Era andata in
ricarica, e quando si era svegliata si era
trovata in quel luogo sconosciuto.
Era simile al
pianeta dove lei e gli altri erano atterrati
di recente, e allo stesso tempo completamente diverso.
Più
strambo.
Il posto ideale
per quelle due deviate di Deathstar e
Mintaka per farla breve, ma lei non era come Deathstar e Mintaka: si
riteneva
più ragionevole.
Eh, giusto, a
proposito: e se le artefici di quel suo cambio
di mondo, nonché di specie, fossero state proprio quelle
due…?
«se
così fosse adesso mi sentono!!! Appena le trovo quelle
due mi-sentono!!!»
Stylequeen non
poteva sapere che Deathstar e Mintaka ne
sapevano quanto lei riguardo quel repentino spostamento in una
realtà diversa
da quella dove erano nate. Procedeva semplicemente col ragionamento
matematico
“Deathstar e Mintaka fanno casino, questo è un
casino, quindi è opera loro”.
Non le si poteva
fare una colpa. Di solito le cose andavano
proprio in quel modo.
Quindi
avanzò a grandi passi lungo il marciapiede. Non aveva
idea di dove avrebbe dovuto cominciare le ricerche, ma in qualche modo
avrebbe
fatto...
«…»
La sua marcia si
interruppe quando vide una ragazza mora
fumare una sigaretta mentre stava appesa a testa in giù sul
ramo di un albero.
«…che
c’è?»
Emerald J.V.P.
Lancaster osservò perplessa quella ragazza,
che era la più rosa che avesse mai visto -capelli rosa,
vestiti rosa, scarpe
rosa, pelle dal sottotono rosa…giusto gli occhi si
salvavano, visto che erano
azzurri- guardarla stranita.
Lo stupore di
Stylequeen però durò ben poco. «ok, sei
strana
abbastanza, quindi…hai per caso incontrato due pazze deviate
con gli occhi
rossi qui in giro? In un posto dove c’era casino?»
Stylequeen
glielo aveva domandato senza speranze reali di
ottenere una risposta soddisfacente, ma Emerald divenne pensierosa.
«dipende…»
«che
vuol dire “dipende”?!» sbottò
Stylequeen «o è si o è
no!»
Emerald, sempre
a testa in giù, sollevò un sopracciglio.
«potresti chiedere più gentilmente, anche
perché se continui così potrei
decidere di mandarti al diavolo che io sappia qualcosa oppure no, e a
quel
punto per trovare le tue amiche t’attacchi al tram. Comunque,
dipende. Io
effettivamente qualcosa di due pazze che hanno distrutto uno stadio per
motivi
non ben definiti l’ho sentito dal vecchio
porcello…»
Un vecchio
porcello alquanto ammaccato visto che le due
pazze in questione l’avevano riempito di botte con un cric
per “schiacciare le
uova che l’alieno del pianeta Mosca aveva deposto dentro di
lui”.
«distrutto
uno stadio per motivi non ben…» avviò a
dire
Stylequeen con gli occhi sbarrati «si! si, possono essere
solo loro!!!...di’,
ma il “vecchio porcello” chi
è?»
Se la chiamavano
“Chiacchiera” un motivo c’era. Ed era
precisamente questo, che quando attaccava non la finiva più,
sia a parlare dei
fatti propri che a voler sapere il più possibile di quelli
altrui. Ma Hammy era
abituata ad avere a che fare con la gente impicciona, visto
com’erano sua madre
e le sue nonne.
«chi
vuoi che sia un vecchio porcello? Un vecchio
porcello!...o un tal Soundwave, se diamo retta a quelle due»
aggiunse Emerald
con una risata «lo chiamano in quel modo, va’ a
capire come mai…»
L’ultima
affermazione fu la conferma che Stylequeen cercava.
«sono loro! Avrei dovuto immaginarlo, ovunque andiamo quelle
due si fanno
sempre riconoscere!»
«si,
eh?» la Lancaster finì la sigaretta e scese dal
ramo
con un salto, finendo a ricadere in piedi «casiniste convinte
insomma!»
