Anime & Manga > Lovely complex
Ricorda la storia  |      
Autore: imperfectjosie    08/07/2014    6 recensioni
« Ti stavi torturando perché sei convinta che tu non mi piaccia davvero, Koizumi? »
Quella domanda a bruciapelo la rese incredibilmente nervosa. Un caldo colorito rosso cominciò a contornarle le guance, nascosto dalla mano – stranamente grande e avvolgente – di Otani, che silenziosa aveva cominciato ad accarezzarle la pelle.

|Otani/Risa|
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atsushi Otani, Risa Koizumi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fandom: Lovely complex
Pairing: Otani/Risa
Rating: Giallo
Note: Complice una siepe e il caldo corpo di Otani, i dubbi di Risa cominciano a lasciare spazio alla consapevolezza più dolce ed invitante.
Un'altra piccola OS che ci mostra il lato tenero del piccoletto arancione! ^^
PS: La canzone tradotta (da me) è True Love di P!nk. c: Enjoy minna!

 


You push all my buttons down!



 

A volte odio ogni singola stupida parola che dici,
a volte vorrei proprio schiaffeggiarti sull'intera faccia!
Non c'è nessuno simile a te,
tu sai esattamente cosa dire per farmi incazzare,
sei in grado di scatenare ogni mia forte reazione emotiva.
So che la mia vita farebbe schifo senza di te.

 

 

« Sei davvero sicuro? »
Risa non aveva molte certezze nella sua vita, una però si stagliava fiera su tutte le altre. Brillava di luce propria, ma non godeva di una stazza abbastanza visibile. Eppure, nel suo cuore, era ciò che di più grande avesse mai visto.
Atsushi Otani. Nano, idiota, un vero cretino con i fiocchi.
Distratto, presuntuoso, decisamente poco incline alle dimostrazioni d'affetto. Orgoglioso e testardo. Ma lei sapeva di essere importante per quell'impiastro. Aveva gioito come una deficiente dopo quel singolo bacio sul tetto, con la stessa emozione di una bimba che scarta la sua prima bambola a Natale! E non le importava se dopo le aveva imposto di nascondere ciò che stava succedendo tra di loro. Conosceva Otani talmente bene, da comprendere perfettamente il filo logico di quei pensieri vergognosi e ingarbugliati! Era un disastro emotivo, ma lo amava quasi da morirne.
« Si può sapere qual è il tuo problema? Accidenti a te! » il tono rabbioso vibrava di imbarazzo e lì, dietro lo Stadio dove dentro suonava il loro idolo, Risa si sentì in dovere di sorridere dalla gioia.
Gli era costato molto dire quelle parole, però per lei erano così oniriche che ancora faticava a prenderne coscienza.
« Otani, senti... » cominciò, stropicciandosi l'orlo della gonna in un modo così impacciato, da fargli sollevare un sopracciglio divertito.
« Davvero vuoi una ragazza come me? »
Riprese l'espressione seria, quando si rese conto che Koizumi non scherzava affatto, la preoccupazione era sincera. Le sollevò il mento con un pollice, per specchiarsi in quegli occhi che nell'ultimo anno avevano osservato solo lui.

 

Allo stesso tempo, voglio abbracciarti,
voglio stringere le mie mani intorno al tuo collo!
Sei uno stronzo, ma ti amo.
E mi fai così arrabbiare da chiedermi
“Perchè sono ancora qui? Dove potrei andare?”
Sei l'unico amore che abbia mai conosciuto.
Ma ti odio, ti odio davvero.
Così tanto che penso debba essere...

Vero amore, vero amore.
Deve essere vero amore.
Nient'altro può spezzarmi il cuore come il vero amore.
Deve essere vero amore.

Nessun altro può spezzarmi il cuore come fai tu.

