– Oggi
sei strano… –
– Uhu?!
In che senso, compagn… ehm, Kevin?! –
Il
suddetto ragazzo, di nobili origini inglesi, scrutò a lungo
il proprio
allenatore con una punta di sospetto da sotto il proprio elmo
medioevale da cui
non si separava mai. Lui e Lord Flash da qualche tempo convivevano
sotto lo
stesso tetto e per forza di cosa tale convivenza aveva portato alla
luce
diversi comportamenti… singolari.
Non
che il giovane rampollo di casa Mask trovasse il proprio coinquilino
una
persona sgradevole, aveva proposto lui stesso al proprio allenatore la
coabitazione per una questione di praticità, si era
dimostrato educato e
sebbene fosse un allenatore severo era giusto
nella sua forma contrariamente a quanto accadeva con Robin Mask suo
detestabile
padre.
Ma
da qui a qualche giorno Lord Flash si comportava in modo strano, come
se fosse
sovrappensiero per chissà quale faccenda. E questo al
giovanotto inglese
decisamente non piaceva, poiché questo comportamento strano
era iniziato a
sorgere da quando aveva iniziato a frequentare
quell’arrogante di Turbinskii e
già questo era un valido motivo per non essere allegri. Li
aveva visti bere in
un locale, ma al momento teneva la cosa per se.
La
sua strana amicizia con quel russo decisamente non la capiva, ma Kevin
ancora
non sapeva che anche Flash era russo e lo frequentava solo per spirito
patriottico, e per tale motivo era giustamente nervoso per il possibile
fatto
che il suo allenatore si mettesse a parlare di tecniche segrete con un
suo
probabile avversario.
Non sarebbero
bastate del tutto le rassicurazioni del suo allenatore,
perché mai e poi mai il
russo lo avrebbe tradito in quel modo…sarebbe stato come
fare un torto a Robin
Mask, suo vecchio maestro, e se aveva deciso di allenarne il figlio era
per
ripagarlo per tutto ciò che aveva fatto per lui.
– Intendo…
che mi sembri più pensieroso del solito. Più
distratto, ecco. È da quando sei
tornato ieri sera all’una di notte che mi sembri piuttosto
cupo –
Tali
parole portarono il finto gentiluomo inglese quasi a strozzarsi con il
tè che
stava sorseggiando in quel momento, entrambi i lottatori erano in
salotto, e
per evitare di rovesciarselo addosso dovette posarlo sul tavolino con
discreti
colpi di tosse.
– N-nulla
di cui preoccuparsi, Kevin! Ho solo bevuto un po’ troppo e il
gestore del
locale ha avuto da ridire… tutto qui! –
A
dir la verità in quel momento si stava vergognando come un
ladro per il modo in
cui stava mentendo con il suo allievo, e tanto stupido Kevin non era
visto che
continuava a guardarlo storto, ma era decisamente il caso che non
indagasse oltre.
Anche perché il motivo dei suoi pensieri era legato in modo
marginale a
Turbinskii, e molto più profondamente con la sua amichetta
scassapalle di nome
Emerald. Ma forse era il caso di cambiare argomento…
– Ehm,
piuttosto ragazzo mio, come vanno le cose con la tua fruttivendola?!
–
A
quelle parole il giovanotto sbuffò, dimenticandosi del
famoso galateo inglese e
poggiando ambo i piedi sul tavolino in cedro.
– Uff…
la “fruttivendola” ha un nome, Lord Flash! E quel
nome è Niamh – a quanto pare
il suo allenatore non se lo ricordava spesso, ma non reputava quella
ragazza
così interessante o “pericolosa” a tal
punto da allontanare il suo ragazzo
dagli allenamenti – e francamente parlando ho come il
sospetto che lei abbia
paura di me… ma questo è assurdo! Non le farei
mai del male, e fino ad adesso
ho sempre rispettato le sue decisioni –
Oltre
che allenare il ragazzo da un po’ di tempo gli faceva pure da
consulente per
problemi di coppia. A Kevin era venuta una sorta di fissazione per
quella
giovane di origini irlandesi che definiva come
“unica” rispetto alle altre
ragazze che aveva avuto fino a quel momento. Ma alla ragazza, a quanto
pare al
momento interessava solo essere amici e basta benchè il
giovane wrestler
premesse per qualcosa di più intimo…
Ecco,
quell’ultima parola portò nel russo un brivido
oscuro non del tutto spiacevole,
purtroppo, perché per quanto fosse incazzato non gli era poi
tanto dispiaciuto
quello che era successo ieri sera in quella lussuosa camera
d’albergo. Anche se
la cosa lo faceva sentire moralmente sporco per aver fatto la figura
del
vecchio porco che sbava dietro alle ragazzine.
