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Autore: Triskel    09/07/2014    0 recensioni
ellie cole è una ragazza di boston che dopo la morte dei genitori si trasferisce da sua zia in un piccolo paese Beacon hills, all'inizio è spaesata nessuno sembra accorgersi di lei ,finchè una mattina di pioggia non farà amicizia con due ragazzi del posto Scott McCall e Stiles Stilinski ; i due aiuteranno ellie ad ambientarsi ma la ragazza non conosce il segreto che nascondono i suoi nuovi amici...un segreto che la catapulterà in un mondo totalmente diverso dal suo..
quali avventure l'aspetteranno?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Scott McCall
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Inzio a correre via, voglio allontanarmi.

Corro corro, non so dove io stia andando precisamente, mi sento la testa pensante e le lacrime continuano a scendere sulle mie guance, non riesco a smettere di piangere, ma quello che più mi lascia perplessa è il modo in cui la gente riesce ad essere cosi cattiva; quel ragazzo non mi conosce, non sa niente di me, eppure non ci ha pensato due volte a sferrarmi un colpo cosi basso, cosi infimo ..malvagio.

Non sono una che crolla facilmente, penso  mentre ormai sfinita di camminare senza meta mi siedo sotto ad un albero, credo sia un abete o un pino non ne capisco molto sinceramente, apro lo zaino e metto le cuffiette nelle orecchie, avrò fatto la figura della perfetta deficiente penso tirando su con il naso e cercando qualcosa per asciugare il mascara colato, ma come lo spiego a zia Catie che sono fuggita via il primo giorno di lezioni, della nuova scuola, nella mia nuova città.. diavolo che casino! dovrei smetterla di essere così dannatamente impulsiva e avrei forse dovuto tirare un calcio dove non batte il sole a quel deficiente, anche se nello stesso modo , una sospensione, non m’avrebbe aggiudicato il premio per “la miglior studentessa dell’anno” ma infondo una soddisfazione del genere m’avrebbe fatto sentire meglio che starmene qui sotto ad un pino a piangere.

Dopo quasi dieci minuti che sono qui, m’accorgo che nella corsa, devo essermi persa il telefono.. cosi’ decido di fare percorrere la strada all’inverso guardando verso basso un po’ ovunque, è davvero strano solitamente tengo il telefono sempre ben sotto controllo, nella tasca del jeans oppure in borsa e sono solita a tastare spesso se è ancora li’…probabilmente presa dal tutto avrò fatto poca attenzione, non possono avermelo rubato.

Cerco per svariati minuti, senza alcun successo e cosi mi rincuoro e decido che quando  tornerò a casa spiegherò tutto con calma a catie, e provvederò alla denuncia per smarrimento, insomma che bella giornata! Torno al mio pino/abete e noto che il mio posto  è stato occupato…da Scott!

Stupita e un po’ sorpresa m’avvicino  e lo fisso incuriosita

-Hey …- gli dico sedendomi accanto a lui.

-hey, ho voluto vedere dove ti fossi cacciata, t’ho vista prima ma eri a pezzi, non volevo disturbare.. – mi fissa in una via di mezzo tra la preoccupazione e il dispiacere

- non dovevi preoccuparti, va tutto bene- gli dico abbassando lo sguardo

- va tutto bene… ma certe cose continuano a ferirci, le cose che ti ha detto Jackson..io non ne avevo idea…e  volevo che tu mi dicessi , sul serio , come stai.. lo so che sono uno sconosciuto a cui probabilmente non daresti un minimo della tua fiducia, ma se ti può far stare meglio sei libera di sfogarti-

