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Autore: Yume Kourine    09/07/2014    3 recensioni
{Sequel de "Le Protettrici Delle Perle"}
Le Sirene sono creature magnifiche: ragazze bellissime dalla coda di pesce. Ma è davvero questa la verità?
Un nemico creduto dimenticato si presenta davanti alle Principesse Sirene che dovranno, ancora una volta, chiedere aiuto alle nostre Custodi.
Riusciranno a salvare non solo il mondo del mare ma anche il loro?
~ ~ ~
[Storia sospesa]
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Saga delle Custodi'
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Capitolo Uno: Una Nuova Sfida

 

“Anne attenta!”

Una ragazza dai lunghi capelli verdi e da un microfono con incastonata la preziosa perla verde si voltò e si accorse della scaglia di ghiaccia creata da Mary, la Night Lovers del ghiaccio.

“Ci penso io con il potere del mio canto” dice la Principessa Hilary custode della perla rosa intonando un canto dolce e intenso da distruggere i blocchi di ghiaccio e stordire le avversarie.

“Bravissima Hilary!” disse Syria la Principessa della Perla azzurra.

“Non avete ancora vinto”

Le sette ragazze si voltarono verso il tempio e videro scendere Haito, il Principe dei Mari.

“Adesso dovrete affrontarmi e credetemi non sarà una passeggiata”
“Questo lo vedremo” disse Anne tenendo stretto il microfono.

'Riusciranno le Principesse delle Perle a salvarsi? Lo scoprirete nella prossima puntata!'

 

Anna spense il televisore e si appoggiò sullo schienale del divano in pelle sbuffando.

Credeva che scrivere un libro sugli eventi che aveva portato lei e le sue amiche ad affrontare la battaglia contro Gaito la avrebbe distratta ma ora che era uscita una serie anime basato sul suo libro aveva cambiato idea.

“Dove hai trovato un'idea così originale? Ci vuole tanta fantasia!” le aveva detto un compagno di classe.

Se solo avesse saputo che era tutto vero, che quell'avventura è accaduta veramente e che ha visto come protagoniste lei e altre sei ragazze.

La mora si alzò e dopo essersi specchiata prese la borsa e uscì per prendere una boccata d'aria.

Mentre camminava tra le strade affollate e calde ripensava all'email che aveva scritto la sera prima.

 

Carissima Aria,

ormai sono passati due anni e il tempo scorre così lento...

Ti ricordi quando ci stringemmo le mani promettendo che saremmo rimaste unite per sempre?

Beh, credo che non potremmo mantenerla...

Io e le altre non ci sentiamo da molto tempo...

Come sai ci sono state molte iscrizioni quindi sono nate due terze quindi ci siamo separate.

Lo sai, mi trovo molto bene con Miku; è maturata molto.

Quando trovai quella piuma bellissima sperai che fosse un'indicazione... che una nuova avventura ci avrebbe chiamate e riunite.

Invece... ormai non ci spero più.

Scusa, mi sto dilungando troppo.

Appena puoi rispondimi, questa è la terza che ti mando e non ho ancora ottenuto risposta.

Fatti sentire. Ho bisogno di parlare con qualcuno.

A presto

Tua Anna”

 

Forse si era comportata in modo egoistico. Però ultimamente si sentiva spaesata e sola.

Certo, Miku era diventata più simpatica e in qualche nuova compagna di classe si trovava bene.

Però le mancavano troppo le altre. Da quando Himeka era stata spostata nell'altra classe divenne più popolare e non aveva mai tempo per riagganciare i vecchi rapporti con Anna.

Anche Alex si era ritrovata nell'altra sezione e anche lei aveva trovato una nuova compagnia, forse più adatta al capitano della squadra di pallavolo, e poi a causa dei suoi fratellini di due anni stava sempre chiusa in casa.

Mimy invece si era proprio trasferita alla Kagumi da Serena e Anita, che si facevano sentire poco.

Quella promessa evidentemente non significava nulla per loro.

