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Autore: HermioneCH    09/07/2014    6 recensioni
Era da tanto che non scrivevo una Hermione/Sirius e quindi ho deciso di cimentarmi con questa piccola OneShot, la quale inizia con Hermione in biblioteca a Grimmauld Place, che cerca di finire un tema per Trasfigurazioni, finché non arrivano Sirius e in seguito Remus che le suggeriscono ognuno un libro diverso per concludere il tema e da lì si scatena l'impossibile ;)
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Hermione Granger, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Il libro giusto

 

 

Hermione era seduta nella suggestiva biblioteca di Grammauld Place, con gli occhi fissi sul tema di Trasfigurazioni assegnato dalla Professoressa McGranitt come compito per le vacanze natalizie.
Era seccata, aveva appena avuto l’ennesimo snervante battibecco con Ron e ora non riusciva a scrivere il tema. Sbuffò, infastidita, perché non riusciva a pensare a niente di arguto da scrivere? Era tutta colpa di Ron, il solito bambino egoista che si rifiutava di crescere.
“Cosa fai?”
Hermione sobbalzò, spaventata e si voltò. “Sirius mi hai fatto prendere un colpo”.
“Scusa non era mia intenzione” rispose il malandrino, avanzando verso di lei.
“Sei un pessimo bugiardo” commentò Hermione, ritornando a guardare il tema.
Sirius ridacchiò e si sedette da parte a lei. “Allora, cosa fai?”
“Sto scrivendo il tema di Trasfigurazioni, ma non ho alcun spunto interessante, sono bloccata” rispose sconsolata Hermione, posando la piuma sul tavolino.
“Mmm, vediamo” mormorò Sirius, si appoggiò alla spalla della ragazza con una mano, sporgendosi oltre di lei per leggere il titolo del tema. “Oh! So io cosa ti serve” aggiunse alzandosi di corsa dal divano per poi scomparire dietro a una libreria.
Hermione si mise la mano sul petto, imbarazzata e quasi scioccata. Il gesto così naturale di Sirius l’aveva scossa, appena lui si era avvicinato cogliendola di sorpresa il suo cuore aveva iniziato a battere più velocemente. Il volto di Sirius così vicino al suo e il profumo speziato dell’uomo l’avevano confusa. Si sentiva le gote in fiamme.
Che diavolo mi prende? Si disse, tentando di ricomporsi.
“Ecco qua!” esclamò Sirius, gettando sul tavolo un libro polveroso. “Qui c’è tutto quello che ti serve per il tuo tema”.
“Sicuro?”
“Hai dei dubbi?”
“Non lo so”.
Sirius la guardò da prima divertito, ma subito dopo assunse un aria offesa. “Vorrei informarti che io ero un asso in Trasfigurazioni!”
“Davvero?”
Sirius fece un sorrisetto ed estrasse la bacchetta. “Potrei trasfigurare il tuo bel visino in una bella renna natalizia se non mi credi”.
“Ti credo, assolutamente” rispose Hermione, alzando le mani in difesa. “Come non potrei, visto che sei diventato un Animagus alla mia età”.
“Molto bene!” esclamò Sirius, rimettendo la bacchetta in tasca, soddisfatto. “Ora che ho fatto il mio dovere tramandando la saggezza dei Grifondoro, mi merito un goccetto”.
“Non dovresti bere” lo rimproverò Hermione, prendendo il libro, ma Sirius che era già sulla porta si limitò a emettere un mormorio incomprensibile prima di sparire.

