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Autore: MarDC    10/07/2014    5 recensioni
Faith Hamilton ha 18 anni e si trova innamorata del vice di suo padre, William. Per cercare di attrarre la sua attenzione si finge fidanzata di JJ, un ragazzo libertino abito a vivere alla giornata. Questo finto rapporto funziona finchè lui non inizia a provare qualcosa oltre l'amicizia verso Faith, così, quest'ultima si troverà a faccia a faccia con sentimenti sempre più complessi e discordi tra loro.
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Tratto dal capitolo 5
- È incredibile come le mie sbarre di difesa calino davanti a lui. L'amore che provo per lui, mi rende cieca ma ciò non impedisce ad alleviare l'intreccio di piaceri e dispiaceri dentro di me.
Solo in questi giorni ho capito cosa intendeva Romeo quando disse che l'amore di aspetto è gentile, ma poi, quando lo si mette alla prova, è aspro e tiranno. -
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 12

Ad ogni passo che Sandy e mia nonna fanno, il mio cuore perde un battito, la bionda ossigenata potrebbe mettersi a esclamare vedendomi insieme a JJ ed attirare l'attenzione di William e di mio padre. So che lo farebbe per dimostrare a Will che per noi non ci possono essere speranze, ma non sa che potrebbe causare una grande tormenta nella mia vita già incasinata. 
Cerco di calmarmi, non posso farmi vedere debole, prendo un bel respiro e stringo più forte la mano di JJ per calmarlo e aiutarmi. Chiede a sua madre di uscire fuori dalla casa per parlarle ed io ne approfitto per entrare dentro e raggiungere mia nonna. Il suo sorriso e il suo abbraccio sono calorosi quando mi accoglie tra le sue sottili braccia, non riesco a rilassare i muscoli, sono tesi e pure lei se ne accorge.
"Andrà tutto bene." mi sussurra dolcemente, so che è contenta per avere Stefan a casa, ha tutta la famiglia a casa, era una cosa che tanto desiderava. 
Sciogliamo la nostra dimostrazione di affetto e con un sorriso finto saluto educatamente Sandy, la quale ricambia. 
La nonna mi prende per mano e insieme entriamo nel suo confortevole soggiorno, il mio cuore inizia a battere disperatamente come una batteria, se fosse possibile si vedrebbe ogni battito attraverso il mio petto. Entro nella stanza con l'intenzione di evitare lo sguardo di William, ma come una calamita i miei occhi mi tradiscono e cerco i suoi che a differenza mia sa essere più prudente e distaccato tenendo lo sguardo fisso su un quadro. 
"Dov'eri finita, Faith?" Stefan si alza dal divano in cui era seduto, posa il bicchiere che teneva in mano su un tavolino e si posiziona davanti a me aspettando che le mie labbra si muovano per rispondergli. 
"Era con me." 
La voce di JJ risponde al posto mio, mi giro verso di lui, Clarissa è al suo fianco, non è più sconvolta come prima ma il suo sguardo vaga tra me e mio padre. Spero tanto che JJ sia riuscito a farla tacere. Stefan ringrazia JJ per essermi stato vicino inconsapevole della situazione che c'è dietro, con la coda del occhio cerco William, il suo viso è privo di emozioni. So che è ferito per la bugia che gli ho detto, è ferito perché ho preferito trascorrere il mio tempo e sfogarmi con JJ e non con lui, sento di aver evitato una tempesta ma di averne creata un'altra nello stesso momento e ho paura di essere sommersa in fondo ad essa da non riuscire più ad uscire a galla. 
"Sono contento che stiate provando ad essere amici." Esprime mio padre la sua allegria, raggiungendo Clarissa e volgendo la sua spalla con un braccio. Una specie di pugnalata squarcia il mio stomaco nel vederlo toccare un'altra donna che non sia mia mamma. 
"Ma loro sono..." prima che la bionda ossigenata possa aggiungere altro, la prego silenziosamente di non dire nulla, nello stesso istante Will la raggiunge e dice a tutti che devono andare via. Un po' di sollievo si propaga in me, ma sparisce subito quando sia la nonna che Stefan dicono che devono restare perché è il mio compleanno e loro sono come una famiglia. 
"Non mi hai detto che oggi è il tuo compleanno." parla a bassa voce JJ in modo che possa sentirlo solo io.
"Non c'è stato il momento giusto per farlo." rispondo sussurrando, vedo Sandy che si allontana e la seguo.
"Grazie." le dico per essere rimasta zitta e non aver continuato la sua frase.
"Io non lo farei, ricorda una cosa Faith. Se vuoi che tuo padre non sappia che tu e il tuo futuro fratellastro avete una specie di relazione, ti consiglio di stare lontana da William, non cercarlo più. Sai bene che tra voi due non ci può essere niente. Vuoi che perda il lavoro a causa tua? Saresti capace di rovinargli la vita per una tua semplice ossessione verso di lui? Io non credo perciò dimenticalo." 
La sua voce è ferma, ha controllo su ogni parola che pronuncia tanto da farmi dubitare per qualche secondo se quello che provo per Will è amore o ossessione oppure è solo la mia ancora di salvezza, l'ancora che non ho mai lasciato e che ora sento distaccarsi da me. No. Lei non sa niente di quello che provo, lei non sa come il mio cuore va a mille quando William mi regala un semplice sorriso, quando i suoi occhi si posano su di me o come la mia mente si annebbia e non capisco più niente quando le sue labbra entrano in contatto con le mie. Vorrei dirle tutto questo, ma i miei sentimenti si contrastano mostrandomi due occhi grigi con qualche macchiolina verde, quelli di JJ. Il suo fare tenero che sostituisce quello stronzo quando siamo solo lui ed io, il calore e la sicurezza che mi trasmette stanno poco a poco sostituendo quelli di Will. Perché proprio ora, quando dovrei difendere il mio amore verso William, questi dubbi vengono a galla e mi tormentano? 
La cornacchia, soddisfatta di avermi zittita, torna nel soggiorno. I miei occhi iniziano a pizzicare, non voglio più piangere e non sono neanche sicura di avere più lacrime da versare. Mi guardo intorno, alla mia destra ho la porta dalla quale potrei uscire e scappare come una codarda per evitare la cena e gli sguardi di Will, di Clarissa, di JJ e di Stefan e dietro di me ci sono tutti che mi aspettano. 
"Se stai valutando di andare via o restare, vorrei che mi includessi." 
Sussulto nel sentirlo, le sue mani grandi si appoggiano sui miei fianchi. Mi appoggio sul suo petto, sono sfinita, questa giornata sta durando più di quanto me l'aspettavo. 
"JJ..."
"Dimmi, principessa." 
Mi giro verso di lui e cercando un po' della sicurezza che ha nei suoi occhi decido di rimanere. 
"Restiamo."