Anna si fermò e volse lo sguardo verso il mare sperando di vedere una Principessa sirena ma niente.

Anche loro non si erano più fatte vive, persino Aika e Noemi erano tornate nel regno nonostante la loro fama di musiciste sulla terra.

Da quando aveva perso la perla persino le sue abilità sembravano essere svanite: non vedeva più squarci di futuro, non percepiva più nulla.

Anche questa cosa le dispiacque molto.

Anna si fermò al parco e si mise a fissare ogni cosa che le passasse davanti: prima dei ragazzini intenti a rincorrere la palla, poi due gabbiani che la osservavano dal cielo e poi quello strano cucciolo che...

“Aspetta un secondo...” La ragazza guardò attentamente e sgranò gli occhi: un piccolo leone le aveva appena camminato davanti con tranquillità.

Ma la cosa sorprendente fu vedere sulla sua schiena due piccole ali: fu quel particolare a spingere Anna ad alzarsi e a seguire l'animale che iniziò a correre.

Anna così si ritrovò nel mezzo di un inseguimento bizzarro e che forse la avrebbe portata all'avventura.

Attraversò vicoli stretti e strade piene di incroci ma la cosa strana era che nessuno si accorgeva del piccolo leone.

“Non lo potranno vedere? O forse sono così occupati da non accorgersi di niente?” si chiese la giovane mentre la creatura accelerò.

Senza accorgersene Anna si ritrovò in periferia, per la precisione in una zona mai frequentata.

Sapeva che a ovest c'era un quartiere abbandonato dove dovevano svolgersi dei lavori ma non credeva che fosse tanto cupo e misterioso. La cosa però sembrava eccitarla ancora di più.

Raggiunse un piccolo bosco e trovò poco più in là una chiesa; fu lì che perse l'animale.

“Proprio adesso... Cavolo sarebbe stato perfetto come inizio di un romanzo fantasy o del mistero” si disse la ragazza mentre si voltò per tornare indietro quando ad un certo punto sentì uno strano rumore, come se si fossero spiegate della ali.

Si girò di scatto pronta per inseguire il leoncino ma con sua grande sorpresa non c'era solo il cucciolo. Dietro al piccolo stava un ragazzo dallo sguardo lucente color ambra.

“Ciao, per caso è tuo quel leone?”

Il ragazzo prese in braccio il felino e poi si avvicinò ad Anna come per osservarla meglio.

“Ho detto qualcosa di sbagliato?”

Il ragazzo sorrise e prese il volto delle ragazza che si ritrovò in uno stato di paralisi e confusione; lo sconosciuto in seguito lo avvicinò al suo e baciò la ragazza.

Anna per un attimo volle allontanarsi ma poi qualcosa la bloccò: nella sua mente vide tante scene confuse e sfocate scorrere veloci senza darle il tempo per capire la situazione.

Quando il ragazzo si staccò, Anna rimase immobile e solo dopo qualche secondo trovò il coraggio di parlare.

“Chi sei? E che cosa erano quelle visioni?”
“Mi stai simpatica... Spero di rivederti presto. Ciao piccola”

E dopo uno strano saluto con la mano il ragazzo alzò lo sguardo verso il cielo. Anna rimase stupita quando vide due grandi ali comparire sulla schiena del ragazzo e questa cosa non passò inosservata al giovane che le strizzò l'occhio e poi prese il volo seguito dal leone alato.

La mora rimase ferma per qualche istante cercando di capire la situazione.

Una strana creatura era apparsa in città, la zona abbandonata della città era piuttosto sospetta e un misterioso ragazzo/angelo la aveva baciata e...

Anna interruppe i ragionamenti e divenne rossa, poi si agitò:
“Il mio primo bacio dato a un perfetto estraneo?! Perché a me?!”

 

 

 

 

 

 

La mattina dopo Anna si svegliò presto a causa del ricordo del bacio da parte di quell'angelo.

Dopo essere scesa dal letto e datasi una specchiata veloce capì che sarebbe stata una domenica movimentata.

