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Autore: valigie per restare    10/07/2014    1 recensioni
Izzy prende la pistola, se la infila nei pantaloni Yves Saint Laurent, lo bacia e poi gli asciuga la lacrima sulla guancia con un sorriso sulle labbra.
“Promesso” sussurra sempre con lo stesso sorriso prima di uscire dalla porta finestra.
Quando Freddie sente l'auto allontanarsi lascia che le altre lacrime gli scorrano sulle guance.
Le asciuga pensando che siano le mani di Izzy a farlo e non le sue.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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silver eyes
hoping for paradise 
i've seen it a million times
cry
 
 
 
 
 
 
Izzy ha i soldi, le auto, le pistole e una casa con una piscina dove scopano e bevono fino a quando Izzy è costretto a portarlo sul letto in braccio. 
Freddie e Izzy scopano in piscina, dormono attaccati tra le mazzette di soldi sul letto, sparano al cielo, sniffano la coca, vanno a cena fuori ma non stanno insieme. Comunque Izzy picchia chi dà fastidio a Freddie, e non stanno insieme neanche quando “Fred per te non esiste”. 
Si sono conosciuti un giorno per caso, forse entrambi erano fatti, Izzy stava rubando una Maserati nera con addosso un vestito elegante, un papillon e una sigaretta spenta in bocca, lo stava facendo come se a qualche isolato da lì non ci fosse un'auto della polizia. 
Freddie l'ha guardato con una canna in mano mentre apriva la portiera e poi gli ha chiesto un passaggio per andare in qualsiasi posto. L'altro ha annuito ed è salito in macchina, poi ha acceso il motore ed ha aspettato. 
“Sono Freddie”
“Non te l'ho chiesto” 
“Perché l'hai rubata?”
“Dove cazzo vuoi che ti lasci?”
“Vengo con te”
“Fottiti”
“Come ti chiami?”
“Vaffanculo, Vaffanculo è il mio nome” 
“Forte, piacere”
 
Izzy l'ha portato con lui in club, c'erano luci psichedeliche e tante puttane in perizoma che ballavano su ogni cosa, soprattutto sui cazzi pieni di soldi. 
“Puoi sceglierne una, il locale è mio” gli ha detto quando si è accorto che le stava guardando. 
“Non mi piacciono le ragazze”
“Neanche a me. Sono Izzy”
Dopo hanno scopato per la prima volta contro una porta anche se nella stanza c'era un letto. 
 
 
 
Prima di conoscere Izzy Freddie non sapeva neanche come tenere bene una pistola con una sola mano, come sparare o come minacciare le persone per farsi dare tutti i soldi che hanno. 
“Devi stare fermo, cazzo rimani fermo o ti ficco una pallottola in fronte”. 
Ha imparato a mantenere qualsiasi segreto, sa come non farsi scoprire dagli sbirri se ha qualcosa addosso, ha imparato a prendere per il culo quelli che non sanno neanche com'è fatta la cocaina e gliela chiedono, sa tenere testa a chi gli dice che il quartiere in cui si trova il suo culo è suo, ha imparato a non piangere e a non urlare quando qualcuno lo spara e anche quando Izzy gli estrae la pallottola dalla carne che brucia con un bottiglia di alcool in mano. Poi lo bacia e gli dice che chi è stato a fargli questo la pagherà. 
Dopo qualche giorno si viene a sapere che qualcuno è stato trovato morto, Izzy gli sorride mostrando i denti coperti dal gold grillz mentre fuma una sigaretta con solo i boxer addosso seduto sulla poltrona con le gambe aperte e i gomiti appoggiati sui braccioli. È così ogni volta. 
 
La villa in cui abitano ha la vista sul mare di Miami. In ogni angolo della casa c'è una pistola, un coltello o qualsiasi altra arma. Izzy ha una cabina armadio enorme, gli ha detto che può prendere quello che vuole, anche il suo vestito preferito di Versace. Gli permette di prendere tutte le mazzette di dollari di cui ha bisogno senza chiederglielo ogni volta. Qualche volta Freddie pensa che anche se non stanno insieme magari Izzy un po' lo ama. 
 
Izzy ha i capelli castani, gli occhi celesti, un piercing sopra lo zigomo sinistro, i dilatatori ai lobi e tanti tatuaggi. Suo padre è morto quando aveva cinque anni e sua madre è in galera da quando ne ha otto. A dodici anni sapeva già sparare e a tredici ha incominciato a spacciare e rubare. Quando ne aveva diciassette avevano tutti paura di lui. Ora ne ha ventisette, lo conosce da tre anni e tutti continuano ad avere paura di lui. 
Freddie invece lo ama. 
 
