Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D.
Segui la storia  |       
Autore: skyewardlover    08/07/2014    1 recensioni
È passato un anno dalla sconfitta dell’Hydra e dalla morte di Garrett.
Il team di Coulson, nascosto in una delle basi segrete dello SHIELD, è stato rimesso in sesto e anche Fitz incomincia, finalmente, a stare bene.
I problemi, però, sembrano non essere ancora finiti. Molti traditori sono fuggiti e tocca proprio ai nostri agenti catturarli.
Ward è prigioniero nel carcere di massima sicurezza dello SHIELD e, Coulson, incarica Skye di fargli visita per proporgli un accordo.
La giovane ragazza si ritroverà ad affrontare le sue più grandi paure e a combattere contro i sentimenti che ancora la legano al suo ex A.S.
Questa storia racconta di come sia cambiata la vita del team e di come Ward cercherà la propria via per la redenzione.
Ma la squadra riuscirà a perdonarlo, dopo tutto quello che ha fatto? Ci riuscirà Skye?
In fin dei conti, resta pur sempre un assassino.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grant Ward, Skye, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 3
 
 
"Di nuovo libero"



“C’è stato un periodo della mia vita
in cui ho creduto che nulla fosse più forte dell’amore.
Certo, è forte,
ma la sua forza è minuscola e impallidisce
di fronte al fuoco dell’odio.”
 
 

 
-Allora, com’è andata?- chiese Tripp preoccupato, non appena Skye si richiuse la porta alle spalle.
 
-Credo che mi stia per venire un infarto.- rispose la ragazza con la voce smorzata, pallida come un cadavere.
 
No, si sbagliava.
Uno spasmo di nausea la piegò in due e Skye fece appena in tempo a raccogliere, da terra, il cestino della spazzatura per vomitarci dentro.
 
-La prima volta è sempre così, sopravvivrai.- disse ridendo, Tripp, dandole dei vigorosi colpi sulla schiena.
 
Skye lo maledisse mentalmente.
 
- Credi di averlo convinto?-
 
-Credo di sì. - rispose goffamente lei, tra un conato e l’altro.
 
Skye era stata forte, May sarebbe stata fiera di lei.
Non avrebbe mai immaginato di poter risultare così convincente. Aveva sempre saputo di poter contare su una discreta capacità di recitazione, ma, quello che aveva fatto con Ward, era da premio Nobel.
Era riuscita a mettere da parte le sue emozioni, in quella cella. Skye era stata capace di gestire quei sentimenti di odio e effetto che, purtroppo, nutriva ancora nei confronti del suo ex A.S.
Aveva rispettato gli ordini di Coulson.
Non era stato facile, però.
Non appena aveva voltato le spalle a Grant, i suoi sentimenti si erano liberati delle manette e l’avevano investita con tutta la loro forza.
 
-Cosa vi siete detti?- domandò di nuovo Tripp, quando la nausea sembrava essersi placata.
 
-Nulla di che, sapevo quali erano i tasti giusti che l’avrebbero fatto crollare. - si affrettò a dire Skye, prima di chinarsi di nuovo sul cestino e vomitare anche l’anima.
 -Gli ho dato dieci minuti. -
 
-Coulson ne sarà felice. – disse Tripplet, sorridendo.
 
-Quel brutto figlio di puttana! –.
 
 
Dieci minuti più tardi, Skye uscì dal bagno, in cui l’aveva accompagnata l’agente Nicholson, per poter tornare nella cella con un aspetto decente.
La nausea si era finalmente placata, sul suo viso era ritornato un po’ di colorito e la ragazza si era data un paio di pizzicotti sulle guance per farle arrossire, in modo da mascherare ogni singola traccia del suo momento di debolezza.
 
-È  tutto sistemato?- chiese Skye, avvicinandosi a Tripp.
 
-Nicholson non è stato molto felice di sapere che gli avremmo portato via il suo giocattolo preferito, ha voluto a tutti i costi parlare con Coulson, il quale ha saputo essere molto persuasivo. – spiegò lui, cercando di non farsi sentire dalle guardie.
 
-Perfetto. -  concluse, Skye. –Sbrighiamoci a finire questa cosa, voglio andarmene via, il prima possibile. –
 
Skye sorrise gentilmente all’agente Nicholson, che aspettava davanti all’ingresso della cella.
 
