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Autore: Lylawantsacracker    08/07/2014    4 recensioni
SPOILER NONA STAGIONE. AMBIENTATA SUBITO DOPO LA 9X23.
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Quale sarà il comportamento di Dean ed i suoi rapporti con Sam e Castiel? Sarà una persona completamente nuova o riuscirà a far prevalere il suo lato umano?
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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Hear the sound of the pouring rain
Coming down like an Armageddon flame
The shame, the ones who died without a name
Hear the dogs howling out of key 
To a hymn called "Faith and Misery"







Dean osservava la notte stellata dalla grande finestra lì accanto, mentre la donna posava la testa sul suo petto. Una bottiglia di champagne mezza vuota e due bicchieri rovesciati spiccavano sul tavolino dall'altra parte della stanza.

- Uhm, non male. - disse la donna, che aveva lunghi capelli ricci e la pelle scura. - Per essere un neodemone sai proprio come dare piacere ad una di vecchia data come me.
Ridacchiò piano, sfiorandogli con le lunghe unghie laccate di rosso il tatuaggio sul suo petto.
Dean sorrise, mentre gli occhi rimanevano però vuoti.
- Anche tu non sei affatto male, Jade. Anzi, a dirla tutta è stata una delle scopate migliori della mia vita. Ora capisco che gusto ci provava mio fratello a sbattersi Ruby. - rispose stiracchiandosi, voltando leggermente il viso per dare un'occhiata alla sua fedele arma. La Prima Lama era lì, poggiata sul comodino di legno pregiato.
- Hai convinto anche gli altri demoni ad unirsi a te in questo modo? - gli sussurrò lei all'orecchio, mentre la sua mano iniziò a sfiorargli tutto il corpo, arrivando fino all'inguine.
Dean rise. - No, non sono così troia.
Si irrigidì quando la mano di Jade si fermò finalmente dov'era diretta, iniziandosi a muovere con frenesia.
Una volta finito, Dean si alzò. - Jade, se fosse per me continueremmo tutta la notte, ma devo fare una chiacchieratina con Crowley. Pensa di essere ancora il re, povero illuso.
Si alzò, allontanadosi dal letto.
- Dove vai? - chiese Jade in tono pigro, la testa appoggiata al gomito.
- Vado a farmi una doccia. So che non ne ho bisogno, ma è una sensazione piacevole. - rispose l'altro alzando le spalle.
Si diresse a piedi scalzi nell'ampio bagno, mentre lei continuava a divorarlo con gli occhi.
Jade si rigirò sul letto, ad occhi chiusi. - Chi l'avrebbe mai detto, a letto con uno dei fratelli Winchester, ha!
Dean, intanto, si gustava il getto d'acqua bollente sulla sua pelle. Quella temperatura avrebbe arrossato la pelle di qualsiasi essere umano, ma per lui era solo un piacevole e leggero torpore.
Si avvolse un telo bianco intorno ai fianchi dopo esserselo passato su tutto il corpo per asciugarsi, e tornò nella stanza da letto. Aprì l'armadio in silenzio, esaminando il guardaroba del ricco imprenditore a cui era in teoria riservata la stanza.
Si infilò una camicia bianca ed un paio di jeans firmati, guardandosi allo specchio.
"Niente male. " pensò. "Non sembro neanche io".
- Jade, senti, dovrei fare una chiamata. Sai cosa intendo.
Lei lo fulminò con lo sguardo. - Ma che stronzo, questo tramite mi piace un sacco, lo sai! Non puoi chiamare Crowley al telefono?
Dean sbuffò. - No, non ho il cellulare. Dai, ci sono un sacco di persone in giro. Non mi va di ammazzare qualcuno a caso, voglio una cosa silenziosa e veloce.
Materializzò un coltello affilato tra le mani, e con un rapido gesto della mano lo passò sulla gola della donna. Jade gli lanciò un ultima occhiata furiosa, poi uscì da quel corpo in una nuvola di fumo nero che svanì nella notte fuori dalla finestra.
La donna prese a rantolare agonizzante, mentre Dean riempiva una coppa incisa con segni in lingue sconosciute.
Si accomodò sul lussuoso divano nella stanza adiacente, poggiando la coppa tra le sue gambe.
- Crowley, sono io. Raggiungimi al più presto. Devo parlarti di una cosa importante.
Dopo qualche istante di silenzio, il sangue all'interno del recipiente prese ad agitarsi.
Il demone sarebbe arrivato a momenti.
Dean attirò a sé la bottiglia di champagne e i due bicchieri, ripulendoli con uno schiocco di dita.
Crowley apparì qualche istante dopo, l'espressione stravolta.
- Accomodati pure. - disse Dean tranquillamente, indicandogli la poltrona vicino al tavolino basso.
Crowley obbedì senza fiatare, mentre l'altro demone gli versava lo champagne nel bicchiere senza neanche toccare la bottiglia.
Dean accavallò le gambe, sorseggiando il liquido pallido. - Allora, Crowley. Avrei dovuto chiamarti prima, ma ho deciso di dare la precedenza al mio nuovo esercito, ecco.
- Di che parli? - disse il demone, scettico, osservandolo con prudenza.
- Già, forse è troppo presto perché tu abbia notato il comportamento un po' particolare dei cari demoni in questi ultimi giorni. In ogni caso, sono al mio servizio adesso. Ti ho convocato per avvisarti del cambio di regime.
Il bicchiere di Crowley cadde a terra, frantumandosi in mille pezzi. La sua epressione passò dallo stupore alla rabbia in un millesimo di secondo. - Cosa? 
- Già. - replicò Dean con indifferenza. - Si dà il caso che gli angeli mi stanno dando ufficialmente la caccia, quindi avevo bisogno di un po' di appoggio. Qualcuno che mi aiutasse a farli fuori.
- E cosa hai promesso loro per ottenerlo? - chiese Crowley a voce bassa, cercando di mantenere la calma.
- Di poter prendere le anime prima dei dieci anni contrattuali dei patti, di poter liberare i loro istinti indiscriminatamente qui sulla terra... giusto un paio di cose per farli divertire.
Crowley lo fissò schifato. - Avrai pure usurpato il titolo di re, ma non lo sarai mai. Sei solo un macellaio da quattro soldi, dov'è la tua integrità?
- Ma che dolce, fa il santarellino adesso. - replicò Dean, ridendo sprezzante. - Sveglia, Fergie*. Siamo nel 2014, l'integrità è così fuori moda! Ti do una scelta: tornare tranquillamente a fare il demone degli incroci, o opporti a me. Se scegli quest'ultima però ci saranno delle conseguenze, sappilo.
Crowley si alzò, indignato. - Ho davvero scelta? - disse con rabbia. - Tranquillo, non mi ribellerò. Cercherò solo di starti alla larga il più possibile. Ah, e non chiamarmi più Fergie, cretino.
Svanì in un istante. Dean sorrise tra sé e sé, soddisfatto.
Prese un'ultima sorsata di champagne dal bicchiere, poi lo posò sul tavolo e si alzò.
Tornò nella stanza da letto, dando un'occhiata veloce al cadavere sul letto.
Non gli importava di ripulire, ci avrebbe pensato il ricco proprietario.
Magari lo avrebbero addirittura incolpato, e questo lo divertiva.
Dean prese la Prima Lama dal comodino, e svanì anche lui.