… Il tuo bel visino…

BASTA! Concentrati pensò Hermione, scosse la testa e aprì il libro.
Un’ora dopo era ancora in biblioteca, immersa nella lettura del libro, quando la porta si aprì ed entrò Remus.
“Buonasera Hermione” salutò il mannaro.
“Ciao Remus” rispose la ragazza, senza alzare gli occhi dal libro.
“A cosa stai lavorando?” domandò gentilmente Remus, sostando davanti a lei.
“Un tema di Trasfigurazioni” ripose Hermione, sorridendo.
“Posso?”
“Certo”.
Remus prese dal tavolino il tema di Hermione e iniziò a leggere, mentre Hermione lo guardava corrucciata.
“Direi che fin qui il tema va molto bene, ma Hermione, non vorrai usare quel libro come testo di riferimento vero?” commentò Remus, posando di nuovo il tema sul tavolo.
“Perché no?” domandò Hermione, confusa, dopo tutto quello era il libro che le aveva dato Sirius.
“Oh no! Ti prego! Le argomentazioni sono inconcludenti e supposizioni dell’autore decisamente presuntuose” rispose Remus e sparì dietro ad uno scaffale, lasciando Hermione basita.
“Cosa devo fare?” domandò Hermione, quasi un minuto dopo quando lui tornò.
Remus prese il libro dalle mani di Hermione, lo posò sul tavolino e le diede quello che aveva preso lui. “Questo è il libro giusto, è questo che ti serve, fidati di me”.
“Oh… D’accordo profess…Ehm Remus” borbottò Hermione, nascondendosi dietro le pagine del libro.
Sentì Remus cercare un libro per qualche minuto dopo di che anche lui lasciò la biblioteca salutandola cordialmente.
Un paio di ore più tardi era ancora più confusa, aveva letto entrambi i capitoli dei libri dedicati al tema di Trasfigurazione che stava trattando, ma non l’avevano di certo aiutata a chiarirsi le idee. Così, rassegnata, aveva deciso prendere i due libri e il tema e andarsene a letto.
Stava salendo le scale, quando notò la porta della camera di Sirius socchiusa, dalla quale usciva una leggera luce.

Decise di bussare e aspettò diligentemente finché Sirius non disse. “Avanti”.
Prese un respiro entrò. Sirius era in piedi al centro della stanza con in mano una bottiglia di Whisky Incendiario, portava un paio di pantaloni neri e una canottiera bianca. Hermione si fermò di colpo, appena lo vide, soffermandosi sulle sue braccia muscolose e sentendosi arrossire.
“Hermione! A cosa devo l’onore? Sei riuscita a finire il tema di Trasfigurazione?” domandò Sirius, appellò un bicchiere e vi versò dentro un po’ di Whisky.
“No… Ehm… È per quello che ti ho disturbato, ho visto la luce accesa e…”
“Nessuna disturbo!” la interruppe Sirius, posando la bottiglia sul comodino.
“No… Ecco… In pratica… Mentre stavo insomma… Leggendo… Sai… Il libro che…” balbettò Hermione.
Sirius si mise a ridere e la stanza riecheggiò della sua risata simile a un latrato. “Credo che tu ne abbia più bisogno di me” disse il malandrino, offrendole il suo bicchiere di Whisky.
“No… Io no” protestò Hermione.
“Andiamo, è la Vigilia di Natale, manda giù, fai un respiro profondo e dimmi tutto” la incoraggiò Sirius.
Hermione annuì, si sporse in avanti per prendere il bicchiere, ma i libri le sfuggirono di mano. Riuscì a prendere al volo il tema prima che potesse cadere per terra, ma la boccetta di inchiostro si infranse a terra macchiando il pavimento.

“Per Merlino, scusa, scusa” disse Hermione, mortificata.
Sirius fece un passo verso di lei, alzando la mano e Hermione si azzittì subito. “Rilassati non fa niente” disse estraendo la bacchetta. “Bevi” ordinò porgendole il bicchiere.
Con le mani tremanti prese il bicchiere e con un sorso lo svuotò, tossicchiò leggermente, mentre sentiva il liquido caldo scorrerle nella gola. “Meglio?” domandò Sirius, sfiorandole la guancia con due dita. Hermione sentì le gote avvampare leggermente e annuì, il malandrino prese il bicchiere dalle sue mani e con un colpo di bacchetta lo mandò a posarsi di fianco alla bottiglia. Agitò la bacchetta e la boccetta di inchiostro si riparò, mentre i libri volarono tra le mani di Hermione.
“Mmm… Vediamo… Gratta e Netta” mormorò Sirius e l’inchiostro sparì. “Sono sempre stato bravo anche con gli incantesimi domestici. Ehi, aspetta un attimo chi ti ha dato questo libro?” domandò, prendendo uno dei due libri.
“È quello che stavo cercando di spiegarti, un’ora dopo che te ne sei andato è arrivato Remus che mi ha detto di non usare il tuo libro ma il suo. Li ho letti entrambi e sono un pochino confusa, visto che di base spiegano lo stesso concetto ma in modi completamente e assurdamente diversi”.

