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Autore: ChibiRoby    08/07/2014    9 recensioni
E se dopo la morte di Maria, German non fosse scappato dal passato?
Violetta vive in una gabbia dorata finché non le si presenta l'occasione di fuggire, grazie al suo amore per la musica e a un paio di occhi verdi troverà il suo posto nel mondo.
Pablo e Angie sono una coppia sposata alle prese con un arrivo speciale che rivoluzionerà la loro vita.
Diego e Camilla da sempre migliori amici si ritroveranno alle prese con un nuovo sentimento mai provato prima.
E German dopo anni di paure scoprirà che si può sempre tornare ad amare.
Tratto del capitolo 11
[...] -Non credevo che provassi quello che provo io. – ammise abbassando lo sguardo imbarazzata.
-Invece è così, mi piaci da impazzire Violetta, fin dalla prima volta che ti ho vista, mi sei entrata dentro e non riesco a smettere di pensare a te. – le rivelò alzandole il mento con due dita per guardarla negli occhi.
-Tu non mi piaci Leon, io ti amo! – rivelò con un’audacia che neanche lei sapeva di avere, annullò nuovamente la distanza tra i loro volti e lo baciò. [...]
Leonetta, Pangie, Fedemilla, Camiego accenni Naxi, Marcesca, Andresx?, Larax?, Brodwayx?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla, Diego, Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 – Notizie, pensieri e scommesse
                             
