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Autore: Rhain_1992_ARM    11/07/2014    1 recensioni
Si dice che l'adolescenza sia uno dei peggiori momenti lungo la vita di un individuo. Ebbene è tutto vero. L'adolescenza è quel lasso di tempo non precisamente indicato che parte per prima cosa con la pubertà, quel fastidiosissimo periodo in cui, inizi a capire certe cosette, come ad esempio la differenza tra maschi e femmine. Dove comprendi che i bambini non sono portati dalle cicogne o da una qualche strana mutazione genetica tra cavoli e api. Naturalmente c'è, chi ha a che fare con certi argomenti da molto più tempo, mentre altri, come certi soggetti che presto incontreremo ne vengono a conoscenza un tantinello più tardi. Preparatevi ad un qualcosa di ignoto, e forse anche un pò banale ma che man mano con l'andare avanti della storia scopriremo insieme. Per questo vi invito a leggere questo miscuglio di comicità, romanticismo, tematiche delicate e narrativa generale... alla scoperta della tragedia adolescenziale che colpirà la povera ed inesistente Hinata Hyuuga.
Genere: Demenziale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Hinata Hyuuga, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Naruto Shippuuden
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Still Waiting Cap 1 Si dice che l'adolescenza sia uno dei peggiori momenti lungo la vita di un individuo. Ebbene è tutto vero. L'adolescenza è quel lasso di tempo non precisamente indicato che parte per prima cosa con la pubertà, quel fastidiosissimo periodo in cui, inizi a capire certe cosette, come ad esempio la differenza tra maschi e femmine. Dove comprendi che i bambini non sono portati dalle cicogne o da una qualche strana mutazione genetica tra cavoli e api. Naturalmente c'è, chi ha a che fare con certi argomenti da molto più tempo, mentre altri, come certi soggetti che presto incontreremo ne vengono a conoscenza un tantinello più tardi. La nostra storia d'incentra su di una ragazza comune, forse fin troppo. Una di quelle ragazze con cui nessuno attaccherebbe mai bottone, una di quelle che non si vedono neanche se decidono di improvvisamente di indossare abiti fluo, una di quelle di cui non conosci neanche l'esistenza. Questa storia, tratta di come questa giovane fanciulla che se ne stava beatamente nella sua solitudine, accompagnata dalle sue riflessioni, amici immaginari, amori platonici e film mentali vari... ma che improvvisamente a causa di fattori superiori, vuoi la sfiga, vuoi il ciclo naturale della vita, vuoi proprio la beneamata adolescenza... si ritrova a dover affrontare con tutto ciò che la sua mente da giovane donna è costretta a sopportare a causa di diversi avvenimenti che la vedranno involontariamente protagonista. Preparatevi ad un qualcosa di ignoto, e forse anche un pò banale ma che man mano con l'andare avanti della storia scopriremo insieme. Per questo vi invito a leggere questo miscuglio di comicità, romanticismo, tematiche delicate e narrativa generale... alla scoperta della tragedia adolescenziale che colpirà la povera ed inesistente Hinata Hyuuga.


