Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: Tina77    09/07/2014    5 recensioni
"Forse lo sto fissando da un po', perché lui mi guarda per qualche secondo con aria interrogativa, finché io non scuoto lievemente la testa, le guance imporporate. Lui mi sorride dolcemente, e questo sorriso mi riporta a quello che sembra un secolo fa, dopo la parata dei nostri primi giochi. E come quella volta, mi alzo leggermente sulle punte dei piedi e gli do un piccolo bacio sulla guancia, sussurrando -Grazie per i fiori, Peeta.-, con gli occhi lucidi."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

CAPITOLO 15

 

Seguo Peeta, spingendo il passeggino e tenendomi a qualche passo di distanza. Sono parecchio restia ad incontrare un'altra persona di potere, un dirigente come tanti altri prima di lui. Temo di essere usata ancora, per qualche stupida ragione. - E' un piacere incontrarvi di persona ragazzi!-. Non ho mai visto quest'uomo che ci ha appena rivolto la parola. È sulla cinquantina, con pochi capelli ancora scuri, pettinati ordinatamente. Tende la mano prima a Peeta e poi a me, invitandoci a sederci alla sua scrivania. -Piacere tutto nostro, Signor Crave. La ringrazio per essere riuscito a riceverci in tempi così brevi-. Lascio che siano loro due a condurre i convenevoli e la conversazione, limitandomi per lo più a guardarmi intorno. L'ufficio è piuttosto sobrio, con alcune librerie di legno scuro ricolme di libri, un caminetto con due poltroncine e, immancabilmente, il tavolo a cui siamo seduti. La mia attenzione viene appena scossa quando sento parlare il signor Crave del suo nuovo incarico, da lui definito come “stimolante e completamente diverso da essere un semplice assistente nel Distretto 8!”. E così si spiega il perché della sua presenza qui. La Paylor deve averlo scelto personalmente fra i suoi uomini più fidati. E francamente credo che abbia preso la decisione giusta perché, oltre ad essere un uomo amichevole, il nuovo sindaco si è occupato in maniera eccellente della ricostruzione: la scuola è stata completamente ristrutturata e fornita di attrezzature più che idonee ed efficienti, i proprietari di alcuni negozi hanno già ripreso in mano la loro attività, come ad esempio il commerciante di stoffe, il macellaio e l'ortolano.

In pochi minuti Peeta e il sindaco si accordano: la panetteria verrà ricostruita da zero e il sindaco stesso provvederà ad affidarne la ricostruzione a operai di fiducia, rimanendo nello stesso luogo di quella andata distrutta, ma potendo perfino espandersi di una decina di metri e permettendo così l'inserimento nel progetto di Peeta di una nuova stanza. Questa notizia lo rende così felice che quando lasciamo il palazzo di giustizia lui ancora sorride. Lui non smette di parlare in modo entusiasta di come in questo modo avrà la possibilità di dedicare molto più spazio e potrà quindi dedicarsi anche alla produzione di biscotti e dolci vari, non solo di torte classiche. Io assecondo il suo entusiasmo, ma non posso fare a meno di pensare che così lo vedrò si e no all'ora di cena. Cena. Pranzo. Oh, no. Johanna avrà di certo parlato con Haymitch e adesso dovremmo sorbirci le loro pessime battute ancora più del solito. Peeta però è così rilassato che mi impongo di imitarlo, sperando di riuscirci almeno un po'. Come sospettavo, quei due non la smettono un secondo di punzecchiarci, finché io non ne posso più e li mando entrambi a quel paese. A questo punto però ridono così tanto che io mi alzo e inizio a sparecchiare il mio lato della tavola anche se Annie sta ancora imboccando Finnick dalla parte opposta. Peeta mi segue in cucina e mi sussurra -Mi dispiace che ti mettano a disagio. Parlerò con Haymitch da solo, più tardi, se vuoi.-. Mentre mi parla non mi giro, lasciando che lui mi raggiunga da dietro. -Ok.- è tutto quello che dico, sospirando, mentre lui, prima di tornare in sala da pranzo, mi lascia un lieve bacio sul collo.