-Saranno noiose le nostre giornate senza di lui, d’ora in poi. – fece l’uomo, arricciando tristemente le labbra.
 
-Non sappiamo cosa abbia deciso. – gli fece notare, Skye.
 
-Non credo abbia avuto l’imbarazzo della scelta. – scoppiò a ridere lui, aprendole la porta.
 
Indossiamo questa maschera per l’ultima volta.
Pensò, sospirando, Skye.
 
-Bene. Il tempo per le riflessioni è finito.- annunciò spavalda, tornando ad essere l’agente sicuro di prima. -Cosa hai deciso, Ward?-
 
Grant richiuse il fascicolo che aveva tra le mani e lo allungò a Skye, senza però guardarla negli occhi.
Skye aprì il faldone all’ultima pagina, dove Ward avrebbe dovuto firmare per accettare l’offerta di Coulson.
 
-Sarai dei nostri, allora. – concluse, con un finto tono di entusiasmo.
-Agente Nicholson, dica ai suoi uomini di preparare il prigioniero per il trasferimento. Voglio il mio aereo in decollo tra meno di venti minuti. –
 
 
 
 -Sei stata grande! – urlò Tripp, applaudendo alla ragazza, sfoggiando un sorriso a trentadue denti.
 
-Sono corsa fuori dalla cella vomitando, Tripp.- lo smontò subito Skye, con le braccia incrociate al petto. -Grande non mi sembra il termine più appropriato. –
 
Il ponte dell’aereo era aperto alle loro spalle, i piloti erano già ai posti di comando e gli specialisti dello SHIELD, che li avevano accompagnati nel viaggio di andata, li aspettavano seduti ai loro posti.
Mancava solo una persona.
 
-Sei una principiante, vedrai che imparerai. – le assicurò Tripp, il suo entusiasmo non era stato nemmeno leggermente scalfito dall’osservazione di Skye.
-Ma sei stata davvero fantastica, nemmeno io sarei riuscito a gestire meglio la cosa. –
 
-Ho semplicemente fatto leva sui suoi rimorsi. Ad essere sincera, non ero sicura che avrebbe funzionato, non sapevo se ne avesse davvero qualcuno. – ammise la ragazza, in tono piatto.
 
Quando aveva scoperto il tradimento di Ward, lui le aveva detto che aveva mentito a tutti su tutto, ma su una cosa era stato sincero. Era stato sincero con lei, i sentimenti che provava per Skye erano veri.
La ragazza non aveva mai voluto crederci fino in fondo, aveva cercato in ogni modo di convincersi che, quelle parole, Grant le avesse dette solo per ottenere quello che voleva da lei.
Ma Ward aveva avuto più di un’occasione per ucciderla e non l’aveva mai fatto.
Skye sapeva, in cuor suo, che era meglio credere che il suo vecchio A.S. non avesse mai provato nulla per lei. Rendeva più facile odiarlo.
Perché lei doveva odiarlo, dopo tutto quello che aveva fatto.
 
-Ci stai ancora male, non è vero?- le chiese Tripp, strappando Skye dal vortice dei suoi pensieri.
 
-Ci stiamo tutti male, Tripp. Abbiamo vissuto insieme per quasi un anno, credevamo di poterci fidare. – si giustificò lei, sapendo benissimo dove l’uomo voleva andare a parare.
 
-Ma tu ci stai male più di tutti. –
 
-Era il mio A.S., ci siamo detti cose molto personali. Credevo di conoscerlo, invece...-
 
-Ne hai parlato con Coulson?-
 
-Lui sa tutto o meglio, ha intuito tutto. Per questo ha deciso di mandarmi qui. Ha bisogno di Ward, ma prima voleva assicurarsi che io fossi in grado di collaborare con lui, voleva essere sicuro che sarei riuscita a gestire il suo ritorno. – spiegò Skye, tenendo lo sguardo fisso sulla punta delle scarpe, sperando che Tripp avrebbe lasciato perdere il discorso.
 