Turbinskii
gliela aveva presentata come una sua cara amica, e durante la loro
discussione
abbastanza tesa, perché Emerald non era affatto una ragazza
di carattere mite e
lui non la trovava simpatica, era saltato fuori che la giovane avrebbe
voluto
tanto partecipare ad una competizione di tango ma fino ad allora non
era
riuscita a trovare un partner decente. E dato che lui stesso si
reputava un
ottimo ballerino, chi era lui dal rifiutare un ballo in una delle molte
competizioni
di tango che si sarebbero tenute nell’hotel Atlas di Tokyo?
Per
quanto riguardava il ballo, entrambi i partner erano di quanto
più
professionale potesse esserci sulla piazza, ma il fatto che fossero
alle “prime
armi”, ossia la prima volta che ballavano assieme, aveva
quasi decretato il
loro primo ( nonché unico ) fallimento nelle suddette
competizioni. Era logico
che due partner ancora non perfettamente collaudati potessero apparire
un po’
rigidi alla ferrea giuria di ballo.
Avevano
vinto per un soffio, e la cosa non era andata a genio
all’eccentrica
ereditiera. Furiosa, se ne era salita in camera buttando con stizza il
trofeo
che avevano vinto sul tavolo.
“credi
di risolvere qualcosa comportandoti come una puttanella viziata?!
Abbiamo
vinto, quindi datti una calmata!”
Lui
l’aveva seguita con passo veloce e furioso, fin dentro la
suite decisamente
indisposto a tollerare un simile trattamento di sufficienza, poco
disposto che
la loro prima vittoria venisse trattata come il trofeo che la giovane
aveva
appena buttato.
“abbiamo
vinto per il rotto della cuffia, Lord Chiappemosce! Non avevi detto di
essere
insuperabile? Eri più rigido di un sorcio morto! Non saresti
capace di reggere
una competizione neppure da ubriaco!”
“Tzk…
scommettiamo che ti sbagli?!” sibilando aggressivo si
avvicinò al tavolino
degli alcolici e prese la prima bottiglia che gli capitò a
tiro.
Era
talmente incazzato che la bevve quasi tutta d’un fiato, sotto
lo sguardo sempre
più felino di una Emerald che francamente parlando faceva
paura, sentendo solo
in ritardo che il cervello gli stava mandando segnali di pericolo per
una
sbronza che poteva essere precoce.
“scommettiamo
che invece sarai tu a far cadere le tue chiappe mosce a
terra?!”
Quasi
con la stessa ira con cui il russo aveva preso dal tavolo una bottiglia
ormai
per metà vuota, la donna gliela strappò di mano
finendosela tutta pur
continuando a fissare con sguardo assassino il suo discutibile partner
di
ballo.
Da
li a pochi minuti partì una autentica gara di bevute che
portò Warsman, nei
panni di Lord Flash, a dare sorprendentemente ragione alla giovane
donna quando
si ritrovò a cadere a terra aiutato anche da un calcio al
ventre della presunta
nobildonna. Lui ovviamente rispose a tono, e sebbene la vista fosse
annebbiata
dal troppo alcool prese la prima bottiglia vuota che trovò a
portata di mano
lanciandogliela addosso e colpendola alla fronte procurandole una
ferita
leggera. E a sua volta, Emerald non fu da meno lanciando un ringhio
selvaggio e
fiondandosi su di lui con tutta l’intenzione di ucciderlo.
Emerald
quella notte indossava un abito da sera verde impreziosito da un lato
da alcuni
cristalli Swarovski anch’essi verdi… e il russo
ricordò a malapena il loro
tintinnio sul pavimento della stanza a causa della lacerazione di quel
vestito
dal valore inestimabile.
