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Autore: ketyblack    28/08/2008    3 recensioni
Naruto, Kiba, Shikamaru e Sasuke. Quattro novelli jonin ai tempi di un viaggio nel paese delle nebbie, Kiri. Ricordano, otto anni dopo questo viaggio un evento che li ha resi ancora più uniti e vicini... [NO YAOI]
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Full d’assi

[No Yaoi]

 

Shikamaru

 

Mi rigiro nel letto matrimoniale. Ino si è addormentata da poco. Ma quanto è bella la mia Ino, così calma e tranquilla mentre dorme placidamente. Ti amo, amore. La bacio leggermente sulla guancia, attento a non destarla. Mi dirigo verso l’uscita di casa, è estate, ho addosso solamente una canotta e un paio di bermuda. Involontariamente il mio sguardo cade sul deltoide destro (la parte superiore del braccio) è ancora lì, brilla come se fosse lì da pochi secondi, mi fa ricordare tante cose: come il viaggio fatto insieme a Kiba, Naruto e Sasuke per la promozione a jonin. Sì, sono passati tanti anni, sono cambiate tante cose, Kiba, tantissime, non puoi immaginare quanto siamo diversi tutti quanti, felicemente sposati e alcuni di noi anche con figli…ma stanotte è una notte molto importante, è il 1 di agosto, una serata che noi ricorderemo sempre nei nostri cuori. Tutti gli anni io, Naruto e Sasuke facciamo una specie di processione…una sorta di rito “solenne” che non sapremmo proprio farne a meno, sarebbe proprio ingiusto…vi chiederete, perché Kiba non vieni con noi? Lo sappiamo tutti fin troppo bene il motivo…

 

Finalmente dopo un quarto d’ora sono alle porte del villaggio di Konoha. Stanotte ci aspetta un viaggio lungo e lampo, perché se mia moglie non mi trovasse accanto a lei domani mattina scoppierebbe un putiferio incredibile, che seccatura! E penso che Sakura e Hinata farebbero lo stesso, anzi, magari si coalizzerebbero anche contro di noi, ma loro non possono capire l’importanza che ha per noi stanotte…

Vedo che Naruto e Sasuke sono già lì da un pezzo, non parlano, ma so che stanno pensando esattamente alla stessa cosa a cui sto pensando io. Otto anni fa, il nostro viaggio a Kiri, immersi nelle nebbie, non si vedeva neanche la punta del proprio naso, proprio un paese schifoso siamo andati a scegliere…ma quanto ci siamo divertiti…è stato uno spasso, siamo stati via tre settimane e poi, a corto di ryo, stanchi dal viaggio, siamo tornati alla base. Anche Naruto e Sasuke hanno delle canotte, anche i loro deltoidi destri sembrano luccicare sotto la luce di questo plenilunio dal sapore un po’ amaro. Beh, luccicano no, sono solo tatuaggi, la più grande pazzia che abbia mai fatto nella mia vita: mia madre mi voleva uccidere una volta tornato a casa. Non vi dico le pene che ho sofferto per farmi disegnare nella carne questo asso di fiori, ed è proprio adatto a me, insomma, sono da sempre innamorato di Ino, è normale che mi piacciano i fiori…

 

