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Autore: _malikseyes    10/07/2014    6 recensioni
“Fallo per me. E' il calciatore più forte della squadra e la sua immagine deve essere perfetta. Alla società non vanno bene le foto con una ragazza diversa ogni sera e i suoi comportamenti. Dobbiamo trovargli una ragazza che sappia tenergli testa almeno per un po'. Si tratta di qualche mese, il tempo di far capire che è cambiato e poi finirà tutto”
In che guaio mi stavo cacciando?
Sarei stata la fidanzata di Jonathan Filippi, il calciatore più forte del momento e la persona più arrogante al mondo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Aurora da quanto tempo non ti vedo.” Marek, il capitano, era la persona più dolce del mondo. “Marek quanto mi sei mancato.” Mi buttai letteralmente su di lui. Avevo un rapporto diverso con lui. Nonostante ci divedevano tanti anni riuscivo a parlare con lui di tutto.
“Ti sei fidanzato con quella capra di Filippi e non mi dici niente eh? Marmocchia” disse ridendo.
“Non ne ho avuto il tempo.” Tentai di giustificarmi.
Appena entrai in campo tutti mi sorrisero, gli allenamenti ancora non erano cominciati e così alcuni giocatori ne approfittarono per salutarmi.
“Guardo un po’ chi si rivede, la nostra bellissima Aurora” disse il Mertens abbracciandomi. Dries Mertens, il mio calciatore preferito, mi stava abbracciando. Tutto normale insomma. A farlo staccare fu un colpo di tosse finto del mio “fidanzato”.
“Distanza” disse mettendosi tra di noi. Alzai gli occhi al cielo e gli dedicai un’occhiataccia.
“Sei un grande stronzo” sussurrai al suo orecchio in modo che nessuno sentisse.
“Mi sei mancata anche tu, pulce” disse con un sorriso divertito.
“Pulce? Davvero Filippi?” disse con un tono divertito Insigne. “Aurora che stai combinando al nostro Filippi?” disse sempre ridendo il napoletano.
Non sapendo cosa dire lo abbracciai. Tutti sorrisero e a spezzare il momento fu il mister.
“Aurora!” Esclamò con il suo accento spagnolo. “Da quanto tempo non ti vedo! Davvero ti sei fidanzata con quello scansafatiche di Filippi?” disse sbagliando la maggior parte degli accenti e storpiando le parole.
“Mister è sempre un piacere rivederla!” Sorrisi felice. “E sì, mi sono fidanzata con lo scansafatiche” dissi ridendo.
“Io sono qui eh” disse abbastanza scocciato.
“E dovresti essere in campo, e anche tutti voi” disse riferendosi ai compagni. “Aurora mi aiuti a torturarli?” Io e il mister sceglievamo spesso insieme gli esercizi da far fare ai giocatori durante l’allenamento.
“Ovvio Mister” dissi sorridendo.
 
 
“Quel deficiente del tuo fidanzato ti ha parlato del matrimonio?” Chiese Dzemaili mentre uscivamo dallo stadio.
“Sisi e ci sarò. Sono così felice per te e Erjona!” Esclamai felice.
“Ci sarai anche tu?Sarà bellissimo allora” disse Zuniga.
“Zuzù porterai anche la tua bimba vero?” Lui annuì.
“Ora se non vi dispiace vorrei passare un po’ di tempo con la mia bellissima fidanzata” disse Filippi baciandomi la guancia.
“E’ tutta tua” disse Mertens sorridendo.
 
“La squadra ti adora” disse mettendo in moto la sua bellissima Ferrari rossa.
“Io adoro loro” dissi sorridendo. “Dove stiamo andando?” chiesi curiosa.
“A mangiare una bella pizza” rispose come se non fosse nulla. Alzai un sopracciglio.
“Dobbiamo farci vedere in giro” spiegò subito dopo.
“Ma hai visto come sono vestita? Sembro una barbona!”
“Sei sempre bellissima, non lamentarti” disse facendomi arrossire. Io che arrossivo non ero certo una novità, visto che ero sempre rossa come un pomodoro, ma Jonathan che fece quel complimento lo era.
 
“Bentornato Filippi” disse una cameriera facendo un sorriso tiratissimo. “La porto al suo solito tavolo” aggiunse con quell’aria finta.
Jonathan, da vero gentiluomo, non mi scostò la sedia e si sedette per primo senza aiutarmi.
“Tre settimane fa mi sono fatto quella cameriera in bagno” disse dopo vari minuti di silenzio.
“Jonathan, la tua vita sessuale non è un argomento piacevole da fare a tavola o in qualunque altro posto” dissi abbastanza irritata.
“Come siamo acide” disse alzando gli occhi al cielo.
“Jonathan ringrazia che siamo in luogo pubblico sennò ti avrei..” Stavo per continuare ma la sua voce fastidiosa mi fermò.
“Già violentato?” disse con il  suo solito sorrisetto irritante.
“Ucciso di botte” dissi ricambiando quel sorrisetto irritante.
“Preferisco la mia opzione” borbottò tra sé.
La cameriera si avvicinò al nostro tavolo e prese le ordinazioni. Jonathan, senza il mio permesso, ordinò per me e trovai questa cosa incredibilmente fastidiosa, ma lasciai stai.
Cominciammo a parlare un po’ della mia scuola e del suo lavoro. Sembravamo davvero due fidanzatini, parlavamo con una tale tranquillità e scioltezza che mi spaventai quasi.
“Scusate se disturbo ma è arrivata la pizza” disse la solita cameriera interrompendo la nostra  “pace”.
“Tu non disturbi mai dolcezza” disse il mio “fidanzato”.
Gli lanciai un’occhiataccia ma lui era troppo impegnato a fissare il seno alla cameriera.
“Okay che ci vuoi provare con le altre ma abbi almeno la decenza di non provarci davanti a me” dissi appena la cameriera si allontanò.
“Gelosetta?” disse con il suo solito sorrisetto.
“Ma sai quanto me ne frega di te. Ti sembra bello che tu ci provi davanti alla tua presunta ragazza? Non pensi che potrebbero capire che è tutta una cazzata?”
 
