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Autore: Astrea9993    10/07/2014    4 recensioni
Se c'era una cosa di cui Fred Weasley era certo era che le ragazze sapessero essere tremendamente pericolose.
Il ragazzo aveva fatto quest'importante scoperta a sette anni, a quell'età lui e George consideravano le bambine delle creature fastidiose e portatrici di strane malattie potenzialmente contagiose.
Poi le cose erano cambiate e Fred era giunto alla conclusione che le ragazze non erano poi così male come pensava da bambino.
Certo erano indubbiamente pericolose e ragazze come Elizabeth White ed Angelina Jonson erano solo due esempi di quanto le donne potessero essere temibili ma le ragazze erano come il Quidditch o il Whisky Incendiario, o più precisamente rapportarsi alle ragazze era come decidere di giocare una partita a Quidditch dopo essersi scolato una bottiglia di Ogden Stravecchio: il rischio di farsi male era dannatamente elevato ma il rischio faceva parte del gioco e non faceva altro che renderlo più eccitante.
Fred Weasley doveva però ancora imparare una lezione molto importante sul gentil sesso: Ogni donna è pericolosa ma se la tua nemica è una donna intelligente ed anche bellissima allora è il caso di iniziare a pregare Morgana, Merlino e tutti fondatori di Hogwarts perché ti trovi in guai molto grossi.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'Elizabeth Black'
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Ragazze pericolose
(e padri gelosi)

 
 
Se c'era una cosa di cui Fred Weasley era certo era che le ragazze sapessero essere tremendamente pericolose.
Il ragazzo aveva fatto quest'importante scoperta a sette anni quando sua mamma aveva convinto (o per meglio dire costretto) lui e George a giocare con Elizabeth White, la figlia di una sua nuova amica, con la scusa che avevano la stessa età della bambina.
Inutile dire che i gemelli non avevano alcuna voglia di giocare con quella bambina fin troppo posata e che aveva tutta l'aria di essere una gran piagnucolona, insomma quell'Elizabeth non poteva giocare con Ginny?! 
Lui e George avevano solo sette anni e a quell'età consideravano le bambine delle creature fastidiose e portatrici di strane malattie potenzialmente contagiose ma dato che la signora Weasley era stata categorica avevano finito col cedere.
Dopo un iniziale momento di noia George aveva avuto la brillante idea di rubare la bacchetta di sua madre e di usarla per giocare a cambiare il colore di quell'inutile ippogrifo di peluche che Elizabeth aveva portato con se... Purtroppo però le cose non erano andate come speravano:
Il peluche aveva preso fuoco, Elizabeth era scoppiata a piangere e loro erano finiti in punizione.
Se però la storia fosse finita li non ci sarebbe stato nulla di problematico, insomma Fred e George sapevano che le femmine piagnucolavano per ogni nonnulla, il problema era stato che la signora Weasley con la cocciutaggine, la determinazione e la tenacia che le avevano permesso di allevare ben sette figli aveva deciso di far giocare nuovamente assieme i gemelli ed Elizabeth.
Questa volta la bambina aveva portato con se una bambola e di cero Fred e George, che avevano imparato la lezione, non si sarebbero avvicinati al giocattolo ma prima che potessero fare qualsiasi cosa Elizabeth era riuscita, non sapevano neppure loro come, a trafugare un coltello dalla cucina che aveva usato per decapitare la propria bambola infine era scoppiata in un pianto talmente realistico che se Fred non l'avesse vista agire con i propri occhi si sarebbe potuto persino preoccupare per lei a dispetto dei germi che quella bambina avrebbe potuto di certo attaccargli.
Naturalmente lui e George erano stati puniti.
Per la prima volta in tutta la loro vita (e probabilmente l'ultima) non stavano mentendo quando professavano la loro innocenza ma nonostante questo non erano riusciti a sfuggire al castigo ed Elizabeth, che mentre nessuno guardava aveva rivolto ai gemelli un occhiata che non aveva nulla di innocente, era riuscita a farsi comprare una bambola nuova dalla madre.
Era stata quello l'esatto momento in cui Fred Weasley aveva compreso che le femmine a dispetto dell'apparenza erano molto pericolose e che la vendetta di una donna andava temuta più di ogni altra cosa.
 