A
quel punto il suo computer interno ricordava solo tratti di quella
notte
alternando immagini confuse con sensazioni pure… e
intimamente, per quanto
detestasse quella ventitreenne viziata, gli dispiaceva non ricordare di
più di
quel suo corpo morbido e caldo, così giovane e forte per
resistere ad un
amplesso piuttosto violento. Era stato a letto con una tizia che poteva
essere
perfettamente la sua secondogenita, inebriati dall’alcool e
dall’ira, e diamine
non riusciva a sentirsi colpevole del tutto per aver commesso una
autentica
cazzata.
Se
poi Kevin non si era accorto che il suo allenatore era ritornato a casa
con
indosso un accappatoio, perché quella ragazzina gli aveva
strappato via la tuta
quasi a morsi in “risposta” a quello che lui le
aveva fatto al vestito, era
solo perché il ragazzo stava sonnecchiando sul divano dopo
una giornata spesa in
duri allenamenti.
Comunque,
tornando al presente, Lord Flash decise che la conversazione con il suo
pupillo
aveva preso una piega decente e tanto valeva proseguire su quella linea.
– Beh,
compan… ehm, Kevin, se vuoi il mio parere
dovresti… uh? Cos’era quel rumore?! –
Entrambi
gli uomini si trovarono a voltare il capo in direzione della cucina
piuttosto
sospettosi per quel rumore di pentole cadute. Fu lo stesso allenatore
ad
alzarsi spazientito e ad avvicinarsi poi alla porta della cucina
scrutando con
un certo sospetto il proprio allievo.
– Spero
tanto che non si tratti di quel pulcioso primate… sai che
non voglio che stia
in casa!–
– Ehi!
Guarda che Coco è educata! Si lava sempre le mani prima di
mangiare –
Flash
si ritrovò a roteare gli occhi con disgusto rinnovato
nell’immaginarsi quella
bestia rovistare nella loro roba, ma nulla fu in confronto a
ciò che vide una
volta varcata la porta della cucina tanto da richiudersela
immediatamente alle
spalle.
Non
si trattava del piccolo primate la fonte di tutto quel rumore, ma di
una scimmia
senza peli che ora lo stava guardando con uno strano sorriso mentre
cercava di
entrare dalla finestra della cucina mettendo un piede in fallo nel
lavandino in
cui erano presenti delle pentole da lavare.
– Emerald…?!
Che… che diavolo ci fai tu qui?! Dannata puttanella!!
–
Glielo
sibilò quasi in faccia sentendo chiaramente
l’odore di alcool che emanava e la
sua risata scema che tirava fuori solo quando era mezza ubriaca.
Quell’imprudente
era arrivata sino a casa sua e lo aveva fatto prima bevendo, poi
violando la
sua dimora come il peggiore dei ladri esistenti.
La
giovane comunque rise ancora, e per non rischiare i cadere una volta
entrata
del tutto dovette aggrapparsi con ambo le mani alla giacca di Lord
Flash che l’accolse
un po’ stizzito.
– Bleah…
ma quanto hai bevuto, eh?! –
– Du-uh!
Vecchiio porcello… t-tu mi hai rovinato un vestito
preziosissimo, sai? – lo
disse con tono simil serio, per poi rimettersi a ridere come una beota
e
tornare nuovamente “seria” –
eeh… ti sei approfittato di me! Dovresti solo
vergognarti di avermi portato a letto… che schifo!
–
– Ohi,
che succede li dentro? Lord Flash, va tutto bene? –
Per
forza di cose il giovane Mask si insospettì parecchio per
quello strano
silenzio che giungeva dalla cucina, perché di norma se Coco
provava ad entrare
il suo allenatore le sbraitava contro, ma poi trovò ancor
più strano che Flash
apparisse solo di tre quarti e… piuttosto agitato?
Il
ragazzo non poteva sapere che il russo, quasi in preda al panico, prima
di
affacciarsi alla porta aveva spintonato a terra e senza alcuna grazia
una
Emerald che si lasciò scappare un urlo acuto non molto
dissimile da quello di
una scimmia, ma poteva chiaramente notare che era un po’
agitato.