Tralasciando l’episodio con la cameriera la  serata era andata davvero bene.
“Oh no, non ci credo”  dissi ormai con le lacrime agli occhi.
“Te lo giuro! Lui ha cominciato a rincorrermi per tutto il campo mentre gli altri morivano dalle risate” disse cercando di non ridere.
“Than dovevo esserci, volevo vedere il tuo massacro” dissi piangendo per le risate.
“Chi ti dice che mi ha massacrato?” chiese sorridendo.
“E’ molto più veloce di te e sicuramente ti avrà massacrato”
“Questa cosa deve rimanere tra di noi: mi ha preso e ha cominciato a darmi i pugni ma anche lui ormai rideva come il deficiente” disse piangendo anche lui per le risate.
“Hai appeso le sue mutande davanti all’entrata principale dello stato, non ci credo”
Continuammo così per tutta la serata.
 
“Abbiamo compagnia” disse davanti alla porta del  ristorante. C’erano tre uomini con delle macchine fotografiche vicino alla sua macchina.
Presi la sua mano e stampai un sorriso sorridente in faccia.
“Comunque Nicole, la mia migliore amica, vuole conoscerti e sono preoccupata per te” dissi a disagio per colpa di quei maledetti flash.
“Preoccupata per me?” chiese strano.
“Se mi fai soffrire sarebbe capace di ucciderti” dissi ridendo.
Lui fece spallucce e sorrise. Finalmente arrivammo a quella macchina a dir poco bellissima.
“Perché non ho ancora 18 anni?Voglio guidarla” dissi salendo e sistemando la cinta.
“Altri due anni, pulce” disse mettendo in moto quel gioiellino.
“In realtà sarebbe uno, compio 17 anni a maggio.” Precisai. “E non chiamarmi mai più pulce.”
“Mancano ancora tre mesi, pulce” disse sorridendo strafottente.
Gli lanciai uno sguardo assassino e mi girai verso il finestrino.
 
“Come fanno a sapere dove abito?Mi spaventano” dissi guardando con disprezzo quei “paparazzi” davanti casa mia.
“Sanno tutto” disse scendendo dalla macchina. Feci lo stesso e lo seguii fino al portone di casa mia.
“Mi costa davvero tanto ammetterlo ma tutto sommato è stata davvero una bella serata, grazie” dissi, o meglio sussurrai, per farmi sentire solo da lui.
“Questo ed altro per la mia bellissima fidanzata, no?” disse facendomi arrossire per la seconda volta.
“Smettila con questi complimenti del cazzo” dissi ancora rossa. I giornalisti ci guardavano quasi inteneriti dalla situazione anche se non potevano capire cosa dicevamo.
“Ora c’è il bacio” disse abbracciandomi. Sgranai gli occhi e feci per allontanarmi ma lui mi strinse ancora di più.
“Solo un bacio a stampo, nulla di più” promise prima di posare le sue labbra sulle mie. Fu un semplice bacio a stampo, durò pochissimo, giusto il tempo di lasciare il sapore delle sue labbra sulle mie.
“Ci sentiamo per messaggi, pulce” disse lasciandomi un altro bacio a stampo veloce e andando via. Io sorrisi e salutai con la mano.
“Buonanotte anche voi” dissi ai giornalisti prima di chiudere il portone.
 
 
“Luce dei miei occhi, noi sabato prossimo abbiamo il matrimonio” disse Jonathan facendo cadere qualcosa di pesante.
“Che hai fatto cadere? Comunque lo so e non voglio venirci” dissi distendendomi sul mio letto.
“Nulla di importante. Tu ci vieni e basta” disse con un tono che non ammetteva repliche.
“Coglione” dissi sbadigliando.
“Domani compra i giornali, ci saremo noi” disse ignorando il mio insulto.
“Devo prepararmi psicologicamente ai miei compagni di classe” dissi prendendo un respiro.
“Che sarà mai? Basta dire che sono il ragazzo perfetto” disse con un pizzico di presunzione nella sua voce.
“Non esageriamo, sei accettabile” dissi sapendo di farlo innervosire.
“Ancora non hai visto la parte migliore di me” disse facendo riferimento al suo “gioiello”.
“Smettila, pensi solo a quello” dissi arrossendo. Fortunatamente non poteva vedermi.
“Vado a dormire che domani ho la partita. Tu ci sarai, vero?”
“Posso mai mancare alla partita del mio amatissimo, dolcissimo e bellissimo fidanzato?” dissi ridendo.
“Così mi piaci di più. Buonanotte pulce.”
“Non chiamarmi più così, buonanotte capra” dissi staccando.



HOLAAAAAAAAAAAAAAA
Scusate il ritardo ma nell'ultimo periodo sono sempre più incasinata e a malapena trovo il tempo per mangiare ahaha
Btw, passiamo al capitolo e parto col dire che non mi piace tantissimo ma dovevo pur sempre aggiornarnare! 
Mi scuso per gli ORRORI che ci saranno ma non ho davvero tempo per rilegerlo. 
Ringrazio tutte le persone che hanno messo la storia tra le preferite\seguite e ricordate! 
Ringrazio le ragazze che hanno recensito. SIETE FANTASTICHE!
Ci vediamo al prossimo capitolo e mi raccomando RECENSITEEE! x
I :)

  
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