Questo è solo uno dei centinaia di gesti di affetto che Peeta mi riserva nei due mesi successivi. Ormai sono così abituata alla sua presenza e al contatto fisico con lui che mi sembrano assolutamente naturali. E, diversamente dal passato, li desidero sinceramente e spesso sono io stessa a cercare le sue labbra. Anche se di fatto non è un segreto, io preferisco comunque limitare i nostri contatti quando siamo in pubblico, perché, sì, voglio che adesso sia una cosa solo nostra. Nonostante Peeta abbia parlato con Haymitch le frecciatine che ci lanciano lui e Johanna sono notevolmente aumentate. Prevedo che smettano piuttosto velocemente, perché è giunto il momento per le ragazze e il piccolo Finnick di lasciare la mia casa. Sono rimaste a lungo con noi, e ora che siamo a giugno, Annie non vede l'ora di portare il bambino in spiaggia, al Distretto 4. Passeranno lì la stagione estiva e poi torneranno di nuovo a Capitol City. Hanno acquistato lì una casa subito dopo la fine della guerra, “per accertarsi di persona che le cose sono cambiate”, mi ha detto Johanna quando le ho chiesto il perché dell'aver lasciato i propri Distretti.

In queste settimane ho apprezzato molto la compagnia di Annie. Spesso mi ricorda Madge, nella sua forza. Per questo motivo, quando io e Peeta abbiamo scritto di lei e del piccolo Finnick sul Libro, ho proposto di affiancare due fotografie delle mie amiche. Per ricordarmi sempre che il coraggio può nascere anche nelle persone apparentemente più deboli e manifestarsi nei più svariati modi. Ammiro la forza con cui Annie sta crescendo suo figlio. Certo, a volte ritorna nel suo mondo e si distrae per un attimo. Ma quando su tratta di Finnick sembra quasi rinascere, le si illumina il viso come succedeva quando era insieme a suo padre. Devo ammettere che in tutto questo tempo ho rivalutato positivamente anche il comportamento di Johanna. Non nei miei confronti, su questo non c'è dubbio, ma quando è insieme a Annie e al bambino è molto più tranquilla e misurata. Sembra che finalmente abbia trovato una nuova famiglia a cui volere bene.

La sera prima della loro partenza ceniamo tutti insieme, con anche Sae la Zozza e sua nipote. Il treno sarà domattina presto e i loro bagagli sono già pronti e messi in salotto. Annie è entusiasta e così felice di tornare a casa che riesce a contagiare tutti con il suo sorriso. In quei momenti in cui sembra perdersi sono i bambini a riportarla alla realtà e a renderla nuovamente radiosa. Haymitch, nonostante non abbia fatto altro che lamentarsi del fatto che la loro presenza abbia cambiato la sua routine e l'abbia costretto fin troppo alla sobrietà, adesso parla a malapena. Ma, d'altronde, stiamo pur sempre parlando di Haymitch. Dato che si tratta di una sorta di festa d'addio, Peeta ha preparato una torta, che serviamo in salotto. Trascorriamo così le due ore successive, poi, alle undici circa, le ragazze tornano nella loro stanza, Haymitch e Sae a casa loro. Io e Peeta restiamo a sistemare la cucina, muovendoci in silenzio. Ho appena finito di impilare i piatti e di riporli nella credenza quando lui fa scorrere le sue dita lungo le mie braccia, facendomi il solletico. Io ridacchio appena, per poi girarmi e buttargli le braccia al collo. Lui mi avvicina e mi bacia la tempia sinistra, poi scorre verso il basso ricoprendo di piccoli baci il mio zigomo, la mascella, il collo. Quando ormai il mio respiro è notevolmente accelerato sento il sorriso sulle sue labbra quando fa incontrare le nostre bocche. Quasi involontariamente dischiudo la mia, dandogli modo di approfondire il bacio. Trascorriamo diverso tempo in questa posizione, finché non inizia a farmi male il collo e lui, dopo una mia piccola falsa protesta, mi fa sedere sul ripiano della cucina, di fianco al lavandino. Le sue mani scorrono sulle mie cosce, ma non mi toccano mai più insistentemente di quanto dovrebbero. Lui aspetta sempre che sia io a fargli capire fino a che punto si può spingere, ed è chiaro ad entrambi che per ora le cose vanno benissimo già così come sono. L'intimità del nostro rapporto è notevolmente aumentata negli ultimi mesi, ma più che il contatto fisico non cerchiamo di ricostruirci a vicenda, di conoscerci davvero. Ci sono giorni in cui, quando ci ritroviamo a leggere o scrivere alcuni passi del nostro libro, in cui poi restiamo a parlare per ore, del futuro, dei suoi progetti, delle nostre paure. Ma è piuttosto evidente che stasera nessuno dei due ha voglia di parlare. Ci trasferiamo in silenzio al piano di sopra e, dopo esserci cambiati e lavati, ricominciamo da dove ci eravamo interrotti. Dopo qualche altro bacio io mi risistemo sul suo petto e, mentre lui mi sta ancora accarezzando i capelli, mi addormento. 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Tina77