Still Waiting

-Da qualche parte si dovrà pur cominciare-



Una giornata calda, come tante altre. Una giornata di inizio estate. Le scuole sono appena finite, la città è in fermento e loro... da persone furbe, hanno deciso di trasferirsi proprio in estate. Con l'afa delle giornate dove il sole picchia in modo incredibile, dove sembra non soffiare aria, quasi fosse stata completamente risucchiata dagli esseri che popolano la cittadina. Il padre aveva necessariamente deciso che attendere la fine della scuola sarebbe stato fondamentale per terminare il loro trasferimento, 
perché sia lei che il cugino dovevano terminare nel migliore dei modi l'anno scolastico. per non parlare della sorellina minore che come il padre desiderava doveva essere impeccabile in tutto e per tutto. E porca miseria, ci riusciva eccome. Spesso si ritrovava a pensare a come diavolo riuscisse quella ragazzina ad eccellere in ogni singola cosa, materia o attività fisica che fosse. Spesso si ritrovava a domandarsi se si trattasse di un'essere umano. Un  come quell'altro bell'imbusto del cugino che sembrava essere uscito da un dipinto. O meglio, una di quelle sculture in marmo esposte ai musei d'arte. Si, proprio quelle dove al posto del sesso maschile viene raffigurata una graziosissima foglia di fico. Che poi doveva ancora capire la logica di quella teoria... o tutti quegli Adoni erano poco dotati... o la forza di gravità aveva deciso di fare una beffa a Newton. Ma il soggetto non era il membro in se per se... ma suo cugino. Non che pensasse potesse essere poco dotato... insomma era una vita che non lo vedeva nudo... -grazie a Dio.- Capitava di tanto in tanto che la mattina l'occhio cadesse sull'alza bandiera che i poveri maschietti erano costretti a scarrozziarsi dietro per chissà quanto, ma si insomma, non si era mica persa in pensieri osceni, una qualsiasi ragazza della sua stessa età lo avrebbe fatto... Ti trovi a convivere con un bronzo di riace nella camera a fianco, che ha un fisico da urlo ed un viso che metterebbe in soggezione un modello professionista, e tu urli e t'imbarazzi quando solo ti si avvicina, sottolineiamo, anche solo per errore? Ma lasciatelo dire sei una cogliona. D'altro canto è risaputo, non c'è cosa più divina che Sc...... la cugina! -Per favore!- Comunque, in sostanza la famiglia è formata da loro quattro. Hiashi il padre-blocco di ghiaccio che farebbe piangere un generale militare, Hababi il piccolo mostr... prodigio della famiglia, Neji il Bronzo/Adone bel fustacchione dall'occhiataccia facile e la dolce piccola ingenua Hinata. Ci sarebbe anche la domestica, ma lei facciamo che è come un complemento d'arredo. Vi starete chiedendo che fine abbia fatto la povera donna che aveva deciso di prendere in marito quell'essere così... così... apatico di Hiashi. La poverina è morta diversi anni prima, per una malattia terminale. Da quel momento Hiashi, sempre stato un ottimo medico, gira il mondo di città in città, cercando di assimilare quante più informazioni possibili per trovare una cura a quella malattia che gli ha portato via l'unica fonte di felicità della sua vita. In realtà le altre fonti di felicità le avrebbe a portata di mano... due figlie molto belle... che lo sopportano... ma l'uomo è troppo impegnato a fare lo scienziato pazzo per accorgersene, così gli unici segni d'interessamento sono rivolti ad Hanabi, che essendo perfetta in tutto, deve necessariamente essere elogiata per continuare di questo passo. Hinata è un  la pecora nera della famiglia... bella si... paziente anche... intelligente... mai quanto Neji. La povera quindicenne paragonata alla sorellina ed al cugino, era assolutamente nulla, e purtroppo questo fattore l'accompagnava fin dalla tenera età. L'unica persona che sembrava avere una minima considerazione per lei era appunto il complemento d'arr... no la tata che la considerava una figlia.