 
Ora dopo l'ennesimo tentativo fallito da parte della signora Weasley e della signora White di far giocare tra loro i propri figli le due donne avrebbero dovuto arrendersi all'evidenza se non fosse stato che, a dispetto della differenza d'età (e della bambola decapitata) Ginny ed Elizabeth avevano fatto subito amicizia e avevano giocato tutto il pomeriggio assieme.
Fred e George avevano quindi dovuto finire con l'arrendersi alla presenza di Elizabeth White nelle loro vite.
Ovviamente se i gemelli avevano accettato la presenza di Elizabeth non avevano di certo rinunciato a farla pagare alla bambina per il tiro mancino che aveva giocato loro ed era così che era iniziata la guerra, una guerra senza regole in cui tutto era ammesso.
 
Gli anni erano passati e ben presto Fred, George ed Elizabeth erano giunti ad Hogwarts e gli scontri tra i tre al posto di estinguersi, come avevano sperato i loro genitori, si erano semplicemente spostati su di un altro piano: ora non era più necessario tirarsi i capelli o farsi sgambetti a vicenda, potevano direttamente schiantarsi tra di loro!
Col tempo poi i loro familiari avevano iniziato a comprendere che Elizabeth non era innocente come appariva ma, nonostante questo tutti, tranne Fred e George, erano rimasti stupiti quando la ragazza era stata assegnata alla casa di Serpeverde, Fred non capiva cosa ci fosse di sorprendente nell'avvenimento: Elizabeth aveva un'intelligenza degna di un Corvonero, il coraggio di un Grifondoro e, nei confronti degli amici, la lealtà di un Tassorosso ma ciò che prevalevano in lei erano l'astuzia e l'ambizione.
Certo, c'era quel discorso sui maghi oscuri che per lo più provenivano dalla casa del buon vecchio Salazar ma la cosa quando si trattava di Elizabeth White non era poi così rilevante: lei era più temibile del peggiore dei maghi oscuri.
 
 
I dissapori tra i Gemelli ed Elizabeth negli anni ad Hogwarts si erano tramutai: se prima si trattava di una questione meramente personale ora era divenuto qualcosa di più, si trattava dell'orgoglio per la propria casa che contrapponeva in due schieramenti rivali Grifondoro e Serpeverde.
Era in nome di quella rivalità che Fred e George avevano fatto saltare in aria il calderone di Elizabeth durante una lezione di pozioni ed era in nome di quella stessa rivalità che Elizabeth, assetata di vendetta, aveva incollato Fred e George alla loro sedia con un incantesimo di adesione permanente. Inutile dire che quando i due ragazzi ignari si erano alzati in piedi i loro pantaloni erano rimasti attaccati. Alla sedia.
Le vendette di Elizabeth White erano come lei: silenziose, efficienti e dolorosissime.
 
 
Poi le cose erano cambiate e Fred era giunto alla conclusione che le ragazze non erano poi così male come pensava da bambino.
Certo erano indubbiamente pericolose e ragazze come Elizabeth White ed Angelina Jonson erano solo due esempi di quanto le donne potessero essere temibili ma le ragazze  erano come il Quidditch o il Whisky Incendiario, o più precisamente rapportarsi alle ragazze era come decidere di giocare una partita a Quidditch dopo essersi scolato una bottiglia di Ogden Stravecchio: il rischio di farsi male era dannatamente elevato ma il rischio faceva parte del gioco e non faceva altro che renderlo più eccitante.
Ma Fred Weasley doveva ancora imparare una lezione importante sul gentil sesso, una lezione che come sempre Elizabeth White non esitò ad impartirgli:
Ogni donna è pericolosa ma se la tua nemica è una donna intelligente ed anche bellissima allora è il caso di iniziare a pregare Morgana, Merlino e tutti fondatori di Hogwarts perché ti trovi in guai molto grossi.
 