«non
ne hai idea!» sbuffò Stylequeen con un gran colpo
di
ciuffo rosa. Si era abituata in fretta a quella nuova forma umana,
bisognava
dirlo, e adesso sperava solo che non le si rovinassero i,
com’era che si
chiamavano? Capelli.
«e
com’è che si chiamano?» a questo punto
anche Emerald
iniziava ad incuriosirsi sul serio.
«Deathstar
e Mintaka» ‘Queen se non altro ebbe
l’intelligenza di evitare di dirle che venivano da
un’altra realtà dove erano
delle robot alte sette metri «hai idea di dove possono
essere, allora?»
«a
dire il vero mi sa che stanno dove sta anche-»
«IIIIIIH!!!
ORRORE!!!»
Inizialmente
Emerald si preoccupò che quell’urlo segnalasse
l’arrivo di qualcuno di pericoloso o qualcosa del genere, ma
quando sollevò lo
sguardo e vide che cosa -anzi chi- era che Stylequeen stava guardando a
dir
poco scioccata e quasi con le lacrime agli occhi, scoppiò a
ridere senza avere
la minima intenzione di fermarsi per almeno un quarto d’ora.
Lord Flash
invece era decisamente meno allegro. Aveva già i
suoi problemi ultimamente, e non aveva la minima intenzione di stare
dietro ad
un’altra pazza.
«quella
calzamaglia…quella calzamaglia è a dir poco oscena!!!» Stylequeen era
veramente
inorridita «Per i Prime!!! …» e nessuno
chiese chi fossero “i Prime” «si
vede…TUTTO! E poi…quella cosa
blu che
hai addosso…mamma mia, ma dove sono capitata, al circo degli
orrori?!» ‘Queen
mise una mano davanti agli occhi per coprire l’orribile vista
«ma dove ci vai
con quella calzamaglia aderente?! Cosa ti credi di essere, un supereroe
dei
fumetti? Perlomeno loro indossano degli slip di solito neri anche sopra la calzamaglia! E ma in nome
di Unicron…»
«visto?!
Io te l’ho sempre detto che quella roba fa schifo,
porcello!!!» rincarò la dose Hammy tra una risata
e l’altra «vedi che succede a
non darmi retta?»
“parla
parla, che se smetto di metterla poi cos’è che ti
divertiresti a strapparmi via?”
pensò
lui. La sua risposta comunque fu, naturalmente, irripetibile nonostante
fosse
presente Stylequeen che ancora si ostinava a tenere la mano davanti
agli occhi.
«se
cercavi la macelleria comunque è da quella parte»
sghignazzò Emerald.
«va’
al diavolo!» quel poveraccio voleva solo un gelato, e
invece non solo si era trovato davanti quella puttanella, ma pure una
pazza
psicotica che ce l’aveva con i suoi vestiti! Come se le altre
due non fossero
bastate…
«ragazza,
bisogna fare qualcosa, non possiamo lasciarlo
andare in giro così!» sentenziò
Stylequeen, guardando Emerald «…non che tu sia
messa tanto meglio…»
«beh
io una calzamaglia in quel modo potrei permettermela,
sono giovane e tonica, lui invece è Lord Chiappem-»
«ti
proibisco di sputtanarmi con gli sconosciuti!!!»
sbottò
il russo «e poi come mi vesto sono fatti miei!»
«no,
sono fatti di quei poveracci che sono costretti a
guardarti, oh cielo che orrore…» Stylequeen fece
un respiro profondo «necessiti
di un rinnovamento di guardaroba all’istante,
davvero, io proprio non posso permettere che tu vada in giro
così».
«ribadisco
che sono fatti miei!» Lord Flash indietreggiò di
qualche passo «ed ora se non vi dispiace me ne
vado».
«non
prima che ti abbia rifatto il guardaroba» ripeté
ostinata la Ragazza Più Rosa Della Galassia.
