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Autore: Kriss89    28/08/2008    0 recensioni
Primo episodio di cinque racconti... è la storia di una ragazza umana costretta a combattere contro esseri che hanno distrutto il mondo e ora dominano sulle terre una volta appartenute agli umani...
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ecco il secondo capitolo... 

Commentate commentate...almeno so se vi piace o no ^-^

KRISS89

CAPITOLO 2

 

Arrivarono alla Sala della Cultura ed entrarono dalla porta di servizio, incrociarono una vecchia, curva vestita di cenci marroni…no sbiaditi di cui rimaneva solo una pallida ombra dei vividi colori che avevano…sembrava una veste sacra…di quelle che usavano le indovine prima della guerra…ma sicuramente era una delle pulizie.

La vecchia vedendoli tirò su la testa, afferrò Lilith per un braccio e le guardò negli occhi; gli occhi della vecchia erano spenti e opachi ma come incontrarono quelli di Lilith si illuminarono come se avessero riacquistato la giovinezza.

Le sussurrò:

- Tu… tu sei la Mutaforma … tu sei colei che salverà l’umanità da questo stato di schiavitù…-  emise un sussulto ed emanò un forte sospiro, riprese - …stai attenta a quello che ti accadrà oggi, perché oggi capirai perché sei venuta al mondo! –

 La vecchia allentò la presa e le fece scivolare qualcosa in tasca; ma Lilith non se ne accorse.

Appena la vecchia si fu allontanata si sentì mancare e per questo si appoggiò al muro accasciandosi a terra con le gambe piegate innaturalmente.

Axel era andato avanti ma quando aveva visto che Lilith era rimasta indietro tornò nel corridoio e la trovò a singhiozzare pallida.

- Lilith ma cos…-

- No Axel non mi è successo niente… su sbrighiamoci-

Si alzò e asciugatasi le lacrime con la manica della camicetta percorse a grandi falcate quel corridoio angusto e tetro.

Entrarono in una sala più grande ma sempre grigia e mal arredata, c’erano degli armadietti ormai consumati dal tempo, due divani in plastica, un tavolo sgangherato e quattro sedie ognuna diversa dalla l’altra.

Lilith ormai si era ripresa ma aveva perso quella poca positività che gli era rimasta quel giorno.

Si cambiò, indossò la divisa da bibliotecaria e si appunto la targhetta con il suo codice al petto.

Axel invece si era messo la tuta da operatore dello schedario, Lilith pensò a quanto fosse buffo che un bel ragazzo come Axel fosse costretto a indossare una così monotona divisa; infatti era composta da un paio di pantaloni neri, una camicia, anch’essa nera e un gilet rosso.

Invece lei nel suo tailleur stava proprio bene, i colori erano uguali a quelli di Axel ma la gonna mostrava le sue belle gambe e la camicetta mostrava quel poco di seno che bastava a far distrarre un uomo. Le piaceva indossare vestiti attillati e tacchi alti, quindi non si sentiva a disagio con l’uniforme; mentre Axel preferiva indossare abiti più casual ma a lei andava bene anche così.

Axel la prese alle spalle e le diede una pacca sul sedere  

-Andiamo a guadagnarci il pane-

La girò e gli diede un bacio, Lilith rimase per un po’ immobile, chissà per quale motivo un qualsiasi contatto fisico con Axel la lasciava pietrificata, l’unico movimento che riuscì a fare fu quello di scostarsi una ciocca dei suoi lunghi capelli ricci, di quel colore rosso intenso che faceva impazzire il suo ragazzo…

- Comunque ho deciso, mi tingo i capelli… mi voglio fare mora -

 Axel si girò e le diede un occhiataccia…

-Non azzardarti, io amo i tuoi capelli così come sono-

Scoppiò in una profonda risata, anche Lilith rise per la prima volta da giorni.

Si diedero un altro bacio ed ognuno si avviò al proprio reparto.

 

Lilith percorse le dodici rampe di scale per arrivare al piano della biblioteca, fin da piccola aveva avuto paura degli elevatori magnetici che i Succubi avevano montato a quasi tutti gli edifici di nuova generazione. La sede della Sala della Cultura era un enorme fabbricato che ricordava una piramide a gradoni con la differenza che su ogni lato era scavato un canale dove gorgogliava dell’acqua.

Attorno a questi ruscelli artificiali crescevano mimose ed acacie, con i loro fiori gialli e rosa, e nelle aiuole sottostanti prosperavano callistemon che donavano ad ogni gradone un aspetto rigoglioso.

Le pareti erano rivestite di marmo bianco che al sole riluceva e mandava bagliori dorati.

Lilith amava quel posto, doveva riconoscere che gli architetti dei WasserLord erano davvero bravissimi, la maggior parte della città infatti era stata ricostruita dopo la Grande Guerra del 2039, ogni edificio era collocato in maniera da formare una serie perfetta di triangoli equilateri concentrici, al centro si trovava il Palazzo del Governo. La Sala della Cultura era situata sul terzo triangolo, dove vi erano pure le cliniche, le banche, le direzioni delle industrie e soprattutto la Borsa della Nazione dell’Oceania Riunificata.