Fortunatamente la mattina si svolse regolarmente: colazione con genitori, ripasso di inglese e letteratura e lettura dell'ultimo romanzo della serie preferita.

Anna si tranquillizzò e così ne approfittò per fare una passeggiata alla spiaggia.

L'aria calda di Maggio era piacevole e bagnarsi i piedi l'avrebbe rinfrescata così la mora si tolse le scarpe e appena i piedi vennero a contatto con l'acqua fredda affiorarono vecchi ricordi: quando non poteva bagnarsi, quando si trasformava in sirena e nuotava in segreto insieme alle sue amiche...

Le mancavano troppo quei tempi.

Ad un certo punto sentì uno strano brivido e non era stata l'acqua del mare a provocarlo.

Appena si voltò vide una nube nera da cui uscì una creatura spaventosa.

Era un lungo serpente ma la cosa che inquietava di più era una seconda testa posta dove ci sarebbe dovuta essere la coda.

“Un Anfesibena? Ma è impossibile! Non può esistere!”

La creatura si accorse di Anna e decise di attaccarla senza un motivo preciso.

La mora iniziò a scappare e notò che anche le persone che le stavano attorno si accorsero della creatura.

“Cosa posso fare? Non ho poteri...” pensò la giovane cercando di allontanare la bestia dal centro affollato.

I due occhi gialli brillavano intensamente e terrorizzavano chiunque gli si parasse davanti.

Anna accelerò ma non si accorse di una buca e così inciampò finendo sulla traiettoria della bestia che si preparò ad attaccare la ragazza.

“Ehi! Bestiaccia!”

Anna guardò di lato e appena vide Alex fu per un attimo sollevata ma poi la preoccupazione si fece sentire nuovamente.

L'Anfesibena si voltò con le due teste verso Alex che si stava sbracciando dall'altra parte della strada deserta per evitare che colpisse Anna.

Un'occasione così non va sprecata e così la bestia si lanciò contro la castana che cominciò a schiacciare numerose palle da pallavolo colpendo ripetutamente le due teste.

Peccato che non avevano alcun effetto sul lungo serpente che sembrava sorridere con gli occhi sicuro di iniziare un succulente spuntino e circondò la ragazza. Alex indietreggiò e porse in avanti le braccia ma qualcosa bloccò l'Anfesibena.

Anna sgranò gli occhi e appena Alex si voltò lo stupore la pervase.

Dietro di lei stava Luchia trasformata e affianco alla Principessa c'era Kaito.

“Vattene via!” urlò il ragazzo mentre la bionda si preparò per cantare.

Fu allora che il serpente a due teste strisciò indietro e raggiunse un portale oscuro creatosi poco dopo e sparì lasciando Anna e Alex scosse.

La castana raggiunse subito l'amica e la aiutò a rialzarsi.

“Tutto bene?”

“Sì... Alex, sono contenta di rivederti” disse la mora prendendo fiato.

“Ragazze dobbiamo andare!” disse Kaito prendendo Anna sulla spalle.

“Ma che sta succedendo?” chiese Alex a Luchia tornata in forma umana.

“Vi spigheremo tutto più tardi” riprese il rosso iniziando a correre verso una meta sconosciuta alle due ragazze.

O almeno, così credevano prima di riconoscere la strada.

Una strana sensazione riempì gli animi delle due ex Custodi non appena raggiunsero l'albergo Pearl Piari.

Appena entrarono non poterono nuotare nei vecchi ricordi poiché Nikora le invitò subito a sedere e chiamò Madame Taki;

“Non ci saluti?” disse Alex un po' offesa sperando di farla “arrabbiare” un po'.

La viola si voltò e fece un cenno, che sarebbe dovuto essere un saluto, e poi si sedette sospirando.

“Ci spiegate che sta succedendo?” chiese Anna tirandosi su.

“Come dire...” prese a parlare Nikora
“Il mondo è in pericolo, abbiamo bisogno del vostro aiuto e delle Principesse bla bla bla” canticchiò Alex ma lo sguardo furioso Nikora la azzittì.