La serata come previsto è alquanto incomoda, a tavola mio padre, William e Sandy parlano di lavoro, ogni tanto anche la nonna e Clarissa ne fanno parte, ma solo quando tra le due gli argomenti di cui parlare finiscono. JJ, invece, a volte è teso e altre divertito soprattutto quando William posa lo sguardo sulla nostra direzione. Per farlo smettere gli do dei calci sotto al tavolo o delle gomitate. 
Più che una cena di famiglia mi sembra una cena di lavoro in cui i genitori si sono portati dietro i figli perché non hanno trovato la baby-sitter all'ultimo momento. 
Dopo il dolce torniamo soggiorno, lì l'argomento non è più il lavoro, ma politica ed economia, cose che invogliano di più i miei occhi a chiudersi e ad addormentarmi sul divano in cui sono seduta vicino alla nonna.

***
Voci confuse porta la piccola corrente di vento che c'è nel luogo in cui mi trovo. Apro gli occhi che chiudo subito a causa del raggio di luce che filtra dalla finestra, non ricordo come sono arrivata qui, ero così stanca ed esausta.
Dei passi leggeri camminano sul pavimento di legno, sono quelli della nonna, impossibile da confondere. La sua mano mi accarezza la testa, riprovo ad aprire gli occhi e trovo davanti a me il suo viso accompagnato da un sorriso quando incrocia il mio sguardo.
"Bambina mia, ti sei svegliata!" Esclama la nonna più allegra del solito, le sorrido e l'abbraccio forte, poi le chiedo perché non mi hanno svegliata.
"Eri immersa in un sonno profondo che ho preferito lasciarti dormire." 
In seguito le domando che fine hanno fatto tutti gli altri. 
"Tuo padre ha accompagnato Clarissa a casa e gli ho consigliato di andare a casa sua per riposare, William è andato via con Sandy e il giovanotto, JJ, è rimasto un po' qui con te sul letto, ma poi è andato via" 
Mentre la sento parlare so che una piccola ruga si è formata sulla mia fronte. William ci posava l'indice ogni volta che la vedeva spuntare quando mi concentravo su qualcosa. 
"Cosa c'è tra te e il figlio di Clarissa?" 
Diretta la nonna, che le dico, le racconto del piano che JJ mi ha aiutato a mettere in atto, che noi ci conosciamo da qualche anno o che forse provo qualcosa per lui anche se so che non dovrei perché fin dal inizio l'ho considerato come un amico e perché diventerà il mio fratellastro? 
"Niente, nonna."
La mia risposta non la convince, lotta contro se stessa per non insistere e lo apprezzo molto. Mi muovo un po' dal letto per scendere e andare a dare colazione, ma prima mi sistemo rendendomi un po' presentabile.