«senti,
io sono un gentiluomo, non mi piace alzare le mani
sulle donne…»
«a-ehm»
tossicchiò Emerald.
«tu
sei un caso a parte!...non mi piace alzare le mani sulle
donne, di solito, quindi ti
consiglio
vivamente di lasciar perdere».
«…la
parte peggiore sono le chiappe, vero?»
“Emerald
dannata puttana questa me la paghi, quella è già
abbastanza fuori senza che tu le dia corda!!!”
«già
già. Oh, ma perché sei così reticente?
Vogliamo solo aiutarti!»
«no!!!»
«e
dai…» Stylequeen fece due passi avanti, e lui tre
indietro.
«ho
detto di no! Chiuso il discorso!»
«non
importa se vuoi o non vuoi, tanto mi darai retta lo
stesso».
«per
l’ennesima volta, no!!!»
A quel punto
Emerald avrebbe veramente dovuto fare qualcosa
come deviare l’attenzione di Stylequeen su
qualcos’altro per consentire al suo
Nemico Numero Uno di fuggire. Ma stava di fatto che…dai, un
drastico cambio d’abito
ci voleva. E poi, per Warsman tutto ciò non sarebbe
risultato pericoloso o
letale. Se mai giusto seccante e fastidioso.
E qualunque cosa
per rompergli le scatole era bene accetta.
«ragazza
in rosa!...prendiamolo!!!»
esclamò Hammy per poi uscirsene con una risata cretina,
mentre lei e Stylequeen
iniziavano a correre dietro a Flash.
«Emerald,
questa me la pagherai cara! Giuro che te ne farò
pentire amaramente!!!» ringhiò il russo mentre
correva. Emerald però non ci
fece troppo caso.
«di’,
ma com’è che ti chiami?»
«Stylequeen!
E tu com’è che ti chiami?»
«Emerald
Janice Verbena Phoebe Lancaster».
«solo
Emerald va bene uguale?»
«e
beh».
A quel punto non
si poteva dire che Hammy non corresse
dietro a Lord Flash…letteralmente! La cosa più
assurda era che lo stesse
facendo insieme ad una quasi totale sconosciuta, della quale Hammy
peraltro
ammirò la velocità tenendo in considerazione che
stava correndo su dei tacchi a
spillo rosa di un’altezza pazzesca.
Ma per lo stile
si faceva questo ed altro!
Anche Warsman
telava come un dannato, e contava di seminarle
girando l’angolo, ma purtroppo…
SBAM!!!
«EHI!
Guarda dove v… ah, ma sei-»
Era andato a
sbattere contro Kid Muscle, che non fece
nemmeno in tempo a finire la frase perché venne investito da
Deathstar e Mintaka
che, come gli altri ragazzi della Muscle League, erano poco dietro di
lui.
«Soundwave!!!
Stai bene?! Sei stato infettato o siamo
riuscite ad impedire il contagio?!!»
«Soundwave!!!»
“oh
no, anche queste due ci mancavano!”
«state lontane da
me!!!» sbottò alla fine, esasperato.
«…ha
parlato?»
«ah,
ma allora non sei Soundwave» sbuffò Deathstar
«certo
che potevi dircelo prima».
«era
un po’complicato visto che voi due malate
di mente mi avete massacrato con i cric prima che io potessi
proferire parola!!! Ed ora toglietevi di mezzo!!!»
«potresti
essere un
po’più…gentile…vabbè»
il tentativo di
difesa di Dik Dik finì in un mormorio inudibile,
perché lo sguardo del russo
faceva veramente paura.
«ha
svoltato qui! eccolo, è-» stavolta fu Emerald a
non
riuscire a finire la frase e ad essere -quasi- travolta da Deathstar e
Mintaka.
«’QUEEN,
‘QUEEEEEEN!!!!!!»
urlarono le due, che nonostante tutto non avevano faticato a
riconoscerla. Ma
Stylequeen aveva altro a cui pensare al momento.
