“Se il prezzo di una vita agiata è il dolore, non me la auguro, non mi auguro una ricchezza che mi roda l'animo”
MEDEA, Euripide
La Canzone della Maga
Niente è più come prima,
ogni cosa sfugge al tuo controllo:
paura, dolore e rabbia si sovrappongono in grida senza fine;
le pareti tremano e l'ira accesa nel tuo cuore riscalda l'aria
La gente ti ha sempre evitata per la tua diversità:
ma sapere cose che altri non sanno,
aver vissuto in luoghi lontani e particolari...
Questo loro lo chiamano diverso?
La mente si svuota e torna sobria
e la tua furia fa evaporare le lacrime:
è ora di andare oltre...
Debole ed estranea... Non significano niente per te
Il tuo nome riecheggia nelle bocche degli altri
e i tuoi lamenti si disperdono nel vento.
Tutti ti temono, ma tu li lasci parlare
e avanzi determinata.
Quel letto, quei volti
ormai li hai rimossi dai tuoi ricordi.
È giunto il tempo di tornare a splendere
a essere ciò che sei.
Sei forte e lo sai
e in questa diversità ti distinguerai.
Mi sento molto legata alla tua figura
siamo simili io e te,
siamo diverse, io e te
Ma sarà un pregio e non un difetto
questo “veleno” che scorre nelle vene,
spaventerà i nemici
difenderà i diritti.
Non voglio più dar retta alle voci o ai pregiudizi
seguirò il mio istinto di barbara solitaria
seguirò te:
nelle mie azioni vivranno le tue emozioni,
nei miei pensieri la tua figura sarà la mia guida;
stringiamo il coltello che fa palpitare il nostro cuore
e camminiamo, insieme.
Niente sarà più come prima...