 
Entrò in casa col cuore che le batteva a mille, Leon era così dolce! Se fosse stata solo un po’ più coraggiosa l’avrebbe baciato davvero, non sulla guancia come i bambini ma sulle labbra e anche se dopo l’avrebbe respinta sarebbe stata felice lo stesso perché avrebbe donato il suo primo bacio al suo primo amore.
-Ecco la mia bambina! – urlò Olga risvegliandola bruscamente dalle sue fantasie.
–Potevi avvertirmi che andavi con Federico a trovare Angie e Pablo, quando sono tornata e non ti ho vista mi sono spaventata a morte!
I due si scambiarono uno sguardo confuso prima di notare Roberto che, alle spalle della governate, faceva segno di assecondarla.
-Perdonami Olga, è tutta colpa mia se non ti ha lasciato nemmeno un biglietto! Ero così ansioso di mostrarle lo Studio che l’ho trascinata via. – intervenne l’italiano prima che Violetta potesse mentire ed essere beccata dalla donna. Violetta non sapeva mentire, glielo si leggeva in faccia.
-D’accordo, ora vado a prepararvi uno spuntino. – sorrise credendo alla scusa del ragazzo e si diresse in cucina.
Appena Olga sparì in cucina tirarono un sospiro di sollievo, gli dispiaceva mentire alla donna ma era una gran pettegola e il rischio che lasciasse, anche se involontariamente, sfuggire qualche parola di troppo di fronte a German era troppo alto e inoltre era protettiva con Violetta quasi quanto il suo datore di lavoro.
-Grazie per avermi coperto! – sussurrò abbracciando affettuosamente l’assistente del padre.
-L’ho fatto volentieri ma la prossima volta promettimi che ti farai accompagnare da qualcuno, quando Pablo mi ha chiamato per dirmi dov’eri mi è preso un colpo. - scherzò l’uomo ricambiando l’abbraccio.
-Promesso, non andrò più allo Studio da sola. – promise per la terza volta in meno di dieci ore – Tre volte in mezza giornata, è un record! – pensò divertita.
-Bene e sta tranquilla, non diremmo nulla a tuo padre. – la rassicuro Roberto, conosceva bene German e sapeva che quando si trattava della figlia perdeva completamente il lume della ragione.
-Ecco la merenda! – urlò Olga entrando in salotto con un vassoio con due bicchieri di succo di frutta fresco e due fette di torta al cioccolato. –Piccola mia, Federico servitevi pure. – li chiamò appoggiando il vassoio sul tavolino.
-E per noi nulla? – domandò Pablo osservando divertito i due ragazzi mangiare con gusto incuranti dello sguardo famelico di quel golosone di Roberto.
-Angie sta arrivando col caffe e i biscotti.
Mentre la signora Galindo usciva dalla cucina; la porta d’ingresso si aprì.
-Buongiorno. – salutò il padrone di casa guardandosi intorno – Vedo che ci siete tutti! Meglio così, non dovrò ripetermi. – continuò facendo segno alle due donne di sedersi.
-Papà cosa devi dirci di così importante da riunire tutta la famiglia? – domandò preoccupata, non aveva mai visto il padre così nervoso.
-Non dirmi che è successo qualcosa di grave! – si agitò Angie pensando subito al peggio, tutta quella agitazione non faceva bene a lei e nemmeno al bambino così Pablo poggiò la mano su quella della moglie che si calmò un po’.
-Assolutamente no! Tranquilla. – si affrettò a rispondere German sudando freddo, non accadevano mai cose buone quando la cognata inizia ad agitarsi.
-Sapete che la parte del mio lavoro che riguarda i viaggi d’affari se ne occupano sempre Francisco e Matías? – si fermò un attimo aspettando un cenno di comprensione generale e riprese a parlare – beh Marcella sarà al nono mese di gravidanza proprio a metà del periodo in cui si terrà il viaggio, perciò Matías non se la sente di lasciarla sola e io dovrò prendere il suo posto, sarò costretto a stare via per sei mesi.
-Tutto qui? – domandò Angie sollevata – Dal tono che hai usato, sembrava che stessi andando in guerra! – si appoggiò allo schienale sorridendo divertita.
-Zia Angie ha ragione! – concordo Violetta annuendo.
German si guardò intorno stupito, avevano tutti una faccia tranquilla e rilassata, possibile che solo lui che solo lui considerasse una tragedia il suo forzato allontanamento da casa? Persino la sua bambina sembrava prendere bene l’idea di separarsi per la prima volta da lui!
-Tesoro mio, non ti mancherà il tuo papa? – domandò con voce dispiaciuta, quasi fosse lui il bambino che doveva rimanere in casa.
La Castillo sorrise alzandosi dal divano per sedersi sulle ginocchia del padre come faceva sempre quando era piccola. – Certo che mi mancherai, tantissimo! – sussurrò abbracciandolo – Però mica mi lasci sola in mezzo al mare in tempesta! Sarò qui a casa in compagnia di Federico, Olga, Roberto, zia Angie e zio Pablo. – li indico con un cenno del capo prima di stampare un bacio sulla guancia del padre e sedersi al suo fianco. – Vedrai che starò benissimo! - concluse sorridendo –Soprattutto perché se tu non ci sei potrò uscire più spesso, magari con Leon.
-Che figlia saggia che ho! – sorrise ignaro del pensiero che correva nella mente di Violetta, se l’avesse saputo non sarebbe partito.
- Avrei un favore da chiedere a Angie e Pablo. – aggiunse rivolgendo la sua completa attenzione ai cognati – Vorrei che durante la mia assenza veniste a vivere qui, partirei più tranquillo sapendo che siete sotto lo stesso tetto di Violetta.
I coniugi Galindo si guardarono negli occhi –Se questo servirà a farti viaggiare più tranquillo lo faremo volentieri, conta pure su di noi! – accettò Pablo sorridendo rassicurante.
-Grazie Pablo, ti affido il comando. – scherzò accennando un saluto militare e venne subito imitato dal cognato.
–Olga mi prepari le valigie, il mio aereo parte domani mattina!
 
