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Autore: FairySweet    08/07/2014    1 recensioni
Aveva fatto una scelta, forse una scelta egoista e insensata ... già, perché per avere quel sogno sarebbe morta ma infondo, che importanza aveva? Non era per lei che lo stava facendo, non era lei che avrebbe vissuto assieme a quella tenera e dolcissima vita ... Era davvero tanto brutto desiderare che lui non restasse da solo? ...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Karev, Cristina Yang, Derek Sheperd, Meredith Grey, Owen Hunt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Erano le tre e mezza di notte, troppo presto per andare a lavorare e troppo tardi per uscire di casa.
Il cellulare continuava a squillare senza tregua interrompendo anche quell’attimo di pace che i bambini le avevano concesso “Ti prego rispondi a quel dannato telefono perché se Zola si sveglia ti uccido” nascose il viso nel cuscino ignorando le parole del marito “Meredith” “Sarà l’ospedale” “Allora ...” riprese Derek sfiorandole la schiena “ ... rispondi e mandali a quel paese” sbuffò allungando la mano verso il comodino “Pronto?” “Dov’è” si mise a sedere sfregandosi gli occhi ancora pieni di sonno “Owen?” “Mer dov’è?” “Ma di che ...” “Mia moglie, quella ragazza folle e testarda che fa tutto di testa sua. Dov’è!” “Perché dovrei saperlo?” “Va tutto bene?” mormorò confuso Derek voltandosi verso di lei “Sta bene?” “È uscita di casa sei ore fa e ... e non risponde al cellulare, non so dove sia e se l’hai vista non ...” “Che vuol dire? È sparita?” “Cristina?” annuì appena alzandosi di scatto “Cosa le è successo?” “Abbiamo litigato, ho provato a fermala ma è uscita di casa e ora sembra sparita nel nulla” “Come fa una persona a sparire nel nulla?” “Vado a vestirmi” esclamò deciso Derek correndo in bagno “Owen aspetta un bambino! È malata e se le succede qualcosa non ...” “Davvero? Pensavo che fosse solo allegramente contagiata dalla follia della vita! Pensi che non lo sappia? Pensi davvero che non me ne freghi niente di lei? È mia moglie!” “Davvero? Perché non sembrava importartene molto questa mattina!” sbottò gelida infilando i pantaloni “Come diavolo fai a farla incazzare ogni volta?” “Ok, ci sono” sorrise incontrando il viso di suo marito “Vado a cercarla in ospedale, se non è lì provo da Joe e da Alex e ...” “Vengo con te” “No, no ehi ne abbiamo parlato ricordi? Io sono il cavaliere che combatte contro i draghi cattivi e tu sei la mia principessa” “È la mia persona!” “Lo so, e per questo affronto io la cattiveria, perché tu hai bisogno di riposare” sfilò dalle sue mani le chiavi posandole un bacio leggero sul viso “Tieni il cellulare attaccato e chiama Karev, forse è andata lì” annuì appena scivolando fuori dalla porta della stanza “Sta bene vero? Meredith ti prego dimmi che sta bene” inspirò a fondo cercando di controllare il flusso dei pensieri.
Avrebbe voluto urlare, gridare al mondo quanto stupido fosse stato ma tutto quello che riuscì a dire fu un semplicissimo “Starà bene” prima di chiudere la conversazione.


Sentiva il vento fresco sulla pelle, il profumo del mare proprio sotto di lei, un tenero sorriso le colorò le labbra mentre gli occhi si perdevano sul gioco allegro della luce sull’acqua.
Non sapeva nemmeno lei come diavolo era arrivata fino a lì ma ora che importanza aveva.
Se ne stava semplicemente lì, con le mani strette attorno al ferro gelido della staccionata e gli occhi persi sui disegni dell’acqua.
Silenzio, silenzio e nient’altro, attimi di pace che in qualche modo cancellavano tutto il male e la rabbia di suo marito, la sua paura, la voglia folle di chiudere gli occhi e fingere che niente fosse mai accaduto.
Un altro respiro, un altro battito violento del cuore poi uno strattone violento, ricadde indietro, stretta tra le braccia di qualcuno che faticava a riconoscere “Oddio” posò le mani sul petto del ragazzo spingendolo leggermente indietro “Sai da quanto ti sto cercando? Che diavolo ti è saltato in mente!” “Alex ?” “C’è mezza Seattle in giro a cercarti! Tuo marito sta impazzendo e ...” “Chi?” le sfiorò il viso costringendola ad alzare lo sguardo “Stai bene?” “Perché non dovrei?” “Bene, perché ora ti uccido con le mie mani” sorrise scuotendo dolcemente la testa “Pensi davvero che sia venuta qui a farmi del male?” “Non lo so, dimmelo tu” sbottò ironico allargando le braccia “Sei su una sporgenza, accanto ad un faro e sotto c’è il mare ... dimmi tu cosa diavolo devo pensare!” “Sto bene, cioè, mi fa male la testa e le mani tremano ma sto bene” “Tremi?” domandò confuso sollevandole le mani, un tremito violento le attraversò le spalle costringendo le dita a fare altrettanto “Da quanto ti succede?” “Da poco e solo quando sono molto arrabbiata ma tranquillo, non opero più” “Si, questo lo so ma dovresti fare un controllo perché le tue condizioni potrebbero ...” “Alex?” “Cosa?” ridacchiò divertita sfilando le mani dalle sue “Puoi smetterla? Posso passare gli ultimi quattro mesi di gravidanza in pace?” “Solo se prometti di non fare più idiozie del genere” ma lei non rispose, tornò a concentrarsi sul mare, sul riflesso dell’acqua ignorando il ragazzo “Alex? È lì? L’hai trovata?” sorrise chiudendo qualche secondo gli occhi “Sta bene, è qui con me e sta bene” “Oddio” sentì la ragazza sospirare, trattenere a stento un singhiozzo “Meredith sta bene, smettila di preoccuparti” “Puoi passarmela?” “Forse non è una buona idea, è sconvolta ma non so da cosa e sta tremando” “Beh ... è rimasta fuori tutta la notte” “La mano destra trema leggermente più forte della sinistra” “Sta peggiorando” “È solo un deficit motorio, è stanca e probabilmente ha fame. Ora la porto a mangiare qualcosa e poi la riaccompagno a casa e ...” “No, no non portarla a casa” “Meredith!” “Portala in ospedale, Derek è già lì, lo chiamo e gli faccio preparare la tac” annuì leggermente quasi come se la ragazza avesse visto quel gesto leggero.
Ci mise pochi minuti a convincerla ad abbandonare quel piccolo angolo di paradiso, aveva una fame gigantesca e barattare una tavola calda con quel posto era la cosa più semplice del mondo.
  
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