 
Il giorno in cui Elizabeth era stata così gentile da decidere di impartire a Fred quest'importante lezione di vita era il giorno della finale della coppa del mondo di  Quidditch.
Lizzie aveva da poco compiuto i sedici anni ed era a dir poco bellissima, certo Elizabeth White era indubbiamente off-limits essendo la portatrice sana di una strana malattia che la identificava come una Serpeverde ma quando voleva Fred sapeva essere obbiettivo e anche se non lo avrebbe ammesso neppure sotto Veritasierum non poteva far a meno di ammirare quelle gambe lunghe e quel sedere sodo, il seno generoso, la pelle candida, gli occhi scuri ed intensi ed i morbidi boccoli neri che contrastavano con la sua carnagione. Insomma Fred aveva gli occhi ed era un uomo, sarebbe stato inutile negare l'evidenza.
Ciò che poi contribuiva ad aumentare il fascino di Elizabeth era la fiducia in se stessa. Elizabeth White era belle e ne era consapevole.
La ragazza poi non esitava ad usare quella bellezza a proprio vantaggio infatti pur non essendo una ragazza facile Elizabeth non si faceva problemi a flirtare un po' per raggiungere i propri obiettivi. Senza alcun dubbio Lizzie era contraria al gioco sporco ma se dimostrandosi più disponibile di quanto in realtà non fosse riusciva a riservare il campo da Quidditch per gli allenamenti di Serpeverde ad un orario migliore... Be' Elizabeth non ci vedeva nulla di male.
Conoscendo il temperamento della ragazza e conoscendo la sua natura imprevedibile Fred avrebbe dovuto aspettarsi di tutto da lei ma non era così...
 