***
 
Leon scese dalla moto e si tolse il casco. Il motocross era la sua seconda passione ed era anche molto bravo, spesso gli avevano proposto di gareggiare a livello agonistico ma nonostante le varie proposte non aveva mai accettato. Era troppo pericoloso, soprattutto per chi, come lui, sognava di sfondare nel mondo della musica.
Il motocross lo aiutava a distrarsi quando aveva talmente tanti pensieri per la testa da non riuscire nemmeno a trasformarli in musica. Saliva in sella alla sua moto e i pensieri svanivano e quando si fermava tutto diventava più chiaro. Era come se il vento spazzasse via i pensieri superflui permettendogli di ragionare con lucidità.   
Però quel giorno il suo solito giro in moto non era servito a nulla, il suo pensiero fisso: Violetta, non lo aveva abbandonato nemmeno per un istante.
Fin dal primo momento in cui l’aveva vista, Violetta Castillo gli era entrata dentro il cuore e la mente e non era più uscita. Sapeva che era una ragazza speciale, completamente diversa dalle altre e non solo per il modo in cui era cresciuta, non capiva il motivo ma sentiva il bisogno di proteggerla e renderla felice.
-Dopo una corsa in moto una bella bibita fresca è l’ideale! – trillò allegramente una voce femminile che conosceva bene distogliendolo dai suoi pensieri.
Riaprì gli occhi che inconsciamente chiudeva sempre quando pensava alla Castillo e si ritrovò davanti una ragazza bassina dai capelli scuri con indosso una salopette di jeans sporca di grasso che indicava il suo ruolo di meccanica all’interno della pista di motocross.
-Grazie Lara. – la ringraziò prendendo la lattina di Cola che gli porgeva, l’aprì iniziando a sorseggiarla.
Sorrise maliziosa – Ti andrebbe di cenare insieme stasera?
-Non posso, domani mio padre parte per un viaggio da affari, starà via per mesi e una cena di famiglia è il modo perfetto per salutarlo. – pensò ringraziando il tempismo della ragazza. Lara era una cara amica, divertente e alla mano, la sua unica pecca era la tremenda cotta che aveva per lui.
Non era così stupido da non accorgersene, e sapeva che doveva respingerla in modo diretto ma non voleva ferirla cosi fingeva di non accorgersi di nulla nella speranza che capisse che non era interessato e si mettesse l’anima in pace, cosa che non era successa, così aveva provato a farle capire che non era il suo tipo, che preferiva le ragazze dolci e femminili come Violetta ma sembrava non voler capire e si ostinava a provarci anche se in modo velato ma continuo che iniziava a stancarlo.
-Allora sarà per un’altra volta.
-Scusami ma ora devo andare! – esclamò iniziando a incamminarsi verso l’uscita.
-Ci vediamo domani sera alla festa! – lo saluto sorridendo.
-È vero! Ci sarà anche lei. – borbottò a bassa voce, la settimana prima lo aveva sentito mentre ne parlava con Diego e Andres, si era avvicinata ed era riuscita a farsi invitare da quest’ultimo prima che lui e Diego potessero anche solo provare a impedirlo. Ormai il danno era fatto, sperava solo che non si facesse illusioni.
Se un giorno si sarebbe innamorato era sicuro che avrebbe donato il suo cuore a una ragazza speciale come… Violetta!
 
