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Autore: Yumeha    09/07/2014    6 recensioni
[Dal Capitolo 3]
[...] Un boato, una forte esplosione e infine delle grida.
Mi alzai di soprassalto, cercai di mantenere la calma e scendendo dal letto mi avvicinai alla porta. Le luci erano accese, persone che correvano ovunque. Peccato che non tutte le persone che vi erano all’interno, appartenevano alla mia casa. Figure incappucciate di bianco inseguivano i miei domestici, alcuni venivano presi e portati in camere dove si sentivano grida, altri uccidevano sul posto.
In preda al panico chiusi la porta a chiave, rimanendo così bloccata in quella stanza. La salivazione a zero, la gola secca, le gambe di piombo e il battito accelerato. Questo era tutto quello che sentivo, insieme al rumore delle grida, di vetri infranti ed esplosioni. Mi voltai e disperatamente cominciai a tastare ogni piastrella, ogni mattone, cercando un’uscita segreta.
«Oh, andiamo.» dissi fra i denti.
Poi mi venne un'idea. Presi la chiave dorata della Vergine e sicura di me stessa la brandii davanti a me. […]
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, OC, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un Assassino particolare.

 
Capitolo 9 ~

Mi svegliai urlando, alzandomi anche troppo velocemente, picchiando la testa contro il comodino accanto il letto della mia amica. Imprecai sotto voce, cercando di rimettere a posto le cose cadute. Mi tirai su massaggiandomi la nuca, sentendo che mi stava per venire un mal di testa di quelli poco simpatici… Mi avvicinai alla valigia e presi dei pinocchietti di jeans e una camicia smanicata. Mi vestii e prendendo le mie chiavi, corsi fuori di casa raggiungendo White Lily.
Il sole quel giorno picchiava come non mai. Mi maledii per non essermi messa una gonna. Camminai cercando le ombre, tenendomi lontana dalle zone al sole per rischiare di non evaporare. Mentre mi sventolavo una mano davanti al viso, cercando di farmi aria, arrivai davanti alla porta della gilda e feci appena in tempo a schivare una sedia. Mi voltai terrorizzata verso la figura del ragazzo biondo che aveva lanciato l’oggetto e che si era subito diretto verso quello che doveva essere un tavolo. Dietro di me vidi entrare Aaron e schizzare alla velocità della luce verso la parte alta della gilda, ghignando.
«Alex, hai davvero una pessima mira!» urlò il Dragon Slayer.
Il biondo si voltò infuriato e alzando un braccio, liberò un fascio di luce bianco, che come un laser cercò di colpire l’amico. Aaron lo schivò agilmente, mentre Alex con quel colpo aveva disintegrato una colonna portante dell’edificio.
Sgranai gli occhi quando vidi il tetto tremolare, privo di uno dei suoi sostegni. «R-ragazzi, non distruggete la gilda. Fermatevi.» li pregai.
In quel momento apparve Eleanor, che circondata da un’aura assassina, fece fuori sia Alex che Aaron, facendo tornare la pace all’interno del posto.
Vidi Astrid uscire da sotto un tavolo, molto probabilmente per ripararsi da possibili coinvoligimenti. Lara invece era comodamente seduta al bancone, mentre gustava un dolcetto. «E la vincitrice è Eleanor!» disse alzando le braccia.
Adelaide arrivò in quel momento roteando gli occhi. «Come al solito dovete disturbare la quiete pubblica con le vostre scemenze.»
«Be’, almeno ha usato la parola “scemenze”, di solito non è molto fine la ragazza.» commentò ghignando Aaron.
La mora gli lanciò un’occhiata di fuoco, che fece immediatamente passare la voglia di scherzare al ragazzo. Come al solito White Lily rischiava di crollare per colpa di questi ragazzi.
La verde mi si avvicinò e mi guardò seria. «Tutto bene?» chiese. Molto probabilmente si riferiva al mio incontro con Loki, di questa mattina.
