Don’t
hide your
feelings
Continuai a fantasticare su quest’ultima, quando
la porta della mensa si aprì. Un moretto dagli occhi neri e
profondi fece la
sua entrata nella mensa. Tutti zittirono all’istante. Il moro
si guardò intorno
con aria sprezzante, il suo sguardo si soffermò sul mio solo
per un attimo, per
poi ritornare a guardare davanti a sé.
Si incamminò verso il tavolo più lontano, seguito
a ruota dalla sua cricca.
Si sedettero al tavolo e solo quando il moro iniziò
a parlare, ignorando così il resto della mensa,
l’atmosfera tornò ad uno stato
normale. Tutti ricominciarono ad accogliere l’aria nei loro
polmoni.
Mentre tutti gli studenti tornavano a farsi i
fatti suoi, io rimasi a fissare la sua schiena.
Eccolo lì, Sasuke Uchiha, il ragazzo più temuto
della scuola. Perché? Semplice. Lui e la sua banda passavano
la maggior parte
del loro tempo a tormentare gli studenti di questo buco di liceo.
Ovviamente,
con tormentare intendevo massacrare di botte gli sprovveduti che
capitavano a
tiro o che facevano indirettamente qualcosa per cui prenderle, fino a
quando
non finivano a terra senza forze o, nei casi peggiori, costretti ad
essere
trasportati all’ospedale. Una volta ad un ragazzo ruppero un
braccio. I
genitori decisero di cambiargli scuola…ovviamente il
ragazzo, come qualunque
altro studente di questo liceo che ha ricevuto un ricordino della banda
di
Uchiha, tenne la bocca chiusa su quanto era accaduto. Ma i genitori non
vollero
sentir ragioni.
Perché il preside non interviene?Perché, anche se
sapeva che era la banda Uchiha a fare tutti qui danni, non poteva
toccarli in
quanto nessuno confessava la verità…niente prove,
niente espulsioni…o peggio.
Una delle ragazze del tavolo accanto a quello del
moro si alzò, avvicinandosi a lui sbattendosi in maniera
volgare, mulinando la
chioma rosa così da apparire più seducente. Per
me non era altro che una delle
tante oche che circolavano in quel luogo, meglio dire la regina delle
oche. Per
mezzo liceo era la ragazza più desiderata e
invidiata…indovinate perché?
Quando gli fu accanto, si abbassò, dando una
panoramica completa del suo fondoschiena a quelli dietro che avevano
già
iniziato a sbavare, e iniziò a leccare il lobo
dell’orecchio di Sasuke. Strinsi
forte i pugni, irrigidendomi dalla testa ai piedi. La ragazza, che si
chiamava
Sakura, si staccò da lui, per poi sedersi sulle sue
ginocchia, buttandogli le
braccia al collo e infilandogli direttamente la lingua
nell’esofago…A quel
punto fu dura controllare le mie emozioni, ma si poteva dire che ci
avessi
fatto l’abitudine. Stavano insieme da tre settimane. Erano la
coppia più
invidiata dell’intera scuola. Infatti Sasuke, per quanto
maledettamente
bastardo, era una di quelle bellezze che si trovavano raramente. La sua
pelle
diafana e la chioma ribelle, uniti ai lineamenti delicati, lo rendevano
il più
bel ragazzo della scuola. Ma togliendo quel tocco da teppista che lo
rendeva
dannatamente sexy, per non parlare del fisicaccio atletico che si
ritrovava,
andando oltre quei due profondi pozzi neri che costituivano una
barriera
impenetrabile, c’era molto di più…
C’era un ragazzo segnato da un’infanzia infelice,
cresciuto senza l’amore necessario, senza padre, madre, solo
con un fratello
che cercava di dargli tutto ma che non riusciva a colmare quel vuoto
che la
mancanza dei genitori aveva creato…c’era un
ragazzo incapace di dimostrare i
suoi sentimenti, di svelare le sue emozioni…
C’era un ragazzo che potevo capire più di
chiunque altro, e che mi assomigliava come nessun’altro in
quel posto.
C’era il ragazzo di cui ero follemente
innamorato…
Abbassai lo sguardo sul mio trancio di pizza
ancora intatto, sospirando amaramente al pensiero di come fossero
diversi i
sentimenti dell’altro. Odio puro. Eterna rivalità.
Nemici mortali.
Perché?Questa è una domanda molto
difficile…Non
lo sapevo neanche io!Alle medie eravamo sempre stati ottimi amici,
anche se
c’era sempre un po’ di
rivalità…al liceo non ero riuscito a capire
più niente.
Sasuke aveva iniziato a legarsi a brutta gente, praticamente quei tre
che erano
diventati i suoi cagnolini: Nejii, Kiba e Sai…tre ragazzi
incredibilmente
intelligenti che avevano deciso di averne abbastanza con la vita
monotona del
nostro liceo, e avevano preferito movimentarla a modo loro.
La loro prima vittima fui proprio io. Nulla di
grave, solo qualche presa in giro, anche con parole pesanti, che non
ebbero
alcun peso su di me. Ci voleva ben altro per offendermi. Ma quando agli
insulti
dei tre si unirono quelli di Sasuke mi si spezzò il cuore.