 
Aveva appena finito di sistemare le sue cose nella tenda mentre George si era appena defilato: era andato a piazzare la loro scommessa e il compito di Fred era evitare che qualcuno si accorgesse della sua assenza...
"che cosa state tramando?" domandò Elizabeth sorridendo come chi sa di avere già la vittoria in pugno
"chi ha detto che stiamo tramando qualcosa?" replicò piuttosto sfacciatamente Fred cercando di intimidirla dominandola con la propria statura
"non servono parole, l'aria guardinga che aveva George quando è uscito da qui è meglio di una confessione"
"be' mi spiace deluderti, mia cara Lizzie, ma questa volta ti sbagli"
"davvero?"
"certamente"
"quindi se io ora dicessi a tua madre che George è andato chissà dove a fare chissà cosa per te non sarebbe un problema?" domandò la ragazza
"nessun problema" bluffò Fred
"in questo caso allora..." disse Lizzie mentre voltava le spalle a Fred e si affrettava a cercare Molly Weasley...
"d'accordo" si arrese il ragazzo mentre la bloccava afferrandola per un braccio "cosa vuoi per il tuo silenzio?"
"volevo andare a comprare un cappello con i colori dell'Inghilterra ma mia mamma non vuole che gironzoli da sola..."
"e perché tra tutti dovrei accompagnarti proprio io?"
"perché gli altri stanno finendo di disfare le valige, tu non stai facendo nulla di rilevante e, per quanto possa sembrare strano tu e George piacete molto a mia mamma"
"fammici pensare..."
"non provare a prendere tempo, la mia offerta scade tra tre,due..."
"andiamo!" esclamò Fred mentre afferrava Elizabeth per un braccio e la trascinava fuori dalla tenda: voleva sbrigare quella faccenda il prima possibile e poi già che c'era avrebbe comprato delle sciarpe e dei cappelli anche per se e per George.
L'andatura di Fred era piuttosto sostenuta ed era evidente che la ragazza, che rispetto a lui era piuttosto minuta, facesse fatica a sostenerla ma non sembrava avere alcuna intenzione di lamentarsi: aveva chiesto a Fred di accompagnarla non di essere gentile con lei.
Fred sbuffò prima di rallentare il passo: per quanto al contrario di George (che si era piuttosto rammollito) trovasse molto divertente tormentare Lizzie costringerla a correre per stargli dietro era troppo perfino per lui, in fin dei conti Elizabeth Black era una ragazza...
"e tu Weasley, per che squadra tifi?" domandò ad un tratto Lizzie ponendo fine al silenzio che era calato tra loro
"Irlanda" rispose Fred scatenando le risa di Elizabeth
"a quanto pare, per una volta, siamo dalla stessa parte" spiegò semplicemente la ragazza e Fred non poté fare a meno di sorridere a propria volta
"vuoi comprare anche tu qualcosa?" domandò ancora la ragazza che quel giorno sembrava più loquace del solito
"George mi ha incaricato anche dei suoi acquisti quindi prenderò una sciarpa ed un cappello dell'Irlanda per ciascuno" rispose il ragazzo...
Lui ed Elizabeth stavano parlando tra loro civilmente, non erano mai riusciti a parlare così a lungo senza finire col litigare, o accapigliarsi, o affatturarsi a vicenda...
E infatti anche quel momento di pace era destinato a finire, per entrambi fu chiaro quando giunti a destinazione si resero conto che erano rimasti solo due cappelli dell'Irlanda e a loro ne servivano tre...
"non pensarci neanche, Weasley" disse Elizabeth
"andiamo Lizzie! Sei proprio sicura di volere un cappello? Rischieresti di rovinarti la messa in piega per niente..."
"perché non ti fai da parte, in fin dei conti il verde è il mio colore" replicò la ragazza prima di accelerare il passo, i galeoni già tra le mani. 
Ma Fred era indubbiamente più veloce e non ci mise molto a superare Elizabeth e a raggiungere la meta.
Il ragazzo stava giusto per dire che voleva acquistare due cappelli dell'Irlanda quando Elizabeth lo afferrò per un braccio, lo costrinse a voltarsi e fece l'ultima cosa che Fred Weasley si sarebbe aspettato: lo baciò.
Si sarebbe aspettato uno schiaffo, magari uno schiantesimo ma di certo non quel bacio, un bacio che non aveva nulla di innocente, un bacio appassionato.
Elizabeth mordicchiò leggermente il suo labbro inferiore, come per chiedergli il permesso di approfondire il bacio e Fred fece ciò che gli diceva l'istinto: dischiuse le labbra e la strinse maggiormente a se desideroso di sentirla più vicina.
Sapeva che era una pessima idea e che probabilmente l'indomani se ne sarebbe pentito ma in quel momento non glie ne importava nulla.
Quando si staccarono l'uno dall'altra erano entrambi ansanti
"non male, Weasley" disse Elizabeth, nonostante lo sguardo languido e i capelli scompiglia sembrava essere più in se di Fred che appariva ancora stordito dall'effetto sorpresa.
"un cappello dell'Irlanda" aggiunse la ragazza rivolta al venditore ed  ignorando la visibile sorpresa di quest'ultimo
"grazie di avermi accompagnata, Weasley" mormorò maliziosamente Elizabeth prima di allontanarsi.
 