-Credi che riuscirai a farcela?-
 
-Non lo so. – ammise, in fine.
Come poteva tornare a vivere, sotto lo stesso tetto, insieme all’uomo di cui si era quasi innamorata? Quello stesso uomo che aveva tradito tutte le persone a cui teneva e che, per poco, non aveva ucciso sia Fitz che Simmons.
- Ma non ho altra scelta. Lo SHIELD è la mia famiglia e non ho alcuna intenzione di lasciare la squadra. Troverò un modo. –
 
Skye aveva passato tutta la sua vita sballottata tra una famiglia e l’altra, alla fine, era sempre stata rispedita in orfanotrofio, perché non era mai abbastanza.
“Non è quella giusta.”.
Erano le parole che utilizzavano le persone che l’avevano presa in affidamento, per qualche tempo.
Skye non era mai stata la persona giusta, fino a quando non aveva incontrato il team di Coulson e per la prima volta si era sentita dire: “Sei la persona che siamo cercando.”
Per la prima volta nella sua vita, Skye era “quella giusta”.
 
-Eravate intimi?- domandò Tripp, all’improvviso, sfruttando la distrazione della ragazza.
 
Skye alzò lo sguardo e fulminò il suo collega.
 
Tripp sorrise imbarazzato, alzando le mani in segno di resa.
-Andiamo a chi vuoi che lo dica? Melinda non mi darebbe retta, Coulson già lo sa, Fitz mi odia...-
 
-Simmons?- gli fece notare Skye, infastidita.
 
-Sono sicuro che ha già capito tutto. –
 
Già.
Non ne aveva mai parlato con nessuno della squadra. Non aveva mai detto cosa era successo tra lei e Ward, non aveva raccontato dei baci e delle confessioni che si erano scambiati.
Skye sapeva che, però, il team aveva visto il filmato in cui si tenevano mano nella mano, quando Ward l’aveva portata via da Providence.
Nessuno del team aveva mai voluto toccare l’argomento con lei, ma era probabile che tutti sapessero o ipotizzassero quello che era accaduto tra lei e Ward.
 
-No, non lo eravamo. Ma credo che, con il tempo, avremmo potuto diventarlo. – ammise Skye a mezza voce, voltando lo sguardo dall’altra parte.
 
Non era mai stata fortunata in amore, questo lo sapeva.
Ma, non si sarebbe mai immaginata, che avrebbe finito per innamorarsi del suo peggior nemico, la persona che odiava di più al mondo.
 

“Provavi qualcosa per lei?” aveva chiesto Skye, quando Ward le aveva detto che May se ne era andata da Providence e aveva abbandonato lo SHIELD.
“No, con lei le cose funzionavano perché riuscivo a gestire i miei sentimenti.”
“Non si possono controllare le emozioni.”
“Di solito, io ci riesco.” Aveva detto Ward, gli occhi seri ma le labbra distese in uno di quei sorrisi che le facevano girare la testa. “È diverso tra di noi.”
 
 
-E’ pronto, agente Skye.- la voce di Nicholson arrivò dal lato destro dell’aereo.
Dietro di lui, le tre guardie camminavano, accerchiando Ward.
Gli avevano permesso di portarsi dietro uno zaino, probabilmente con dentro le poche cose che gli erano rimaste. Si era cambiato i vestiti che, però, gli andavano troppo grandi e il viso era stato ripulito dal sangue.
Era in manette e la bocca chiusa con il nastro isolante.
 
Skye scoppiò in una fragorosa risata.
-Perché ha quella roba sulla bocca?- domandò divertita, avvicinandosi all’agente. -Avete per caso paura che dirotti l’aereo a suon di insulti?-
 
-No, agente.- rispose mortificato, Nicholson. -Abbiamo solo pensato che non avreste gradito sentirlo parlare e se dovesse avere contatti con personale non autorizzato...-
 
-Mi faccia il piacere!- gli voltò le spalle, Skye, avvicinandosi a Ward. -Non è assolutamente necessario.-
La ragazza si piazzò davanti a Grant e, con uno strappo secco e violento, gli staccò il nastro isolante dalla faccia.
 
Ward si fece scappare un grugnito, scosse la testa come per cercare di allontanare il dolore, raddoppiato a causa della mascella rotta.
 
-Non vedevi l’ora di farlo, non è vero?- chiese a Skye, in tono sarcastico.
 
-Un pochino sì, in effetti.- ammise la ragazza, sorridendo di gusto.
 
Ringrazia di avere solo la mascella rotta.
Se fossi brava nel combattimento come lo è May, ti avrei già staccato la testa da un pezzo!
Aggiunse, nella sua mente.
 