***
 
-Perché capitano sempre tutte a me! Ho una confusione in testa! – sbuffò Camilla sedendosi di scatto e prendendosi la testa tra le mani.
-Gli amici dovrebbero aiutarti a far sparire la confusione, tu invece la aumenti soltanto. – sussurrò con un mezzo sorriso prendendo la cornice sul suo comodino, al suo interno c’era una foto che la raffigurava abbracciata a Diego durante il suo ultimo compleanno, il primo che festeggiava lontano da Madrid e da sua madre. Per questo lei e Leon si erano fatti in quattro per farglielo trascorrere nel miglior modo possibile. E dire che quando l’aveva visto per la prima volta all’inizio degli esami di ammissione l’aveva subito preso in antipatia, forse perché era da sempre il migliore amico della Tarantola, il soprannome con cui chiamava affettuosamente Ludmilla prima che cambiasse per amore.
I primi tempi non facevano che punzecchiarsi in ogni occasione, finché Leon e Ludmilla non si erano lasciati per via di Thomas, Diego lo detestava e lentamente aveva iniziato a distaccarsi dal gruppo della bionda e prima di rendersene conto, tra un battibecco e una discussione lei e il figlio di Gregorio erano diventati grandi amici.
Non avevano mai avuto problemi, almeno sino a oggi.
Dopo lo show di fine anno Diego era ritornato in Spagna per passare le vacanze con la madre e gli amici di Madrid.
Quando era tornato aveva iniziato a trattarla in modo diverso, da fuori sembrava che fosse tutto come prima ma non era così, le piccole attenzioni che le riservava, come ad esempio ogni volta che uscivano per mangiare qualcosa non le permetteva mai di pagare la propria parte, stavano lentamente mutando il loro rapporto, non riusciva più a vedere Diego solo come il suo migliore amico, ruolo che aveva avuto fino all’anno scorso insieme a Maxi e Leon.
La verità era che si stava innamorando di uno dei suoi migliori amici ma le sarebbe servito ancora un po’ di tempo per accettarlo.
 
 ***
 
Federico usci di casa in compagnia di Angie e Pablo che gli diedero un passaggio fino al parco prima di tornare a casa per fare le valigie in vista dell’immediato trasloco a casa Castillo.
-Grazie ancora per il passaggio, ci vediamo dopo. – li salutò scendendo dalla macchina.
Camminò per qualche minuto finché non vide la sua Ludmilla seduta su una panchina, le si avvicinò di soppiatto con l’intenzione di sorprenderla alle spalle, intenzione che svanì quando vide cosa stava guardando la Ferro sul suo cellullare.
-Ti piace molto quella foto! – esclamò sedendosi sulla spalliera della panchina.
-Si, saranno una splendida coppia. – sorrise guardando per l’ultima volta la foto di Violetta e Leon che aveva scattato solo qualche ora prima. –Bella quasi quanto noi! – sorrise maliziosa, sollevandosi per baciare il fidanzato.
-Saranno?
- Si, sono certa che si metteranno insieme prima della fine del mese. – confermò sicura come mai prima d’ora.
-Amore ti ricordo che Vilù è inesperta con i ragazzi, nonostante la sua palese cotta per Leon le serviranno più di tre settimane per dichiararsi. – dissentì, anche lui era convito che si sarebbero messi insieme ma ventuno giorni gli sembravano davvero pochi per far sì che due persone che a conti fatti si conoscevano da meno di un mese potessero fidanzarsi.
-Scommettiamo! – esclamò Ludmilla alzandosi in piedi. – Scommetto che entrò la fine del mese Vilù e Lion saranno un coppia! E il perdente farà per un giorno intero tutto quello che dice l’altro! – allungo la mano con un sorriso di sfida dipinto sul volto. – Ci stai?
-Ci sto! – confermò stringendole la mano con la sicurezza di chi sapeva di aver già vinto. Ma non lo avrebbe fatto se avesse visto il lampo di vittoria che attraversò gli occhi della fidanzata: Ludmilla Ferro non accettava ne proponeva mai una scommessa se non era sicura di vincerla.  
 
 
 
Eccomi con il nuovo capitolo, finalmente scopriamo la notizia di German e abbiamo un lievissimo accenno alla reazione di Violetta che sarà approfondita capitolo. 
Ci sono i pensieri di Leon e l’introduzione di Lara, che dite darà problemi oppure no? Poi c’è Camilla e la sua confusione verso Diego e quello che inizia a provare per lui. Infine abbiamo i Fedemilla, entrambi convinti che Leon e Violetta finiranno insieme, lei è convinta che basteranno tre settimane mentre Federico pensa che avranno bisogno di più tempo. Secondo voi chi ha ragione?
Aspetto i vostri pareri, un bacione! 
   
 
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