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Autore: lokiandcoffee    10/07/2014    4 recensioni
Può quell'amore che capita solo una volta nella vita trovare una seconda possibilità?
Eccomi qui, con il sequel di "Insegnami a vivere". Account diverso, stessa storia.
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[..]C'erano giorni in cui aveva ancora voglia di sentirsi vivo, di guardare un film sul divano, di mangiare un gelato o passeggiare sulla spiaggia, di parlare con le persone fingendo che andasse tutto bene. E poi c'erano quei giorni in cui non sentiva più nulla. Sentiva solo che amare era sbagliato, inutile e che se non poteva amare lui allora non poteva farlo nessun'altro.
Aveva soltanto un sincero bisogno di aggrapparsi alla consapevolezza di poter esistere a prescindere da Zacky. Ma non ci riusciva.
Aveva bisogno di sentirsi dire che valeva qualcosa anche se lui non c'era, che poteva dare valore ad ogni giorno anche senza di lui.[...]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Matthew Shadows, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Hi!
Per questo capitolo ho poche semplici premesse e poi vi lascio andare:
1) l'ho scritto di getto e senza rileggerlo bene quindi gli errori che potrebbero esserci fateveli amici :)
2) Se non conoscete la serie televisiva The Walking Dead...CONOSCETELA! Tratta di Zombie, comunque.
3) Il pezzo scritto più giù in corsivo è preso dal capitolo 42 "Emptied" della precedente storia "Insegnami a vivere"
4) No, niente punto 4.
Vi lascio in fretta e furia e vi invito a recensire perchè...perchè si!
Un bacio!
XOXO

 


 

 

 

Cataloga le tue tragedie







Come si fa a sentire la mancanza di qualcuno che ci ha distrutti, se non completamente, almeno in parte?
Frank fece questa domanda a se stesso mentre, al volante della sua auto, percorreva la strada verso casa.
Pensava che i suoi sentimenti per Matt fossero cambiati ormai, che quello fosse un capitolo chiuso della sua vita, una cotta adolescenziale, un amore mai ricambiato. Era qualcosa di archiviato. O almeno era quello di cui cercava di convincersi.
Ma non c'è molto da dire su cosa Frank pensasse o provasse dopo averlo rivisto. Lo cacciò semplicemente via dalla sua mente e preferì non pensarci.
Non voleva rischiare di rifare tutto da capo. Non voleva ritrovarsi ancora una volta a cancellarlo dal suo cuore come se niente fosse.
Aveva smesso di soffrire per Matt tanto tempo fa.

E aveva preferito guardarlo da lontano mentre lasciava il locale, da solo e chissà per quale motivo.
Aveva istintivamente stretto Jamia al suo fianco ricordando a se stesso che lui lo aveva già trovato l'amore della sua vita.
Peccato però.






-Fanculo.- mormorò Matt a denti stretti e chiudendosi la porta di casa alle spalle. Camminò verso il piano di sopra lasciando goccioline d'acqua e impronte bagnate lungo il suo passaggio.

-Matt? Sei tu?- lo chiamò Jimmy sbucando dal nulla -Ma che..- si soffermò a guardare l'amico con i vestiti abbastanza gocciolanti da formare una piccola pozzanghera ai suoi piedi -Sta piovendo?- fece confuso.

Matt sbuffò scuotendo la testa -No. Non sta piovendo Jim.- cercò di liquidarlo e di sparire in camera sua ma l'altro lo seguì, ancora in cerca di risposte.

-E per quale motivo sei bagnato fradicio?-

Roteò gli occhi niziando a sfilarsi la maglia. E Jimmy ebbe l'impulso di girarsi, ma non lo fece, sarebbe sembrato troppo stupido. Decise di concedersela quella visione. -Sono stato da...- si bloccò guardandolo per un attimo, cauto. Poi abbassò lo sguardo -..da Zacky.-

Jimmy annuì comprensivo, ma fatto sta che non aveva ancora risposto alla sua domanda -E?-

-Gli ho chiesto se mi odiasse e sono partiti gli irrigatori.- mormorò in fretta.

-Stai scherzando?-

Matt alzò le spalle. Anche a lui sembrava troppo ridicolo -No. Quelli delle aiuole, mi hanno colpito in pieno.-

Jimmy non riuscì a trattenersi oltre e scoppiò a ridere mentre Matt scosse la testa. Sinceramente l'aveva prevista una reazione del genere -Lo trovi divertente?-

-Molto divertente, direi!-

Ma a quel punto anche Matt non riusci a non ridacchiare e gliela diede vinta. Che poi, si, faceva ridere per davvero.
Intanto spostò l'attenzione sui Jeans che cominciò a sbottonare e...

