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Autore: Naco    05/01/2005    4 recensioni
Possibile che Ryo nasconda ancora qualcosa a Kaori? Perché continua a evitarla? Cosa si nasconde ancora nel suo passato? O piuttosto... chi?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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L'ULTIMO SEGRETO

Kaori fissò la luna piena brillare alta nel cielo, uno spettacolo che ogni volta la lasciava senza fiato. Era il 23 dicembre e faceva molto freddo, ma la neve non accennava a farsi vedere, anzi in quelle giornate il cielo era stranamente sereno, quasi non volesse regalare ai cittadini di Tokyo la neve, tanto agognata dai bambini.

Kaori era riuscita a convincere (ehm….Forse è meglio dire "costringere") Ryo ad invitare Umi, Miki e tutti gli altri a festeggiare la notte di Natale da loro e lei aveva passato tutta la giornata a preparare tutto per la sera dopo.

Si voltò e un sorriso triste le inarcò le labbra nell’osservare Ryo disteso sul divano dormire profondamente Era rientrato mezz’ora prima ubriaco fradicio, dopo essere stato chissà dove e chissà con chi….

Ma perché la faceva soffrire così? Perché se ne andava sempre senza dirle nulla, né dove andava, né con chi? Era la terza sera che rientrava a quell’ora in quello stato… le prime due sere aveva creduto che si fosse trattato di una semplice coincidenza, ma tre sere era troppo…. A Ryo piaceva uscire e ritirarsi sbronzo, ma mai troppe sere consecutivamente, perché anche lui sapeva che altrimenti l’alcool avrebbe potuto causargli molti guai in una missione improvvisa. E allora perché….? Cosa era accaduto di così terribile? Non riusciva più a parlargli da un po’ di tempo, quasi lui la evitasse. Ma cosa stava succedendo? Ma perché la faceva preoccupare sempre così? E con chi usciva? Da solo o con una donna? Al solo pensiero un martello da 1000t si materializzò nelle mani di Kaori (NdN riflesso condizionato!!! ^__^) e stava per colpirlo quando lo vide muoversi e un foglio uscire dalla tasca dei pantaloni. Incuriosita lo prese e lo aprì.

Impallidì di colpo, poi, senza far caso al rumore che stava facendo, prese il cappotto e uscì dalla stanza sbattendo violentemente la porta.

.

Ryo si svegliò di soprassalto. Era stato qualcosa a svegliarlo…. Un rumore, un urlo….In strada o dentro casa? E se fosse stata Kaori? Lentamente, senza far rumore salì nella stanza della sua socia e la scoprì vuota. Guardò l’orologio. Le tre. Ma dove cavolo era finita? Velocemente scese al primo piano e solo allora si accorse che la luce era ancora accesa. Ma dove poteva essere finita? Meccanicamente iniziò a camminare avanti e dietro per la stanza, cercando di riordinare le idee e calmarsi. E se fosse stata rapita? Possibile che non si fosse accorto di nulla? Come aveva potuto? Era stato uno stupido, si era ubriacato e non aveva sentito nulla… non ricordava neanche come avesse fatto a tornare a casa… ma perché si era comportato in quel modo invece di raccontarle tutto?

Ed ecco che si rese conto che il suo piede aveva calpestato qualcosa. Si chinò a raccorglierlo e il sangue gli si gelò nelle vene. Quel foglio… era nella sua tasca…. Come faceva a trovarsi là? Non poteva essere, eppure…. Si toccò istintivamente la tasca e si rese conto che era vuota. Allora…. Kaori l’aveva letto! Come aveva potuto perdere quel foglio, come aveva potuto commettere un errore così stupido?

"Maledizione!" esclamò e si precipitò fuori dalla stanza.

"Perché? Perché Umibozu? Perché non mi hai detto nulla? Cosa ho fatto di male per meritarmi anche questo dalla vita? Cosa gli ho fatto? Perché non mi ha mai detto nulla in questi anni? Perché non si fida di me?". Kaori era furiosa, urlava e piangeva, mentre Umi non riusciva a trovare le parole giuste per spiegarle tutto e soprattutto a capire come Kaori potesse essere venuta a conoscenza di una cosa del genere.

"Calmati Kaori" intervenne allora Miki, ancora mezza addormentata: Kaori era piombata a casa loro, alle tre di notte, urlando come una pazza "Se Ryo ti ha tenuta nascosta una cosa del genere ci deve essere una spiegazione!"

"No, non c’è! La verità è che non si fida di me, che non mi considera una socia degna di lui. Questa è la verità! Lo odio, lo odio!!!!!" urlò fra le lacrime e veloce come era venuta se ne andò.

Miki guardò la porta poi il marito "Umi non è possibile…non posso credere che Ryo…."

La porta si riaprì e Ryo comparve sulla soglia trafelato "Mi spiace, ma non hai fatto in tempo!" fu tutto quello che Umibozu riuscì a dirgli prima di veder scomparire anche lui nel buio della notte.