 

 

Crowley si materializzò nel bunker, dopo aver passato una buona oretta in un pub a bere. In preda alla furia, iniziò a prendere a calci tutto ciò che trovava, urlando insulti e imprecazioni.
Dorothy scese immediatamente, in pigiama e imbracciando un fucile, mentre Charlie la seguiva confusa nel suo maglione sformato. Allo stesso tempo, un Sam confuso e assonnato si precipitò in salone con nulla addosso se non i pantaloni del pigiama.
- Crowley, cosa cazzo succede? - chiese allibito, mentre il demone buttava i libri giù dagli scaffali.
Dorothy premette il grilletto, facendo accasciare il demone a terra. - Quei libri sono preziosi, razza di mostriciattolo da strapazzo. - disse a denti stretti.
Crowley si rialzò, una mano premuta sul petto. - Fanculo, troia.
Sam si massaggiò gli occhi. - Vogliamo tutti darci una calmata, per favore? - disse ad alta voce. Si accomodò al tavolo, facendo cenno agli altri di fare altrettanto.
- Allora, Crow, vuoi dirci perché diamine ti metti a fare tutto questo casino nel cuore della notte? - chiese Charlie in tono lamentoso, reprimendo a fatica uno sbadiglio.
Crowley rimase in silenzio, limitandosi a materializzare una bottiglia di whiskey tra le sue mani ed iniziando a berla tutta di un fiato.
Sam lo fissava perplesso. - Crowley?
Il demone parve accorgersi solo in quel momento della presenza di Sam. - Wow, Sam. Dovresti andare in giro a petto nudo più spesso. - disse brillo con un sorriso malizioso, ammirando gli addominali scolpiti del cacciatore.**
Sam incrociò le braccia, assumendo un'espressione irritata. - Basta con le cazzate, vuoi dirci che diamine sta succedendo?
- Sono tornato ad essere un fottuto commerciante, ecco cosa sta succedendo. - sibilò Crowley a denti stretti. - Dean è il nuovo re dell'Inferno, ragazzi miei.
Ci fu un istante di silenzio allibito.
- Dean... Re dell'Inferno? - ripeté Charlie scioccata.
- Già. - sospirò il demone. - A quanto pare è a conoscenza del fatto che gli angeli vogliono dargli la caccia, e ha deciso di arruolare i demoni come suo esercito personale, promettendogli più libertà di massacro qui sulla terra. Preparatevi, sta per arrivare una guerra coi fiocchi.
Sam, intanto, rimaneva in silenzio, completamente inorridito. Si passò una mano sulla fronte, socchiudendo gli occhi. - Dobbiamo assolutamente avvertire Cas.
Prese il cellulare, digitando il suo numero. Castiel aveva promesso che si sarebbe fatto sentire e avrebbe portato il suo sempre con sé. Tuttavia, non lo sentiva da giorni. L'angelo gli aveva mandato un unico messaggio con scritto che aveva trovato una buona strada verso la soluzione.
Com'era prevedibile, scattò la segreteria telefonica.
- Ehi, Cas, sono io. Senti, devi venire qui al bunker il più presto possibile. Ho delle pessime notizie da darti... Notizie che riguardano Dean. Ci vediamo, vieni presto, mi raccomando. - disse agitato.
Riagganciò il telefono, posandolo sul tavolo.
Si passò le mani sulle braccia per riscaldarsi, rabbrividendo. - Va bene, ormai si è capito che non torneremo a dormire. Vado a mettermi qualcosa addosso.
- No, non farlo, lasciami qualche distrazione. - replicò Crowley con un sorrisetto.
Sam lo fulminò con lo sguardo, poi salì in camera sua.
- Dio, manchiamo qualche mese e guarda un po' che succede? - esclamò Charlie sbuffando. - Dorothy, torniamocene ad Oz.
- Sembra un'ottima idea. - si intromise Crowley, bevendo l'ultimo goccio dalla bottiglia. - Mi unisco a voi, tanto qui non ho più nulla da fare.
Dorothy sospirò in silenzio, tamburellando con le dita sul vecchio tavolo. - Ed io che pensavo che una volta tornata qui il maggiore dei miei problemi sarebbe stato abituarmi al ventunesimo secolo.
Sam tornò con una camicia di plaid addosso, una bottiglia di vecchio rum e quattro bicchieri tra le braccia.
- Ottima idea, Alce. - commentò Crowley. - Davvero un'ottima idea.
- Ehi, vedi di non finirlo tutto. - esclamò Dorothy burbera.
I quattro rimasero in silenzio a sorseggiare il liquore, ognuno perso nei propri pensieri.