Come in un tacito accordo usciamo dal villaggio, senza svegliare nessuno, nemmeno le sentinelle a guardia del cancello si accorgono di noi, cominciamo ad avviarci alla volta di Kiri, che sarebbe a tre giorni e due notti di cammino, ma stanotte faremo un’eccezione, dobbiamo essere là entro l’alba, altrimenti il rito non verrà onorato come si deve! Alzo lo sguardo, Sasuke apre la via, con il suo asso di quadri che brilla, non so perché avesse scelto proprio quadri, anche perché non ci trovo alcuna attinenza con niente che lo interessi…poi guardo Naruto, lui con l’asso di picche tatuato, eh sì, perché lui di picche (due) ne ha presi molti. Ora penso che abbiate capito a chi apparteneva l’asso di cuori: giusto, a te, Kiba, l’unico che se l’è fatto tatuare sull’avambraccio destro…sempre a fare l’alternativo, tu. Si che di cuori ne hai infranti a migliaia, eh vecchio amico mio? Quando si girava con te, Inuzuka era impossibile non andare in bianco. Eri stato tu a trascinarci in uno studio per tatuaggi, io non volevo proprio farmi scrivere nella carne, mentre Naruto era tutto contento di ciò, invece Sasuke se  ne stava, appoggiato al muro, indifferente, guardando fuori dalla finestra. Mi ricordo molto bene la scena…Kiba, tu, temerario andasti per primo, però ancora col dubbio di che cosa farsi tatuare. Da lì l’idea brillante “ Ehi, ragazzi, siamo in quattro, come un full d’assi a poker…” così ognuno con un seme…indelebile. Beh, diciamo che la tua idea, Kiba, è stata la migliore di tutti: Naruto voleva farsi tatuare del ramen sulla fronte, Sasuke voleva il viso di Itachi su una spalla con sopra una croce nera e con sotto scritto “I kill you”, mentre io ero indeciso tra un vasetto di yogurt e un pacchetto di sigarette…lo so, eravamo proprio idioti a quell’età…otto anni fa, quando eravamo ancora dei ragazzi, non come ora, uomini fatti, quante responsabilità in meno, quante seccature in meno, però ero senza Ino, che, anche se è una grandissima seccatura, rompi coglioni e tutto quello che volete, rimarrà sempre il mio grande amore. Si vede quasi il colle di Kiri immerso nella nebbia…quanti ricordi! I tuoi ricordi, Kiba…

 

Naruto

Ehi, Kiba! Ho con me la tua giacca, lo sai? Te la stiamo riportando indietro…sorrido anche se sono profondamente triste, perché non sei qui con noi a sparare le solite cazzate tra amici. Anche Shikamaru e Sasuke sono taciturni, non hanno detto una parola da quando siamo partiti da Konoha. Si vede che pensano, sono assorti nel loro mondo, in effetti lo sono anche io, penso che mi manchi, Kiba, sei stato il migliore amico che abbia mai avuto, maledetto quel viaggio, maledetto tutto, sì, tutto tranne questo tatuaggio. Passo delicatamente la mano sul braccio, quasi mi commuovo, questo è l’ultimo segno che hai lasciato in noi, su di noi, Kiba. Io sono sicuro che adesso starai bevendo del saké fumante insieme a delle belle gnocche. Ma allora perché sono così triste? Non mi piacciono gli addii, già ma dopo otto anni avrebbe dovuto entrare anche in una testa quadra come la mia che tu non tornerai con noi. Ogni momento penso “E se ci fosse anche Kiba qui? Che cosa direbbe? Che cosa farebbe?” molte volte lo so fin troppo bene che cosa faresti. Ti confesso una cosa, vecchio mio, io e Hinata ci siamo sposati, a novembre, una festa da sballo, come l’avresti organizzata tu, ci mancavano solo le cubiste, ma ti giuro che all’addio al celibato era pieno…sembra che anche il solito bar all’angolo ci ricordi continuamente la tua presenza: quando siamo tutti insieme, notiamo un lato del tavolo che è vuoto, quello alla sinistra di Sasuke, quello dove sedevi sempre tu, non ti abbiamo rimpiazzato, non lo faremo mai! Dattebayo!

Alzo un attimo gli occhi verso il cielo, è una bella notte piena di stelle, con la luna piena; ti ricordi, quando da bambini ce ne andavamo sul monte degli Hokage ad ululare alla luna come fanno i cani? Lì si che era bello vedere quanto i grandi si incazzavano…sì, proprio bellissimo…

Sai che inizialmente volevo tatuarmi un barattolo di ramen? Sono contento che tu mi abbia picchiato per farmi cambiare idea. Questo asso di picche mi sta a pennello, perché mi fa ancora sentire parte di qualcosa, di un qualcosa che si era formato così per caso. Eravamo diversi da bambini, quando ci eravamo diplomati all’accademia, a dodici anni, non ci filavamo più di tanto. Ma dopo la mia promozione a chunin e alla sconfitta di Alba, al ritorno di Sasuke, ci siamo avvicinati così tanto, io, te, Shikamaru e Sasuke, che bei tempi…non ritorneranno più vero, amico mio? Siamo quasi arrivati alla tua amata Kiri, Kiba, sarai contento di rivederci, o no? Beh a noi non importa, verremo sempre, tutti gli anni a trovarti, non ti sbarazzerai di noi tanto facilmente!