– Va
tutto bene compagno… volevo dire, Kevin! La tua maledetta
scimmia ha cercato di
entrare in cucina ma sono riuscita a scacciarla per cui…
– si voltò di scatto
verso la cucina, per vedere che la sua “ospite” si
stava rialzando in piedi. Se
voleva affrontarla doveva essere solo – sai che avrei proprio
bisogno di
cetrioli? E… anche delle zucchine! E visto che ne ho bisogno
per la cena di
stasera ne potresti approfittare per andare a trovare Niamh e farle
notare che
è una ragazza tanto gentile! –
– Hm…
in effetti non sarebbe una cattiva idea – Kevin si
alzò in piedi massaggiandosi
il mento un po’ pensieroso, scordandosi completamente che il
suo allenatore era
fin troppo strano – molto bene, Lord Flash. Ci vediamo
stasera, il tempo di
fare quello che… devo fare–
Il
russo si ritrovò a sospirare di sollievo interiormente
mentre seguiva con lo
sguardo il proprio allievo prendere l’impermeabile ed uscire
via di casa. Aveva
detto la parola magica con lui, ma non si poteva certo dire lo stesso
con la
sua sgradita ospite che, vedendolo che aveva abbassato la guardia, lo
colpì
alla testa con una padella antiaderente.
– Mi
hai rubato la giovinezza!! Vecchio porco… porcello!
P-pretendo che mi venga
restituita indietro! –
In
tutta risposta l’ex lottatore ringhiò furioso,
prendendole il braccio usato per
colpirlo e torcendoglielo fino a farla gemere di dolore e voltarla
prepotentemente verso di lui facendole toccare la schiena contro il suo
petto.
– Potrei
dire la stessa cosa di te! Cosa sei venuta a fare qui?! A fare
polemica? Puoi anche
risparmiartelo perché ho intenzione di chiudere qui tutta la
faccenda! Non sei
l’unica ad essere rimasta disgustata –
A quelle
parole Emerald si lasciò andare ad una risata sarcastica,
colpendolo poi ad un
fianco con una gomitata ben assestata che gli procurò
abbastanza dolore da
lasciarla andare.
– Seh!
Come no! Dalla reazione che ha appena avuto il tuo fratellino
– ossia
il suo
membro, e non si reputava responsabile se lei lo aveva sfiorato e una
parte del
suo corpo aveva reagito così – direi che invece ti
è piaciuto eccome mettere le
mani su carne giovane!–
Sul
volto della giovane donna si dipinse una espressione facciale a
metà tra il
disgusto e il sorriso maligno, e mai come allora Lord Flash avrebbe
tanto
voluto menare una donna! Non era da lui farlo, perché mai
aveva menato la sua
ex compagna e madre di sua figlia, e reputava gli uomini che alzavano
le mani
sulle donne completamente privi di onore. Ma lei…
– Inoltre,
ho… ho come l’impressione che tu tanto inglese non
sia, eh? Hai dato del “compagno”
a lady Oscar pompato… sei russo, da?!
–
Ci
mancava solo questa… che una puttanella rancorosa per aver
semplicemente fatto
il proprio lavoro a gratis se la prendesse con lui e decidesse di
rovinargli
tutto il suo bel piano di allenare un giovanotto che non ne voleva
sapere delle
tecniche segrete dei Mask.
Non
poteva starci ad un possibile ricatto, e colto dall’ira
decise stupidamente di
attaccarla, estraendo i propri artigli ( che qualunque persona lucida
avrebbe
collegato a Warsman, ma grazie al cielo Hammy era in parte ubriaca ) e
provando
a colpirla per tagliarla in due. La giovane tuttavia fu abbastanza
veloce, e
scansandosi di lato si rovinò solo la giacca sportiva
lasciando che gli artigli
del russo si conficcassero sul legno del tavolo da cucina.
Il
tavolo non si ruppe, ma la mano ci rimase incastrata con sommo
risentimento del
suo proprietario che ringhiò frustrato e prossimo a perdere
il controllo. Riuscì
a liberarsi solo quando Emerald lo colpì alla testa con
un’altra pentola,
troppo poco lucida per usare la pistola che aveva nel marsupio, ma
questo gli
permise di contrattaccare prendendo il primo coltello che
trovò sul lavello e
riuscendo a colpirla, anche se di striscio, alla cintura degli shorts
facendoglieli cadere di netto rendendo dunque i suoi passi piuttosto
goffi.
– Eh,
vecchio porco proprio! Vai dritto al sodo… eh?! –
– M-ma
non è vero nienteEH!! –
Si
ritrovò a lanciare un urlo acuto quando la donna gli
saltò addosso in pieno
petto buttandolo prono contro il tavolo, e strappandogli via la giacca
in
risposta ai pantaloncini danneggiati.