 
Fred non aveva più visto Elizabeth fino al momento del loro rientro ad Hogwarts ed era stato a quel punto che il ragazzo aveva capito di essersi cacciato nei guai, davanti agli occhi degli altri lui e Lizzie erano sempre gli stessi: Fred cercava di renderle la vita impossibile ed Elizabeth cercava di ignorarlo e, qualora questo non fosse possibile, toglieva punti a Grifondoro e provvedeva a vendicarsi come solo lei sapeva fare, perché lei era una donna pericolosa e le donne pericolose non accettano la sconfitta.
Poi però, immancabilmente, l'uno finiva col cercare l'altro, col trascinarlo in qualche angolo buio del castello e i loro baci si facevano sempre più caldi, le mani sempre più avide e loro volevano sempre di più...
Nessuno poneva domande, vivevano il momento senza curarsi del futuro senza farsi false promesse, senza cercare labili certezze.
Forse ciò che li aveva uniti all'inizio era stato il caso, l'attrazione fisica, il sesso...
Ma poi qualcosa era cambiato e con la stessa naturalezza con cui erano finiti l'uno tra le braccia dell'altra avevano iniziato a parlare e qualcosa tra loro era mutato.
 
 
Fred Weasley aveva capito che quella ragazza pericolosa gli piaceva più di quanto volesse ammettere, certo, quella ragazza aveva la brutta abitudine di cacciarlo nei guai ma in fin dei conti Fred riusciva a cacciarcisi anche da solo nei guai pertanto un guaio in più o un guaio in meno non faceva poi tanta differenza...
O almeno questo era quello che Fred Weasley pensava fino a pochi minuti prima.
 