Prima che Sirius potesse rispondere una porta alla loro sinistra si aprì dalla quale sbucò Remus a dorso nudo con in mano una camicia logora. “Sirius! Dannazione quando macchi le mie camicie di Whisky Incendiario vuoi farmi il favore di… Oh! Ciao Hermione” si interruppe vedendo la ragazza.
Hermione lo fissava con la bocca semi aperta, notando subito il fisico asciutto ma forte, le cicatrici bianche lungo tutto il petto. Remus forse se ne accorse, perché tentò di coprirsi mettendosi davanti la camicia, imbarazzato.
“Remus come diavolo ti è saltato in mente di darle questo libro?” disse Sirius, quasi arrabbiato.
“Che?”
“Andiamo! Trasfigurazione interspecie? Hai battuto la testa, Lunastorta?”

“Perché? Stava leggendo il libro scadente per il suo tema e le ho consigliato quello giusto” rispose Remus, alzando le braccia, la camicia che lo copriva cadde a terra già dimenticata.
“Si da il caso che quel libro gliel’abbia consigliato io!” lo informò Sirius, incrociando le braccia.
“Certo, come ho fatto a non capirlo, solo tu potevi scegliere un libro tanto idiota e presuntuoso come Trasfigurazione transpecie!”
“Scusate” mormorò Hermione.
“Presuntuoso?” ringhiò Sirius.
“Già, esattamente come te, Felpato” replicò Remus, ghignando beffardo.
“SCUSATE!” esclamò Hermione, spazientita. Entrambi si voltarono a guardarla. “Grazie! Non dovete litigare inutilmente, ci ragionerò su e ne uscirò usando la mia testa! Buona notte” e uscì dalla stanza, stava per chiudere la porta, ma Sirius mise una mano sulla porta e uscì nel pianerottolo.
“Scusa” borbottò il malandrino. “Non prendertela, non stavamo davvero litigando, ci punzecchiamo un po’ a vicenda”.
Hermione gli sorrise comprensiva. “L’ho notato quest’estate”.
Sirius sghignazzò. “A lui piace dirmi come fare le cose e a me piace dargli torto, ma ci vogliamo bene, è sempre stato così”.
“Lo so”.
“Comunque, davvero, per il tuo tema questo libro è quello giusto” aggiunse Sirius, indicando uno dei due libri.
“Quello è il libro di Remus”.
“Ah! No, allora scusa, usa quell’altro” rispose Sirius, scoppiando a ridere, si grattò la nuca e alzò lo sguardo, rimanendo immobile.
Hermione alzò lo sguardo e con suo profondo imbarazzo notò un grosso ramo di vischio proprio sopra di loro.
I loro occhi si incrociarono. “Aspetta qui, non ti muovere, solo un attimo” mormorò Sirius, alzando il dito.
Rientrò in camera lasciando la porta socchiusa. Hermione stava pensando di difilarsela quando però venne distratta dalla voce di Sirius. “REMUS! Perché il ramo di vischio che ho tolto da sopra la nostra porta ieri è di nuovo lì?”
“Non lo so” gli rispose Remus di rimando.
“Ti prego, ti supplico fammi un favore”.
“Lo tolgo?”
“NO! Vedi di portarti a letto mia cugina una volta per tutte! Sono stufo marcio degli espedienti di Tonks per attirare la tua attenzione! Continua a mettere vischio in giro per la casa nel tentativo di sorprenderti! Ieri ho dovuto dare una bacio a Minerva, per le mutande di Merlino, MINERVA!”
Hermione ridacchiava senza sosta, ma quando Sirius uscì di nuovo dalla porta rimase impietrita, rendendosi conto di aver perso la sua occasione di fuga. Arrossì di nuovo.
“Scusa, allora, dove eravamo rimasti?” domandò Sirius, sorridendo maliziosamente.
“Al libro giusto per il mio tema”.
“Mi pare che quello l’avessimo già determinato, se non sbaglio parlavamo di vischio…”
“Pianta strana vero? Non ho mai capito perché si mette ovunque”.
“Davvero? Vuoi dire che nel mondo dei Babbani non si usa…” replicò Sirius, stupito.
“Usare, per cucinare dici? Sei matto? Va bene, ora vado a letto! Notte” rispose Hermione, scappò su per le scale ridacchiando.
Sirius rimase fermò sul pianerottolo, pensieroso. “Aspetta! Non è vero!” si disse, dandosi una manata in fronte e corse dietro ad Hermione, raggiungendola due rampe più su.