Dunque, gli 
Hyuuga si sono appena trasferiti, o meglio, il trasloco andava avanti da diverso tempo ma per via della scuola hanno rallentato il processo così da essersi finalmente trovati nella nuova dimora ad inizio estate. Dimora che non è altri se non una graziosa villetta su due livelli con giardino che la criconda ed un bel terrazzo. Una cosetta insomma... ma rammentiamo, Hiashi è un famoso medico, lui può. La mora dagli occhi color perla, si richiuse silenziosamente la porta dietro la schiena abbandonandosi con le spalle nude su di essa percependo un lieve brivido di freddo al contatto con il legno freddo, smaltato di bianco. Osservò soddisfatta la propria camera, dipinta di un classico color glicine e delle decorazioni floreali in bianco. I mobili sono molto sobri di un delicato color crema, anche questi accompagnati da qualche decorazione floreale quà e la, ma a colori. Dei quadri raffiguranti numerosi paesaggi erano appesi alle pareti, ed una voluminosa tenda in tulle viola ricopriva l'enorme finestra che dava sulla strada principale. Le scatole erano state sistemate e le pulizie terminate, così la ragazza desiderosa di prendere una boccata d'aria, per potersi allontanare da quel luogo che purtroppo faticava a definire casa, indossò un leggero abitino color albicocca, son una scollatura a 'U' non troppo accentuata, sbracciato, stretto in vita ma che si allargava lievemente ai fianchi, lungo a sfiorarle le ginocchia. Afferrò la borsa marrone in cui infilò le chiavi, il cellulare e la macchina fotografica e dopo essere scesa al piano di sotto sperò vivamente di non incontrare nessuno, così da uscire indisturbata. Indossò i sandali poggiati all'ingresso e diede una veloce occhiata all'orologio da polso constatando si trattasse delle diciotto. "Spero tu ti ricorda che alle venti hai il coprifuoco." una voce glaciale le fece accaponare la pelle, ed irrigidire sul posto. Si voltò e riconobbe la figura di Neji, poggiato di schiena allo stipite che dava sulla sala da pranzo, mentre sfogliava un libro dalla copertina ambrata. "C...certo... lo ricordo b...bene. Prometto d..di tornare in tempo."balbettò imbarazzata come suo solito stringendo il pugno intorno ai manici della borsa tenendo lo sguardo all'altezza delle spalle del cugino che per tutta risposta sbuffò sonoramente. "Non devi delle spiegazioni a me, piuttosto desidero solo evitare che lo zio sbraiti anche questa sera. per quanto mi riguarda puoi anche sparire." rispose con amarezza il ragazzo senza neanche degnarla di uno sguardo. Odiava tutta quella purezza, odiava quell'essere così docile ed indifeso, non capiva per quale motivo un essere del genere riuscisse ancora a vivere in una società come la loro, con quei tempi che correvano, con le persone che si incontravano. Hinata era tutto ciò che non era lui, tutte le debolezze che più detestava in una persona, racchiuse in una sola. Non poteva fare altro che guardarla con disprezzo, dall'alto verso il basso. Da ragazzino ci fu un incidente... era geloso, e invidioso del fatto che lei avesse un padre come Hiashi, enorme esempio per lui. Si trovavano a bordo piscina e l'aveva spinta al suo interno pur sapendo che non fosse capace a nuotare. Voleva solo spaventarla, credeva che uno degli adulti sarebbe subito accorso ad aiutarla, ma così non era stato. Così fu costretto lui stesso ad intervenire. Quando la ragazzina si risvegliò non fu capace di dire altro che "mi dispiace". Non sapeva dire quanti sentimenti era riuscito a provare in un'istante solo in quel momento, repulsione, astio, insofferenza, orrore. Eppure da quell'epiosio non era più riuscito a insultarla come faceva sempre, non era più in grado di essere cattivo come un tempo. Solo era indifferente. La ragazza non aveva mai avuto nulla contro di lui anzi, lo ammirava molto, anche se non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo. Fece un lieve inchino con il capo ed uscì finalmente dalla porta, investita in pieno da un'ondata di aria calda. Il tragitto a piedi non fu eccessivamente lungo, per lei che era abituata a fare lunghe camminate era anzi piuttosto piacevole, anche se delle goccioline di sudore avevano