"JJ..." Rispondo dopo aver sentito il suo "Pronto?" quasi sussurrato. Chissà a che ora si è addormentato, non volevo svegliarlo ma devo parlare con lui, devo sapere cosa ha detto a Clarissa. 
"Connetti il cervello dormiglione." 
"La nostra bella addormentata si è svegliata e ora rompe le scatole." farfuglia e poi mi chiede perché l'ho chiamato.
"JJ...la curiosità e l'ansia mi stanno uccidendo, ho bisogno di sapere cos'hai detto a Clarissa." Parlo a bassa voce per non farmi sentire dalla nonna.
"Vuole parlarci." Mi informa il ragazzo alzandosi in piedi. Cazzo! Vorrà sapere tutto, ne sono sicura.
"Dobbiamo dirle la verità." Borbotta qualcosa di incomprensibile. "E la verità è che noi non stiamo insieme." 
Appena finisco la frase, JJ attacca il telefono senza dire una parola.
Bene! La giornata non poteva iniziare meglio di così. Adesso ho fatto allontanare anche lui da me, non capisco molto la sua rabbia. Dovrebbe essere contento per quella ragazza che ha parlato ad Antoine, penso che dovremmo finirla con tutta questa finzione, devo lasciarlo libero senza obbligarlo a fare niente e prendere un bel po' di coraggio per affrontare William. Non voglio più giochi, segreti, bugie e finzioni nella mia vita, non voglio più comportarmi come una vigliacca e scappare. Ma tutte queste sono solo parole, parole che in questo momento mi sembrano così convincenti, so di non riuscire ad allontanare JJ perché sono un'egoista, una schifosa egoista.

***

Ho trascorso tutto il giorno in casa della nonna la quale non ha fatto altro che viziarmi insieme alla dolce Esperanza. Obbligarle a non perdersi l'opera in cui dovevano andare è stato dura, ma alla fine ce l'ho fatta promettendo a loro che le avrei chiamate per qualsiasi cosa.
Strisciando i piedi vado in cucina in cerca dell'acqua e appena apro la porta del frigorifero il campanello suona e vado con tutta calma a vedere chi è. 
Lo guardo davanti a me, lui mi scruta e senza nessun tipo di comunicazione entra dentro e lo seguo silenziosamente. La minaccia di Sandy mi torna nella mente, averlo qui è un grande pericolo. 
"Sei sola?" 
"Si..." 
Con una sola mossa prende la mia mano e mi attira a lui, ci abbracciamo e dimentico tutto e tutti. Le sue dita vanno su e giù lungo la mia schiena facendomi rilassare.
"Stefan parte domani sera." Mi informa cercando di arrivare a piccoli passi per parlare di ciò che è successo ieri.
"Perché eravate tutti qua?" Domando direttamente appoggiando la testa sul suo petto. 
"Tuo padre ha insistito nel farti fare una sorpresa quando le ho detto che ti sei rifugiata da Agata." 
Perché quel uomo ha voluto fare una cosa del genere? Negli ultimi anni andavamo solo a visitare la mamma e poi ognuno andava dove doveva andare. 
"Perché mi hai mentito, Faith?" 
Ecco che siamo arrivati al succo della conversazione. Ricordo il suo sguardo ferito quando ha visto JJ.
"Io...lui era lì ed entrambi avevamo bisogno di qualcuno in quel momento." William fa un respiro profondo, forse per non esplodere e mantenere ancora la pazienza.
"Will...lui mi capisce, in quel momento e anche adesso lui sa che cosa sto provando." 
"Se fossi venuta da me, sarei stato in grado di calmarti e capirti o almeno ci avrei provato." 
"E come avresti fatto con Sandy tra le scatole?" 
"Non credo che tu sia nella posizione giusta per fare la gelosa." Cerca di ritirarsi da me, ma lo tengo stretto per non permetterglielo.
"Quello che stiamo facendo non va bene, Faith. Dovremmo finirla qua, io procuro dolore a te e tu, anche se non ne sei cosciente, mi fai diventare pazzo di gelosia quando sei con lui." 
"No..." mi trema la voce solo all'idea di non poter più abbracciarlo così. 
"C'è un'altra cosa che devo dirti." 
"Dimmi." gli rispondo alzando lo sguardo su di lui. 
"Jamie verrà a stare a casa tua da domani. Stefan e Clarissa vogliono che voi vi abituiate a vivere e comportarvi come fratello e sorella." 
Che?! Il destino vuole farmi morire in questo preciso istante.
"E...tu?" 
"Io dovrò rimanere con voi." 
Merda! Che cazzo ha in mente Stefan? E perché Clarissa non si è opposta? Ieri ha visto me e JJ insieme, stavamo per baciarci ed ha comunque accettato gli ordini di mio padre. Forse spera che tra noi possa cessare l'attrazione che c'è? 
Sicuramente non ho bisogno di essere una veggente per prevedere il disastro che ci sarà quando vivremo insieme tutti e tre.
 

Ciao ragazze! Come state? 
Oggi vado molto di fretta, quindi spero che questo capitolo sia soddisfacente e che vi piaccia!
Ringrazio tantissimo le nuove ragazze che recensiscono e anche quelle che lo fanno dal primo capitolo: 

Selvaggia_Aly99, Mari2831TzN_Moni2913, valiance e LilyAsRoma.
Ringrazio anche a tutti i lettori fantasmi e a coloro che hanno aggiunto la mia storia tra i preferiti/seguiti/ricordati.
Alla prossima e fatemi sapere cosa ne pensate!!
Mar :)

 

 

  
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