Ryo si guardò intorno e nonostante tutto non riuscì a non sorridere: sapeva che l’avrebbe trovata lì, ormai la conosceva bene. Risalì la collinetta senza fare rumore e in poco tempo fu dietro di lei.

Si fermò un attimo ad ammirare il panorama di fronte a loro. Eh già, la sua socia, aveva proprio un animo romantico, nonostante volesse sempre mostrarsi forte davanti a tutti. Dalla piccola collinetta su cui si trovavano, si poteva ammirare un laghetto dalle acque cristalline e in lontananza le luci della città che si rispecchiavano in esse. Più a ovest, la luna piena su di loro, mostrava il campanile di una chiesa, riflesso sull’acqua, una chiesa a cui era annesso un cimitero… quello in cui riposava Hideyuki (NdN se devo essere del tutto sincera non mi ricordo bene dove Maki sia sepolto, però siccome anch’io ho un animo romantico, nonostante non mi piaccia ammetterlo, ho deciso di inserirlo! Dunque perdonatemi se non è proprio il luogo descritto nel manga!).

Ryo si inginocchiò dietro di lei e senza dir nulla abbracciò la sua socia. Kaori non si mosse, ma la sua freddezza e il suo distacco si potevano avvertire dalle sue parole. "Perché non mi hai detto nulla?" chiese.

Ryo la guardò, ma Kaori sembrava non aspettare una risposta, infatti continuò "E’ mai possibile che il tuo passato debba scoprirlo così? Non mi racconti mai nulla… prima Mary, poi Kaibara e infine quel foglio….Sono stufa di essere trattata così da te! Quando imparerai a fidarti di me?" chiese e questa volta pretendeva una risposta, perché non disse più nulla, anzi si voltò verso di lui.

"Perdonami" bisbigliò, non sapendo cos’altro dire. Sapeva di aver sbagliato a tenerle segreta una cosa del genere, che prima o poi l’avrebbe scoperto…. Aveva sperato che non accadesse mai… dopotutto lui non aveva documenti, era morto in quell’incidente… solo in America qualcuno avrebbe potuto trovare tracce del suo matrimonio…

"A quei tempi lavoravo con Mary. Avevamo ricevuto un caso all’apparenza molto semplice: proteggere la figlia di un politico dal mirino di un mafioso. Nulla di strano, insomma. Finché non venni a conoscenza che Annie soffriva di un male incurabile e che le restava poco da vivere. Era una splendida ragazza, ventun’anni, capelli castani, due occhi color del mare…. Mi spezzò il cuore venire a conoscenza di una notizia del genere. Una sera… mentre ero con lei mi rivelò il suo male, convinta che i suoi non mi avessero detto nulla, poi mi disse –Sai Ryo…. Mi piacerebbe tanto sposare l’uomo che amo e avere tanti figli… ma ho sempre saputo che non vivrò abbastanza per poter realizzare il mio sogno….-"

"Il caso fu risolto pochi giorni dopo, ma non me la sentì di lasciarla sola…. E ormai il suo male peggiorava a vista d’occhio… non riuscivo a credere che quella ragazza era davvero quella che avevo conosciuto… era dimagrita e pallida…. Le rimaneva si o no una settimana di vita. Fu allora che i suoi genitori mi fecero la proposta: -Mr. Saeba… non so se conosce il sogno di mia figlia…. Vorrebbe… vorrebbe sposarla?… In fondo non sarebbe un vero matrimonio…e poi nostra figlia sta per…-. Sapevo che era impossibile perché non avevo documenti… ma loro mi dissero che avrebbero pensato a tutto loro… e infatti mi procurarono una falsa carta di identità.. una cosa illegale, insomma…. Ma per la loro figlia sarebbero anche andati in prigione…."

"Il sacerdote venne tre giorni dopo e noi due ci sposammo, anche se in realtà non era un vero matrimonio…. Non ebbe il tempo di dire nulla…. Mi sorrise e poi chiuse gli occhi per sempre."

"Naturalmente i suoi genitori non dissero nulla, mi ringraziarono e mi consegnarono il certificato. Da allora non li ho più visti."

"L'altro giorno ritirando la posta trovai il certificato nella buca….. mi era stato spedito da Mary che l’aveva ritrovato per caso nel suo ufficio…. Ora che è modella potrebbe anche venderlo, ma non ha mai avuto il coraggio di farlo, così ora che lei e Erik si sono sposati ha deciso di andarci a vivere. Così nel riassettarlo ha trovato il documento e me l’ha spedito…convinta probabilmente che te ne avessi parlato…."

"E invece io non ho mai avuto il coraggio di parlartene… anzi non ho avuto il coraggio di parlarti e basta, temendo di lasciarmi scappare qualcosa… per questo tentavo di stare fuori casa il più possibile…. Perdonami."

Kaori era rimasta in silenzio per tutta la durata del triste racconto.

"Eri innamorato di lei?" chiese infine.

