Scritta per il “Festival del cocomero” su Fanfic
Italia, per il prompt chiuso per ferie. Questa drabble contiene SPOILER del settimo volume.
Anche Yuko può andare in vacanza
- Basta, ho deciso. Vado da quella donna.
- Ma… avevi detto di non poter entrare nel negozio…
Domeki sembrò pensarci su.
- Sì, l’ho detto. Ma ho bisogno di lei per ricostruire la formula, quindi…
Watanuki sogghignò.
- Ti senti così in colpa per il mio occhio? Puoi sempre ripagarmi procurandomi
un appuntamento con la dolce Himawari…
L’altro assottigliò lo sguardo, irritato da quella uscita, e si limitò a
borbottare:
- Idiota.
Prima di allontanarsi e recarsi verso il negozio. Cercò di ignorare Watanuki
che gli urlava improbabili epiteti e gli intimava di smetterla di offenderlo,
ma nonostante si tappasse le orecchie con le mani era quasi impossibile non
udire quella voce gracchiante.
Alla fine, Watanuki si arrese e lo seguì, continuando a punzecchiarlo per tutto
il tempo.
La sera prima Yuko aveva preso con sé il libro di Himawari e quello del nonno
di Domeki, nella speranza di riuscire a risistemarlo. Ma era tutto inutile.
Neppure lei era in grado di opporsi al destino, e se il destino voleva che
Watanuki perdesse il suo occhio allora doveva accettarlo.
E avrebbe fatto meglio ad accettarlo anche quel ragazzo: nonostante la sua incredibile
forza di volontà, non sarebbe riuscito a far nulla. Anche se la donna dovette
ammettere che erano molto carini lui e Watanuki mentre si aiutavano l’un l’altro
continuando a fingere disinteresse. Se non altro, con quei due attorno non si
sarebbe annoiata.
Si allontanò dai libri solamente quando percepì le loro presenze nel suo
negozio, sogghignando
fra sé e sé. A quanto pareva anche Domeki aveva bisogno di lei…
Quando li raggiunse, stavano ancora battibeccando.
- A quanto pare anche tu hai un desiderio da realizzare… e questa volta non è
contrapposto a quello di Watanuki.
Domeki annuì.
- Questo vuol dire che può aiutarmi?
- No.
Rispose risoluta Yuko.
Il ragazzo sembrò stupito.
- Come no? Ma ha appena detto…
- Mi dispiace, ma proprio oggi chiudo per ferie.
Watanuki sembrò interessarsi alla conversazione solo in quel momento.
- Davvero?! Questo vuol dire che sono libero!
- Scordatelo. Ci sono milioni di cimeli da sistemare, e cose da riordinare
durante la chiusura.
Il ragazzo sembrò deluso, ma mai quanto Domeki.
- Chiusi per ferie, eh? Fino a quando?
- Eh, dipende dal destino. Chi può dirlo…
Il ragazzo strinse i pugni ed uscì, senza nemmeno salutare.
Maledizione, per una volta che aveva deciso di affidarsi a qualcun altro…
- Tu cosa ci fai qui?
Domandò, quando si accorse di essere seguito da Watanuki.
Il ragazzo fece un’alzatina di spalle.
- Volevo solo dirti di lasciar perdere. Davvero.
- Non ci penso minimamente.
- Perché?
Il ragazzo abbassò lo sguardo.
- Perché non voglio vederti in questo stato a causa mia. Perché… perché voglio
vederti star bene, maledizione!
Watanuki sorrise, scaldandogli il cuore.
E Domeki capì che davvero, davvero ne valeva la pena, ed avrebbe provato
qualunque strada per guarirlo.
Perché il suo Watanuki potesse di nuovo guardarlo con entrambi gli
occhi, quando battibeccavano come sempre.