Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: Pomponella_    09/07/2014    3 recensioni
*Presa da un capitolo*
"Mika poteva diventare una dipendenza. Come il fumo, la droga, l'alcool. Solo che, a differenza di questi, quel dannato riccio mi avrebbe fatto solamente del bene."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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~~Tornammo al loft, non era molto tardi. Io sapevo che non sarei riuscito a dormire. Ero scombussolato e anche tanto. Non sapevo cosa era successo davvero fra me ed il riccio.
Alla fine del Live Show Mika era sparito, davvero non sapevamo dove fosse finito.
Io speravo che ci accompagnasse fino al loft così avrei potuto parlargli, ma non fu così.
Mi misi a letto, cominciando a fissare il soffitto.
Pronto per un’altra notte insonne, Leo?
Mi girai e rigirai nel letto, sembrava il posto più scomodo del mondo in quel momento.
Erano le 3 e del sonno neanche l’ombra.
Proprio allora qualcosa colpì il vetro della mia finestra. Prima non ci feci caso, ma quel rumore si sentì ancora.
Mi alzai, sbuffando ma anche con una certa curiosità.
Mi affacciai alla finestra e c’era lui. Aveva la testa bassa e tirava a calci le piccole pietre che erano depositate a terra. Mi fermai un secondo ad osservarlo. I dolci capelli ricci, castani, scuri.
Aprii la finestra.
“Queste cose me le aspettavo da un adolescente, non da te..” dissi ironizzando
Sorrise, ritrovai finalmente quella magnifica fossetta che come sempre sapeva prendermi. Il mio cuore perse un battito.
“Leo, volio parlare con te, puoi scendere?” chiese con voce innocente.
“Mi calo dalla finestra?” continuavo a ridere.
“Non fare il stupido, dai!” rise anche lui.
Sembrava un bambino. Un bambino che a me piaceva. Scesi le scale, facendo attenzione a non svegliare gli altri. Aprii la porta e me lo ritrovai davanti. Non lo salutai, non ci abbracciammo. Rimanemmo così, a fissarci. Lui guardava me ed io lui. I nostri sguardi erano incatenati e non avrei potuto chiedere di meglio.
Mi affiancai a lui ed iniziammo a camminare. Nessun contatto fisico. Come se avessimo paura di farci male.
“Seguime..” sussurrò
“Lo sto già facendo, Mika.” Avevo un tono freddo. Non volevo apparire arrabbiato, ma non sapevo davvero cos’altro fare. Era così strano..
Camminammo per un po’, mi sentii afferrare la mano ed il mio cuore perse un altro battito. Lo guardai, mi sorrise e non disse nulla. Era così tenero.
Arrivammo davanti ad un appartamento, lui cacciò fuori un mazzo di chiavi ed aprì la porta.
Entrò, io rimasi sulla porta.
“Cosa ci facciamo qui?”
“Volio parlarte..”
Lo seguii, ci sedemmo su un divano. Abbassai la testa, sentivo il suo sguardo su di me. La alzai ed incontrai quei suoi stupendi occhi. Non sorrisi.
“Leo..” prese il mio mento fra le mani, arrossii.
“Mika..” gli accarezzai la guancia.
“Leo, tutto ciò che hai leto non è vero. Io non potrei mai stare con un’altra persona. Io ho te, sei una persona complettamente fantastica.”
“Smettila. Cosa posso darti io? Sono una persona strana. E poi non sono nulla.”
Mi alzai, volevo andarmene. La porta era sempre più vicina.
Mi sentii afferrare per il polso e lui mi tirò verso di sé. Mi strinse fra le sue braccia. Eccola di nuovo quella vicinanza che tanto mi faceva impazzire, il suo respiro su di me, i nasi che si sfioravano e le labbra che fremevano. Alzai la testa, per guardarlo negli occhi che da vicino sembravano ancora più perfetti.
“I love you. Nothing else.”
Premette le sue labbra sulle mie, stringendomi forte. Prima feci resistenza, ma quando la sua morbida lingua chiese il permesso di entrare nella mia bocca, mi lasciai andare e ricambiai. Un bacio intenso, dolce, pieno di tutto.
Sorrise sulle mie labbra. Una sensazione stupenda.