-È sicura di avere abbastanza personale per sorvegliarlo? – domandò, insistente, l’agente Nicholson. –Questo qui è un esperto, uno dei migliori specialisti che lo SHIELD abbia mai avuto, ha ucciso la Hand! –
 
-Abbiamo una squadra composta dagli specialisti più promettenti dello SHIELD, inoltre è disarmato e, dal modo in cui cammina, oserei dire che il nostro prigioniero deve avere un paio di costole rotte.-
 
-Cinque, ad essere precisi. – specificò Ward, il viso contratto in una smorfia di dolore, al solo pensiero.
 
-Visto? Dubito che avremo problemi, ma mi assicurerò personalmente che Coulson la contatti non appena atterriamo alla base. – disse Skye gentilmente, ma lasciando intendere che non avrebbe tollerato ulteriori insistenze.
 
-Agli ordini, agente Skye. – si arrese, infine, l’uomo. -Buon viaggio. –
 
-È stato un piacere, agente Nicholson. – lo salutò cordialmente, Skye, stringendogli la mano.  
 
Ward venne accerchiato dalla squadra di specialisti, mentre Tripp e Skye salivano a bordo dell’aereo.
 
Mezz’ora dopo il decollo, Skye aveva già contattato Coulson, informandolo che erano in viaggio e che la missione era andata a buon fine.
Chiusa la comunicazione, la ragazza guardò verso Ward. Era legato al sedile e seduto tra due specialisti che non lo perdevano d’occhio un secondo.
Tripp diede una spallata a Skye e le fece cenno, con la testa, di andare a parlare con Grant.
La ragazza sospirò affranta, ma poi si fece coraggio e andò verso il suo ex A.S.
 
Skye congedò con un’occhiata i due agenti, che si slegarono e si allontanarono di qualche metro.
 
-Simmons ti darà un’occhiata, quando arriveremo alla base. Abbiamo bisogno che tu sia in grado di parlare a lungo, il prima possibile. – lo avvisò, alludendo alla mascella rotta che creava parecchie difficoltà a Grant nel comunicare.
 
-Loro sanno che sto arrivando?- domandò Ward.
 
-Coulson li ha appena informati, credo saranno ansiosi di sapere quale patetica scusa ti inventerai per giustificare quello che hai fatto. –
 
-Non mi inventerò niente, non ho giustificazioni. – ribatté piano lui, lo sguardo basso.
 
Skye si morse la lingua, come per reprimere la piccola parte di sé che voleva ancora credere all’innocenza di Ward.
Pensa a tutto il male che ti ha fatto, alle persone che ha tradito e ucciso.
Concentrati su questo. Non dimenticarlo mai, è un assassino.
 
-Dopo che Simmons ti avrà visitato, Coulson ti farà delle domande su Garrett. Vuole sapere tutto, a partire dal primo giorno in cui vi siete incontrati, al riformatorio. –
 
Grant alzò lo sguardo di scatto, guardandola con occhi scioccati.
-Tu sai...?- balbettò. Sembrava molto a disagio.
 
-Era nei documenti che mi ha dato Coulson per la missione. – si affrettò a specificare Skye.
Non voleva pensasse che avesse cercato informazioni su di lui per sua spontanea volontà.
 
-Anche gli altri sanno tutto?-
 
-I documenti contenenti tutte le informazioni su di te sono circolati per parecchio tempo, subito dopo il tuo arresto. Tutti li hanno letti, io li ho guardati solo ieri. – spiegò la ragazza.
Stavolta, abbassando lei gli occhi.
 
-Perché? – chiese Ward, cercando di incrociare il suo sguardo.
 
-Sapevo che non mi sarebbero stati d’aiuto. –
 
Un silenzio imbarazzante scese tra loro.
Skye aveva letto controvoglia i documenti su Grant. Non voleva sapere della sua infanzia, della sua famiglia, di come l’aveva trattato Garrett.
Era vero, Ward aveva passato l’inferno, non aveva mai conosciuto cosa volesse dire essere amati. Ma, d’altrone, nemmeno lei l’aveva mai saputo.
Nemmeno Skye aveva avuto un’infanzia facile e si era sempre sentita sola, inadeguata. Non aveva mai avuto dei genitori che le volessero bene.
Eppure lei non era diventata un’assassina.
 