«Sì, e ti ringrazio per avermi lasciata da sola con lui.»
«Con chi?» chiese curioso Alex, alzando un sopracciglio.
«Come sei curioso.» fece Lara, assumendo un’espressione maliziosa.
Il biondo abbassò lo sguardo, facendo scoppiare a ridere Aaron. Alex irritato cercò di colpirlo, ma prontamente Eleanor gli assestò un pugno in pieno viso che lo fece cadere a terra. «Quanto mi date sui nervi quando fate così!»
Aaron si allontanò velocissimo, nascondendosi dietro la gemella.
«Spero tu abbia chiarito tutto quanto.» riprese la verde, lanciando un’occhiataccia al Dragon Slayer.
Nel frattempo il God Slayer si alzò, massaggiandosi il viso, dolorante. Trattenni una risatina, cercando di concentrarmi sulla ragazza, risposi. «Non esattamente. Loki non poteva rivelarmi certe cose.»
«Loki? Ma allora eri davvero con un ragazzo!» esclamò sorpreso Aaron.
«Ma a te cosa interessa?» chiese Adelaide già nervosa.
«E tu cosa vorresti dire?» feci io, offesa.
«Non credevo che un ragazzo avesse il coraggio di stare da solo con te, in una stanza da letto.»
Mi girai, inarcando un sopracciglio e cercando di mantenere la calma. Ma l’espressione che si era stampato in faccia mi fece perdere le staffe. «Apriti portale del Toro! Taurus!»
«Muuuuu.» muggì lo Spirito. «Come hai osato offendere il nice body di Lucy?!» gridò alzando l’ascia.
Aaron era rimasto basito dall’apparizione dello Spirito, rimanendo immobile. Cosa che facilitò Taurus, che lo colpì facendolo schiantare contro il bancone. Astrid lanciò un urletto spaventata, correndo poi dal gemello per aiutarlo.
Mi diedi una calmata appena il toro sparì. «Mi sono sfogata.»
Alex si voltò terrorizzato. «Devo ricordarmi di non farti arrabbiare.» fece lui.
Sorrisi divertita, subito dopo mi voltai ed uscii dalla gilda decisa a farmi una passeggiata. La temperatura sembrava scesa, non c’era più caldo come prima. Mi guardai un po’ in giro, godendomi la tranquillità e la bella giornata. Mentre passeggiavo vidi una stradina che si allontanava dalla città e che portava ad un boschetto. Mi incamminai proseguendo verso quella distesa verde, volevo rimanere un po’ sola e pensare alle cose discusse tra me e Loki. Abbassai lo sguardo, portandolo alla punta delle mie scarpe.
Mamma era morta per mano di un Assassino. La cosa mi faceva alterare non poco… Se l’avessi saputo prima avrei potuto fare di più quando li avevo incontrati per la prima volta. Strinsi le mani a pugno, cercando di contenere la rabbia. Calciai un sasso, facendolo rotolare poco più avanti. Continuai a camminare a sguardo basso finché non andai a sbattere contro il tronco di una quercia. Mi massaggiai lo fronte, alzando il capo per vedere meglio la maestosità dell’albero. La luce filtrava tra la grande chioma usufruendo dei suoi raggi dorati. Mi guardai meglio in giro, rendendomi conto solo in quel momento della bellezza del posto. Oltre ad essere luminoso era anche popolato da un sacco di animaletti. Appoggiai la mano sul tronco, ma nel farlo avvertii qualcosa di strano. Mi voltai e osservai la superficie legnosa, sentendo che c’era una specie di rigonfiamento. Mi avvicinai ancora di più col viso, cercando di vedere meglio, ma in quel momento sentii qualcosa muoversi sul dorso della mia mano. Spostai lo sguardo e vidi una forbice dalle dimensioni notevoli zampettarmi sull’arto. Cacciai un urlo e cominciai a muovere il braccio su e giù, sperando che l’insetto cadesse. Quando realizzai che quella roba non ci fosse più, cercai di riprendermi costringendomi a fare piccoli respiri. Purtroppo gli insetti non potevo proprio vederli. Mi girai, con l’intenzione di continuare la mia ispezione sull’albero, ma davanti ad esso vidi qualcos’altro. O meglio qualcun’altro.