 

Castiel apparì nel bunker circa un paio d'ore dopo. Guardò incuriosito i quattro riuniti intorno al tavolo.
- Ehilà, angioletto! - esclamò Crowley, che ormai era rosa acceso. - Ti conviene sederti, perché quello che stiamo per dirti non ti piacerà affatto.
L'angelo si accomodò accanto a Sam, che lo guardò con aria contrita. Il cacciatore prese un respiro profondo. - Cas... In poche parole Dean sa che i tuoi fratelli stanno cominciando a dargli la caccia, per questo si è dichiarato nuovo re dell'Inferno. Ha attirato tutti i demoni a sé promettendo loro la possibilità di fare un po' più come vogliono, ecco. Praticamente sono il suo esercito, adesso, e se ne servirà per uccidere gli angeli. A quanto pare sta per scoppiare una guerra.. - disse tutto d'un fiato.
Castiel si accasciò sulla sedia. - Quindi il tempo si restringe sempre di più, bene. - sussurrò, prendendo con noncuranza il bicchiere di Sam e bevendone il contenuto. - Comunque io ed Hannah siamo finalmente riusciti a scoprire un altro modo per poter curare Dean.
Rimasero tutti senza fiato. Avevano ormai perso le speranze a quel punto.
- È una tavoletta. Dettata da Dio in persona. Ne siamo venuti a conoscenza quasi per caso. Il problema è che non abbiamo idea di dove si trovi attualmente. Ovviamente abbiamo interpellato Metatron nelle celle del Paradiso, ma pare non sapere niente. - continuò. Poi esitò un istante. - E credetemi, siamo stati molto persuasivi.
- Cavoli. - esclamò Charlie. - Ci avevo quasi sperato.
- Non sappiamo neanche dove cercare, purtroppo. - disse Castiel sospirando. - Ci faremo venire in mente qualcosa. Più il tempo passa, più il pericolo di una guerra incombe su di noi. Mi farò sentire.

Castiel svanì, in un fruscio di impermeabile. Sperava ardentemente che Dean non fosse a conoscenza di quella maledetta tavola, perché se fosse stato così non l'avrebbero mai trovata, probabilmente.

 

 

 

 

 

 







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* Il vero nome di Crowley è Fergus, non potevo resistere.
** Crowley ha una cotta per Sam e nessuno potrà mai convincermi del contrario, ahah.
Ok, ok, scusate il ritardo. 
È un po' un capitolo filler, lo so, non succede niente ç_ç
In quanto alla scena iniziale, beh, conoscendo Dean, sono abbastanza convinta che da demone si darebbe sicuramente alla pazza gioia, oltre a torturare anime eccetera.
Ok, spero non vi siate annoiati troppo.

La canzone è Holiday dei Green Day

  
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