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Autore: telesette    09/07/2014    0 recensioni
In altre circostanze, Meia sarebbe stata ben felice di vedere l'arrogante Shula messo finalmente in ginocchio. Lei stessa, in molte occasioni, non aveva mancato di ricordare al suo infernale compagno l'importanza dell'umiltà in certe occasioni.
Stavolta, però, era diverso!
Ormai erano passati diversi anni, dal giorno in cui Shula era stato messo al tappeto da un piccolo bimbetto proveniente dal mondo degli uomini, e molte cose erano cambiate da allora. Shula e Meia si erano scoperti fortemente attratti l'uno dall'altra, instaurando un muto rapporto di intesa reciproca, perciò lei non poteva dirsi contenta dell'esito di quello scontro...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Goten
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Fanfiction di Jamina'
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Il combattimento si era spostato su di un livello un po' troppo elevato, perfino per Rokusen.
Eppure Babidi gli aveva garantito che, con i poteri del simbolo magico sulla fronte, nessun combattente sarebbe mai stato in grado di tenergli testa. Fino a quel momento, Rokusen era ossessionato dal pensiero di vendicarsi, a causa della umiliazione subita anni addietro proprio contro la netta superiorità di Shula. E proprio dopo avere sconfitto il Custode dei Cancelli infernali, convinto ormai di essere un demone potente ed invincibile, ecco saltar fuori un ragazzino del mondo degli uomini con un livello di combattimento spropositatamente superiore al suo.
Trasformandosi in Super Saiyan, Goten aveva accresciuto tutte le sue potenzialità al massimo.
Sia per la forza che per la velocità, nonché per l'impressionante aura dorata che emanava il suo piccolo corpo, Rokusen avvertì un brivido di paura lungo la spina dorsale.
Ovviamente il demone non poteva saperlo ma, tra coloro che ora risiedevano in pianta stabile nel Regno degli Inferi, molti guerrieri malvagi avevano già sperimentato quella stessa sensazione sulla propria pelle... combattendo contro il padre di quel moccioso.

- Sto arrivandooo !!!

Goten si scagliò addosso a Rokusen, investendolo in volo con una raffica di calci e pugni.
Le lezioni di Gohan, oltre a permettergli di affinare certe rudimentali tecniche di base, si rivelavano ora estremamente utili. Grazie agli allenamenti col suo bravo fratellone, Goten riusciva a destreggiarsi perfettamente sia negli scontri a terra che in quelli in aria... ed era uno spettacolo, a vedersi.
Rokusen non riusciva a capire da che parte provenivano i colpi che, cercando istintivamente di pararne qualcuno, stava rimediando una batosta durissima per la sua presunta invincibilità. Quel piccolo scavezzacollo biondo, una volta lanciato all'attacco, era peggio di una furia scatenata. Il suo pugno, benché molto piccolo in apparenza, riusciva a percuotere gli addominali potenziati di Rokusen con lo stesso effetto di un autotreno buttato in velocità contro un muro di cemento.

- E'... E' un in... cubo... - ansimò appena il demone, durante uno dei momenti in cui Goten si concedeva il lusso di fermarsi per poi riprendere a martellarlo con maggiore violenza. - DEVE essere un incubo... vi prego, ditemi che non è vero!

Evidentemente, costui non riusciva ad accettare una simile realtà.
Un soldo di cacio, oltretutto proveniente dal misero mondo degli umani, era addirittura più forte di lui. Eppure il concetto di "forza" era assai elevato nel mondo dei demoni, secondo una valutazione che vedeva tipi come Shula ben oltre la media... sfortunatamente, però, tale concetto non comprendeva certo le eccezionali caratteristiche di un Super Saiyan della nuova generazione.

- E' finita, ormai questo combattimento è già deciso - commentò Shula tra sé, osservando lo scontro con molta attenzione ed interesse. - Io non posso competere contro Rokusen ma, in uno scontro su questi livelli, appare ovvio che quel ragazzino è nettamente superiore ai nostri migliori guerrieri messi assieme!