iniziato il loro percorso partendo dalla fronte scendendo lungo i dolci lineamenti del viso. Il corso superiore era popolato da ragazzi di tutte le età, coppie, gruppi di amici e chi più ne ha, più ne metta. In un baleno si pentì amaramente di quella decisione avventata, forse sarebbe stato meglio tornare a casa e rinchiudersi nella propria stanza fino all'ora di cena. Decise che era meglio scappare, da tutta quella gente, da quelle persone che avrebbero potuto poggiare i loro occhi su di lei e con ipocrisia sentenziare qualcosa. Sentì mancare l'aria come se improvvisamente fosse incapace di respirare, quando un gruppo di bambini la superò a grande velocità spintonandola a destra e sinistra urlanti, scappando da quelli che erano dei ragazzi più grandi, forse anche più grandi di lei. Sentì la presenza di qualcuno alle sue spalle, e involontariamente si ritrovò ad osservare due ragazzi decisamente più alti di lei, visto il suo scarso metro e sessantacinque di altezza. Uno in realtà a guardare meglio era di poco più alto di lei, ed aveva dei folti capelli rossi ed occhi nocciola. Sembrava avesse le palpebre pesanti in quanto erano assottigliati, e le labbra serrate, un pò apatico insomma. Al suo fianco un ragazzo piuttosto sgarbato che urlava insulti di vario genere a dei passanti solo perchè 'osavano' guardarli. Aveva dei lunghi capelli biondi, su un'occhio ricadeva la frangia mentre l'altro era in bella mostra, di un azzurro particolarmente acceso.. o forse era colpa del truc.... trucco?! La mora sussultò appena e fece per cambiare immediatamente direzione ma una mano si poggiò sulla sua spalla. "Ragazzina dove hai intenzione di andare? Prima mi guardi e poi scappi? Non credi di essere sgarbata?" domandò con fare retorico il biondo costringendo Hinata a voltarsi dul posto, iniziando ora lui a scrutarla con l'occhio visibie che la studiava da capo a piedi. Si fermò all'altezza delle mani che si stringevano convulsamente al petto ed allungò un enorme sorriso per poi dare una gomitata al compagno che grugnì infastidito. "Secondo me questa quà piacerebbe a Hidan. Guarda che bombe." disse indicando con un cenno del capo il petto della giovane, che assunse il colorito di un pomodoro, non riusciva a muoversi ne a parlare, intimorita da quelle due presenze che sembravano non volessero allontanarsi. "Lo sai che non me ne frega un cazzo." commentò acido il ragazzo dal viso apatico che lo fulminò con o sguardo. "Cristo santo, Sasori. Vuoi dimostrarmi prima o poi di non essere Gay?! Comincia a farmi schifo uscire con te." rispose a sua volta il biondo con aria schifata che sentendo il movimento di Hinata sotto la mano, strinse di più la presa come a volerle intimare di stare ferma. "Chiedi a tua madre. Poi ne riparliamo." rispose il rosso senza un minimo mutamento nella voce o l'espressione. La provocazione funzionò, in quanto il ragazzo effemminato strinse la spalla della ragazza e la spinse contro di lui. "Avanti, non fare il frocio, portiamola da Hidan e vediamo cosa vuole farne lui." ringhiò iniziando a muovere qualche passo verso una direzione ignota alla ragazza. "N...no per favore....!" mormorò con gli occhi arrossati, colmi di lacrime, pronti a scoppiare, allontanandosi di scatto dal ragazzo dai capelli rossi che prontamente l'afferrò per il polso. "Se ti fai vedere così remissiva e piagnucolante sarai solo un boccone più appetitoso, mocciosa." fece lui trafiggendola con gli occhi, provocando in lei un singhiozzo più rumoroso del dovuto. Strinse il pugno e tentò di divincolarsi dalla presa ferrea e ghiacciata della sua mano, quando sentì un braccio avvolgerle le spalle. "Ragazzi, sapete che queste cose non dovreste farle, non è vero? Non vorrete mica che inizi una scazzottata spero... non che non mi vada... ma ho appena mangiato e non vorrei rovinarmi la digestione." la mora rabbrividì ed alzò lo sguardo spaventata verso un ragazzo dai capelli di un biondo quasi accecante, degli occhi cerulei e degli strani graggi sulle guance. Istantaneamente arrossì vistosamente alla vicinaza con il suo corpo pietrificandosi sul posto non sapendo bene come comportandosi. "Hai proprio rotto il cazzo