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Autore: _xlouislaugh    08/07/2014    1 recensioni
-Non ricordo esattamente il momento in cui inizio a pensare a te ogni mattina. E' come se mi svegliassi col tuo pensiero attaccato sugli occhi. E' come se non l'avessi mai lasciato nemmeno durante la notte. E' li quando sto per addormentarmi e poi, rimane lì. Fino al mattino seguente. Mi sei entrata in testa come mai nessuno è riuscito a fare, Jennifer.- Jennifer era lì, seduta su quel marciapiede con le lacrime agli occhi. Lacrime di gioia, di felicità. Osservava Louis davanti a lei, sembrava pazzo, pazzo di lei. E non esitò a baciarlo, questa volta no. Si sentiva amata, per una volta, amata per davvero.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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La campanella della terza ora suonò e Jennifer si unì alla mischia che si era formata nel corridoio e riuscì ad intravedere la sua amica Catherine, che era appoggiata al muro mentre parlava con il suo ragazzo, Zayn. Jennifer conosceva ormai tutto di lui, la sua amica gliene parlava in continuazione, di quanto avesse paura dell'acqua, di come fosse attraente quando fumasse, di quanto fosse seducente quando si mordeva le labbra e di quanto la facesse sentire fortunata. Jennifer si sentiva felice quando vedeva che iniziava a parlarne con un sorriso stampato sulle labbra e gli occhi quasi lucidi, di come sospirava quando parlava delle loro serate passate sul divano a guardare un film strappalacrime e dei popcorn, di quando subito dopo facevano l'amore e il loro amore si mischiava alla passione. Catherine era una ragazza molto romantica, amava da morire Zayn. Aveva sempre il sorriso stampato sulle labbra, era sempre allegra e Jennifer un po' la invidiava per questo. Lei non era sempre sorridente, a volte alla notte si metteva appoggiata alla finestra di camera sua ad osservare la luna con le lacrime agli occhi, pensava di non essere abbastanza, pensava sempre di deludere le persone. Le sue amiche però non la pensavano così, credevano che Jennifer fosse una ragazza difficile da trovare su questo pianeta e per loro era più che abbastanza. Una voce acuta la fece girare, e si ritrovò Luna a pochi centimetri da lei che la abbracciò. I suoi capelli biondo miele le andavano tutti sulla faccia, ma ricambiò l'abbraccio e desiderava restare tra le braccia esili dell'amica per il resto della sua vita. Amava i suoi abbracci, erano delicati ma ti facevano sentire benissimo, ti facevano sentire al sicuro.
-Allora, vedo che Catherine è occupata, quindi andiamo in cortile, ci sarà già Hayley ad aspettarci fuori.- Trascinò Jennifer per tutto il corridoio della scuola tirandola per la mano, si scusò infinite volte con le persone a cui andava in continuazione addosso, ma riuscirono ad arrivare sane e salve dalla loro amica Hayley. Stava fumando una sigaretta, e appena vide le due amiche sorrise e la spense sotto al suo piede, pestandola. Le abbracciò entrambe e andarono a sedersi sulla solita panchina di sempre.
-Ho preso un quattro in latino, sono fottuta.- Hayley rise e tirò fuori dalla tasca del suo giubbino in pelle nero un'altra sigaretta e l'accendino. Il fumo si mischiava perfettamente con la sua pelle color latte e le sue labbra leggermente rosee. Si portò i capelli rossi di lato e fece uscire il fumo dalla sua bocca. 
-Voi? Avete novità?- Gettò a terra il mozzicone già finito e lo pestò.
-Io, beh, ho ricevuto un invito alla festa di Harry Styles questa sera.- Luna si vantava di questa cosa, pensava che quel ragazzo fosse "un gran figo". Non era una tipa da relazione seria, voleva solo pomiciare con lui e poi passare subito ad un altro. Jennifer non era interessata a questa conversazione, e guardò i ragazzi che erano appoggiati al muretto davanti a loro. Riuscì a vedere Louis. Stava ridendo con i suoi amici, e a Jennifer si scaldò il cuore. Iniziò a sorridere anche lei, riusciva a sentire la sua risata fino a dove era seduta lei. Stava impazzendo, era bellissimo. Quegli occhi azzurro ghiaccio che riuscivi a vederli anche a un kilometro di distanza, i capelli mori spettinati. Andava matta per quel ragazzo.