E nel
mentre che la battaglia tra i due stava degenerando senza che quasi se
ne
rendessero conto, Kevin Mask era uscito dal garage con la propria moto
e sulla
spalla destra aveva, come di consueto ormai, la scimmietta Coco.
Gli
era corsa in contro tutta contenta appena era uscito di casa, ed il
ragazzo
proprio non se l’era sentito di rimproverarla qualunque cosa
avesse fatto, dunque
tanto valeva portarsela dietro per rendere magari Niamh un
po’ meno sospettosa.
Ma fu quando passò vicino alla finestra della cucina, il
garage si trovava li
vicino, che sentì dei rumori sospetti che lo portarono a
fermare del tutto la
moto sentendo rumori di pentolame spostato e versi… umani?
Che diavolo stava
succedendo in casa sua?!
– Uhm…
ehi, Lord Flash! Che diavolo stai combinando? Non ti sembra di
esagerare con le
pulizie? –
Il
suo tono era un po’ sarcastico e sprezzante al tempo stesso,
ma prima che il
suo allenatore gli desse retta Kevin Mask notò che si era
fatto stranamente silenzio
in cucina anche se gli sembrò di sentire borbottare ben due
voci distinte.
E quando
il falso gentiluomo inglese fece rapidamente capolino alla finestra
della cucina,
a Kevin venne quasi un colpo vedendo che sembrava quasi…
disastrato.
– Si?
Cosa c’è? Dimenticato qualcosa?! –
Lord
Flash parò in fretta e furia tenendosi stretto, con una
mano, ambo i lati della
sua giacca blu e il giovanotto inglese fu quasi sicuro ce la sua
candida
maschera fosse crepata da un lato.
– Uhm…
sei davvero sicuro di sentirti bene? –
– Certo
ragazzo! Sto solo pulendo dove la tua scimmia ha sporcato! –
La
suddetta scimmietta emise una serie di squittii in segno di protesta
comunque
ignorati dai due uomini che continuavano a scrutarsi uno in cerca di
una
risposta vera, perché Kevin aveva il sentore che il suo
allenatore stesse
combinando qualcosa di strano, mentre l’altro che tutto
andasse bene senza
aggiungere altre spiegazioni.
– Sei
sicuro che stai facendo pulizia e non… guardando un porno? Guarda che non ci sarebbe nulla di
male nel farlo… per la
tua età intendo –
Il
giovane lottatore non ne fu proprio sicuro, ma gli parve di sentire una
risata
beota provenire dalla cucina tanto da portare in Flash altro imbarazzo
non
necessario.
– Kevin
Mask! Ti proibisco di dire fesserie! E ora vai a fare una lunga spesa e non essere di ritorno prima
di stasera! –
– Tzk…
come vuoi tu – mise in moto la propria motocicletta con un
calcio al pedale di
accensione ma non prima di dare la sua ultima frecciatina –
vuoi anche che ti
prenda una torta farcita alla crema?! –
Al
posto di una risposta da parte di un esterrefatto allenatore,
arrivò in
risposta una grassa risata che per fortuna il giovane wrestler non
sentì anche
a causa del rombo del motore. Kevin Mask decise dunque di andarsene
dopo quella
battuta arrogante, e non vide che Lord Flash venne trascinato
nuovamente sul
pavimento della cucina da un paio di mani femminili.
( …
)
– Ah,
però… sei biondo sotto! –
Fuori
dalla finestra della cucina il cielo si stava tingendo di rosso per
annunciare
che il tramonto ormai stava per sparire in favore della notte. Ma se
all’esterno
dell’abitazione regnava un clima temperato e gradevole,
all’interno della
suddetta cucina regnava ancora uno stato di caos.
C’era
parecchio disordine tra pentole e stoviglie rotte, oltre che i vestiti
strappati e lanciati in giro, un reggiseno aveva raggiunto il
lampadario, ora
che Lord Flash ci faceva caso, e quelli dell’ex lottatore
erano quelli ridotti
peggio.
– Uff…
la sbronza non ti è ancora passata… dannata
puttanella –
A dir
la verità lo disse senza troppa convinzione, avvicinandosela
di più a se mentre
questa ridacchiava piano, e stupendosi che: non solo erano finiti a
letto
nuovamente, o meglio… sul pavimento, ma ora si stavano
concedendo pure un po’ di
coccole. Oramai non ci stava capendo più niente neppure lui,
ma sentire le sue
labbra sul suo collo dai muscoli tesi non gli dispiacque affatto.
