Stava accovacciata tra gli alberi, mentre i fiocchi di neve si adagiavano al suolo. Le piaceva essere accarezzata dal vento, dai pallidi raggi di sole, dal profumo della corteccia che le penetrava sin dentro la pelle, sin dentro l'anima. I capelli, neri e lunghi, arrivavano a toccarle la mano destra, intenta a stringere un pezzo di carbone. Disegnava un cervo che le si era fermato davanti, noncurante della sua presenza, quasi come non esistesse. I suoi occhi verdi non si limitavano solamente a copiarne l'aspetto ma scendevano più in profondità, fino a trovarne l'anima e a sfiorarla con la punta delle dita. Così cominciavano ad apparire, sul foglio del suo taccuino, linee capaci di muovere le più strane e oscure sensazioni e di creare legami mistici e inspiegabili. Ora la vita dell'animale le apparteneva, non le restava che stringerla in un pugno e soffocarla. Il cervo cadde a terra, senza accorgersene, e il suo spirito si fuse con il cuore della ragazza delle nevi. Sophie si procurava così il cibo di cui aveva bisogno. Si alzò, mise nella sacca il taccuino e il carbone e si diresse verso la povera vittima con un coltello. Il vestito bianco era mosso da una dolcissima brezza quel pomeriggio d'inverno. Staccò un grosso pezzo di carne all'altezza della spalla, lo coprì di neve e lo avvolse in un panno di pelle affinché la sacca non si colorasse di sangue. La neve continuava a scendere sempre più velocemente e il vento imperversava mentre i suoi passi si dirigevano verso il rifugio. Era una caverna, nascosta da molti alberi. L'entrata era molto piccola ed era chiusa da una tenda blu. La piccola mano della ragazza la scostò e le pareti tappezzate di disegni la accolsero nel suo regno. In fondo il fuoco illuminava e scaldava ogni cosa. Mise a cuocere la carne e fece sciogliere della neve in una ciotola di legno; nel frattempo aprì la sacca e prese il disegno di quel pomeriggio. Cercò un posto libero tra l'infinità di disegni e lo attaccò con della colla vegetale che lei stessa raccoglieva dalla corteccia di alcuni alberi. Ognuno di quei fogli rappresentava un mondo, un mondo che ricominciava nella vita della ragazza delle nevi.