-No!-

Si voltò verso Jim, sconvolto -Cosa? Che c'è?- esclamò, preso alla sprovvista e sinceramente anche un pò spaventato da quella cosa improvvisa.

-Forse è meglio che tu lo faccia in bagno..c-cioè..- balbettò davanti allo sguardo confuso dell'altro -..voglio dire..stai bagnando tutto il...il..-

-Jim, sei sicuro di sentirti bene?-

-..il pavimento..stai bagnando il pavimento.- riuscì a dire senza però guardarlo negli occhi. E si maledì per i pensieri che gli attraversavano la mente, eppure lo aveva visto mezzo nudo un sacco di volte!

Matt abbassò lo sguardo constatando che in effetti avesse ragione -Oh, non ci avevo pensato.- gli sorrise innocentemente -Scusa.- raccolse in fretta la maglia che aveva lasciato cadere a terra e prese dei vestiti puliti -Vado a farmi una doccia.- lo sorpassò e Jim riprese a respirare, ancora fermo sulla porta.

-Oh, ehi Jim.-
Si voltò immediatamente vedendolo sorridergli poco distante -Sono felice che abbiamo risolto.- E lo sembrava per davvero.

E Jimmy evitò di sentirsi andare a fuoco, non poteva permetterselo -Anch'io.- ricambiò il sorriso -Ah, e non preoccuparti di Frank, tu...tu puoi trovare di meglio.-

Ne dubito, pensò. Ma sorrise comunque.






-Sei pronto?-

-Hm?- l'espressione confusa di Matt, il fatto che avesse gia deciso di passare la serata a guardare le sue serie televisive preferite senza preoccuparsi minimamente d'altro, evidenziarono fortemente il fatto che, no, non era pronto. Affatto. Non sarebbe uscito da quella casa. Mai.
Perciò mantenne quello sguardo vago come se per tutto il giorno non avesse pensato a Frank o al fatto che la sua band si sarebbe esibita quella sera.
O al fatto che lo avesse invitato.
O al fatto che...cazzo, forse un pò gli piaceva.
Che tristezza.

-Per uscire, sei pronto?- ripetè Brian pazientemente, guardandolo come se si aspettasse davvero di vederlo scattare in piedi e correre a prepararsi.

Ma Matt non lo accontentò affatto, anzi. -Oh, io non vengo.- disse semplicemente riportando lo sguardo sulla tv.

-Come?-

-Non vengo.-

-Si questo lo avevo capito. Ma perchè?-

-Perchè ho deciso così.- alzò le spalle.

-Ma...Matt, avanti, non puoi restare qui dentro tutta la sera a guardare-

-The Walking Dead.- finì lui la frase prima di sentirlo sparare un nome a caso e offendere una delle sue serie più amate.

-Thewalkingchecosa?- Ecco. Appunto.
 
Matt sbuffò -Divertitevi.-

E probabilmente Brian si rassegnò solo in quel momento al fatto che non si sarebbe mai alzato da quel divano. Così lo lasciò ai suoi zombie e ai suoi stupidi telefilm sperando di vederlo cambiare idea prima che fosse uscito di casa.  






E dopo Brian, ovviamente, ci aveva provato anche Jimmy a convincerlo.
Ma quando Matt si imponeva una cosa, difficilmente cambiava idea.
E se lo faceva, doveva arrivarci da solo alle cose. Soprattutto quando si vietava categorigamente di dare ascolto a qualunque cosa avrebbero detto per trascinarlo in quello stupido locale.
Non gli mancavano le serate tranquille, quelle chiuse in casa a fare niente, ne aveva avute tante. Ma 'sta volta aveva un buon motivo per non varcare la porta di casa.

-Quindi non vieni?-

-No, Jim. Davvero, non ne ho voglia.-

-Va bene.- sospirò -Ma..non lo fai per Frank, vero?-

Matt staccò gli occhi dalla tv solo per un momento, solo per cogliere la sua espressione -Forse.- mormorò.