Davanti a me si trovava la figura di quello che doveva essere un ragazzo. Veste bianca, cappuccio calato, armi alla cinta.
Assassino.
Riconobbi l’arma ricurva: era lo stesso ragazzo del parco. Cercai di non andare nel panico, ma di concentrarmi solo sulla mia vendetta.
Non seppi come mai, ma quando lo vidi, il mio cervello mi riportò un flashback di quando ero piccola.
 
«Mamma! Mamma!» la chiamai, cercando di attirare la sua attenzione.
La donna bionda, si voltò ed esibendo un dolcissimo sorriso, si avvicinò. «Sì, Lucy?»
Io, rimanendo un attimo incantata alla vista di quella che per me era la donna più bella del mondo, alzai le braccia, mostrando il mio piccolo premio. Nel giocare alla cercatrice, avevo rinvenuto un libro. Quando la mamma lo notò, la vidi accigliarsi. Per un attimo mi rabbuiai, temendo di aver fatto qualcosa di sbagliato. «Mamma, era una cosa che avrei dovuto lasciare al suo posto?» chiesi, temendo che si fosse arrabbiata con me.
La donna addolcì i tratti, donandomi una carezza. «Chissà, forse sì o forse no.» rispose lei vaga.
«Mi puoi dire cos’è?» ero curiosa, ormai.
«Amore, sai cosa sono gli Assassini?» chiese, nonostante sapesse già la risposta. Prese il libro e sfiorò delicatamente la superficie.
Osservai le sue dita muoversi leggere, poi ripuntai lo sguardo nel suo, ormai assorto. «No. Si mangia?»
La donna rise, facendomi sorridere di rimando. «No tesoro, sono delle persone.» aprì delicatamente il tomo e cominciò a sfogliarlo. Il suo sguardo era strano, non avevo mai visto la mamma così. Sembrava nostalgico.
«E cosa facevano?» chiesi avvicinandomi per scorgere meglio le pagine.
«Uccidevano.» spiegò con voce fredda e neutra.
Mi bloccai, cominciando a temere quelle particolari figure di cui la mamma di lì a poco mi avrebbe parlato. Quando però incrociai nuovamente il suo sguardo, questa volta scorsi tristezza.

Sentii le gambe cedermi e la testa esplodermi. Cercai di sostenermi, aggrappandomi all’albero che avevo vicino. Come mai avevo rivisto quel momento del passato? Cosa mi stava accadendo? Perché proprio quando ho rivisto quell’Assassino? Appoggiai una mano sulla fronte e abbassando le palpebre. Quando aprii gli occhi, vidi il ragazzo un po’ incerto. Evidentemente non si aspettava di vedere una ragazza e che per poco svenisse nel giro di due secondi dal loro incontro.
«Ehm, io non ho fatto niente.» disse lui, con quella sua voce calda.
Se questa fosse stata la scena di un film, dove io ero la spettatrice, probabilmente sarei scoppiata a ridere.
Scossi la testa, muovendo la mano. «Lo so.»
«E… Cosa ti sarebbe successo?»
Mi raddrizzai, cercando di riprendermi per sembrare per lo meno pronta a combattere, ma molto probabilmente fallii nell’impresa perché lui si avvicinò titubante, come se cercasse di aiutarmi. Feci uno scatto all’indietro, che mi costò un giramento di testa che per poco non mi fece perdere l’equilibrio. «N-non ti avvicinare!» mi maledii per non aver mantenuto un tono deciso.
«Ma andiamo! Non ti reggi nemmeno in piedi! Così non sarebbe uno scontro alla pari!»