«ehi
Hammy, come va?» le chiese Jeager con un sorriso
«ti
sei fatta una nuova amic-»
«si,
si, ciao, prendete
il tizio ad ore tre! Siamo in missione restyling!»
si mise in mezzo Stylequeen che indicò Lord Flash, che se la
stava dando ancora
a gambe.
«ma
che-»
«dobbiamo
prendere Soundwave che non è Soundwave?» chiese
Mintaka.
«si!...e
comunque noi tre dopo dobbiamo parlare!»
«ragazzi,
ci serve una mano a prendere Warsman, vogliamo
fargli cambiare vestiti. Niente di letale eh!»
specificò Emerald.
«ma-»
«eddai!
Eddai! Prendiamolo!!!» in realtà a Deathstar dei
vestiti
di Soundwave-non-Soundwave non fregava nulla, ma afferrò
ugualmente i polsi di
Kid e Wally riuscendo a trascinarli via.
«all’assalto!!!»
Mintaka riuscì a fare lo stesso con Terry e
Jeager, e Stylequeen acchiappò Van Dik e Check Mate.
«ehm
signorina io veramente non sarei d’accordo su-»
«zitto e corri!!!»
Prima di
lanciarsi a sua volta in un inseguimento che lei
stessa aveva fatto iniziare, Emerald si concesse di guardare tutto il
gruppo
con un’aria quasi allibita. Si rendeva conto che tutta quella
faccenda era
assurda, non ci voleva un genio, ma d’altra parte…
«è
per una buona causa» concluse, mettendosi a correre
raggiungendo alla svelta tutti gli altri.
«ma
perché stiamo correndo, Dik?!» urlò
Wally.
«non
ci ho capito molto in realtà…»
«magari
così saltiamo l’allenamento con Meat visto che lo
stiamo già facendo!» esclamò quello
sfaticato di Kid Muscle.
«si,
mh! Guarda che poi il restyling toccherà anche a molti
di voi!» li avvisò Stylequeen «santo
cielo, gli unici con uno stile realmente
definito sono questo qui che sto trascinando» alias Check
Mate «e il biondino
con il cappello da cowboy!»
«era
un complimento?» domandò quest’ultimo.
«presumo
di si» rispose Hammy «l’ho conosciuta due
minuti
fa, che ne so!…»
«sta salendo sul
tetto!!!» strillò Deathstar indicando
Warsman che nel disperato tentativo
di sfuggire a tutti -e si chiedeva perché diamine Kid Muscle
e combriccola si
fossero messi in mezzo- aveva deciso di salire lassù e poi
saltare da un
palazzo all’altro.
«un
vecchio porcello arrampicatore, yeee!» esclamò
Emerald
«tutti sul tetto!»
«che
cosa vuol dire tutti sul-» avviò a dire Stylequeen
che,
come anche Deathstar e Mintaka, strillò come una pazza
quando le parti si
invertirono e da che era lei ad aver “preso” gli
altri si ritrovò “presa” tra
le braccia di Check Mate che con pochi balzi raggiunse il tetto.
Il tutto senza
che il lottatore del Principato di Monaco
avesse ancora capito il vero motivo per cui lo stava facendo,
ovviamente.
«ok,
adesso da qui vado da sola!» disse ‘Queen, vedendo
che
da un tetto all’altro per qualche motivo erano state messe
delle passerelle,
forse per via di lavori di ristrutturazione in corso. Saltò
via dalle braccia
di Check Mate e si rimise a correre come un’invasata,
arrivando per prima ad
una delle suddette passerelle «fermati, lascia che ti aiut-oooooh cazzoooooo!!!»
Aveva messo un
piede in fallo e stava precipitando! Vedendo questo
anche Deathstar e Mintaka saltarono giù rispettivamente
dalle braccia di Wally
e Terry, e tentarono di riacchiappare la loro amica per i piedi.