Shula non si sbagliava.
Anche dopo avergli scagliato contro il suo cannone energetico più potente, Rokusen non riusciva ad arrestare l'incontenibilità del piccolo Goten. Non era più un combattimento, ormai, bensì un pestaggio a senso unico che vedeva il mezzosangue Saiyan dominare completamente sul proprio avversario.
La faccia gonfia e livida in più punti, con buona parte dei denti letteralmente schizzati via dalla bocca, Rokusen era diventato persino più brutto del suo aspetto originario... il che era tutto dire.

- A... Asfeffa un momenfo - provò a dire il demone, mettendo avanti la mano in gesto di supplica.

Niente da fare.
Ormai Goten era talmente preso dal combattimento che, tutto infogato com'era, non sarebbe riuscito a sentirlo neppure se questi gli avesse "urlato". Davanti a lui, c'era solo un avversario da colpire nei suoi punti più vulnerabili: il volto, le spalle, la schiena, il torace...
Tali erano l'intensità e la voglia di combattere che, pur chiaramente impressionati dalla sua potenza, gli altri demoni non potevano fare a meno di guardare con ammirazione al forzuto marmocchio.

- GO-KU !!! GO-KU !!! GO-KU !!!

Convinti dalle parole di Meiya, e troppo stupidi o troppo ignoranti per rendersi conto dell'equivoco, i demoni levarono grida ed applausi all'indirizzo di colui che ritenevano fosse Goku.
Tuttavia Shula non era così idiota da ritenere che "quello" fosse lo stesso bambino ad aver combattuto contro di lui anni addietro.

- Che ne pensi, Shula? - domandò d'un tratto la voce di Meia alle sue spalle.

Shula si voltò ad osservare il volto beffardo e l'espressione sorridente della demonessa, indovinando perfettamente il suo stratagemma, tuttavia gli pesava orgogliosamente ammettere di non essere all'altezza della situazione.

- Immaginavo che avresti architettato qualcosa - borbottò risentito. - Sei sempre stata brava, a far funzionare il cervello... Anche se non ricordo di avertelo chiesto!
- Un semplice "grazie" basterebbe - ironizzò Meia. - Se io e Gola non avessimo condotto qui Goten, Rokusen ti avrebbe distrutto!
- Goten - ripeté Shula. - E' così che si chiama, giusto? E' incredibile, però, quanto somigli a Goku...
- E' suo figlio - spiegò lei. - Purtroppo Son Goku non è più tra i vivi e, dal momento che le regole di Re Yammer non prevedono eccezioni per noi demoni, mi sembrava l'unica soluzione possibile!
- Capisco!

Entrambi si guardarono negli occhi, con un'espressione mista tra l'intesa e il rispetto reciproco, tuttavia non dissero nulla.
Quando Shula aveva offerto in passato a Meia di diventare la sua compagna, per una pura questione di orgoglio, costei gli aveva risposto sdegnosamente con uno schiaffo. Fu quel gesto che spinse Shula ad allontanarla dalla corte, relegandola a guardia dei Cancelli Infernali assieme a Gola, e questo fino al giorno in cui Goku non capitò per caso con l'intenzione di sfidare il possente guerriero-demone...
Quella, per Shula, fu senza dubbio la prima vera sconfitta.
Aveva imparato che, per quanto si possa essere forti, nella vita si trova sempre qualcuno più forte.
Meia non era un oggetto, né un premio da vincere o un trofeo da conquistare, e non sopportava che qualcuno potesse arrogarsi il diritto di "scegliere" per lei. Era questo modo di ragionare che lei detestava, mettendo il proprio orgoglio davanti alla comprensibile attrazione fisica, e desiderava solo che Shula imparasse a cambiare il proprio atteggiamento... almeno con lei.

