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Autore: Vals Fanwriter    11/07/2014    4 recensioni
Huntbastian Week 2014 | Raccolta di OS | Fluff, Sentimentale, Introspettivo
Dal primo capitolo: "Era certo al cento per cento che Hunter ci tenesse tanto al suo disegno e che non avrebbe mai perso tempo prezioso per aiutarlo e invece, eccolo lì, a disegnare esattamente ciò che Sebastian aveva in mente: due bambini che si tengono per mano. Colora velocemente il disegno, mentre Sebastian finisce di dare vita al batuffolo bianco sul foglio di Hunter. Alla fine, si scambiano di nuovo i fogli e si rivolgono un sorrisino complice.
‹‹Sarà il nostro segreto.››
‹‹Sì, non lo diciamo a nessuno.››"
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Sebastian Smythe
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Detto, fatto. Ormai non posso sperare che questa raccolta di shottine diventi qualcosa di serio, perciò vogliatemi bene lo stesso (?). Ho rivisitato il prompt dello scambio di corpi e ho scritto qualcosa di alternativo. Io amo i gatti e i bambini. Se prima non ne eravate al corrente, adesso lo sapete. Enjoy! :D
 


 
 



I primi fasci di luce iniziano a filtrare dalle imposte della finestra della camera da letto e Sebastian strizza gli occhi per il fastidio che essa gli procura. Non si preoccupa di contenere uno sbadiglio e spalanca le fauci per esternare il suo bisogno di dormire per altri cinque minuti. Si rotola su un fianco e si acciambella nuovamente, dando le spalle alla finestra. Schiude gli occhi solo un momento, ma non si preoccupa del letto vuoto al suo fianco. Hunter si sarà svegliato presto per andare a fare jogging nel parco. Richiude gli occhi e si appisola. Non c’è molto altro che possa fare in quelle condizioni, d’altronde.

Quando la porta della camera si apre, Sebastian non si muove per accertarsi di chi sia appena entrato. Continua a poltrire e si porta una zampetta sugli occhi, come se, così facendo, possa allontanare i rumori delle scarpe da ginnastica del suo compagno di stanza, che vaga tra l’armadio e il letto vuoto. Dopo un po’, avverte il materasso sul quale si trova disteso, abbassarsi e piegarsi sotto il peso di un corpo. La mano di Hunter corre ad immergersi nel suo manto bianco e ad accarezzarlo dietro le orecchie.

‹‹Purrrrrrrr~››

Prima o poi smetterà di fare versi inopportuni, dinanzi alle moine del suo attuale padrone, ma fino ad allora, dovrà sperare che quella sorta di incantesimo che lo ha colpito si annulli al più presto e che lo faccia tornare ad assumere le sembianze di un essere con due braccia, due gambe e la capacità di formulare una frase di senso compiuto.

‹‹Dormi più del solito in questi giorni, uh? Non starai diventando troppo pigro, Rence?››

Esatto. Un paio di mattine fa, Sebastian si è svegliato nei panni di quella dannata bestiola con la quale non è mai riuscito ad andare d’accordo. Forse, il destino, il karma, o chi per lui, ha voluto punirlo per tutte le volte che lo ha chiuso fuori dalla stanza, o l’ha agghindato come un albero di Natale, o per tutte le volte che ha dato ad Hunter del sentimentale. Tutta la scuola, del resto, sa che Clarence sia l’unico e solo punto debole del ragazzo e Sebastian ha avuto modo di rendersene conto ulteriormente, passando del tempo insieme a lui sotto forma di gatto.

Senza che possa protestare o sfuggire dalla sua presa, Clarence – o meglio Sebastian – si ritrova tra le braccia di Hunter, le zampette delicate che si poggiano sul suo petto e la coda che si gonfia, segno evidente del fatto che il neo-felino non sia d’accordo con l’interruzione del suo riposo.

‹‹Non tirare fuori le unghie›› lo ammonisce Hunter, elargendogli qualche carezza dietro la nuca; e Sebastian non ha il tempo di farlo, perché il suo corpo si rilassa, le orecchie appuntite si abbassano e le sue palpebre si calano leggermente, a causa dei brividi che lo colgono. E poi ancora fusa.

La canotta di Hunter è leggermente umida, in seguito alla sua corsa mattutina, ma Sebastian non riesce a storcere il naso per il sudore che la impregna. È troppo occupato a godersi quelle coccole così piacevoli.

Avverte il petto di Hunter tremare leggermente, quando una risata lo scuote, ed è allora che solleva le palpebre e alza il muso per guardarlo. I suoi occhi chiari lo scrutano, divertiti, e la sua bocca è incurvata in un ghigno che ha qualcosa di diverso dal solito: è dolce, simile a quello che si rivolgerebbe solitamente ad un bambino.

Se fosse stato umano, a quest’ora lo avrebbe già deriso, ma nei panni di Clarence, quella velata premura gli stringe il cuore.

‹‹Non ti ho mai visto così tranquillo. Devo coccolarti più spesso.››

Le braccia forti di Hunter lo sollevano un po’ di più, portandolo quasi all’altezza delle sue spalle, dopodiché il ragazzo si abbassa leggermente e affonda naso e labbra nel suo manto soffice, sul collo, lasciandovi su qualche bacio rumoroso.

‹‹Mieh~››

Il miagolio di Sebastian somiglia più ad un pigolio indisposto e contrariato, ma riesce comunque a scatenare un’ulteriore risata da parte di Hunter.

‹‹D’accordo, ti lascio stare e vado a farmi una doccia›› decide, rimettendolo giù, sul materasso che, in teoria, apparterrebbe proprio a Sebastian; poi si alza in piedi e, prima di dirigersi in bagno, aggiunge riferendosi al letto: ‹‹Goditelo adesso, perché quando tornerà quella testa bacata di Smythe, non potrai più neanche avvicinarti alle sue lenzuola.››

Clarence – o meglio Sebastian – arriccia il naso, a seguito di quell’affermazione, e raddrizza la schiena con fare indignato, le unghie che affondano nel materasso.

“Testa bacata sarai tu.”
 





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