Da quando gli Assassini si preoccupavano di combattere lealmente? «Ma fammi il piacere, perché non ne approfitti e non mi uccidi?!» urlai.
Lui si fermò. «Aspetta un attimo io-»
Non lo feci finire di parlare, presi le mie chiavi e mi preparai ad attaccare. «Apriti porta della Bilancia! Libra!»
«Di nuovo lei no.» fece lui bloccandosi.
Subito apparve il mio Spirito, che invertì la gravità del mio nemico. L’Assassino portò le mani davanti alla bocca, da cui fuoriuscì una spirale di fuoco che colpì in pieno Libra. Lo Spirito perse la concentrazione, facendo cadere a terra il ragazzo, che prontamente si rialzò e colpì la ragazza. Le sue braccia erano interamente ricoperte da fiamme, usava le mani come se fossero artigli infuocati. Lo Spirito Stellare scomparve poco dopo. Feci un passo indietro, sentendomi alle strette. Taurus non potevo chiamarlo perché avevo aperto la porta per vendicarmi di Aaron poco fa. Per Aquarius non c’era acqua che me lo permettesse. Ma dato che non c’era l’acqua, avrei potuto chiamare un altro Spirito.
«Apriti porta dei Pesci! Pisces!» Uscirono in forma umana, catapultandosi immediatamente contro l’Assassino. Cominciai a sentirmi stanca, dopotutto era il terzo portale che aprivo in meno di un’ora.
Il ragazzo sembrò in difficoltà, dato che questa volta avrebbe dovuto vedersela contro due Spiriti. Almeno, a me sembrò. Il ragazzo respirò a pieni polmoni e subito dopo sputò fuoco, ancora più di prima. Il grande vortice prese in pieno i due Spiriti facendoli sparire. Sbuffai stanca, avrei potuto provare ad aprire una quarta porta, ma non ero sicura che il mio corpo avrebbe retto. Solo in quel momento mi resi conto della mia impulsività. Ero partita con l’idea della vendetta, ma avevo tralasciato un particolare importante: la mia magia. Non ero in grado di affrontare un Assassino, nemmeno un mago normale. L’altra volta mi era andata di fortuna perché avevo chiamato Aquarius, dato che è uno Spirito piuttosto violento ero riuscita a vincere. Avevo bisogno di incrementare il mio potere magico, allenandomi. Non c’era altro modo.
Mi lasciai scivolare a terra, atterrando sul morbido terriccio ricoperto di foglie e fiori. «Dai, uccidimi. Non sono in grado di usare altra magia e-»
«Hai finito?» mi interruppe lui.
Lo guardai accigliata. «Oh, insomma! Che antipatico! Non mi fai dire nemmeno le mie ultime parole?» sbottai.
«Certo che per essere una a corto di potere magico, parli decisamente troppo.»
Gonfiai le guance offesa. «I-io-»
«Mi fai parlare?» chiese sbuffando.
«La pianti di interrompermi?!» gridai.
Il ragazzo si fermò ma vedendo che dalla mia bocca non usciva più alcuna parola, continuò il suo discorso. «Finalmente ti sei azzittita.» iniziò. Feci per riprendere a parlare ma lui alzò una mano, bloccandomi. «Non sono venuto qui per ucciderti.»
Lo guardai basita. «Come scusa? Io ho usato tutto il mio potere magico, per nulla?» chiesi cominciando ad alterarmi.
«Guarda che io ho provato a dirtelo prima, ma hai subito richiamato quella tizia con le bilance in mano.»
Sbuffai. «Va bene, quindi?» chiesi cercando di alzarmi. L’Assassino mi porse una mano per aiutarmi, ma la rifiutai. «Cosa sei venuto a fare? Non provare a dirmi che eri qui per fare una passeggiata.» lo fulminai.
«Non esattamente.» ridacchiò. «Sono venuto per te, per portarti nella mia Gilda.»