Cominciamo a salire il colle, porca puttana! Non ricordavo fosse così ripido, ah già, forse non sentivo la fatica perché ero ubriaco perso…adesso sono diventato regolare, ci credi? Fai bene a pensare che sia una balla…mi conosci troppo bene per berti una cazzata del genere…ed ecco, ci siamo…un tuffo al cuore viene a tutti e tre…

 

Sasuke

 

Eccoci, Kiba…abbiamo cercato di mantenere la promessa che ti abbiamo fatto: siamo qui, sul colle di Kiri, immersi nella nebbia. Non si vede un cazzo. Però riusciamo chiaramente a scorgere il burrone, non ci azzardiamo a guardare giù, non ci muoviamo di un millimetro. Naruto posa delicatamente la tua giacca in pelle, quella che dicevi che fosse da gran figo, sulla sommità del burrone, apre la cerniera, ci infila dentro una foto, del suo matrimonio con Hinata, la ragazza che tu non hai mai potuto avere e che una testa quadra come Naruto ti ha fregato! Dovresti sentirti proprio depresso, amico…so che in questo momento Naruto sta lottando per non scoppiare a piangere come una femminuccia, lo capisco perché si stringe il braccio dove c’è il tatuaggio. Sì, brutto idiota! Ma dimmi te che cosa mi hai spinto a fare, diciamo che è una grandissima cazzata, penso che Shikamaru pensi la stessa cosa. E poi perché proprio degli assi, insomma il poker ti faceva anche schifo perché perdevi sempre…boh, eri sempre così enigmatico, peggio di me e delle mie manie omicide. Però, anche se non sono per niente un sentimentale, come mi rimprovera da anni mia moglie, eravamo proprio un gran bel gruppo, ognuno con un ruolo ben preciso che doveva rispettare sempre e comunque: io, duro, cinico. Naruto, sognatore e dannatamente scemo. Shikamaru, quello intelligente e che rimetteva sempre sulla retta via tutti noi quando stavamo per fare una cazzata. Ed infine c’eri tu, Kiba, il casinista, rubacuori, sciupa femmine. Ma alla fine eravamo tutti e quattro delle esimie teste di cazzo, inutile negarlo…mi piaceva passare le mie giornate con voi, mi divertivo sempre, anche se avevo sempre quel muso tatuato in volto, che ci devo fare?! È un tratto somatico degli Uchiha, oltre all’abilità oculare dello Sharingan abbiamo anche il “grugno incazzato”. Già, devi sapere, che Naruto e Shikamaru non sono mica gli unici che si sono felicemente accasati. Giuro che non indovinerai mai con chi mi sono messo, sarò diventato masochista negli ultimi anni…ho sposato quella piattola di Sakura…sì, hai sentito bene e bada bene di non sfottermi, ovunque tu sia, amico, perché quando verrò anche io dove sei tu te la farò pagare! Ecco, ti metto anche io la foto del mio matrimonio. Poi io e Naruto guardiamo Shikamaru, che sembra assorto nel nulla, poi tentennante mette anche lui una foto, anzi, adesso che vedo bene sono ben tre. Una sono lui e Ino in qualche viaggio non meglio specificato. L’altra sono i suoi due bambini: Kaori e Taichi. E nell’ultima ci siamo noi quattro al bar, ci sei anche tu con noi, adesso ricordo quella foto quando fu scattata: stavamo per salire sul colle di Kiri, ci eravamo fermati per l’ultima bevuta ad un pub, tutti e quattro con gli assi belli in vista…che tristezza profonda…

 

Kiba

 

Ragazzi! È inutile che col pensiero mi raccontate tutte le vostre nuove news, io so tutto, veglio su di voi in tutti i momenti. Anche se mi deludete un po’, insomma, tutti e tre sposati! E le serate ai night? È andato tutto a puttane quando me ne sono andato, ammettiamolo, però ho avuto stile. E ora ridatemi la mia giacca, guai a voi se me la rovinate! E badate di non mettervi a piangere come delle femmine, altrimenti scendo da qui e vi meno, come ho dovuto fare con Naruto quando non voleva farsi tatuare l’asso di picche! Mancate un casino anche a me! Mi mancano le scommesse su chi si ubriacava per primo, su chi rimorchiava più ragazze, scommessa che adesso, non sarebbe possibile, perché, miei quattro polli, vi siete sposati! Se ci fossi stato ancora io non avrei mai permesso niente di tutto ciò! Ma siamo impazziti, amici miei?