“La prima parte è giusta” riprese la viola “Ma purtroppo sarete solo voi ad affrontarla”

“Che intendi dire?”
“Le Principesse sono state rapite.”
“Di nuovo?” esclamò Alex sconvolta.

“Sì. Avrete notato che le cose sono più complicate...”
“Intendi per quella creatura?”

“Già... questi nemici sono più spietati.”
“Ma chi sono?” chiesero le due all'unisono.

“Ancora non sappiamo chi c'è dietro a tutto questo” disse Kaito stringendo Luchia.

“Quel che è certo è che vogliono il potere delle perle” disse la Principessa pensando alle sue amiche prigioniere chissà dove e nelle grinfie di qualche mostro.
“A proposito!” Anna si alzò preoccupata “Le perle?”
“Sono al sicuro. Avevamo dei sospetti qualche mese fa e così le altre le hanno affidate a me per sicurezza... tutte tranne Hanon. Purtroppo quando sono arrivata nel regno era troppo tardi”

Alex e Anna impallidirono capendo cosa intendesse dire Luchia.

“Quindi abbiamo una perla in meno... Dobbiamo riunire le altre Custodi!” disse Madame Taki.

Anna abbassò lo sguardo mentre Alex si morse il labbro.

“Qual è il problema?” chiese Nikora

“Non ci siamo più sentite da quella volta... non ci parliamo da anni.”

“E allora? Siete Custodi! La vostra è un'unione che non può essere spezzata! Abbiamo bisogno di voi, il mondo intero ha bisogno di voi!” disse Madame Taki avvicinandosi alle due giovani.

Luchia annuì mentre Nikora sorrise compiaciuta delle sagge parole di Madame Taki.

Anna e Alex si guardarono e annuirono decise e convinte.

“Siamo pronte!”

Nikora si avvicinò e salutò per bene Alex mentre Madame Taki e Kaito discutevano sul nemico appena incrociato.

Anna invece appoggiò la mano sul vetro della finestra e ripensò al ragazzo misterioso del giorno precedente.

Aveva a che fare con i nemici? Oppure un probabile alleato?

Nel frattempo in uno strano tempio molto distante dalla terra stavano seduti tre figure misteriose.

Ad un certo punto l'Anfesibena apparve e spalancò le due bocche.

“Michele leva subito quella schifezza dalla mia vista” disse una voce femminile e aggressiva.

Un uomo si avvicinò e si tolse il mantello e mostrò i suoi energici occhi dorati.

“Sei troppo severa Alesia! La mia Anfesibena è meravigliosa” disse il ragazzo dalle ali rossastre scompigliandosi i capelli cerulei.

La ragazza nominata si tolse il cappuccio mostrando i ribelli capelli rosa e uno sguardo violento verso il ragazzone.

“Smettetela di litigare... piuttosto ti avevo proibito di mandare quella creatura. Non abbiamo ancora localizzato il nemico e mi sembra inutile attaccare i civili” disse un uomo alto e dai lunghi capelli biondo platino.

“Perché? Ti preoccupi per loro?” chiese Alesia spostandosi una ciocca dal viso.

L'uomo sorrise e si abbassò al livello delle ragazza spiegando le ali tinte di grigio.

“No... Anzi vorrei vederli sparire però non voglio sprecare forze inutilmente”

Un angelo atterrò in quell'istante attirando l'attenzione di tutti specialmente del ragazzo non ancora nominato.

“Robb si può sapere dove sei stato? Sua Eccellenza non vuole distrazioni e lo sai bene” disse Gabriel, il bellissimo angelo dai capelli argentati e dagli occhi lucenti come due zaffiri.

Robb lanciò il mantello e si sedette sul suo trono sbuffando.

“Ho fatto solo un giro, tutto qui”
“Prima Michele che usa il Pure Crystal, ora tu che vai a zonzo per la città. Dove siamo, all'asilo?” si lamentò Lucius riprendendo posto.