-e le tue lezioni?-

-e che si fottano..sono qui per te ellie-

A quel punto le sue parole non fanno altro che farmi inondare nuovamente di lacrime, cerco di controllarle ma non ci riesco, e lui fa un qualcosa di totalmente inaspettato mi stringe a se e mi abbraccia e sussurrando ripete  che lui è li per me e che devo solamente parlargli; E cosi butto fuori tutto, gli racconto ogni cosa ogni singolo dettaglio,dolore,riflessione, dei momenti no.. quelli in cui ho pensato di non farcela , e lui ascoltava attento non interrompendomi , ma stringendomi più forte quando percepiva che stavo per riscoppiare a piangere, e allora quando ormai non avevo più le forze per parlare ha iniziato a raccontarmi che i suoi non stavano più insieme e di quanto si fosse sentito solo dopo che il padre fosse andato via e dopo non averlo mai più rivisto , alla fine c’aggiunse fissandomi

- non è un dolore neanche lontanamente paragonabile questo lo so, ma quando sai che tuo padre ti ignora volontariamente ti chiedi cosa hai fatto di male, insomma da ragazzini si tende ad addossarsi  tutte le colpe, almeno ho capito che non era colpa mia, ma non riesco a capire come mai mio padre non è mai riuscito a guardarmi negli occhi sai?-

-In che senso? –

- l’ho notato, una mattina d’estate ,quando avevo sei anni era una bella giornata ,ero fuori a guardare le formiche , non so perché quando ero piccolo m’attiravano quegli esserini e quanto fossero laboriosi, ci passavo ore e ore a scrutare e pensavo a come facessero esseri così piccoli ad essere in grado di trasportare cose che pesassero molto più di loro e rimanevo stupito, gli chiesi quella mattina, se anche le formiche avessero una famiglia e se anche le formiche s’amassero come lui e la mamma , beh.. come puoi ben intuire non rispose mai a quella domanda, io cercavo il suo sguardo Ellie , e lui  lo evitava ,cambio discorso e da li mi limitai a non porre mai più domande del genere, era forse da li che avevo capito tutto, ma fingevo di non capire, si fa così no? Quando una cosa ci fa male ci giriamo attorno senza affrontarla, soprattutto quando ci si sente cosi piccoli…e allo stesso modo così incapaci  .

Resto in un qualche modo colpita da quelle parole che echeggiavano ancora nella mia testa mentre lui , oramai silenzioso spostava la terra, facendo dei segni circolari ,con un rametto preso li vicino, e non capivo come si potessero evitare quegli occhi, che erano scuri e belli, profondi capaci di dare  l’immenso anche solamente fissandoli ,arrossì quasi immediatamente dopo quel pensiero così azzardato , mi sento allo stesso tempo le guance vampare e cosi quasi d’istinto porto le mie mani in viso per cercare di dissimulare un po’ il rossore mentre spero che lui sia troppo distratto per accorgersene ,quasi spero che non si giri verso di me proprio in quel momento, a quel punto però il silenzio stava diventando troppo pesante, doveva rompersi, volevo saperne di più, i modi di fare di questo ragazzo, il suo modo di parlare , di raccontare mi facevano venir voglia di lasciarlo li a raccontarmi della sua vita, io nel frattempo avrei messo le mie mani sotto al mento e  l’avrei guardato tanto, almeno finché non si fosse scocciato di parlare, ma non potevo pretendere che continuasse, ormai si era immerso nei suoi pensieri e fissava un punto all’orizzonte quasi imbambolato  , poi però come se m’avesse letto nella mente , improvvisamente si volta verso di me e mi torna a guardare, mi fissa e all’improvviso scoppia in una risata sonora , ancora più sbalordita da quella reazione mi agito e gli dico

-c..che c’è? –

- oddio ! hai tutto il trucco che ti cola sul viso! –continuando a ridere – sembri un panda!-

- grazie eh! Per la sensibilità – niente non smette di ridere!  - ed io che ho pure pensato che fossi un ragazzo sensibile! Che idiota che sei! A quel punto però la risata diventa così coinvolgente che non riesco a non far a meno di iniziare a ridere anch’io, e cosi iniziamo a ridere insieme ,a crepapelle

- Ellie, in questo momento sei a metà tra la sposa cadavere e kung fu panda! – continua a ridere tenendosi il torace tra le mani e si stende a terra a continuando a ridere, lo seguo quasi istintivamente e così ci troviamo stesi ,mentre esausti ci troviamo a fissarci .

