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Autore: roseren    10/07/2014    4 recensioni
Torniamo un attimo indietro nel tempo, a quando Gray non era ancora stato accolto nella gilda di Fairy Tail e Juvia era ancora una bambina sola che portava pioggia in ogni dove. E se i due si fossero già incontrati da piccoli? Cosa sarebbe successo?
Non c'è molto da dire sulla trama, spero di avervi incuriositi ma abbastanza per farvi leggere questa piccola ff sulla GrUvia!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray, Fullbuster, Lluvia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Erano passate sette settimane da quando Ur era morta per sconfiggere Deliora salvando così i suoi allievi e in quel periodo un piccolo mago del ghiaccio non sapeva dove andare ne cosa fare.

Gray non aveva una casa e nemmeno qualcuno che potesse aiutarlo in qualche modo infatti passava le sue giornate a vagabondare da città in città alla ricerca di un posto per dormire abbastanza accogliente. Il mago non sapeva nemmeno dove stesse andando però sperava di trovare il prima possibile un posto da poter chiamare casa.

Un giorno, in una sera di pioggia estiva, quel bambino arrivò in una città vicina a Magnolia da cui rimase subito particolarmente colpito.

 

La gente intorno al ragazzo si faceva strada per trovare un posto dove ripararsi mentre lui continuava ad ammirare la città sotto quella pioggia gelida.

L'attenzione del bambino ad un certo punto cadde su una bambina con i capelli azzurri che piangeva seduta ai gradini di un edificio mal ridotto. La cosa che colpì particolarmente Gray, oltre al fatto che quella bambina stesse pingendo, era che lei era completamente fradicia a causa della pioggia ma nonostante questo continuava a farsi bagnare da quella.

“Va tutto bene?” chiese il bambino coi capelli neri, preoccupato, avvicinandosi alla misteriosa ragazza.

“No...” rispose in lacrime la bambina alzando lo sguardo e notando così che la persona a cui stava rivolgendo la parola era qualcuno che lei non conosceva.

“Cosa ti è successo?” chiese il maghetto con un tono che faceva intendere che nonostante fosse una sconosciuta l'avrebbe consolata se solo gli avesse dato la possibilità.

“E' inutile che Juva lo dica, a nessuno importa di Juvia!” rispose mettendo il broncio e riabbassando il volto.

“Sei tu Juvia?” chiese Gray cercando un modo per far iniziare una conversazione al fine di aiutare la sconosciuta.

“Sì...” rispose sussurrando Juvia.

“Perchè rimani sotto la pioggia?”

“Perchè è colpa di Juvia...Juvia fa sempre piovere, Juvia porta sempre la pioggia e così nessuno vuole stare vicino a lei...Tutti escludono Juvia e appena si avvicina, tutti scappano via...Nessuno vuole stare in mia compagnia, nessuno vuole Juvia e adesso che lo sai anche tu te ne andrai, lo so...” disse appena finì di piangere.

“Come sarebbe a dire che è colpa tua se piove?” chiese confuso il maghetto sedendosi di fianco alla sconosciuta.

“Io sono una maga, una maga della pioggia e come tale ovunque vado porto pioggia che io lo voglia o no...”

“Oh! Sei una maga anche tu!” disse sorpreso il maghetto.

“Sì...Questo vuol dire che lo sei anche tu?” disse Juvia alzando nuovamente il volto per guardare in faccia lo sconosciuto che, contro ogni sua aspettativa, non se ne era andato ancora via.

“Sì, io sono un mago del ghiaccio...” iniziò a spiegare il ragazzo.

“N-non hai i-i vestiti...” disse la bambina, arrossendo per l'imbarazzo, cercando di distogliere lo sguardo dal mago.

“Ah! E' successo di nuovo!” disse Gray, sconvolto, rendendosi conto della situazione in cui si trovava.

“C-come mai rimani sotto la pioggia? Non ti da fastidio?” chiese la maghetta per “fuggire” dall'imbarazzo.

“Bhe...Forse è un po' deprimente questa pioggia...” disse finalmente con addosso i vestiti.

“Capisco...” disse la maga con un'aria triste.

“...Però credo che in estate sia davvero fantastica. Cioè, se non fosse per questa pioggia ora farebbe molto più caldo e io odio il caldo” disse sorridendo alla maghetta della pioggia.

“D-dici davvero? C-cioè, tu non mi odi anche se porto la pioggia?” chiese a bambina molto sorpresa e anche molto felice.

“Perchè dovrei odiarti? Non è colpa tua, o meglio, non è qualcosa che vuoi realmente fare quindi non ho motivo di odiarti. Cosa ti fa pensare che dovrei farlo?” chiese l'alchimista ormai completamente fradicio per via della pioggia che continuava a bagnare sia lui che Juvia.

