Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: icareformyself    10/07/2014    0 recensioni
Un breve racconto ambientato in una folgorante sera d'estate: il trionfo della morte sulla vita
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
NOTTETEMPO
La musica viaggiava leggiadra, disperdendosi allegramente tra i rami d’ulivo pieni, ancora, di acerbo frutto. Il vento la rincorreva, impaziente di creare girandole armoniosamente allegre con le note. La sera, invece, se ne stava appollaiata accanto alla nivea luna e poco s’interessava a quello che accadeva accanto al pigro fiumiciattolo. Lui, il fiumiciattolo, però lo sapeva, così come lo sapevano quelle lunghe gambe che schiacciavano il prato e raggiungevano affannosamente la piastrellata piazza del villaggio. Quella sera gli uccellini non riuscivano a prender sonno, colpa dei giochi, allegri e spensierati, della musica e del vento e della catena delle vivaci luci che abbracciavano quella piccola piazza. Era la festa del villaggio e tutti gli abitanti si erano riuniti per prendere parte alla danza dionisiaca d’estate. Nessuno s’aspettava la notizia che quelle gambe veloci portavano. A qualche minuto di distanza dal villaggio e dall’allegro gioco, una volpe, spaventata, aveva lasciato cadere, dal suo nero muso, la non più pettoruta gallinella, e uno scoiattolo, da poco ripresosi dal ravvicinato incontro con la volpe, si era rintanato nell’albero più prossimo, contando di rimanerci il più a lungo possibile.
Non appena la notizia si fece strada tra la gente, le urla e i pianti disperati cominciarono a susseguirsi in un crescendo disarmante. Gli uomini armati di fucili e balestre si inoltrarono nel bosco, mentre le donne e le vecchie portavano i bambini e i fanciulli, in fretta e furia, nelle casupole. La luna si riscosse e si sporse, per meglio controllare la situazione. Ridacchiava, quando gli uomini del villaggio capirono di correre a vuoto, verso il nulla. Stupidi uomini! Il vento, però, si rabbuiò, un acre odore di morte gli si era appiccicato e lui, che già mal sopportava la morte, ne era nauseato. 
Presto, la luna e il vento si pietrificarono: anche loro subivano la Sua imponente forza. 
Ammantata di pece, Morte marciava da regina silenziosa verso il pover’uomo steso inerme sull'ormai rossastro prato. Ciò che seguitò fu un amaro e doloroso silenzio. 
Ogni qual volta la regale marcia della Signora Morte si presentava, il mondo si fermava intero e si inginocchiava al Suo cospetto. I fucili, le grida, i pianti e le preghiere, si erano fermati in attesa che la Grande Signora andasse lontano. 
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: icareformyself