’avesse fermato lasciando il tempo necessario a Crystal che lo prese in pieno con il suo poderoso attacco scaraventandolo a terra con una forza spaventosa. La volpe era lì, distesa nella sua vera forma e dolorante quando mi guardò. Una mano ossuta si posò sulla mia spalla e quando mi girai vidi mio padre. Mio padre, morto quattro anni circa prima era lì dietro di me e mi stava guardando.
- Kozue-chan è il tuo momento.. uccidi il Kyuubi e riprenditi il pezzo dell’armatura, sei forte, non farti abbattere. Guardala, guarda quella volpe che non aspetta altro che morire e farla finita, dalle il colpo di grazia e io sarò finalmente fiero di te.-
mi accasciai al suolo, con la testa bassa. Stavo piangendo ma afferrai il coltellino lanciato precedentemente da Emma e alzai gli occhi per guardare dritto gli occhi di mio padre.
- Ok padre, lo farò. Ucciderò il demone, lo farò per… NOI.- detto ciò la lama del coltello sprofondò nell’apparente corpo di mio padre.
- Mio padre era già fiero di me, come lo era mia madre. Non ho bisogno di uno sporco demone per ricordarmi di loro.- il presunto corpo che avevo infilzato si tramutò in cenere e così anche la copia della volpe che era accasciata a terra. Con essa cadde anche il pezzo dell’armatura che indossava dal primo momento.
  
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