Continuavo ad accarezzargli le guance, mentre le nostre labbra continuarono a tenersi unite. Spostò le mani sui miei fianchi, sentii un brivido percorrermi la schiena.  Mi spinse verso il muro, leggermente. Permettendo alle nostre intimità di scontrarsi. Gemetti.
Raggiungemmo la sua camera da letto, sentivo il cuore battermi all’impazzata.
Passai una mano nei suoi morbidi e profumati capelli ricci che aveva cercato di domare, ma che come sempre non c’era riuscito.
Mi sbottonò la camicia, cercando di sfiorare la mia pelle ad ogni bottone. Feci lo stesso, sfilandogli la t-shirt.
Mi poggiai sul suo petto, lui continuò ad accarezzarmi la testa. Sentivo i battiti del suo cuore.. andavano all’unisono con i miei.
Gli baciai il collo. Questo fece scattare qualcosa in lui, lo vidi sussultare. 
Mi sbottonò i pantaloni. Cominciai a tremare; se ne accorse e mi guardò. Risalì fino al mio volto, per poi iniziare a mordermi le labbra, mentre con mani mi sfilava quell’indumento che ormai sembrava starmi stretto.
Si staccò e ci guardammo negli occhi.
Guardare quelle sue chiare pupille marroni, con quelle delicate sfumature verdi era bellissimo.
Bellissimo quasi come fare l’amore con lui.
Sorrise. Quanto poteva essere dolce ed irresistibile allo stesso tempo..
“Sei bellissimo Mika.”
Mi passò una mano nei capelli e mi strinse forte a sé, per poi scendere e sfilarmi l’ultimo indumento intimo che mi rimaneva.
Nessun imbarazzo mi prese. Stavo bene con lui.
Sorprendendolo, ribaltai le posizioni. Vidi un tono di malizia nel suo sguardo.
Scesi giù e gli sfilai i pantaloni, per poi mettermi a giocare con l’elastico dei suoi boxer.
Poi lentamente glie li sfilai, cercando di toccare più pelle possibile.
Sussultò e non so in quale modo mi ritrovai sotto di lui.
Mi sorrise, un sorrisetto bastardo, malizioso.. ma anche adorabile.
cominciò ad accarezzarmi la schiena, provocandomi la pelle d’oca.
Poi con delicatezza mi prese.
Urlai, prima per il dolore, poi per il piacere.
Mi lasciai andare, baciandogli le labbra.
Era bellissimo. Lui era bellissimo.
Mi strinse a sé un’ultima volta, affinchè venissimo insieme. Poi lentamente si stese accanto a me, accarezzandomi dolcemente i fianchi e lasciandosi mordere le labbra.
Si lasciò andare, stendendosi e sospirando. Poggiai la testa nell’incavo del suo collo, mentre la mia mano giocherellava con i suoi ricci. L’atmosfera era perfetta,  un dolce silenzio contornato solo dal suono dei nostri sospiri.
“Ho paura, lo sai?”
Mi guardò, facendo una smorfia di disappunto, così continuai. Mi girai, poggiando il mio mento sul suo petto, così che potesse guardarmi negli occhi.
“Ho paura che tutto questo finisca, che potrei uscire da XFactor, che potrei non rivederti più, ho paura di restare di nuovo solo e potrei morire se sapessi che tu non ci sei più.”
Sorrise, come per tranquillizzarmi. Mi accarezzò la guancia.
“Leo, ma perché non capisci? I love you. Quante volte dovrò riperte questa cosa?”
Mi baciò delicatamente, sorrisi sulle sue labbra.
“Non ti lascerei mai andare. Non sono un stupido. Le cose a cui tengo me le tengo strette.”
Mi strinse ancora una volta a sé, sospirando e facendo in modo che fossimo di nuovo vicino e che i nostri nasi si sfiorassero.
Sorrisi e mi tranquillizzai. Lo baciai ancora. Non mi sarei mai stancato delle sue labbra.
“Quindi non mi lasci?”
“Never.”
Sospiri.
“I love you Mika.”

 

 

ANGOLINO DELLA PAZZA DIETRO LO SCHERMO:
Eccomi! Spero davvero che la storia vi sia piaciuta!
Ringrazio chi ha continuato a recensire, nonostante la depressione di alcuni capitoli (xD)
Bene, alla prossima ragazzi!
Sempre “Keep calm and love Mika!”
It’s been a fucking pleasure!!

Fra <3

   
 
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