Ecco di nuovo il silenzio, ma perché mi fissa così?  Rimaniamo cosi una decina di secondi , senza che nessuno dei due accenni un movimento oppure una parola o qualsiasi altra cosa.

-aspetta mi son ricordato d’avere i fazzoletti in borsa- dice improvvisamente tirandosi su, apre lo zaino ed io mi alzo proprio in quel momento , prende i fazzoletti ed io allungo la mano per prenderne uno , ma lui sorride e mi dice

- e no, faccio io !- poi con la faccia da furbetto tira fuori un fazzoletto e inizia a passarmi delicatamente il fazzoletto sotto agli occhi ,guardandomi ancora, senza smettere di  puntare i suoi occhi nei miei ad un certo punto però non c’è più niente da pulire , il fazzoletto è caduto da circa un minuto ma lui continua , cosi ,mi accarezza dolcemente le guance ed il suo tocco mi fa sentire così dannatamente bene, al sicuro fuori da ogni cosa, sola con lui, in un fantomatica realtà parallela dove ci siam solo noi due, che parliamo , ci capiamo e che abbiamo sofferto più o meno le stesse mancanze, ed è forse per questo che siamo qui, per alleviare quel senso di vuoto, che, entrambi da troppo tempo ci portiamo e che non riusciamo a lasciarci alle spalle .

siamo interrotti da un trillo di un telefonino , che riconosco , è il mio ! lui quasi immediatamente rompe quel tocco dicendomi

- ah, quasi dimenticavo.. ti è caduto quando sei corsa via prima , tieni !- lo prende dalla tasca e me lo porge

- grazie mille Scott ..per tutto!- questa volta sono io a puntare i miei occhi nei suoi, con un po’ d’insicurezza ma lo faccio

- non ho fatto nulla che qualcun altro non avrebbe fatto ti serve un amico… ed io sono la persona che fa per te-, dice ancora sorridendo

Amico …rifletto , poi guardo lo schermo del telefono e trovo il messaggio di Catie che mi   annuncia , credo con tono poco amorevole, considerata l’emoticon incazzata nera annessa al testo, spiegazioni su quello che è successo oggi a scuola, ma a me in quel momento non andava di richiamare e cosi metto via il telefono e torno a fissare il mio nuovamente silenzioso nuovo “amico”  che in quel momento, distoglie lo sguardo dallo stesso identico punto dove guardava prima e torna a considerarmi

- ho ritenuto opportuno salvarti il mio numero mentre aspettavo che tornavi indietro….e mi son fatto uno squillo e ho memorizzato il tuo-

-come sapevi che sarei tornata indietro?-

-non lo sapevo…-

- e perché hai aspettato se non ne eri certo?-

- si può aspettare, se ne vale la pena…-

Sorrido ancora, è incredibile quanto questo ragazzo mi faccia bene, anche solamente avendolo vicino, in quel preciso momento però noto che si agita , e infatti si tira su quasi bruscamente, e senza lasciarmi il tempo di chiedere cosa stesse accadendo mi precede dicendomi

-          Senti devo andare, ma ci sentiamo presto, per sms ! ti scrivo promesso!-

-          Dove vai?-

-          Ehm, ho detto ha Stiles che ci saremo visti dopo le lezioni, sarebbe venuto con me se il professore non l’avesse incastrato in una sorta d’interrogazione ! quindi devo per forza,a malincuore lasciarti! Ci si sente.. e va via così…