"Non lo so. Mi faceva tanta pena, ma non so se fosse solo questo o qualcosa di più."

Kaori tacque non sapendo cosa dire. Nella sua mente si formularono tante domande, tanti perché… non sapeva neanche lei cosa stesse provando in quel momento… non era stato certo il matrimonio in sé ad averla fatta star male, ma ciò che lui le aveva rivelato. Si, Annie si era innamorata di Ryo, altrimenti non gli avrebbe mai rivelato il suo sogno, ma lui, Ryo cosa aveva provato per lei? E cosa provava per lei? L’aveva amata? Pensava ancora a lei? Si domandò se non fosse morta cosa sarebbe successo….se non fosse mai tornato in Giappone e non avesse deciso di lavorare con suo fratello…. Se lui non fosse morto e lei non fosse diventata sua assistente… se lei si sarebbe innamorata di lui, anche senza essergli assistente…e se forse in quel caso lui l’avesse tratta come una donna vera….si domandò perché il destino aveva deciso di farli incontrare, di farli diventare l’uno l’àncora per l’altro e se qualcuno avesse potuto tornare indietro nel tempo e cambiare tutto…

"Kaori…. Ti prego parlami…" la supplicò, maledicendosi per la sua stupidità. Se le avesse raccontato tutto molto tempo prima…. "Kaori…."

"Se… se Annie non fosse morta, tu… avresti comunque esaudito il suo sogno? Dimmi la verità Ryo… ti prego Ryo… ho bisogno di sapere la verità…" chiese infine, ormai prossima alle lacrime.

La verità… ecco cosa voleva Kaori… la verità…

La verità era che lui l’amava, che ormai il suo passato era passato e non sarebbe più tornato indietro, proprio come lei gli aveva insegnato a credere, e che doveva pensare al futuro e che lui voleva viverlo con lei… per sempre…

Questa era la verità… ma forse una bugia…l’avrebbe allontanata da lui e da quel mondo pericoloso in cui lui viveva…. E non era quello che lui aveva sempre sperato, continuando a trattarla in quel modo? Quella era l’occasione giusta… eppure… cosa sarebbe stata la sua vita senza di lei?

"Ti prego … rispondimi" la sua voce era ferma e sicura anche se non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi "Voglio sapere la verità… anche se la tua risposta sarà affermativa… perché allora significherebbe che tu l’amavi e che la tua ferita è ancora aperta. E io ho il dovere di aiutarti a dimenticare, perchè sono la tua socia… e una tua amica……"

Al diavolo tutto, pensò Ryo in quell’istante. Al diavolo il passato, il futuro, i pericoli, i problemi, le ansie, le paure, le incertezze…. Kaori aveva deciso di restargli accanto comunque e di aiutarlo a dimenticare, perché lo amava, non pretendendo nulla da lui, solo la sua amicizia. Al diavolo tutto. Non gli importava più di nulla solo di lei.

Con forza, ma dolcemente la voltò e lei lo guardò. I suoi occhi erano colmi di lacrime e questo non fece altro che renderlo ancora più sicuro.

"Si… forse l’avrei sposata, ma da allora sono passati tanti anni… e ormai il passato è passato e quel che conta è il presente… e nel mio presente ci sei tu, e solo tu…. Io sono felice di quello che sono ora… di essere venuto qui in Giappone… di averti incontrato… di… di essermi innamorato di te…" esclamò tutto d’un fiato.

Kaori lo guardò, i suoi occhi erano decisi, ma allo stesso dolci, innamorati. I loro sguardi erano persi l’uno nell’altro chiedendosi come mai avessero aspettato otto lunghi anni per incontrarsi… per fissarsi… e senza rendersene conto lentamente si avvicinarono fino ad unirsi in un tenero ma lungo bacio.

"Aishiteru…." Bisbigliò Kaori prima di lasciarsi andare completamente.

"Beh, spero che tu sia contento…. Il tuo sogno si è realizzato."

Dall’alto di un campanile due sagome guardavano verso la collinetta lì vicino, dove due anime si stavano incontrando per la prima volta.

"Già… e tu?" chiese l’altra figura.

"Io cosa?" chiese la più bassa.

"Non stai soffrendo….? Anche tu l’amavi, no?"

La figura sorrise dolcemente: "No. perché sono felice che lui abbia imparato cos’è l’amore. Nonostante sia stato così caro con me, lui non mi ha mai veramente amato… e io l’ho sempre saputo… però ha realizzato il mio sogno, nonostante tutto… e questo non lo dimenticherò mai."

Le due figure continuarono a fissare le altre due, poi una delle due parlò.

"E’ ora Hideyuki… il nostro compito è finito… dobbiamo andare…"

"Si, Annie, hai ragione. Addio Ryo… Kaori…. Spero che siate felici… per sempre…."

Poi si presero per mano e insieme volarono verso le stelle lontane, mentre una dolce neve iniziò lentamente a cadere.

FINE

   
 
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