“Tutte le persone che conoscono Juvia la odiano...E' per questo che le stanno lontane, loro non sopportano Juvia, loro non vogliono saperne niente di Juvia, lor-”

“Le persone ti odiano perchè porti la pioggia?” chiese sconvolto e confuso il maghetto.

“Sì...Juvia non ha amici, Juvia è sempre sola. L'unica cosa che Juvia ha è la pioggia...La pioggia non la lascia mai...Juvia odia la pioggia...”

“Non dire così...E' il tuo potere, no? Devi solo riuscire a gestirlo, sono sicuro che un giorno riuscirai a controllarlo e a quel punto nessuno potrà più lasciarti in disparte!” disse Gray mettendosi in piedi.

“T-tu credi che Juvia possa davvero riuscire a controllarlo?”

“Certo, devi solo fare un po' di pratica. Anche io mi sono esercitato parecchio per imparare ad usare la mia magia e grazie alla mia sensei ci sono riuscito, si tratta solo di pratica, devi crederci fino in fondo!” disse determinato a tal punto da “contagiare” anche la sconosciuta che si alzò in piedi e determinata anche più del maghetto disse “sì! Juvia si impegnerà ed imparerà ad usare la sua magia!”

Dopo la frase di Juvia la pioggia iniziò a diminuire, come se volesse dire che la maghetta dell'acqua potesse davvero farcela.

“Così si parla!” disse il mago del ghiaccio battendo il cinque alla nuova amica.

“Sì! Juvia può farcela! Juvia ci riuscirà! Però...” disse la maga della pioggia, per la prima volta, con il sorriso.

“Però?”

“Per colpa di Juvia ti sei bagnato...Scusa...” disse molto dispiaciuta senza il sorriso di pochi secondi prima.

“Non importa, dovresti preoccuparti di più per te che stai sempre sotto la pioggia....Non hai modo di ripararti? Cioè, non hai un ombrello?” chiese preoccupato il piccolo alchimista del ghiaccio.

“No, Juvia non ha niente per ripararsi, lei si bagna sempre...”

“Capisco...” disse dispiaciuto il maghetto pochi istanti prima di guardarsi intorno alla ricerca di qualcosa e appena vide un negozio che attirò la sua attenzione aggiunse “aspetta qui, torno subito” correndo via.

La maghetta, credendo che l'amico se ne fosse andato via per sempre in quel modo solo per non offenderla, si rattristì e così la pioggia tornò a essere più insistente mentre lei si mise nuovamente seduta sui gradini dell'edificio.

 

Intanto Gray era arrivato in un piccolo negozietto, al coperto, che vendeva di tutto e così, con i pochi soldi che gli erano rimasti, cercò di compare un ombrello per Juvia.

“Vorrei prendere questo!” disse il maghetto di fretta mostrando al venditore l'oggetto che voleva compare.

“Va bene ragazzo, questo ombrello costa 1.000 janel” rispose il vecchio signore proprietario del negozio.

“Eh?!! Così tanto?! Io ho solo 450 janel...” disse guardando le monete nelle sue mani.

“Allora non puoi comprarlo, mi dispiace ragazzo”

I soldi che Gray aveva era riuscito a risparmiarli in mesi e mesi, anche se erano pochi, ma voleva assolutamente spenderli per quella bambina appena conosciuta perchè sapeva che lei ne aveva più bisogno in quel momento.

“No! La prego, mi serve davvero...C'è qualcosa che posso fare per riuscire ad arrivare alla somma che desidera? Qualunque cosa, davvero, farò qualunque cosa!” disse implorando il proprietario del negozietto.

“Mmmh...Va bene, sembri tenerci molto, vediamo...Per ripagarmi potresti venire qui domani a darmi una mano in negozio? Arriveranno dei nuovi prodotti che devo sistemare sugli scaffali...Però, forse, sei un ancora troppo piccolo per fare questi lavori così faticos-”

“No! Va bene, accetto!” disse il piccolo alchimista dando i suoi soldi a quel vecchio signore.

“Sicuro?”

“Sì, domani mattina mi presenterò di nuovo qui e lavorerò per lei!” disse determinato avvicinando la mano all'ombrello per prenderlo ma l'uomo lo fermò.

“Scusa ragazzo...Non posso essere sicuro che tornerai quindi prima di ricevere quello che hai acquistato dovrai lavorare per me”

“Cosa?! Ma a me serve adesso...I-io le giuro che domani tornerò! Davvero! Tornerò!” disse continuando a controllare fuori dalla finestra per sapere se Juvia era rimasta ad aspettarlo.

“Non è per te questo ombrello...Vero, ragazzo?” chiese il proprietario notando la preoccupazione del bambino nel guardare fuori dalla finestra.