Non seppi come reagire. Se scoppiargli a ridere in faccia o cominciare a correre. Ero talmente sorpresa che rimasi pietrificata e a bocca aperta, senza scegliere nessuna delle due opzioni. Quando vidi le sue labbra stendersi in un sorrisetto compiaciuto, mi obbligai a riprendermi. «C-come scusa?»
«Lucy, immagino che tu voglia sapere tutto riguardo tua madre, no? Vieni con me e ti verrà spiegato ogni cosa.» fece lui, allungando una mano.
«Non mi fido di te.» feci un passo indietro e lo guardai storto. «In più non conosco nemmeno il tuo nome.»
Il ragazzo sorrise, subito dopo si calò il cappuccio, facendomi rimanere a bocca aperta. Sotto di esso c’era un bellissimo ragazzo dai capelli sbarazzini di un tenue e strano color rosa. Gli occhi erano più scuri dell’ossidiana, ma i raggi solari giocavano con le sue iridi facendo intravedere dei riflessi color smeraldo. Il suo sorriso era di quanto più bello avessi mai visto. Mi costrinsi ad assumere un’espressione seria. Ma il suo dolce sorriso, si trasformò in un ghigno soddisfatto. «Natsu Dragneel, piacere.» disse facendomi un occhiolino.
Avvampai. «L-Lucy Heartphilia.»
«Lo so.» disse avvicinandosi e bloccandomi con le braccia tra lui e l’albero.
«Senza quel dannato cappuccio ora posso vederti meglio.» assunse un’espressione maliziosa e mi squadrò. Si sporse vicino al mio viso, mentre il mio cuore aveva preso il volo, e avvicinò le labbra al mio orecchio. «Sei molto bella.» sussurrò.
«Natsu! Maledetto fiammifero! Guarda che il tuo compito era quello di portarla a Fairy Tail e non di provarci con lei!» fece una voce piuttosto scocciata, poco più in là.
Natsu roteò gli occhi e si allontanò di malavoglia. «Gray, stupido nudista, vuoi prenderle?!» sbottò il rosato.
Mi girai e vidi un’altra figura bianca, che si era lasciata cadere da sopra l’albero. Si abbassò il cappuccio, mostrandomi la figura di un ragazzo moro, dagli occhi di un blu scuro. «Come mi hai chiamato?! Cerchi rogne?!» si avventò contro di lui. Ma prima che il moro riuscisse a raggiungere il compagno, apparve una figura femminile che colpì entrambi i ragazzi, stendendoli.
Anche lei era senza cappuccio: aveva dei lunghi capelli scarlatti e occhi color ametista. «È possibile che debba sempre riprendervi?!» sbottò adirata.
«S-scusaci Erza.» fecero Natsu e Gray.
Avevo davanti tre Assassini, tra cui il nome Erza mi era sembrato di averlo già sentito all’interno di White Lily. Solo in quel momento feci caso a un nome detto dal ragazzo moro poco prima: Fairy Tail. Cos’era?
 




Angolo Autrice
Alleluia Lucy ha incontrato Natsu! Anche perché se aspettavo ancora un po’, qualche fan della NaLu molto probabilmente sarebbe venuta a cercarmi. °w° Allora, nel rileggerlo ho notato che come è scritto fa abbastanza schifo... La NaLu Week mi ha aiutato molto nel migliorare, e se li metto a confronto il mio ultimo prompt – se avesse una coscienza – mi scoppierebbe a ridere in faccia. °-° (??) Cooomunque, dovrete sorbirveli così fino alla metà del 15° capitolo, poi verranno scritti in modo decente. eue Promesso. D:
Spero che vi sia piaciuto un pochino, dai. çwç
Da qui in poi, inizierà la storia seria e le notizie scioccanti. ouo
Ringrazio Ia-chan e Fede-chan per aver recensito il capitolo precedente.
Babbai ~
Lilith
   
 
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