Uzumaki." fece l'altro biondo lanciando una serie d'imprecazioni all'aria. "Avanti, lo so che sei pazzo di me." riprese a parlare il ragazzo che fu nominato chiamato Uzumaki. "Fottiti." altra perla di saggezza dal tizio di dubbia sessualità che se ne andò mostrando il dito medio con molta grazia, seguito da rosso che flemmaticamente gli andava dietro mantenendo le mani in tasca. La ragazza potè finalmente trarre un sospiro di sollievo vedendo quei due allontanarsi da lei, ricordandosi poi che stava ancora sotto il braccio del giovane che aveva preso le sue difese. "Spero non ti abbiano spaventata troppo. Deidara è fatto così... sono dei teppisti da strapazzo." spiegò il biondino scuotendo appena la testa facendo scivolare via il braccio dalle sue spalle. "Io sono Naruto Uzumaki! E presto vedrai il mio viso persino sulle banconote!" si presentò indicandosi con un pollice ed un radioso sorriso a trentadue denti. "i...io sono Hinata... H...Hinata Hyuuga..." mormorò la giovane non riuscendo a distogliere lo sguardo dal ragazzo difronte a lei. In quel momento, tutto sembrò fermarsi, non aveva più caldo, non c'era nessuno su quella strada tranne loro due. "Molto piacere Hinata! Ora perdonami ma devo andare, e ricorda di non andare in giro da sola o rischi di incontrare ancora gente come loro." la avvisò il ragazzo iniziando ad incamminarsi verso la direzione da cui era arrivato. La ragazza boccheggiò un paio di volta non riuscendo ad emettere alcun suono, spaesata ed un pò confusa. Il rossore sulle sue guance non voleva saperne nulla di abbandonarla e l'imbarazzo cresceva costantemente. "E...ecco... i..io c..come posso ringraziarti...?" domandò portando le mani a congiungersi ed accarezzarsi nervosaente tra di loro osservando la sagoma del biondo. Quest'ultimo si girò con un enorme sorriso in viso portando le mani dietro la nuca e le braccia piegate. "Mi offrirai la cena uno di questi giorni! Ci vediamo!" rispose prontamente tornando sui suoi passi agitando una mano in sua direzione. Il cuore della ragazza perse un battito, e le labbra si dischiudero in una pura espressione di stupore. Le aveva involontariamente detto che si sarebbero rivisti, che avrebbe potuto offrirgli la cena... ma... lei non poteva uscire verso quell'ora, e come avrebbe fatto a rivederlo? Quella cittadina non poteva essere così piccola da darle modo di poterlo incontrare facilmente... O forse si ?
   
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Ebbene, dopo una lunga assenza da Efp rieccomi quì!
So bene che questo
capitolo non è un gran che, ma vi assicuro di migliorare dal prossimo in poi.
Vi avverto immediatamente che non potrò aggiornare molto velocemente in quanto sono parecchio impegnata, ma farò del mio meglio.
Questo racconto è un test, per vedere come me 
la cavo a scrivere dopo tutto questo tempo, e provare a creare una storia dove neanche io so nulla. Sono partita da una base come vedete anche piuttosto banale, e piano piano, insieme a voi scoprirò cosa accadrà alla nostra povera e sciagurata Hinata.
Spero di aver destato la vostra curiosità!
La mia lunga assenza p dovuta ad una mia scoperta verso un Gdr by forum che mi ha letteralmente risucchiato l'anima, e tutte le energie.
Ne approfitto per consigliarvel
o, perchè per chi scrive è davvero un ottimo esercizio. Io grazie a questo sono migliorata notevolmente nella scrittura ed ho creato un personaggio che amo con tutta me stessa e sto facendo crescere lentamente.
Il gdr riguarda Harry Potter. Dovrete creare un pg di pura fantasia, e muover
lo nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Se doveste decidere di iscrivervi e provare quest'avventura contattatemi quì oppure direttamente nel gdr mandandomi un MP.
Questa è la pagina del Gdr -----> http://hogwartsgiocodiruolo.forumfree.it/
E questo è il mio pg --------> http://hogwartsgiocodiruolo.forumfree.it/?act=Profile&MID=10670722
Spero vivamente che come primo capitolo non sia troppo noioso e scontato, e prometto solennemente di impegnarmi a rendere questa storia interessante e che doni assuefazione
ai lettori! A presto signori!
.:ARM:.
   
 
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