 

« Scema integrale! » la apostrofò, senza neppure pensarci troppo.
Risa gonfiò le guance indispettita, spostando la testa di lato con uno scatto stizzito del collo.
Amava Otani, ne era certa, non aveva dubbi su questo... piuttosto i suoi dubbi volgevano verso i sentimenti del ragazzo! Poteva parlare per il proprio cuore, non di certo per quello che le batteva accanto.
Quello stupido non riusciva proprio a comportarsi in una certa maniera!
Doveva sempre sminuirla, aggredirla e farla sentire tremendamente inadatta. In un mondo dove se sei alto, dovresti essere quasi ammirato e temuto, davanti ad un tappo di un metro e 60 scarso, riusciva a sentirsi in difetto!
Non era abbastanza per lui? Come poteva renderlo più affettuoso?
Si scrollò velocemente quei pensieri dalla testa, ricordandosi con amarezza che sarebbe stata un'impresa impossibile.
Il miracolo più grande – e di certo l'unico di cui avrebbe goduto – ciondolava appeso al suo collo, in forma di coniglietto d'argento.

 

Solo per una volta prova ad avvolgere il tuo piccolo cervello intorno ai miei sentimenti.
Per una volta prova a non essere così meschino.
Ripeti dopo di me: “R-o-m-a-n-t-i-c-i-s-m-o”
Andiamo! L'ho detto lentamente!
Puoi farcela, tesoro!

 

« Scemo sarai tu! » rimbeccò, spintonandolo un pelo per poi riacchiapparlo quando si rese conto che stava per finire dentro ad una siepe di rovi.
« AHHH! Ma che diavolo fai? » strepitò con voce malferma, ancorandosi alla spalla alta della ragazza e trascinandosela dietro.
In un lampo, gli occhi di Otani realizzarono la situazione e prima di toccare il suolo spinoso, roteò il corpo in una mossa studiata e lapidaria – frutto della sua passione per il basket – stringendosi con forza e protezione sconfinata, la figura slanciata di Koizumi addosso.
L'urlo di dolore riempì i timpani della ragazza, quando si accorse di non avere alcuna spina nella carne. Strizzò gli occhi con forza, abbassandoli nel momento in cui la fronte di Otani poggiava sudata sul suo seno.
« O-Otani! »
Doveva suonare sorpreso, invece il tono era pregno di angoscia e senso di colpa.
Quell'imbecille le aveva fatto da scudo, giocandosi con tutta probabilità la partita dell'indomani per infortunio! Puntellò le mani ai lati della testa arancione che aveva sotto di sé, alzandosi un pelo per guardarlo meglio.
Senza poterle fermare, calde lacrime iniziarono a scivolare silenziose a ritmo con il tremore delle labbra, infrangendosi sul viso del ragazzo che amava.

 

Allo stesso tempo, voglio abbracciarti,
voglio stringere le mie mani intorno al tuo collo!
Sei uno stronzo, ma ti amo.
E mi fai così arrabbiare da chiedermi
“Perchè sono ancora qui? Dove potrei andare?”
Sei l'unico amore che abbia mai conosciuto.
Ma ti odio, ti odio davvero.
Così tanto che penso debba essere...

Vero amore, vero amore.
Deve essere vero amore.
Nient'altro può spezzarmi il cuore come il vero amore.
Vero amore, vero amore.
Deve essere vero amore.
E nessun altro può spezzarmi il cuore come fai tu.

 

« Razza di stupido senza fine! Cosa ti è saltato in mente? » strepitò, tirando una ginocchiata secca sul terriccio della siepe e stringendo i pugni.
Ma lui sorrideva.
Continuava a guardarla con evidente ironia, stiracchiando quella bocca impertinente in una smorfia di sfida e compiacimento. E – per quanto questo lato del suo carattere era spesso causa di litigio tra i due – Risa amava il suo modo di sdrammatizzare, di farla sentire al sicuro.
Otani non era bravo con le parole, ma con i gesti bilanciava alla grande questa sua mancanza.
« Ti stavi torturando perché sei convinta che tu non mi piaccia davvero, Koizumi? »
Quella domanda a bruciapelo la rese incredibilmente nervosa. Un caldo colorito rosso cominciò a contornarle le guance, nascosto dalla mano – stranamente grande e avvolgente – di Otani, che silenziosa aveva cominciato ad accarezzarle la pelle.
Continuava a sorridere e Risa minacciò di svenire lì, ancora seduta a cavalcioni su quel corpo instabile e forte allo stesso tempo.