-Non devi...evitarlo. Lo sai.-
 
-Lo so.-

-Può sempre essere tuo amico.-

Io credo di no. -Si.-

Jimmy annuì alzandosi dal divano mentre Matt riportava la sua completa attenzione sullo schermo davanti a sè.
-Se cambi idea chiamami, Okay?- disse speranzoso -Vengo a prenderti.-

-Okay.-






Stagione 4, episodio 7 e non faceva altro che pensare a quale canzone stessero suonando in quel momento.
Era passata circa un'ora e mezza, e lui l'aveva sprecata così.
Fece a botte con se stesso per non pentirsene ma alla fine persino il suo culo lo stava pregando per alzarsi da lì. Sapeva che non doveva starsene su quel divano, eppure lo faceva. Sapeva che in un ora e mezza con Frank avrebbe potuto fare qualsiasi cosa, succedere qualsiasi cosa, o anche niente, eppure non si era mosso da lì.
Ce l'aveva la facoltà di cambiare idea, il diritto, le motivazioni. Solo non aveva il coraggio.
Sarebbe andato lì, e poi?
E che ne avrebbe fatto dell'imbarazzo? E del senso di nausea, la vergogna...la terra sotto i piedi che spariva quando gli occhi di Frank incontravano i suoi...?
Odiò se stesso per tutto il tempo che gli aveva rubato senza mai dargli niente. E forse ora poteva capire come Frank si fosse sentito tutti quegli anni a scuola. Le occhiate, i sorrisi, il fatto che lo sfiorasse di proposito passandogli accanto nei corridoi.
Per i primi tempi si era sentito in imbarazzo, anche se lusingato. Insomma, lui non era gay, e forse neanche Frank lo era, forse aveva solo questa stupida attrazione per questo stupido ragazzo che non lo avrebbe mai calcolato minimamente.
Non aveva mai avuto tempo per Frank, e si rese conto solo in quel momento ciò facesse schifo.


Provò a pensare a cosa lo frenasse a tal punto da non uscire di casa per non rischiare di incontrarlo.
Inutile dire che la sua mente lo riportò proprio a quel giorno che lo tormentava da tempo.


-Grazie del passaggio.-
-Non c'è problema.-
-Beh..allora..- posò una mano sulla maniglia e si voltò verso il finestrino. Avrebbe tanto voluto dire un semplice "ciao" o "a domani", guardò il suo riflesso sul vetro e chiuse gli occhi -So gia che me ne pentirò.- sussurrò.
Matt si sporse appena verso di lui -Frank..-
E Frank non sapeva se stava per chiedergli cosa avesse detto o semplicemente se stesse bene. Questo non lo avrebbe mai saputo..e in realtà neanche gli interessava.
Gli prese il viso tra le mani e lo baciò.
Non sapeva bene come o perchè ma fu felice di averlo fatto. Questo gli permise di assaggiare ancora una volta quelle labbra.
Matt sgranò gli occhi, ma non si allontanò. Sentì un senso di leggerezza. Forse doveva succedere e basta. In fondo pensò che Frank aveva solo fatto ciò che lui stesso non avrebbe mai avuto il coraggio di fare.



Quel bacio. Dio, quel bacio era forse anche peggiore degli incubi che lo rincorrevano la notte.
Non che fosse stato brutto ma...era stata una vera maledizione. Se non fosse stato per quel bacio ci sarebbe entrato anche volentieri in quel locale quella sera, e invece non poteva farlo. Si sentiva in qualche modo rinchiuso in una gabbia di sensi di colpa. Come se fosse stata sua la colpa del fatto che Frank fosse scappato via subito dopo averlo baciato, o che non lo avesse più neanche guardato. Lo aveva semplicemente evitato. E forse per un pò entrambi avevano pensato che fosse meglio così.

Ma ora non era più meglio così. Ora le cose dovevano cambiare.


Circa 10 minuti dopo decise che neaveva avuto abbastanza di sangue, zombie e massacri. Spense la tv e rimase avvolto nel silenzio.
In altre circostanze si sarebbe addormentato e fanculo la serata. Ma non sta volta. Voleva provarci a sembrare normale, a uscire con i suoi amici e a fare qualche passo verso una persona, anzichè verso la tv. E poi era squallido starsene lì, no?
Matt il depresso.
Si, suonava anche piuttosto bene.
Così si costrinse ad alzarsi, ma non lo avrebbe chiamato Jim, aveva bisogno di camminare e magari di schiarirsi le idee prima di arrivare a destinazione.

Ebbe l'impulso di rientrare in casa non appena si chiuse la porta alle spalle.
Prese un respiro profondo e si costrinse a non farlo.