-          C’è però qualcosa che non mi convince, insomma le lezioni sarebbero finite tra poco meno di un ora e certamente non siamo così lontani da impedirgli di raggiungere la scuola in tempo, ma non è il momento di fare domande credo , quindi lo saluto e lo guardo allontanarsi velocemente, e a quel punto non mi resta che raccogliere le mie cose , e avviarmi verso casa, noto però in quel preciso momento una macchina nera parcheggiata a pochi passi da dove ero, non riesco a capire se all’interno c’è qualcuno oppure sia semplicemente messa li da qualcuno, ma ho la netta sensazione, forse istinto o forse paranoia, non so ben descrivere quel che avverto, che all’interno ci sia qualcuno che mi fissi, purtroppo i vetri sono oscurati, decido di non passare li accanto , e giro a largo allontanandomi velocemente, odo in lontananza però, lo sportello che s’apre in quel momento e  decido d’aumentare il passo, quando arrivo ad una giusta distanza decido di voltarmi, e vedo la figura di un ragazzo appoggiato all’auto con gli occhiali da sole, in un primo istante penso che sia il ragazzo del bosco, quello che per un po’ a popolato i miei incubi, ma non posso esserne certa, indossa gli occhiali da sole e credo che l’unico modo , in cui potrei riconoscerlo sia guardargli gli occhi, erano verdi ed inconfondibili , non posso però starmene ferma a farmi troppe domande, non mi sento sicura e il fatto che lui sia li fermo a braccia incrociate non mi rassicura, e così decido di continuare sulla mia strada, e cerco di rammentare se avessi fatto caso a quella macchina prima di ora, da quanto era lì? Pensandoci Scott ha guardato in quella direzione diverse volte , che l’avesse notata prima di me? E si fosse reso conto che all’interno ci fosse qualcuno? E se quel ragazzo è stato tutto quel tempo a fissarci? Forse mi sto solamente imbottendo di paranoie inutili .. continuo a camminare immersa nei miei pensieri senza voltarmi, ma e a quel punto, quando ormai sono lontana dall’albero che sento il rumore di una macchina dietro di me , mi passa accanto rallentando, e rabbrividisco non ho il coraggio di guardare .. non voglio rendermi conto che è la stessa macchina di prima, ma lo è ,  e quando è ormai a due passi da dove sono rallenta, io invece aumento il passo ,arrivando quasi a correre,  sento che prende allora velocità e mi supera ..a quel punto mi blocco e riprendo fiato.. ma che diavolo sta succedendo? 

-          Perché ha fatto così? Mi ha seguito, cosa voleva da me??  Il panico mi stava iniziando ad avvolgere e mi sento le gambe tremolanti e anche volendoci provare, non riuscivo a darmi una calmata.

-          Quando riprendo a camminare cercando d’analizzare nuovamente ciò che è successo, sono distratta da un trillo del mio telefono, è un sms! Scott, penso, vorrà sapere dove sono…è l’unico qui ad avere il mio numero! O Catie che chiederà perché non rispondo ai suoi sms, è un po’ consolata da questo, mi convinco ad aprire l’sms, infondo chi può essere?

-          Quando clicco, la casella dell’sms rimango però sorpresa, il numero non compare , ed il messaggio dice “guardati le spalle, non devi fidarti.

-          - uno scherzo di cattivo gusto penso, ma da quando sono qui, ho capito che le cose strane sono all’ordine del giorno! Tutta via non riesco a smaltire l’ansia. Riflettendoci solo Scott può avermi mandato quel messaggio così strano , ma perché avrebbe dovuto? Per spaventarmi? Non ha alcun senso ma è l’unico a conoscere il mio numero di telefono.  Decido così di chiamarlo e mi risponde quasi subito

-          - Ellie tutto bene?- percepisco dal suo tono che qualcosa non va

-          Dimmi, pensi sia divertente ?- sono furiosa

-          Di cosa stai parlando?

-          Del messaggio ! non devi fidarti, guardati le spalle! Per un attimo ho davvero avuto paura! Bravo complimenti, scherzo riuscito! Dovrei applaudirti..

-          Silenzio tombale

-          Scott?.....

-          … Ellie,  non ti ho mandato nessun messaggio.

  
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