#13 - momenti
Non è gentile il pipistrello.
Le sfiora la nuca e stringe, mordendo la grana sottile del seno e cercandola tra le cosce dischiuse - un invito e un ordine.
Non sa di buono e l'odore della notte gli è rimasto addosso, cordite e sudore.
Non è un cavaliere e nemmeno un principe, non mentre la rovescia sotto di sé, ma per adesso va bene così.
Va bene sentire la sua pelle contro la propria, ripercorrere in punta di lingua cicatrici vecchie e ferite nuove, farsi cogliere da un orgasmo inaspettato e vorace, quasi doloroso.
Va bene perché sei vivo e lo sono anche io.
Va bene perché è questo che siamo; è questo quello che facciamo.
Le fanno male i fianchi e Bruce nasconde il viso contro la sua spalla, liberando un ansito disperato e feroce - più bestia che uomo.
"Selina..."
Sorride la gatta e raccoglie le spoglie di quell'amplesso in un bacio inaspettatamente morbido e rassicurante.
"Sono qui."
Lo sono sempre stata.
Gli occhi di Bruce sono l'unico futuro di cui abbia bisogno.