La musica assordante lo accolse a braccia aperte e il cuore prese a battere forte.
Non vide i suoi amici ma notò chiaramente Frank sul palco, perfetto proprio come l'ultima volta. Comunque se ne stette in disparte, sul fondo, ascoltando quella che ormai doveva essere l'ultima canzone visto tutto il tempo che ci aveva messo per arrivare al locale dal momento che aveva cambiato più volte idea lungo la strada. E anche se si accorse che stava sorridendo come un idiota non smise comunque di farlo.

Ripensò in un lampo a quella mattina e si convinse che Zacky non poteva odiarlo, no non poteva, insomma...lui doveva essere fiero. Magari gli irrigatori erano serviti a schiarirgli le idee, come a dire "Matt datti una mossa stai sprecando il tuo tempo!"
O magari stava diventando semplicemente pazzo.

Si avvicinò al bancone proprio mentre la voce di Frank annunciava la fine della loro esibizione e chiese la solita coca-cola. Non beveva da un pò e sinceramente voleva continuare a non farlo. Poi si fece spazio tra la folla cercando in ogni angolo i suoi amici e quando li intravide fece per raggiungerli ma...si bloccò. Inevitabilmente. Si rifiutò di andare avanti e come se non bastasse sentì tutte le convinzioni che si era create piombargli addosso all'istante, senza preavviso, quando i suoi occhi finirono su Frank che si lasciava baciare da Jamia come se la amasse da una vita, come se dipendesse da lei, come se le sue braccia fossero state fatte per accogliere solo e unicamente lei.
Cercò di non badarci ma le sue gambe ormai si rifiutavano di muoversi. Non seppe come reagire per cui decise di indietreggiare piano e tornare fuori, lontano da quel casino. Almeno per un pò.
Almeno quel poco che bastava per eliminare quella scena dalla testa.

Guardò la bottiglia che teneva tra le mani, forse avrebbe dovuto prendere una birra.

-Ehi.- spunto Jimmy alle sue spalle -Che ci fai qui fuori?-

-Ho cambiato idea.- gli sorrise appena.

-Gia, me ne sono accorto. Ma perchè non hai chiamato?-

Matt alzò le spalle -Volevo fare una passeggiata.- e magari venire possibilmente mangiato da qualche zombie lungo la strada, ma questo pensò di ometterlo.

-Vieni dentro? Ci sono tutti.-

-Hm, non lo so.- fece una strana smorfia -Però sono riuscito a sentirla l'ultima canzone.-

-Questo non è importante, è che..ti hanno visto Matt. Tutti.- lo avvisò -Quindi..forse dovresti entrare.-

E lui doveva credere al fatto che in mezzo a tutto quel casino fossero riusciti a vederlo? Beh, forse era troppo preso dalla presenza di Frank per rendersene conto.
Frank. Dio, allora anche lui lo aveva visto?
Imprecò. Ma che diavolo ci era andato a fare lì.

-Va bene.- sospirò -Ma ho bisogno di bere, Jim.-

Jimmy scosse la testa -No. Mi dispiace, non posso lasciartelo fare.-

-Forse dovevo restarmene a casa.- sospirò.

-Nah, sarebbe stato inutile, ho nascosto tutti gli alcolici. Vieni?- gli sorrise poi rassicurante tendendogli la mano.

Matt sembrò pensarci un pò su ma alla fine decise di seguirlo, infondo non poteva di certo scappare. Sarebbe sembrato troppo stupido.
-E va bene. Ma sappi che non dirò una parola.-

-Certo, certo.- rise Jimmy. E lo trascinò finalmente dentro.






Non era affatto giusto. Diamine continuavano ad arrivare bottiglie di birra per rimpiazzare quelle vuote scolate dagli amici ubriaconi che si ritrovava e lui non poteva toccarne neanche un goccio.
In realtà poteva, eccome, ma preferiva non farlo. Da quando era riuscito a non fare dell'alcol una vera e propria dipendenza viveva meglio. Ma era pur sempre difficile trattenersi in casi come questo.
Non pensava che una birra avrebbe potuto fargli male, in realtà nessuno lo pensava, il fatto è che dopo la prima era più che sicuro che ce ne sarebbe stata un'altra e poi un'altra ancora, fino a risvegliare la sua sete estinta. Aveva solo il terrore di ricaderci, tutto qui. E poi c'era Jim che lo controllava da quando avevano messo piede nel locale, e la cosa non gli anadava molto a genio.

