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Autore: Martina_Porcello    10/07/2014    1 recensioni
Questa storia riflette i pensieri di una adolescente problematica che vuole rischiare: vuole imparare a volare.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voglio imparare a volare.


L'adolescenza viene considerata da molti una dei periodi peggiori e tormentati della nostra vita.
Per altri sono un momento in cui tutto è lecito, un attimo in cui si può essere bambini davvero e dove consapevolmente facciamo tutte le cazzate di questo mondo anche se ci rendono vulnerabili di fronte ai pericoli.
Il rischio è il vero sentimento che regola l'adolescenza, non l'amore.
Il rischio di provare a fare qualcosa che sai essere profondamente sbagliato ti dona una carica tanto forte da stordirti.
Questo "rischio" voglio provarlo anche io, anche se in modo diverso.
Quando ti svegli da mattina pensando di non essere buona a nulla, quando ripensi a quanto la tua famiglia fosse felice prima che tua sorella cominciasse a drogarsi, allora cambi tipo di rischio.
Ne vuoi uno più forte, uno che ti corroda dentro, che ti bruci fino a trasformarti in polvere.
Ti chiedi che senso ha la tua vita adesso.
Che scopo hai nella vita?
E ti dai una risposta: mantenere unita quello che resta di una famiglia, incollare i cocci di un vaso rotto con la colla.
E tu vuoi farlo, veramente.
Ma sei solo un'adolescente. Come puoi preoccuparti di una cosa che è più grande di te e ti sovrasta fino a quasi schiacciarti.
Ma tu sei determinata, vuoi farlo a tutti costi, poi ti guardi allo specchio e ti rivedi come una piccola bambina che gioca con le bambole nonostante i tuoi diciassette anni.
Mentre ti specchi, ci pensi e ci ripensi. 
Non sei nessuno per salvare il mondo.
E ti scoraggi.
Non trovi la speranza per rialzarti in piedi e speri che uscendo di casa per andare a scuola, quella mattina, tutto quello che pensi voli via, che si dissolva come fumo.
Così arrivi a scuola, ti siedi e affronti la giornata con un finto sorriso.
Tu una degli individui più intelligenti della classe, la cosiddetta secchiona nasconde un mondo tutt'altro che felice. Così ti attacchi alle cose che ti distraggono, ti attacchi allo studio.
Sì lo fai, perchè il tuoi futuro è l'unica cosa che puoi costruire da te.
E lotti, sì, lotti affinchè il tuo mondo non influisca in quel piccolo spiraglio di serenità.
Devi dimostrare sempre di essere migliore degli altri, non perchè lo sei veramente, ma perchè ti rende serena, tranquilla e sicura di poter essere qualcuno.
Un giorno forse lo sarai, ma non oggi e sicuramente non domani.
Il mondo ti crolla addosso capisci di non essere in grado di reggerlo.
Come se non bastasse arrivano i guai a scuola: i voti calano, ti stressi più di quanto tu non sia e qualcun altro prende il tuo posto come "piccolo genio".
Ti arrabbi.
Urli.
Desideri solo una cosa.
Desidero solo una cosa.
Voglio imparare a volare.
Voglio provare un rischio più grande di tutti i miei problemi.
Ho un'idea: il tetto.
Così potrò volare.
Sono già su, nel terrazzino della scuola di tre piani.
Guardo il cielo.
E' nuvoloso, lo so, ma dopo che alzo gli occhi dall'abisso che potrebbe aiutarmi a rischiare, rivolgo il mio sguardo alle nuvole.
Mi sorprendo: se ne stanno andando.
Così capisco.
Non sono io il problema.
Il suicidio non è la soluzione, non per me.
Se mi butto nulla cambierà, se rimango posso ancora cambiare almeno quello che mi resta.
La speranza.
Era questo il rischio di cui avevo bisogno.
Perchè sperare in qualcosa che è difficile da ottenere è un rischio, ma qualsiasi cosa difficile dopotutto non è impossibile.


Angolino dell'autrice.
Dopo aver avuto problemi di ispirazione e aver cancellato il mio vecchio account ( poveri i miei vecchi racconti T.T ),
sono tornata, per la prima volta, con una storia originale.
E' in parte una biografia, ma non starà qui ad annoiarvi quindi buona lettura.
Spero vi piaccia.

Martina

 
   
 
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