Però mi fa molto piacere che ogni anno voi veniate a trovarmi fin quassù, che ammettiamolo: Kiri è proprio un villaggio di merda! Sempre sta cazzo di nebbia…sembra un covo di fumatori di oppio…

Naruto! Ti meno smettila di stringere il tatuaggio, quello non sono io, fare tutta sta scena non servirà a niente…sono morto! Non tornerò con voi! Non potrò più parlarvi e vedervi…ma una cosa ve la voglio dire ragazzi…una cosa che non vi ho mai detto: vi voglio bene…

Oh no, il saluto no! vedo che state mettendo le mani in centro, l’una sull’altra…merda…una luce immensa mi invade: è uno dei ninja guardiani di questo posto non meglio definito. Mi fa cenno con la mano. Oh kami, che succede? Sto scendendo dal cielo? I miei piedi toccano terra, è così strano…gli altri sembrano percepire la mia presenza. Buttano giù dal burrone le foto e la mia giacca in pelle. Oh ragazzi! Mi guardate, sembro un po’ sbiadito ma sono ancora io, per niente invecchiato, il ragazzino di sempre, mi sorridete, metto anche io le mani tra le vostre

-        Full d’assi!- urliamo. Poi risalgo nuovamente alla mia dimora eterna, contento di avervi rivisti di nuovo da vicini. Non mi dimenticherò mai di voi. Ah, grazie della giacca!

 

Flashback 8 anni prima

Quattro ragazzi decisamente un po’ troppo fuori dal limite di alcool consentito per stare bene stavano scalando il colle di Kiri cantando a squarciagola canzoni troppo sconce e troppo confuse dai litri di alcool di troppo nelle vene. Questi intrepidi giovani avevano appena 19 anni, novelli jonin freschi di promozione, eccitati per quel viaggio da brivido che avevano intrapreso da lì a tre settimane fa. Era il loro ultimo giorno in libertà, prima di cominciare la pericolosa carriera di jonin, prima di diventare sensei. Gli ultimi istanti per sentirsi liberi…

Salirono fino in cima al colle, coperto sempre da fitta nebbia.

-        Ehi! Cazzo che bel panorama…- cominciò uno con una voce strascicata

-        Shikamaru, taci! Era molto meglio il panorama che offriva la cameriera al pub!- un ringhio seccato giunse alle orecchie del Nara

I quattro arrivarono fino in cima, formata da un piccolo spiazzo con la circonferenza di circa quattro metri quadrati, i quattro jonin stavano abbastanza stretti.

- Ed ora, per terminare questa vacanza memorabile propongo una bella pisciata di gruppo!- cominciò Kiba, con la solita aria carica

- Eh sì! Perché chi non piscia in compagnia, si perde l’allegria!- alzò un pugno in aria il biondo Naruto

- Tsk…che teste di cazzo…ma tanto che ci siamo, a quanto stiamo con le classifica di chi si è fatto più gente?- cominciò l’Uchiha girandosi verso il dirupo e cominciando a “liberarsi” come se niente fosse. Gli altri, come in un tacito invito fecero la stessa cosa.

- Kiba è in testa…ti ha superato con quella rossa da urlo…- continuò Shikamaru chiudendosi la zip dei pantaloni

- Beh Uchiha, rassegnati, non potrai mai battere Inuzuka, il re dei cuori!- e così dicendo mostrò il tatuaggio appena fatto che ritraeva un asso di cuori.

- Ma piantala! Quello fa solo figura!- esclamò il moro, dandogli una pacca sulla spalla

 

Passarono una manciata di secondi. Un urlo provenire dalla profonda gola del colle, uno schianto che fece tremare la terra, e pure i cuori dei tre amici. Kiba non c’era più. Avrebbe sicuramente commentato che si trattasse di una morte con stile, alla Kiba, proprio. Nessuno disse più niente e non si scoprì mai la vera storia sulla morte di Kiba Inuzuka, nemmeno i suoi famigliari lo seppero. Solamente i rimanenti del full d’assi.

 

Beh, ecco, so che non è il massimo ma adoro troppo scrivere storie sull’amicizia di questi quattro personaggi…mi è molto dispiaciuto far morire il povero Kiba, ma era necessario alal buona resa della storia…

Recensite in tanti

Kiss8

 

Ketyblack

  
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