 
□□□
 
 
“Oggi non puoi uscire, devi rimanere qui”
Freddie annuisce e continua a prepararsi la colazione. Izzy si avvicina e appoggia il petto pieno di succhiotti sulla sua schiena nuda. 
“Non voglio che pensi che ti voglia costringere a stare qui, ma oggi potrebbe essere pericoloso uscire, anche se con te vengono gli altri” gli sussurra con le labbra che baciano il collo e con le mani sui fianchi cosparsi di lividi.
“È okay, posso uscire domani o un altro giorno, non preoccuparti” lo rassicura, poi si gira nel suo mezzo abbraccio con il bordo del piatto della colazione stretto in una mano e lo bacia.
“Non voglio perderti” Izzy lo stringe un po' di più a sé e dopo lo lascia andare in piscina a mangiare la sua colazione e a prendere il sole su un lettino. 
 
 
□□□
 
 
“Avevi detto che non era importante che tu ci fossi!” gli urla contro, ancora nudo dopo l'ultima scopata, mentre Izzy gli afferra entrambi i polsi per fermarlo da qualsiasi cazzata che potrebbe fare. 
“Lo so che te l'avevo detto, ma ci sono stati dei problemi e devo andarci. Cazzo ti prometto che con i soldi che mi danno ti porto dove vuoi e stiamo via da qui tutto il tempo che vuoi” gli lascia un polso solo per alzargli il volto con due dita, “okay?”
“Okay, ma non farti male come l'ultima volta che ci sei andato, non voglio vederti soffrire” 
“Fred smettila”
“Me lo hai promesso”
Izzy prende la pistola, se la infila nei pantaloni Yves Saint Laurent, lo bacia e poi gli asciuga la lacrima sulla guancia con un sorriso sulle labbra. 
“Promesso” sussurra sempre con lo stesso sorriso prima di uscire dalla porta finestra. 
Quando Freddie sente l'auto allontanarsi lascia che le altre lacrime gli scorrano sulle guance. 
Le asciuga pensando che siano le mani di Izzy a farlo e non le sue. 
 
 
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Izzy torna a casa con due pallottole conficcate nella spalla e il labbro spaccato, in una mano un fazzoletto pieno di sangue e nell'altra un borsone da viaggio di Louis Vuitton pieno. I pantaloni di Yves Saint Laurent sporchi di sangue non suo. 
Freddie lo mantiene steso sul tavolo mentre Alex gli estrae le pallottole dalla carne e lo bacia per soffocare le urla, Izzy stringe nel pugno la maglia bianca bucata in più punti che Freddie mette per dormire dopo che hanno scopato. 
La sera sul letto Freddie piange mentre Izzy è seduto sulla poltrona nell'angolo della stanza a petto nudo mettendo in mostra le fasciature 
“Me lo avevi promesso!” lo urla per l'ennesima volta, ma man mano che continua a dirlo abbassa sempre di più la voce fino a sussurrare. 
“Abbiamo i soldi, possiamo partire quando vuoi” gli risponde tranquillo, anche se vorrebbe urlare più di Freddie perché le ferite non cucite bene fanno male. 
“Ma sei ferito” sussurra, non cerca neanche di fermare le lacrime, non piange quando lo sparano o lo picchiano perché non può, ma ora può e lo fa. 
“Fred cazzo smettila di comportarti come un bambino a cui hanno tolto il suo giocattolo. Pensavi veramente che non mi avrebbero ferito? Li conosci quelli con cui ho avuto a che fare, ti sei solo preso in giro se speravi che sarei tornato da te con lo stesso sorriso con cui me ne sono andato”
“Vaffanculo”
“Smettila”
“Vaffanculo!”
Freddie quando esce dalla piscina si scopa il cazzo di Izzy mentre si baciano a bocca aperta, poi Izzy gli viene dentro e Freddie preme la mano sulla fasciatura, forse non lo fa di proposito o forse sì. Izzy stringe i denti e lo fa alzare dalle sue gambe. 
Dormono insieme, Freddie usa il braccio di Izzy come cuscino per tutta la notte. La mattina si sveglia e non sente più il braccio, va bene così. 
 
 
□□□
 
 
“Quindi dove vuoi andare?”
Sono in piscina, Izzy è appoggiato con le spalle al bordo in pietra naturale per non bagnare le bende, in mano un cocktail alcolico e gli occhi chiusi puntati verso il cielo. Invece Freddie è su un materassino fucsia al centro della piscina, ogni tanto quando gli incomincia a fare caldo con le mani si schizza l'acqua addosso. 
“In Italia, voglio visitare tutte le città più belle” gli sorride e poi si avvicina a Izzy muovendo le mani in acqua. 
“Sicuro?”
“Sicuro amore
“Ma smettila” Izzy gli schizza l'acqua ridendo, poi con la mano libera tira il materassino verso di lui e lo bacia. 
“È deciso quindi, andremo in Italia amore mio
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

è la prima volta che pubblico in questa sezione e sinceramente sono un po' in ansia ahah
questa storia l'avevo scritta un po' di tempo fa e oggi quando me ne sono ricordata mi sono accorta che mancava solo la fine, così l'ho finita ed eccoci qua
probabilmente non si è capito niente, è tutta un casino, ma credo di averla scritta di proposito in questo modo
spero comunque che vi sia piaciuta e che mi diciate cose ne pensate con una recensione!
vi lascio con izzy e freddie
un abbraccio
sara

  
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