Nel primo triangolo vi erano tutte le strutture governative e militari, il secondo era un enorme parco pubblico ricco di vegetazione e con qualsiasi tipo di gioco d’acqua, dal quarto al sesto c’erano le abitazioni del popolo Superiore ( così volevano essere chiamati i Succubi ) e il settimo era la “periferia dei lavoratori”. Un fattore positivo del governo dei WasserLord era che  in tutta la città non c’era neanche un criminale, le strade e le strutture pubbliche erano pulitissime, sempre  in ordine e gestite in maniera impeccabile; tutto questo però era dovuto al fatto che gli appartenenti alla linea genetica dei WasserLord erano molto ordinati e puliti, ma se provocati si alteravano facilmente e si rischiava di scatenare forze assolutamente ingestibili da un essere umano anche perché tutti i WasserLord erano legati all’acqua e imparavano a controllarne la forza fin da piccoli tanto che i giochi del secondo anello erano attivati dalla forza mentale dei bambini che ci passavano vicino.

Lilith fu raggiunta dalla sua collega Meg che cercava di rimanere in equilibrio su i tacchi vertiginosi..

- Speriamo cambino presto le uniformi… io non ce la faccio più a camminare con questi arnesi…-

emise un leggero gridolino di sofferenze mentre si massaggiava le caviglie.

Meg era una ragazza alta, formosa e dai capelli ricci e corvini; aveva un intelligenza superiore alla media e ispirava simpatia fin dalla prima occhiata.

-Allora qual è il programma per oggi… quali sono i lavori più urgenti?- chiese Lilith

- Fammi pensare…- Meg si strinse il mento e schioccando le dita sopra la testa disse  -…oggi viene il ministro della Cultura a revisionare i fascicoli dei libri che sono stati approvati e quelli dei libri non approvati, in più vorrà visionare l’intero inventario digitale per vedere se ci sono libri non ammessi.-

- Uffa che noia sempre la solita storia…secondo me troverà qualche altro libro che non gli va a genio, ne sono sicura! -

Risero entrambe e si avviarono verso la Sala grande dove erano ordinati in modo perfetto tutti i libri che fossero mai stati scritti; ad eccezione di quelli di storia che avevano avuto una sorte diversa.

Erano stati tutti quanti distrutti e riscritti dai governi dei Succubi, in questi libri ogni evento positivo o negativo era attribuito a questo o quel evento scatenato dal popolo Superiore.

Una volta entrata nella sala Lilith si dovette coprire gli occhi a causa della forte luce che penetrava dalle finestre ai lati e dal lucernario sul soffitto. Al centro della sala troneggiava una statua dorata della Somma Governatrice…

- Io più la guardo e più la trovo di pessimo gusto- disse Meg sorridendo.

Ai piedi della statua c’era il ministro, era una donna bellissima; i capelli fluenti leggermente mossi e di colore mogano anche se alla luce emanavano riflessi bluastri, la carnagione era perfetta ma anche questa volta era pallida e azzurrina.

Indossava un vestito di seta blu oltremare bordato d’oro e leggermente trasparente sulle braccia, portava ornamenti d’oro al collo e ai polsi che tintinnavano al minimo movimento.

Lilith era concentrata sulla figura evanescente del Ministro quando dall’altra parte della sala le corse incontro Krystal, che agitava il braccio in aria

- Lilith …Lilith, vieni è arrivato un messaggio via etere per te! -

- Grazie ora arrivo. -  disse distrattamente Lilith.

Entrata nella segreteria Krystal porse un foglietto trasparente interamente coperto da una fitta scrittura piena di riccioli e ghirigori…

- Ma questa è la scrittura burocratica dei LuftLord, che vorranno mai da me?-

Lilith si mise a leggere la lettera con forte curiosità:

 

“ Carissima Lady  Lilith, la grande  Direzione vuole informarla che lei è la diretta ereditiera del

Sommo Servo di sua maestà, e  per questo è  tenuta a presentarsi tra un mese esatto,

a partire dal giorno 30 Aprile 2059,

nella città di NeoTokio per l’assegnazione dell’eredità.

Che le verrà consegnata solo dopo che verrà accertata la sua idoneità a ricevere questi beni.

L’eredità è composta da:

  • un urna d’oro;
  • un libro in pergamena;
  • un medaglione dorato con incastonato uno zaffiro;
  • una serie di carte con vari dati numerici;
  • e la somma di 20.000 Neye.

LA GRANDE DIREZIONE”

 

Lilith rilesse una seconda volta il foglietto…

- Io? Un eredità? Credevo di non avere parenti… e poi nel regno dei LuftLord, i signori dell’aria!- disse quasi strillando rivolgendo uno sguardo illuminato a Krystal che era seduta sulla scrivania con le gambe incrociate intenta a limarsi le unghie

- Ben per te almeno metti in tasca un po’ di soldi da quello che o capito… ma quanto vale una Neya rispetto ad un Idros? - chiese Krystal

- Credo che le Neye valgano molto di più degli Idros, almeno non sono ne Ston ne Pyri quelli valgono davvero poco… -

E scoppiarono entrambe a ridere anche se la risata di Lilith risultava leggermente amara.

  
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