E
l’unico risultato che ottennero fu precipitare a loro
volta …su un camion di materassi. Dal quale caddero
giù con un grande rimbalzo,
finendo sul primo dei cinque tappeti elastici che un rappresentante
aveva
appena montato, messi in fila davanti ad un negozio di articoli
sportivi. Rimbalzarono
sul primo, e ad una doppia velocità finirono a rimbalzare
sull’ultimo, che li
mandò talmente tanto in alto da farle finire sopra ad un
tetto…
Precisamente
quello sul quale si trovava Warsman, che venne
investito dalle tre ragazze urlanti.
«MORIREMO-MORIREMO-MOR-»
«’Star,
forse non moriamo».
«l’abbiamo
preso!» esultò Stylequeen «nessuno
può sfuggirmi
per molto tempo!» ed ovviamente non prese minimamente in
considerazione le
varie botte di culo che avevano salvato il collo a tutte e tre.
«circondiamoli!!!»
ovviamente Hammy era ancora stupita per
la fortuna delle tre -o meglio di Deathstar che l’aveva
passata di riflesso
alle altre due- ma era più importante prendere Flash e
portarlo di corsa in un
negozio di vestiti…
«si,
ma io non ho ancora capito perché lo stiamo
facendo»
disse perplesso Wally.
«e
lascia perdere, che sono carine…»
minimizzò Kid riferendosi
a Deathstar e Mintaka, lasciando perdere Hammy che era già
impegnata «e ne è
arrivata un’altra!»
Nel frattempo
Warsman si era rialzato scrollandosi di dosso
le ragazze, ed ora li fronteggiava tutti quanti a pugni chiusi.
«non mi
avrete!!!» ringhiò, vedendosi circondato.
«ma
chi ti vuole? Ti inseguiamo giusto per i vestiti».
«dopo
io e te facciamo i conti Emerald!!!»
«MA SI
PUÒ SAPERE COSA DIAMINE STATE FACENDO?!!»
urlò
qualcuno da sotto. Ossia Meat, che come al solito era
all’inseguimento di
pelandroni e deviate del Deviant Team.
«oh
noooooo, Meat ci ha beccati, adesso viene su!!!»
strillò
Kid.
«che
facciamo?» domandò Dik Dik.
«ritirata!!!»
urlò Wally, prendendo in braccio Deathstar, Mintaka
e pure Stylequeen e correndo via insieme agli altri, esclusa Emerald.
[…]
«si può sapere cosa
diavolo ti è saltato in testa?!!»
«volevo
solo compiere la mia buona azione del giorno e
toglierti quella calzamaglia da sorcio» replicò
Emerald.
«tsk,
anche da impegnata ogni occasione è buona per
spogliarmi?»
Lei
alzò gli occhi al cielo. «Flash, sei il solito
porco. È che
quella roba che hai addosso a schif-fermo
o ti sparo!» lo minacciò lei quando lui
la caricò con una testata che avrebbe
potuto far cadere entrambi giù dal tetto.
«te
l’avevo detto che te l’avrei fatta
pagare!!!»
«come
se avessi fatto qualcosa di male!!!» la ragazza
riuscì
ad evitare il colpo ed anche quelli seguenti.
«mi
hai fatto inseguire da una pazza!!!»
«non
è pazza, è che ci vede, al contrario di
te!» replicò,
saltandogli addosso facendolo cadere a terra ed iniziando a lottare
come al
solito.
Tanto quei due
funzionavano così…
[…]
«ma
noooo! Lo avevamo preso!!!» protestò Stylequeen,
ancora
tra le braccia di Wally mentre tutti correvano con Meat ancora ad
urlare loro
dietro.
«guarda,
è meglio se ci riproviamo un’altra volta, che
anche
se Meat è piccolino non scherza»
sentenziò Mintaka «per niente!»
«già,
voi due!!! spiegatemi il perché di tutto questo casino
di cambio dimensionale!!!»
«boh.
Ne sappiamo quant’e te».
«…sul
serio?»
«essì»
«molto
utili, proprio!!»
«’Queen,
mica è sempre colpa nostra!...non
sempre-sempre-sempre almeno!»
«e
come ci torniamo a casa?»
«boh».
Ecco, quella era
una bella domanda alla quale ancora non
avevano risposta.