 

Ti amo, credo che possa essere vero amore, ti amo.

Perchè mi trascini sulla strada sbagliata?
Perchè dici le cose che dici?
A volte mi domando dove andremo mai a finire.

Ma senza di te, sono incompleta.

 

« I-Io credevo... tu... »
Non sapeva bene come spiegargli i propri tormenti, riusciva solo a piangere senza controllo e a portare la sua mano sopra quella del ragazzo per stringerla spasmodicamente.
Non erano una coppia convenzionale. Vantavano solo finti litigi e qualche bacio fugace ogni tanto, al buio, di nascosto... e Risa cominciava a pensare che lui si vergognasse di lei. Per assurdo, sarebbe dovuto essere il contrario, eppure era convinta di essere lei quella sbagliata.
Pensava, anzi, era sicura, del fatto che Otani meritasse di meglio.
« Koizumi... » la incitò con tono stanco a continuare, premeditando già di darle una sonora strigliata per le sue assurde paranoie mentali.
« Noi n-non siamo una coppia... tu sei c-così freddo e poi mi insulti di continuo... ecco, io credevo che m-magari... »
« Scema. »
Non riuscì neppure a finire il discorso, che il commento secco e pungente le aveva già forato un timpano, creandole una vena pulsante di rabbia sulla tempia.
Avvicinandosi ulteriormente al viso divertito del ragazzo, Risa esplose.
« Come hai detto? SCEMA IO? SEI TU IL PRINCIPE DI GHIACCIO! RAZZA DI INGRATO E PRESUNTUOSO IDIOTA, STUPIDO, IO--- »
Poi il silenzio di un bacio rubato a calmarle il cuore, accelerando i battiti di pura emozione.
La rabbia scemata in pochi secondi e subito Risa lo lasciò entrare, stringendosi di più al suo corpo e grattandosi le ginocchia sulla terra.

 

Credo che possa essere vero amore.
Vero amore.
Deve essere vero amore.
Nient'altro può spezzarmi il cuore come il vero amore.
Deve essere vero amore.
E nessun altro può spezzarmi il cuore come fai tu.