-Allora? Jen, tu ci vieni?- scosse leggermente la testa e guardò Hayley.
-Dove?-
-Alla festa di Styles, idiota.- le diede un pizzicotto sul braccio e la fece ridere.
-Oh, non mi ha invitata.- non le importava più di tanto andare a quella festa, ma ovviamente si riusciva a percepire un po' di delusione nel suo tono di voce. -Voi ci andate?-
-Senza di te, no.- Luna e Hayley si guardarono con un attimo di intesa, poi presero Jennifer per le braccia e iniziarono a camminare fino al gruppetto di Louis. Non riusciva a capire cosa succedeva, era solo tremendamente imbarazzata quando si piazzarono davanti a loro e presero Harry da parte per un secondo.
-Senti, non è che potrebbe venire anche lei stasera?- Jennifer desiderava tanto poter essere invisibile in quel momento, sotterrarsi, scomparire, volare via o mimetizzarsi con i cespugli, ma purtroppo tutto questo non era possibile. Lui fece un sorrisetto e sul suo volto comparvero delle tenerissime fossette. Jennifer amava le fossette, le trovava estremamente dolci. Erano una delle poche cose che amava di lei.
-Certo, perchè no.- le amiche gli sorrisero, e dato il suono della campana, ognuna tornò nella propria classe. Si sedette al suo solito posto, e aspettò che la odiosa insegnante di letteratura entrasse in classe. Jennifer se la cavava a scuola, non era una cima, ma se la cavava. Catherine arrivò, e si mise come sempre seduta di fianco all'amica.
-Scusa se oggi non vi ho raggiunte, ma Zayn mi stava parlando della festa di questa sera. Verrai, vero?- un filo di curiosità nella sua voce.
-Sì, ci sarò.- Jennifer era stata a poche feste, non la entusiasmavano molto. Ma sapeva che le sue amiche sarebbero state contente se anche lei fosse andata, ed era una buona occasione per osservare Louis. Non ci pensava nemmeno di andare da lui e conoscerlo, era troppo timida ed imbarazzata per farlo, voleva solo guardarlo mentre ballava, mentre rideva e scherzava, mentre beveva, mentre sorrideva. L'insegnante entrò, e l'entusiasmo di prima che c'era in classe si spense. Erano tutti pronti a subirsi due ore pallose di letteratura, nessuno aveva intenzione di stare attento. Jennifer tirò fuori il suo telefono e lo appoggiò sul banco, davanti mise un astuccio per essere meno "antisgamo". Iniziò a giocare con Catherine a forza quattro, ci giocavano sempre nelle ore della Signora Smith. Fecero più di cinquanta partite nel giro di un'ora, adoravano quel gioco, era la soluzione perfetta alla noia. Jennifer alzò la mano e chiese di andare in bagno.
-Vada vada, faccia presto.- fece un rumore sgradevole quando tirò indietro la sedia per alzarsi, ma non le importava. Anzi, era felice di aver fatto irritare l'insegnante. Il corridoio era quasi deserto, ma vide una coppietta appoggiata ad un armadietto che stava pomiciando. Sorrise, erano dolci secondo lei. Trovava tutte le coppie dolci, la intenerivano, e a volte pensava che anche lei, un giorno, avrebbe potuto tenere per mano il suo fidanzato. Non che non avesse mai avuto un fidanzato nei suoi diciottanni di vita, ne ha avuti. Il suo carattere insieme ai suoi capelli castano chiaro, i suoi occhi grandi e marroni e la sua corporatura avevano sempre colpito i ragazzi. Amavano anche quell'innocenza che si nascondeva dentro ai suoi occhi, lei la odiava però. Guardò il suo riflesso allo specchio e si aggiustò un po' i jeans strappati. Aveva i capelli spettinatissimi, e fece del suo meglio per metterli in ordine pettinandoli con le dita delle mani, cadevano lisci sul suo maglione di lana grigio. Non aveva per niente voglia di tornare in classe, quindi andò al bar della scuola e si prese un succo all'arancia. C'erano all'incirca venti ragazzi seduti con lei sugli sgabelli, probabilmente non avevano voglia nemmeno loro di stare un'altra ora in classe. Notò che a pochi sgabelli da lei era seduto anche Louis, che la salutò e le sorrise. Jennifer ricambiò, cercava di essere naturale ma si vedeva perfettamente l'imbarazzo che stava provando in quel momento. Aveva parlato con Louis poche volte, era sollevata che si ricordasse di lei. Decise di tornare in classe, era pronta a subirsi una ramanzina dal'insegnante per la mezz'ora che è stata fuori. Si incamminò tranquillamente verso il suo posto, mentre l'insegnante la minacciava di metterle una nota, di sospenderla e quant'altro. A Jennifer non interessava, le era capitato più e più volte, ma non ha mai scritto sul suo diario, registro, mandata dalla preside o addirittura sospesa. Iniziò a parlare con Catherine, le disse quanto era contenta che Louis l'avesse salutata. Aveva un sorriso magnifico in quel momento, era splendente e pieno di felicità. Si rispecchiava nella sua amica quando parlava del suo ragazzo, un po' riusciva a capire come ci si sentiva.