- Certo che sei incredibile - osservò il demone, quasi con accondiscendenza. - Hai fatto venire qui quel marmocchio, sfruttando la sua somiglianza con Goku, e hai convinto Rokusen ad accettare la sua sfida...
- Guarda che non l'ho fatto per te - si affrettò a dire Meia. - Non avrei mai accettato di diventare la compagna di un verme come Rokusen; esseri come lui mi fanno solo ribrezzo, perciò ho agito nel mio stesso interesse...
- E sei riuscita perfettamente nel tuo intento - concluse Shula con un sorriso. - Proprio come l'altra volta, non ti smentisci mai, sei bella tanto quanto sei pericolosa!
- Cos'è, un complimento?
- Più o meno!
- Mi pareva di avertelo già detto una volta, Shula: "io non mi presto ai capricci degli altri, né mi lascio impressionare o dominare da chicchessìa"... Il fatto di essere una tua sottoposta non ti dà il diritto di avermi o di possedermi, spero tu lo abbia capito!
- Diciamo che... ho molto bene afferrato il concetto - mormorò Shula, massaggiandosi la guancia, come se l'antico schiaffo di Meia gli bruciasse ancora. - Per vincere il tuo cuore, dovrei vincere innanzitutto con me stesso, dico bene?

Meia annuì.
Da tempo, ormai, il loro rapporto era basato su una costante situazione di stallo: nessuno voleva scendere a compromessi, per timore di mostrare la propria vulnerabilità, e ciononostante ambedue si sentivano irresistibilmente attratti l'uno verso l'altra.
Shula fece per cingere il fianco di Meia con il braccio senonché, sentendosi tirare lungo la veste, subito si chinò ad incrociare l'espressione vispa e sorridente di Goten.

- Ehi, amico - domandò il piccolo allegro. - Non è che ce n'è un altro, per caso?

Sia Shula che Meia voltarono lo sguardo verso ciò che restava del ring.
Rokusen era a terra, sconfitto ed agonizzante, che supplicava di essere risparmiato assieme ad una tazza di semolino caldo, visto che oramai in bocca non aveva più neanche un dente.

- Non posso crederci - esalò Shula incredulo. - Gli sono bastati meno di cinque minuti, per ridurlo così, laddòve io non sono riuscito a fargli nemmeno un graffio!
- Allora, ce n'è un altro, sì o no?
- Ma... Ma tu vuoi... Vuoi ancora combattere ?!?

Alla domanda di Gola, Goten rispose con un inconfondibile cenno di assenso, lasciando questi quasi sul punto di soffocarsi dallo sbigottimento.
Non contento di avere appena sconfitto il micidiale scagnozzo di Darbula, Goten aveva ancora voglia di menare le mani. Anzi, addirittura chiese a Shula se ce n'era uno un pochino più forte, in quanto riteneva Rokusen piuttosto scarso.
Meia non riuscì a trattenere una risatina divertita, pur nascondendola con la mano, mentre Shula si accinse a rendere onore al piccolo vincitore e a stringergli cordialmente la mano.

- Ragazzino, ti porgo i miei complimenti - disse. - Ti sei dimostrato ampiamente il più in gamba, hai dominato sul tuo avversario, con uno sfoggio di tecnica incredibile!

Goten sbatté gli occhi perplesso.

- Scusa, non ho capito, ti spiacerebbe ripetere?
- Sto dicendo che hai vinto - tagliò corto Shula, sollevandogli il braccio con l'unica mano sana, affinché tutti potessero vedere ed inneggiare al vincitore del combattimento.
Rokusen era stato battuto e, secondo le leggi del Mondo dei Demoni, non poteva più ambire alla pretesa di spodestare Shula dal suo incarico. In preda alla gioia dell'entusiasmo, persino Meia non fu capace di trattenersi, stampando a Gola un grosso bacio sulla guancia.

- Gh - arrossì il gigante con una smorfia ebete dipinta in volto.
- Che siano organizzati i festeggiamenti - ordinò Shula, levando la mano verso gli addetti delle cucine, affinché venisse subito preparato un cospicuo banchetto.
- Magnifico - commentò Goten, avvertendo già un certo languorino. - Tutto quel movimento mi ha fatto venire fame!
- Però, ti avverto, giovanotto - esclamò il demone. - Nessun mortale, sinora, è mai riuscito ad arrivare alla fine di uno dei nostri piatti...

LE ULTIME PAROLE FAMOSE !!!

FINE

   
 
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