“Piccola bugiarda! Perché mi hai mentito?” Hermione si voltò, sorrise e alzò le spalle. “Lo sai che mi aspetta un bacio, vero?”
“Non siamo più sotto il vischio” rispose Hermione, arrossendo di nuovo.
“Perché non vuoi darmi il mio bacio? Di sicuro non è perché sono troppo vecchio, se no non avresti detto a Ginny di aver dato un bacio sulla guancia a Mocciosus proprio sotto il vischio”.
“Chi?”
“Piton!”
Hermione arrossì ancora più furiosamente. “Io… Come… Fai a saperlo?”
“Tesoro, le fantastiche doti dell’udito canino, sono passato davanti alla vostra camera proprio quando le stavi raccontando il fattaccio e ho sentito tutto, davvero preferisci l’unticcio professor Piton? Non posso crederci”.
“No!” esclamò Hermione. “Io ero sconvolta, avevo appena litigato con Ron e mi sono imbattuta in lui e…
“Lasciamo perdere” la interruppe Sirius, sorridendo maliziosamente. “Sono però curioso di sapere perché non vuoi darmi il mio bacio, ma sai però cosa ho notato?”
“Cosa?” domandò Hermione, con voce tramante.
Sirius la guardò divertito, era come il gatto che giocava con il topo, o meglio il cane. “Ho notato che in questi giorni, il tuo viso tende ad assumere molto spesso una sfumatura… Diciamo… Color aragosta”.
“Bè in casa fa molto caldo” si giustificò Hermione, sentendo subito il suo tono poco convincente.
Sirius salì un altro scalino, i loro corpi quasi si sfioravano. “Strano però che questo succeda quando ti sono particolarmente vicino, come adesso” sussurrò Sirius, sfiorando con un dito la guancia rossa di Hermione, la ragazza si sentì quasi svenire a quella sensazione. Forse era il primo bicchiere di Whisky mai bevuto in vita sua o magari era il suo tocco leggero, la sua vicinanza, la sua voce suadente. “Sai, Hermione. Non posso negare che questo mi lusinghi molto, fa sempre piacere essere apprezzati da una bella e intelligente ragazza”.
“Sì?”
“Sì ed è proprio per questo che voglio il mio bacio”.
I libri caddero per terra, mentre Hermione metteva le mani sulle spalle di Sirius, ma lei non li sentì, era troppo concentrata sul bel viso del malandrino.
“Ti spiace se…”
“Non mi dispiace” sussurrò la ragazza, senza più alcun controllo del suo corpo.
Finalmente Sirius posò le labbra su quelle di Hermione, prendendola per la vita e avvicinando i loro corpi. Approfondì il bacio, accarezzando la lingua della ragazza con la sua, la strinse ancora un po’ a sé, premendole le mani sulla schiena in modo sicuro.
“Sirius dove sei finito?”
Il malandrino si staccò a malavoglia da Hermione, sentendo la voce di Remus, ma le sorrise comunque mentre lei lo fissava scioccata.
“Arrivo Lunastorta!” disse Sirius, si sporse oltre la balaustra e intravide Remus sulla soglia della camera che condividevano.
Si accucciò e raccolse i libri e la pergamena della ragazza, mentre lei si toccava il labbro inferiore con un dito, ancora inebetita.
Sirius ridacchiò, le mise in mano i libri e le diede un bacio sulla guancia. “Ah! Non hai mai baciato nessuno finché non hai baciato un Black! Mocciosus, ma fammi il favore!” sussurrò Sirius, divertito. Scese le scale ed Hermione si sedette sullo scalino.
“Eccomi, Lunastorta”.
“Dove ti eri cacciato?”
“Hermione aveva qualcosa di mio e si era dimenticata di darmelo”.
“Credevo che dovessimo fare una partita a poker?!”
“Certo, amico mio e questa volta ti lascerò in mutande” rispose Sirius e rise di nuovo.
Hermione sentì la porta della loro stanza chiudersi. Si sentiva avvampare, era febbricitante, eccitata, sorpresa e scioccata. Aveva baciato Sirius e lui aveva baciato lei. Era assurdo e le era piaciuto!
Scosse la testa, si alzò e decise di andare a dormire, sicura che mai più avrebbe chiesto consiglio a Sirius o Remus per scrivere un tema.

  
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