Michele si offese e subito prese le difese.

“Volevo solo provare! Insomma... usare il mio Pure Crystal per far rinascere le creature leggendarie è una cosa fichissima!”

Alesia interruppe la sua caccia alle piume più scomode e sorrise al ragazzo.

“Ti ricordo che se tutte le tue adorabili creature muoiono perdi i poteri”

“E allora? Volevo vedere come funzionava! Uffa, adesso è anche vietato divertirsi?”
“Il divertimento non porta alla vittoria, Michele”

I cinque si misero in riga e si inchinarono portando la mano destra al petto.

“Vostra Eccellenza, questi ragazzi...” si lamentò Lucius ma non trovò il tempo per finire poiché l'ultimo arrivato fece cenno di fare silenzio.

Era un angelo dai lunghi capelli e dallo sguardo fiero e avanzava nella stanza circolare posando il suo sguardo su ogni componente, poi si fermò davanti a Michele.

“Ti devo ricordare qual è il nostro obiettivo?” chiese l'uomo abbassandosi leggermente.

“No Sua Eccellenza”

“Bene... perché, come ben sai, abbiamo bisogno di tutte le perle di quelle creature insignificanti per portare a termine il Piano. E ci servono anche quelle Principesse. Quindi non state a ciondolare e mettetevi al lavoro!” urlò l'angelo e scaraventò con un colpo il povero Michele contro una colonna.

“Non vi deluderemo Eccellenza” disse Lucius mentre l'angelo si avviò verso un'altra stanza

“Ah, Robb...” disse rivolgendosi al ragazzo senza però guardarlo negli occhi “vedi di rimanere concentrato sulla missione” Poi svanì nell'ombra di un corridoio.

“Cavolo... per un attimo ho temuto il peggio!” disse Michele alzandosi e agitando la tunica per mandare via la polvere.

“Sua Eccellenza Lucifer ha ragione. Dobbiamo darci da fare! Dalla prossimo volta la caccia alle perle avrà inizio”
“Non vedo l'ora di usare il mio Pure Crystal” disse Alesia alzandosi in volo.

“Secondo te gli altri ci raggiungeranno?” chiese Michele giocando con la sua creatura ora diventata piccola come una lucertola.

Alesia arrossì ma non lo mostrò al collega. “Sì... E spero presto”

Lucius non disse nulla; rimase a fissare l'oscuro corridoio e a pensare al suo padrone.

Gabriel si avvicinò a Robb e gli diede un leggere colpo sulla spalla.

“Non fare pazzie, ok?”
“Sai, ho conosciuto una ragazzina...”

Gabriel gli diede le spalle e si allontanò rimproverandolo.

“Non c'è tempo per queste cose Robb. Non farmelo ripetere”

“D'accordo...” sussurrò lui.

Eppure non riusciva a non pensare a quella ragazza.

Nel frattempo poco più in là l'Angelo capo raggiunse una strana sala dalle pareti indefinite.

“Lucifer sembri turbato”

L'Angelo si voltò verso una piccola creatura dal corpo di uccello e la testa di un piccolo uomo e estrasse dalla tasca un ciondolo.

“Presto avrai la tua vendetta! Basta che tu ottenga il Potere...” gli disse la creatura.

Lucifer guardò il piccolo oggetto e lo strinse forte.

“Niente mi fermerà...”

 

 

 

 

 

 

 

 

L'ANGOLO del GATTO

Una nuova avventura sta per iniziare!

Riusciranno Anna e Alex a riunire le altre Custodi?

E sopratutto riusciranno a difendersi da Lucifer e dai suoi angeli?

Non resta che aspettare. Se volete partecipare mandatemi il messaggio con scritto "OC MERMAID MELODY PURE" accetto sia angeli che sirene!

Se qualcosa non vi è chiaro sui nuovi nemici chiedete pure!

Grazie a tutti quanti!

A presto

Yume

 

 

 

 

   
 
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