 
Fino a pochi minuti prima Fred credeva che non potesse accadere nulla di peggio. Fino a pochi minuti prima tutto era parso così perfetto: lui ed Elizabeth si erano appartati in una delle stanza ancora abbandonate di Grimmauld Place, un vecchio studio polveroso che nessuno sembrava più visitare da anni, le gambe di Lizzie erano allacciate alla vita di Fred mentre la sua maglia  era finita sul pavimento a fare compagnia ai Jeans di Elizabeth.
Fred stava baciando le morbide labbra della ragazza per poi spostarsi alla mascella, al collo alla clavicola...
Poi Lizzie si era improvvisamente irrigidita e lo aveva allontanato leggermente da se, gli era bastato scrutare gli occhi leggermente sgranati della ragazza per capire che qualcosa non andava. Elizabeth Black era una dura, raramente si scomponeva e ancor più raramente si spaventava ma quello sguardo era inequivocabile...
Fred si voltò e subito, quasi meccanicamente, lasciò scendere Lizzie: se doveva cercare di schivare un Avada Kedavra era meglio avere le mani libere, si disse il ragazzo, perché quello che stava in piedi davanti a loro era Sirius Black ed ora stava scrutando Fred come se avesse appena rubato la verginità della sua dolce figliola.
Fred Weasley stava per imparare un altra importante lezione: se pensi che la tua ragazza sia pericolosa aspetta di conoscere suo padre.
Fred era sempre andato d'accordo con Sirius, insomma quell'uomo era a dir poco geniale: era uno degli inventori della mappa del malandrino e durante i suoi anni ad Hogwarts aveva seminato il terrore con i propri scherzi e anche ora, dopo la reclusione ad Azkaban che non era riuscita a spezzarlo, aveva mantenuto la sua aria da eterno bambino scapestrato eppure, quando si trattava della sua piccola principessa diveniva tremendamente serio.
Per un attimo Fred si illuse di poter convincere Sirius Black di aver frainteso la situazione  ma cosa avrebbe potuto dirgli? Che un Doxy si era intrufolato dentro i pantaloni di sua figlia e per stanare la creature era stato costretto a sfilarglieli e che quando lui era entrato stava cercando di salvare la vita ad Elizabeth estraendo il veleno con la bocca?!
No, mentendo sarebbe solo riuscito a farsi torturare prima di farsi ammazzare, in fin dei conti Sirius era ancora ricercato al ministero pertanto compiere un omicidio non avrebbe poi fatto tanta differenza, in fin dei conti volevano già riportarlo ad Azkaban....
"papà... Io... Cioè... Noi..."
Era la prima volta che Fred vedeva Elizabeth così in difficoltà, lei che era sempre fredda ed indecifrabile, lei che non dava peso ai giudizi degli altri, lei che era l'unica ad essere  riuscita a far tacere il ritratto di Walburga Black era ora senza parole.
E intanto Sirius Black continuava a scrutare Fred come se avesse rubato per sempre l'innocenza di sua figlia.
Fred avrebbe voluto fargli notare che Elizabeth Black era tutt'altro che innocente: sapeva piangere a comando da quando aveva sette anni e senza alcuna remore era entrata nella squadra di inquisizione della Umbridge come spia, aiutava Hermione ed Harry a dirigere l' ES ed era abilissima a mentire. Inoltre, se Fred doveva essere sincero, quando lui ed Elizabeth avevano dato inizio alla loro relazione la ragazza era tutt'altro che vergine, anzi era piuttosto esperta...
Insomma Fred Weasley poteva essere accusato di molte cose e probabilmente alcune di queste un giorno o l'altro avrebbero anche potuto farlo finire ad Azkaban ma se c'era qualcosa di cui non poteva essere accusato era di aver attentato alla virtù di una ragazza pura ed innocente anche se, come ormai Fred sapeva fin da quando aveva sette anni se di mezzo c'era Elizabeth Black essere innocenti non era poi così rilevante... 
"hai un tatuaggio..." mormorò Sirius che sembrava aver riacquistato il dono della parola mentre scrutava l'immagine di una serpe arrotolata alla coscia di Lizzie: un altro capo d'accusa si era aggiunto a quelli che pendevano contro Fred Weasley: aver spinto la suddetta ragazza pura ed innocente a farsi un tatuaggio...
"ti piace?" domandò Elizabeth che sembrava aver riacquistato almeno in parte il controllo "ce l'ho da quando avevo 14 anni"
"quindi tu e..." disse Sirius scrutando attentamente il ragazzo che le stava dinanzi, probabilmente non capiva se questi fosse Fred o George, Elizabeth esitò un attimo prima di parlare, non capiva cosa centrasse Fred con il suo tatuaggio
"Fred" disse in fine venendo incontro al padre
"state assieme da quando avevi... Quattordici anni..."
"no papà! Fred non centra niente con il mio tatuaggio" spiegò Lizzie che evidentemente non sapeva più se ridere o piangere, Fred sapeva solo che molto probabilmente a quattordici anni se Elizabeth si fosse avvicinata così tanto a lui sarebbe stato solo per strozzarlo con le proprie mani...
"quindi tu e lui..."
"si, facciamo sesso" disse tranquillamente Lizzie facendo sbiancare i due uomini che le stavano accanto.
Fred non sapeva cosa fosse passato per la mente a quella ragazza, stava forse cercando di farlo uccidere?! No, era un piano troppo arzigogolato anche per lei, probabilmente stava cercando di adottare l'effetto sorpresa per ritardare la reazione del padre ma Fred non era poi molto certo che il suo piano potesse funzionare...
"...io volevo sapere se era da molto che voi... Vi frequentavate" riuscì a dire Sirius alla fine, poi, come se tutto questo per lui fosse troppo, spalancò la porta, per un attimo Fred si illuse che il padre di Elizabeth avesse deciso di andarsene, magari se avesse bevuto un numero sufficiente di bottiglie di Whisky Incendiario sarebbe riuscito a dimenticare, ma ovviamente quando aveva a che fare con Elizabeth Black tutto si faceva più complicato del previsto e Sirius Black sembrava essere altrettanto bravo a complicare le cose quindi dopo aver spalancato la porta chiamò a squarcia gola Remus...
Per un attimo a Fred parve di essere stato vittima di un allucinazione uditiva: Sirius Black aveva davvero chiamato il Professor Remus Lupin Remmy?! 
 