La
stessa Emerald era giunta li per piantargli una pallottola in fronte (
perché era
rimasta sconvolta pure lei da quello che era successo la prima volta )
eppure
mai come allora si era divertita a distruggere tutto , a cercare di
ammazzare
qualcuno, e poi portarselo pure a letto! Pardon… pavimento.
– Pff…
dovrei chiamarti riccioli d’oro
d’ora
in poi.. – continuò a baciarlo piano sul collo,
senza ottenere risposta a
quella sua provocazione – mai stata con un uomo biondo
naturale… proprio li
sotto! –
–
Hm, ma sta zitta… AHIO!! –
Si
scostò velocemente da lei nell’esatto momento in
cui gli assestò un morso
piuttosto doloroso, senza fargli comunque sangue, odiandola come non
mai nel
sentire quella sua risata beota echeggiare per le pareti della cucina.
– Ehe,
suppongo che questo non sia il tuo più grande segreto hm?!
– lo disse con il
suo solito tono mentre si rimetteva in piedi e si rivestiva con quello
che
riusciva a raccattare – chissà perché
ho come l’impressione che tu nasconda un
graaande segreto dentro… –
– Oppure
potresti essere semplicemente ancora ubriaca da prima! Ti ricordo che
sei stata
TU ad entrare qui e iniziare a sfasciare tutto! –
Lo
disse con tono risentito mentre si alzava in piedi di scatto e la
sovrastava
con la propria figura. E in effetti non aveva tutti i torti, tanto che
la
stessa Emerald si trovò ad abbassare momentaneamente lo
sguardo conscia che in
fin dei conti aveva ragione. C’era decisamente qualcosa di
storto nella piega
che stava prendendo la loro “amicizia forzata”, o
meglio inimicizia, ma non
poteva comunque lasciare che quella pantegana dalle chiappe mosce e i
riccioli
d’oro avesse comunque ragione.
Con
espressione dura andò a recuperare da terra il proprio
marsupio, e notando con
soddisfazione che il cellulare era ancora intatto, decise di fare una
telefonata a proprie spese.
– Che
cosa credi di fare ora?! –
– Secondo
te, vecchio bacucco? Direi che Kevin Mask sarà qui a breve e
si da il caso che
conosco una impresa di pulizia che riesce a sistemare tutto in meno di
mezz’ora…
e guarda la botta di culo sta anche a pochi isolati da casa tua!
–
Con
sommo stupore il russo dovette constatare che quella giovane era
decisamente
piena di risorse, ma ciò che inconsapevolmente temeva era
che tale favore avrebbe
valso un prezzo molto alto.
–
E suppongo che tu non lo faccia a gratis, uh?! –
–
Ovvio che no! – fece la giovane, dopo essere riuscita con un
piccolo balzo a
recuperare il reggiseno lasciando che fosse lo stesso partner a
riagganciarglielo – si da il caso che avrei proprio bisogno
di una mano
volenterosa che mi aiuti con il mio consueto shopping del sabato
pomeriggio…
suppongo che tu sia libero dalle nove del mattino fino alle otto di
sera,
vero?! –
L’idea
di doverle fare da facchino schiavizzato decisamente non gli piaceva,
ma non
poteva ignorare il fatto che Hammy ora stesse cercando di rimediare
almeno in
parte al danno fatto. Da un lato l’ammirava… ma
dall’altro le avrebbe
volentieri tirato il collo!
–
Ah, e mi raccomando, mettiti qualcosa di decente addosso
sennò le donne delle
pulizie potrebbero spaventarsi parecchio nel vedere quel poco
lì… –
Indicò
volutamente il suo membro e nel farlo dovette chinarsi di 180 gradi per
evitare
un pugno risentito dell’uomo. Poi ridendosela di gusto
saltò via dalla finestra
riuscendo pure ad evitare un vaso che Lord Flash tentò
disperatamente di
lanciarle contro.
A
quel punto, si ripeté mentalmente che tutto ciò
che era successo quel giorno
era stato solo un caso e che avrebbe fatto di tutto per evitare che in
futuro si
ripetesse… perché con lei che gli aveva
scombussolato così la vita non voleva
avere niente a che fare, nossignore!