-Come sta la squadra?- domandò Ward, interrompendo il silenzio.  -E Fitz? –
 
Quella domanda accese qualcosa in Skye.
La ragazza lo guardò e si convinse che, probabilmente, i suoi occhi fossero diventati rossi, perché avrebbe tanto voluto poterlo fulminare con lo sguardo.
 
-Ti vorrebbero tutti morto.- rispose, con un’acidità di cui non si credeva capace. -Fitz se l’è cavata per miracolo. – lo smontò subito, Skye.
 
Come si permetteva di chiederle come stavano?
Aveva quasi ucciso entrambi e Fitz era vivo per un soffio!
Skye ricordava con chiarezza raccapricciante i primi mesi di convalescenza. Mesi in cui Fitz si era risvegliato dal coma, solo per un paio d’ore, non riconoscendo nessuno, nemmeno Simmons.
Ricordava anche le parole del dottore dello SHIELD, quando aveva dato l’ultimatum.
 
“Se entro ventiquattro ore non si risveglia, i danni cerebrali saranno troppo estesi e non ci sarà più niente che io possa fare.”
 
Poi, grazie al cielo, Fitz si era svegliato e non era più ricaduto in coma.
Recuperare la memoria era stato un percorso difficile e doloroso.
 
“Dovete dargli tempo, la memoria tornerà.” Li rassicuravano i medici.
 
Era stato difficile e doloroso anche per loro, soprattutto per Jemma.
Skye non l’aveva mai vista in quello stato. Passava tutte le ore del giorno e della notte con Fitz, quando era sveglio lo aiutava a ricordare chi fosse e chi erano loro.
 
“Ho paura di averlo perso per sempre, Skye.” Le aveva rivelato una notte.
E Skye non aveva saputo cosa risponderle. Come si fa a credere che le cose possano andare meglio, quando la persona che ti conosce, meglio di chiunque altro al mondo, subisce un incidente che gli cancella la memoria? Che si dimentica di te?
 
Poi, per fortuna, pian piano Fitz era riuscito a ricordare tutto e, da un paio di mesi, era tornato al solito ritmo di lavoro.
 
-Hai mentito, quando mi hai detto che sono solo un uomo che ha fatto tutte le scelte sbagliate, non è vero? – chiese Ward, guardando Skye con occhi tristi.
 
Sì, Skye gli aveva mentito.
Faceva tutto parte del discorso che si era preparata, della sua recita.
O, almeno, così credeva. Perché c’era una parte nascosta dentro di se, che credeva veramente a quelle cose, ma Skye aveva tutte le intenzioni di reprimerla, di soffocarla, fino a farla scomparire.
 
-Ho imparato dal migliore. – gli rispose, con un sorriso maligno sul viso.
 
Non importava quello che pensava di Ward, non importava quanto i sentimenti che provava per lui fossero contrastanti. Era un assassino e un traditore, avrebbe potuto tentare di fare qualsiasi cosa per redimersi, ma niente avrebbe riportato in vita tutte le persone che aveva ucciso, in nome dell’amore cieco per l’uomo che l’aveva cresciuto.
 
- Potrai esserti pentito, portai avere capito di avere commesso tantissimi errori e potrai anche aiutarci a salvare quello che rimane dello SHIELD, ma ti posso garantire una cosa Ward.- gli disse, sottovoce, avvicinandosi pericolosamente al suo viso.
-Non ti perdonerò mai per quello che hai fatto. -




Angolo Autrice:
Eccomi qui con un nuovo capitolo!
Allora, Ward ha accettato la proposta di Coulson e farà ritorno sul Bus, insieme a tutta la squadra. Ma molte cose cambiano in un anno, cosa lo aspetterà, una volta arrivato a destinazione? Le risposte le avrete nel prossimo capitolo!
Chiedo scusa se questo capitolo può sembrare un pochino confuso, rispetto ai sentimenti che Skye prova per Ward, ma volevo far capire quanto lei sia sconvolta. Insomma, si è quasi innamorata di Ward e solo dopo ha scoperto che in realtà lui era un traditore. Credo sia normale non sapere cosa si prova in una situazione così :)
Anche i sentimenti di Skye, però, con il tempo si chiariranno ;)
Fatemi sapere cosa ne pensate, il prossimo capitolo avrà un bel colpo di scena!
Alla prossima!
La vostra
Skyewardlover  <3


**la citazione è di Carlos Ruiz Zafon***
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D. / Vai alla pagina dell'autore: skyewardlover