 
Nel sentire le urla di Sirius Remus estrasse prontamente la bacchette, poi si diede mentalmente dello stupido, si trovavano a Grimmauld Place e quella casa seppur piuttosto lugubre era un posto sicuro, in fin dei conti il loro custode segreto era Albus Silente in persona e dubitava che i mangiamorte potessero davvero attaccarli fintanto che fossero rimasti li, poi Remus parve rendersi conto che Sirius non lo aveva chiamato Lupin, non lo aveva chiamato Remus e neppure Lunastorta, lo aveva chiamato Remmy e Felpato lo chiamava in quella maniera solo quando stava vivendo un grande trauma emotivo e Nelly non era presente e, effettivamente, quel giorno Antonella era ancora in missione, doveva occuparsi della protezione del primo ministro Babbano...
"non è niente di grave" disse Remus notando le occhiate perplesse di Molly, Harry, Hermione e degli altri Weasley, poi si diresse al piano di sopra da dove sentiva provenire la voce di Sirius sperando che effettivamente non fosse nulla di grave.
 
 
Remus varcò la soglia della stanza, sembrava avesse corso e la sua espressione era tesa, la bacchetta stretta in pugno.
Perfetto, si disse Fred, ora oltre al padre di Elizabeth era giunto anche il suo ex professore di difesa contro le arti oscure nonché padrino di Lizzie. Avrebbe voluto smaterializzarsi in Antartide...
Il professor Lupin lasciò saettare lo sguardo da lui ad Elizabeth che sembrava essersi ormai ricomposta dopo aver superato la sorpresa iniziale
"quindi voi due..." iniziò Remus, sembrava essere molto più tranquillo di Sirius
"si, facciamo sesso" intervenne Lizzie
"vuoi smetterla di dire a tutti che facciamo sesso?!" intervenne Fred
"cosa dovrei dire secondo te, che stavamo giocando a strip-poker senza carte?!" replicò Elizabeth incrociando le braccia al petto
"potresti ad esempio dire che sei la mia ragazza!"
Elizabeth sorrise, il suo era un sorriso dolce che la rendeva forse ancora più bella
"Fred è il mio ragazzo" disse rivolta a Remus e a suo padre.
 
 
Fred iniziava a credere di poter riuscire ad uscire vivo da quella situazione: Remus sembrava essere tranquillo e Sirius non poteva di certo ucciderlo ora che iniziavano ad esservi troppi testimoni, inoltre il suo ex professore stava spiegando al padre di Lizzie che la sua bambina era ormai diventata grande... Se non fosse capitato a lui il ragazzo avrebbe potuto trovare il tutto piuttosto divertente... Ok nella sua assurdità la situazione era senza alcun dubbio divertente.
 
 
Fu quando apparvero anche gli altri abitanti di Grimmauld Place che Fred iniziò a ricredersi sul divertimento che gli era parso di cogliere dietro quella situazione, ora oltre a Sirius c'era anche sua mamma...
Gli bastò incrociare un attimo lo sguardo di George per comprendere che il suo dolce gemello lo avrebbe preso in giro fino alla fine dei suoi giorni e che non gli avrebbe mai permesso di dimenticare il giorno in cui aveva definito per la prima volta Elizabeth Black la sua ragazza e i loro amici e familiari avevano scoperto la loro relazione. George non gli avrebbe mai permesso di rimuovere quelle immagini dalla propria mente...
Fu quel pensiero che spinse Fred a dire qualcosa per stemperare quella situazione dannatamente tesa e fu così che Fred disse la cosa più stupida tra tutte le cose stupide che avrebbe mai potuto dire:
"volete giocare anche voi a Strip-poker?" un sorriso malandrino a piegargli le labbra
Come avrebbe voluto smaterializzassi sul sole...
 
 
Fred Weasley lo sapeva fin da quando aveva sette anni, non si guadagnava nulla di buono ad immischiarsi con una ragazza pericolosa ma ciò che rendeva davvero pericolosa Elizabeth Black era il fatto che lui non potesse fare a meno di lei.
 
  
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