"Oh, won't you stay with me?
Cause you're all I need
This ain't love, it's clear to see
But darling, stay with me."

Mi chiamo Alexandra, ho 19 anni e sono la migliore amica di Niall Horan dei One Direction. 
Sí, proprio Niall Horan dei One Direction. Quel biondo tinto, con gli occhi oltremare e il sorriso che conquista il mondo, avete capito no?
Non è facile essere la migliore amica di una star planetaria: alcuni fan ti odiano, altri ti amano, la maggior parte ti vorrebbero morta. 
Sono un po' tutte strane le fan di Nello, certe volte non le capisco.
Non so se siano state loro, i paparazzi, i gossip, o i manager a rovinare il rapporto che c'era prima tra me e lui.
Il successo gli aveva fatto perdere la testa.
Mentre prima non frequentava mai le discoteche, ora ci andava quasi ogni sera, portando a casa sua una, due, tre ragazze quando era un po' brillo.
L'unica della vecchia compagnia che continuava a sentire ero io, ma quando mi scriveva ultimamente era per chiedere qualcosa, neanche fossi la sua segretaria.

(Consiglio di ascoltare durante la lettura da questo punto della storia in poi 'Stay With Me' di Sam Smith)

"Guess it's true
I'm not good at a one night stand
But I still need love
'Cause I'm just a man
These nights never seem to
Go to plan
I don't want you to leave
Will you hold my hand?"

 Litigavamo spesso, rivolevo il ragazzo di Mullinagar, non la pop star montata.
Eh che cazzo, io non ci riuscivo a restare arrabbiata con lui.
Un giorno non so come riuscì a portami in un club privato di quelli in cui va la gente importante, uno di quei posti che quelle come me non possono permettersi.
Era come se mi urlasse - Senza di me non sei nessuno! -
E quando per un qualche motivo cercò di baciarmi dopo aver pronunciato parole a cui non avevo dato peso, riuscì solo a tiragli uno schiaffo e fuggire in lacrime.

Sarei fuggita lontano da lui, lontano da quello schifo.
Ma quello che non mi sarei mai immaginata fu la sua reazione quando gli comunicai che sarei tornata a Dublino entro la prossima settimana. 
Non cercò di fermarmi, mi guardò solo con la tristezza di chi aveva perso la battaglia della sua vita.

Sarei partita venerdì.
In quei giorni mi arrivarono telefonate da tutta la combriccola di pop star montate come lui.
Zayn che mi descriveva Niall depresso che aveva cominciato a bere vodka lemon, Harry che mi raccontava di un ragazzo che aveva perso ogni speranza, Liam e Louis che mi imploravano di restare per il suo bene, ma gli riattaccai in faccia urlandogli contro se avevano intenzione di farmi chiamare pure dalla band di supporto. 

"Why am I so emotional?
No, it's not a good look
Need some self control."

Era venerdì mattina.
Mi alzai con calma, feci la mia colazione preferita (e anche quella di Niall) e cominciai a preparare le valigie. 
Finì verso le tre del pomeriggio, e mi stesi sul letto a rilassarmi un po'. Cominciai a piangere come una cogliona senza un perché, proprio mentre pensavo di aver esaurito tutte le lacrime, un nuovo mare salato mi inondò le guance. Il cellulare suonava, ma io non me ne curavo.
Verso le cinque del pomeriggio un taxi mi accompagnò all'aeroporto, il volo sarebbe partito alle sei e mezza.
Finalmente mi decisi a guardare il cellulare: undici chiamate perse da Niall.
Trattenni i singhiozzi e mi avviai verso la coda di persone che dovevano prendere il mio stesso volo.
Ma quella non era la coda per il check-in, era una folla di gente. 

"Oh, won't you stay with me?
Cause you're all I need
This ain't love, it's clear to see
But darling, stay with me."

Qualcuno in mezzo a quella folla stava cantando con una chitarra il ritornello della mia canzone preferita.
Conoscevo fin troppo bene quella voce, me ne ero innamorata innumerevoli anni fa.
Mi feci spazio tra la folla e le mie intuizioni furono confermate.
Lui era li, al centro della folla, nel più grosso aeroporto di Londra, senza nessuna protezione o sicurezza, senza il permesso dei manager, solo con la sua chitarra a cantare la mia canzone preferita.

"But darling, stay with me."

Mi sorrise. La canzone era finita: potevo decidere se girare i tacchi e prendere il mio aereo o agire diversamente. 
La gente impazzita continuava ad applaudire e con il cuore che batteva a mille, senza chiedermi se era giusto o sbagliato, lo baciai. 
La folla era in delirio.
-Non potevo sperare di meglio- mi sussurrò all'orecchio quando ci staccammo da quel bacio magico, sembravamo esserci solo io e lui.
Così ci incamminammo mano nella mano lontano dall'aeroporto, sotto la pioggia londinese, senza una meta precisa, ma mi bastava lui per essere felice ora che era tutto mio.

"Oh, won't you stay with me?
'Cause you're all I need
This ain't love, it's clear to see
But darling, stay with me."

-Sam Smith, Stay With Me.

YEAH.
Questa è la mia seconda fanfiction, sempre sull'irlandese biondo che fa impazzire il mondo. ( Di cui ormai si sarà capito sono completamente persa hahahh)
Mi scuso per eventuali errori di impostazione e/o grammaticali, ma un po' devo prendere la mano con l'editor e sono un caso disperato con quel coso -.-
Se notate qualcosa di sbagliato vi sarei molto grata se me lo diceste con una recensione, in ugual modo se vi piace la storia :)
È una ff ispirata interamente alla canzone di Sam Smith, Stay with me, che personalmente adoro!
Grazie anche a tutti i lettori silenziosi dell'altra mia storia (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2697571&i=1) 
Alla prossima :3