Quando il bisogno di ossigeno divenne quasi doloroso, il ragazzo si staccò da quel caldo contatto, stringendole la schiena e sorridendole vicino all'orecchio.
Otani aveva poche distrazioni oltre al basket, spesso si concedeva qualche pomeriggio insieme ai suoi compagni d'allenamento, ma la cosa che più lo rendeva felice – per chissà quale assurdo motivo – era imbarazzare Koizumi.
« O-Otani? »
L'imbarazzo di Risa non sarebbe mai stato abbastanza quantificabile, non dal momento in cui qualcosa di caldo e corposo si stava spingendo contro la sua femminilità. Era in momenti come quello, che la statura di Atsushi diventava insignificante e ogni fibra di quel corpo in miniatura urlava a pieni polmoni la propria reale componente cromosomica.
Otani era un maschio. E quella sera, Risa ne ebbe la certezza concreta.
Si muoveva in preda all'imbarazzo totale, come meglio le riusciva, provando anche a sollevarsi in piedi per evitare di guardarlo negli occhi, ma lui continuava a sghignazzare divertito, aprendosi in una risata sincera e cristallina nel momento in cui – dopo l'ennesimo tentativo di alzarsi – Risa scivolò sull'erba fresca dell'aiuola, franandogli nuovamente addosso.
« Cosa diavolo hai da ridere? Stupido! » rossa in viso come mai era stata prima d'ora, lo apostrofò con un sonoro pugno sulla testa, del tutto inefficiente.
L'ilarità si spense, ma la voglia di metterla ulteriormente in imbarazzo, quella no di certo.
Posando una mano calda sul petto della ragazza, tornò ad alitarle nel padiglione destro causandole brividi – e reazioni esplicite – in tutto il corpo.
« Stanotte dormi da me. »
E non era affatto una domanda. Per un secondo la mente di Risa fu invasa dalla voglia impellente di mollargli un cazzotto sotto al mento, ma durò poco. Il tono era così caldo ed invitante che i suoi propositi di vendetta andarono al diavolo quando si accorse di dover con tutta probabilità cambiarsi l'intimo.
Quel nano malefico del cavolo!
Deglutì a fatica un boccone di saliva, spostandosi un pelo e piantando le iridi in quelle chiare che aveva di fronte.
Un uragano di desiderio e puro divertimento la invase.
Voleva...? Era forse una proposta per...?
« Ahhhh! » fu tutto ciò che riuscì a rispondergli e Otani strizzò gli occhi infastidito prima di tornare a ridere di nuovo.
« Pervertito! »
Eppure la voce vibrava di emozione.
Aveva fantasticato spesso sulla loro prima volta, giungendo alla conclusione che con tutta probabilità Otani l'avrebbe lasciata prima di compiere un passo così intimo. Perciò non si era posta il problema di dover essere all'altezza o di sognare il momento.
A 17 anni di tempo ne avrebbe avuto, e la mente insicura di Risa aveva già deciso che non sarebbe stato Atsushi a prendersì la sua verginità.
« Voglio che la smetti con questa storia, Risa. »
Fermo e deciso. Raramente la ragazza aveva ascoltato quella voce pronunciare il suo nome, e quella scoperta la riportò con i piedi a terra, lì nella siepe dove il suo cuore batteva senza freni.
Inspirò a fondo.
« Perciò ti chiedo, vuoi fare l'amore con me? »
Un colpo all'altezza del petto, un altro un po' più in basso, dove l'erezione di Otani si muoveva alla prospettiva della frase. Pulsava priva di controllo, lasciando che un formicolio di piacere cominciasse a solleticarle il basso ventre.
Con i pugni serrati, il volto in fiamme e l'anima colma del bisogno di possederlo, annuì mesta, stringendo con gli incisivi il labbro inferiore.
Otani cercò a lungo in quegli occhi una traccia che gli suggerisse il contrario, ma non la trovò. Semplicemente perché non c'era. E con la schiena ancora coperta di spine, le sorrise furbesco, spostandosi per alzarsi in piedi.
Porse una mano alla ragazza, invogliandola ad imitarlo e stringendole il palmo così forte, da percepire un “crack” abbastanza esplicito provenire probabilmente da qualche osso.
Scivolò con decisione fuori dal piccolo recinto della siepe, seguito dalla figura slanciata che aveva deciso d'amare senza esitazioni.
Lei, timorosa, si strinse alla schiena bassa ma ampia di Otani, respirando qualsiasi traccia i suoi vestiti avessero dell'odore che l'aveva fatta innamorare in quel modo così violento.
E poi, per la prima volta da quando lo conosceva, quella testa arancione colma di problemi e paranoie, diede voce ai suoi pensieri, bloccando il cuore di Risa.
« Tu non mi piaci, Koizumi. Io ti amo. Riesci a comprendere la differenza? »
Non poteva guardarlo in faccia e sospettava che la stesse tenendo indietro apposta, per evitare di essere visto.
Otani aveva il volto in fiamme, eppure la mano non tremava di dubbio alcuno. Spostando gli occhi dalle dita intrecciate, alla schiena asciutta del ragazzo, Risa comprese la determinazione di quella frase.
Dopo un anno speso a versare lacrime, quella fu la prima volta che Koizumi non sentì il bisogno di piangere. Al contrario, si aprì in un sorriso pieno e luminoso, contornato dagli occhi lucidi d'aspettativa e amore.
« Ho capito. » disse soltanto, addolcendo il tono e strizzando le palpebre per evitare la sua solita vocina stridula colma d'emozione che solo lui riusciva a tirarle fuori.
Sarebbe stata una notte unica, la prima di tante a venire.
Eppure le persone continuavano a camminare intorno ai due ragazzi, ignare del fatto che da lì a poche ore qualcuno avrebbe mischiato la propria anima in un letto privo di pudore, ma saturo di timori e goffa dolcezza.
Un leggero – silenzioso - sorriso sul volto di Otani, suggerì al mondo quanto invece lui ne fosse cosciente.



 

END.

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lovely complex / Vai alla pagina dell'autore: imperfectjosie