-Signorine laggiù, la scuola per oggi è finita, se vi degnaste di raccogliere la cartella e andare casa.- Jennifer rise, non si era nemmeno accorta che la campanella era suonata. Buttò i libri e l'astuccio nella cartella, se la mise su una spalla e si incamminò verso l'uscita con Catherine. C'era solo Hayley ad aspettarle, probabilmente Luna aveva avuto un imprevisto o chissà cosa.
-Allora stasera vi passo a prendere io, per le 9:00 vi voglio entrambe pronte.- Hayley schioccò un bacio sulla guancia a Jennifer e Catherine, prese la strada opposta e iniziò a fumare una sigaretta. A Jennifer urtava i nervi il fumo, era una delle tante cose che non riusciva a sopportare, ma, addosso a Hayley le piaceva. Le piaceva perchè una nuvola grigia avvolgeva la sua pelle candida, perchè si addiceva perfettamente alle sue labbra. Ma lei non avrebbe mai iniziato a fumare, sin da piccolina se lo ripeteva. Jennifer salutò la sua amica, che dovette prendere un'altra strada, così si incamminò da sola verso casa, pronta per pranzare. Aveva una fame allucinante, e sperava con tutto il cuore che sua madre le avesse preparato la pasta. Tirò fuori le chiavi dallo zaino ed entrò, si tolse le vans con i piedi e le lasciò sulla porta di ingresso, poi fece cadere lo zaino, emettendo un tonfo. Era disordinata, una ragazza disordinata. Lasciava tutto sparso per casa, forse l'unica cosa che riusciva a tenere in ordine era la sua camera da letto. 
-Mamma, sono a casa!- urlò per farsi sentire, quando arrivò in cucina trovò un biglietto bianco attaccato al frigo e, come sperava, la pasta nel piatto.
"Ciao tesoro, ho avuto un imprevisto al lavoro e non ho potuto essere a casa per pranzo. Arriverò verso le sei, ti voglio bene!" Jennifer sorrise, aprì il frigo e tirò fuori dell'acqua. Amava sua madre, la aiutava in tutto e da quando i suoi genitori divorziarono diventarono più unite. Non aveva idea di dove fosse suo padre, e più di tanto non le importava. Non era mai stata legata con suo padre, era sempre fuori per lavoro e le poche volte che lo vedeva erano quei cinque minuti di tragitto in macchina per andare a scuola, la sera a cena. Dopo scompariva per il resto della giornata. Era per questo che sua madre decise di divorziare: l'assenza. Jennifer mise il piatto nel lavello, insieme alle posate e al bicchiere. Erano le tre ormai, e decise di dormire per un po'. Era agitata per la festa, voleva essere riposata al massimo perchè doveva essere un minimo presentabile.



SPAZIO MARTINA!
Ciao a tutte aw
Beh, ci ho impiegato un pomeriggio per scrivere questo capitolo, è la PRIMA VOLTA che scrivo una storia in terza persona, però l'idea mi piaceva e quindi ci ho provato.
Spero che questo "esperimento" sia uscito bene, ci tengo molto a questa ff anche se siamo solo al primo capitolo! Spero anche di avervi incuriosite, magari lasciate una piccola recensione, ve ne sarei davvero grata.

Un bacione grande, Martina.
  
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