“O-ovviamente no! E'-è rosa...Cosa dovrei farmene io?!” rispose Gray ormai arrabbiato.

“E va bene, proverò a fidarmi per questa volta...Tieni” disse il vecchio signore porgendo l'ombrello al bambino che fece un enorme sorriso appena lo prese.

“Grazie!” disse uscendo dal negozio di corsa per andare dall'amica.

 

“Lui non tornerà...Lui non è diverso dagli altri...Lui odia Juvia...” pensò Juvia seduta rannicchiata sui gradini col volto basso.

“Tieni!” disse Gray con il fiatone porgendo l'ombrello alla bambina.

“Eh?” disse la maghetta alzando lo sguardo e vedendo davanti ai suoi occhi un ombrello rosa chiaro, con cuori rossi e il bordo bianco.

“O-ora potrai ripararti dalla pioggia con questo!” disse ancora col respiro affannato.

“Perchè vuoi regalarlo a Juvia?” chiese la piccoletta confusa.

“Io non me ne faccio niente, è un ombrello da femmina...” disse facendo l'orgoglioso per non far intendere alla ragazza che lo avesse preso apposta per lei.

“D-davvero lo vuoi dare a Juvia?”

“Sì...Ne hai bisogno per ora...” disse l'alchimista grattandosi la nuca un po' imbarazzato.

“Per ora...?” disse prendendo dalle mani di Gray l'oggetto.

“Sì, perchè quando saprai usare la tua magia non ne avrai più bisogno e potrai farlo sparire!” disse con il sorriso.

“No! Questo Juvia lo conserverà per sempre, Juvia vuole ricordarsi dell'incontro con te, Juvia non vuole dimenticarti” disse abbracciando stretto l'ombrello quasi come fosse un peluche.

“Non farlo, non hai bisogno di ricordarti di me perchè probabilmente non ci incontreremo più quindi...”

“P-perchè?!” disse Juvia alzandosi di scatto per la preoccupazione.

“Io non sono di queste parti, sto solo cercando un posto dove poter stare...” disse Gray, guardando la pioggia che gli cadeva addosso, pensieroso.

“Ma-ma puoi rimanere!” cercò di convincerlo la maghetta.

“Non lo so...Ci devo ancora pensare, però...” disse girandosi lentamente verso l'amica.

“Si..?”

“Quando riuscirai finalmente a vedere un cielo senza pioggia voglio che ti sbarazzi di quell'ombrello che a quel punto diventerà inutile” disse sorridendo alla bambina.

“Ma-”

“Perchè se continuerai a tenerlo ripenserai sempre al passato e non riuscirai mai ad andare avanti, invece devi sempre guardare al futuro per riuscire a sorridere ancora” disse facendo l'occhiolino.

“V-va bene” rispose la maghetta sentendo per la prima volta il cuore battere più velocemente del solito mentre la pioggia diventava sempre più leggera anche se non spariva del tutto.

“Allora...Addio...” disse il ragazzo iniziandosi ad incamminare verso la sconosciuta meta successiva.

“No...” disse la bambina alzandosi in piedi e aprendo l'ombrello per riparasi dalla sua stessa pioggia, poi affermò “questo non è un addio, è solo un arrivederci...Juvia è sicura che prima o poi ti rincontrerà, Juvia lo sente, noi ci rincontreremo!”

Gray prima guardò la ragazza stupito dalla sua reazione, poi sorrise e disse “allora a presto, Juvia” e infine se ne andò.

 

“Juvia non ti dimenticherà mai...” disse la maghetta una volta che l'amico si allontanò.

 

Quando qualche anno dopo i due si incontrarono Gray non si ricordò assolutamente di Juvia mentre la maga della pioggia lo riconobbe all'istante perchè lo aveva pensato ogni giorno da quando lo aveva incontrato, lei si era innamorata.

Il suo amore era durato per anni con la speranza di poter rincontrare di nuovo quel bambino un giorno e quando lo rivide i suoi sentimenti trovarono conferma, lei non poteva amare nessuno che non fosse Gray, il suo cuore poteva battere solo e soltanto per lui.

Si comportava un po' da pazza, gli stava sempre dietro, non lo lasciava mai in pace ma nonostante tutto Gray continuava a passare del tempo con lei e questo le bastava per essere felice anche se il mago del ghiaccio non si ricordava del loro passato.

 

Angolo dell'autrice:
Ciao e grazie per aver letto la mia storia! E' la prima ff completamente dedicata alla GrUvia ma spero vi sia piaciuta! Ho pensato a come Juvia potesse aver trovato l'obrello che teneva prima di entrare in Fairy Tail e il risultato è stato questo...Bhe, non ho nient'altro da dire, solo che amo questa coppia! Ciaooo!

   
 
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