Alla fine ci aveva scambiato due parole con quello Steve, il batterista, rompendo la promessa che aveva fatto a se stesso di non aprire bocca. Semplicemente aveva pensato che non fosse necessario, anche perchè non aveva un granchè da dire.
Era un tipo strano comunque quello Steve, gli piaceva. E poi era riuscito a farlo sorridere. E a quanto pare ne aveva bisogno visto che non aveva più visto Frank da quando era rientrato. Sembrava scomparso e pensò che magari aveva di meglio da fare che starsene lì seduto a giocare ad acchiapparella con lo sguardo di Matt.
Dopotutto aveva una ragazza, lui.
Non aveva tempo da perdere con una vecchia cotta.

Si perchè lui era vecchio. Nella vita di Frank, Matt non contava più nulla, o almeno lui credeva che fosse così. Era qualcosa di accantonato, lasciato in disparte, in un angolo a marcire mentre tutto il resto andava avanti.
Ma ora che era rientrato nella sua vita...magari Matt poteva provarci a far andare le cose nel verso giusto. E se questo significava doverlo allontanare da quella ragazza, beh, allora non vedeva l'ora di provarci.
Chissà Frank come avrebbe reagito poi al suo improvviso interesse nei suoi confronti.
Forse sarebbe stato anche divertente.
Se solo avesse avuto le palle per farlo.

Riflettè su questo mentre Steve parlava velocemente di qualcosa che per tutto il tempo non aveva minimamente ascoltato. E un pò si sentì in colpa, ma alla fine stavano parlando di qualcosa che riguardasse la musica quindi gli bastò annuire di tanto in tanto fingendo qualche sorriso.

-Sai, Frank mi ha parlato di te ai tempi della scuola. Immagino sia tu quel Matt.-

Rischiò di strozzarsi con la sua stessa saliva, si sentì preso in contropiede -Co-come scusa..?- lo guardò interdetto. Dio, ma allora lo sapevano proprio tutti che aveva avuto una cotta per lui?

-Che rimanga fra noi: credeva di essere davvero innamorato di te. Ma magari si sbagliava.-

Non sapeva se sentirsi preso un pò per il culo o messo alla prova. Fatto stà che non aveva idea di come salvarsi da quella situazione. E poi Steve lo guardava in quel modo, come se lo stesse studiando.

-Io..non lo so, non ne abbiamo mai parlato per davvero.-

-Gia, perchè dava per scontato che a te non interessasse. Lui è fatto così, cerca di non essere...invasivo.-

-Che vuoi dire?-

-Beh, invasivo.- ripetè spiegandosi meglio -Come quando la persona che ami non ricambia e tu ti senti un peso. Hai presente?-

Matt abbassò lo sguardo sulle sue mani. Si, ce lo aveva presente.

-Comunque non dirgli che te ne ho parlato.- continuò -Ma qualcuno doveva pur dirle certe cose.-

Matt annuì -Sta tranquillo.- mormorò.







Frank tornò circa un'ora dopo.
E Matt ebbe l'impulso di sorridergli, però si trattenne.
Perchè? Beh, perchè la teneva per mano la sua ragazza. E non la lasciò neanche quando questa si avvicinò proprio a lui rivolgendogli la parola, neanche quando lo riconnobbe e si ammutolì all'istante.
Ma qualcosa doveva pur significare il fatto che si imbarazzasse ogni volta che c'era Matt nei paraggi.

-Matt Sanders?- esclamò la ragazza. E Matt sorrise, quando invece avrebbe voluto tanto strangolarla per il tono acuto che aveva usato storpiando il suo povero nome -Sei proprio tu?- sorrise ancora.

-Ciao.- disse soltanto cercando di mantenere bene sulla faccia quello stupido sorriso che era costretto a ricambiare.

-Dio, ma sei cambiato un sacco!-

-Gia.- mormorò imbarazzato. L'ansia gli divorava lo stomaco.

-Ehi Frank!- uno dei suoi compaghni di band lo chiamò e questo, perso in chissà quali pensieri, si voltò di scatto prestandogli attenzione mentre Jamia continuava a blaterare qualcosa sui tempi della scuola. Ma per Matt erano solo un mucchio di blablabla così finse di ascoltare mentre seguiva ogni movimento del ragazzo accanto a lei.
-Frank..- continuò la voce scoppiando a ridere -Tira su la cerniera o il tuo amico prenderà freddo!-
Seguì lo sguardo confuso di Frank, poi le sue mani sul cavallo dei pantaloni e la zip che veniva tirata su velocemente -Cazzo.- imprecò.

Ecco dov'era finito tutto quel tempo.
Ce l'aveva eccome di meglio da fare.


 
  
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