Letteralmente. Sto
ancora cercando, invano, di raccoglierne i pezzi. Prima che se ne
andassero,
bloccai Sasuke per un braccio, chiedendogli spiegazioni. Lui si
limitò a
divincolarsi dalla presa e ad andare via senza una parola.
Sospirando di nuovo, alzai il capo, tornando a
guardare la scena… vedendo qualcosa che non mi piacque
affatto.
Un ragazzino stava fissando un po’ troppo
intensamente Sakura che, dal canto suo, accarezzava il suo ragazzo
facendo le
fuse come un gatto, mi correggo, come una gatta morta, mentre Sasuke
ascoltava
i suoi amici senza pensare a lei. Capito cosa intendevo con
‘non riuscire ad
esprimere i propri sentimenti’?O forse si comportava
così con lei perché la
considerava solo un oggetto…Un divertimento, un
passatempo…la sua sgualdrina
personale, insomma…Quella che ogni boss che si rispetti
dovrebbe avere. Quel
pensiero mi consolava non poco.
Tornando al piccoletto con gli occhiali che si
mangiava la ragazza del capo con gli occhi…sfortunatamente
io non fui l’unico
ad accorgermene.
“Hey Uchiha…Quello ci sta provando con la tua
ragazza”Disse Kiba.
Sasuke voltò lo sguardo verso il ragazzino che,
letteralmente terrorizzato, rimase impietrito dalla paura.
“Ti piace la mia ragazza?Vediamo...Sakura, cosa
ne pensi di questo giovanotto?”
Sakura voltò lo sguardo, e appena lo vide
rabbrividì con un sonoro ‘bleah’,
seguito da un ‘orrore’.
Sasuke e gli altri risero sonoramente. Kiba era
piegato in due sulla sedia, Nejii aveva mantenuto un po’ di
contegno, mentre
Sai continuava a sfoggiare il suo falso sorriso…quel ragazzo
era inquietante.
Il piccoletto occhialuto cambiò mille colori,
mentre gli occhi gli diventavano lucidi.
Provai un’immensa pena per quel poveretto. Capivo
perfettamente il suo stato d’animo, ed oltre
all’umiliazione aveva ricevuto
anche il rifiuto…
“No, ti prego, non frignare…Mi disgusta la tua
debolezza…” Disse Sasuke, freddo come non mai.
E poi successe tutto all’improvviso. Negli occhi
del ragazzino sparì ogni traccia di lacrime…si
vedeva solo odio allo stato
puro.
Si alzò, avvicinandosi a Sasuke, e gli rovesciò
la coca in testa.
Mi si mozzò il respiro. Quel ragazzino aveva
appena firmato la sua condanna a morte…
Tutta la sala seguì il mio esempio. Sakura si
alzò di scatto, allibita dall’accaduto. I tre
della cricca non riuscivano a
credere ai propri occhi e guardavano la scena pietrificati.
Sasuke…lui era diventato l’incarnazione della
rabbia.
Si alzò lentamente, voltandosi verso il
ragazzino.
“Come. Hai. Osato?”Più che un sussurro
fu un vero
e proprio ringhio minaccioso.
Il piccoletto chiuse gli occhi, pronto a scontare
la pena. Quell’immagine mi fece scattare i nervi. Si rendeva
conto che Sasuke
sarebbe stato capace di ucciderlo?Non potevo permetterlo…
Mi alzai inconsciamente e mi avventai su Sasuke,
che aveva alzato il braccio tirandolo indietro pronto a colpire con un
pugno il
ragazzino.
Gli bloccai il polso. Tutta la sala guardò
inorridita la scena. Sentii un ragazzo sussurrare ‘ma
è pazzo?’. Avrei voluto
rispondere ‘si, pazzo…per amore’. Se
Sasuke avesse picchiato qui quel
ragazzino, sarebbe arrivato qualche professore e di sicuro sarebbe
stato
punito…Non volevo che gli accadesse qualcosa.
I nostri sguardi si incrociarono e potei leggere
lo stupore nei suoi occhi. Ma un secondo dopo c’era solo
tanta rabbia.
“Sasuke, lascialo stare…”
I suoi occhi mi penetrarono con odio, facendomi
rabbrividire.
“Non sono affari che ti riguardano, Uzumaki”
Evitai di dare peso al fatto che mi aveva
chiamato per cognome. Ormai lo faceva da quasi un anno.
“Lo ammazzeresti…e non vuoi che qualche
professore ti veda, giusto?Non te la caveresti…se vuoi,
sfoga su di me la tua
rabbia e fatti anche buttare fuori, ma lascia stare lui”
Sasuke mi guardò con una strana espressione, tra
lo sconvolto e il divertito.
“Se è questo che vuoi…lasciami il
polso”
Obbedii e mi parai davanti al ragazzino. Sasuke
mi afferrò per il colletto della camicia, tirandomi verso di
sé.
“Alle tre nel cortile della scuola…Lì
potremo
agire senza preoccupazioni…E’ ora di regolare i
conti una volta e per tutte”
Mi lasciò andare, dandomi le spalle.
“Per quanto riguarda il tuo amichetto…Spero che
capirà che d’ora in poi dovrà guardarsi
le spalle…”
Si avviò verso l’uscita della mensa, e dopo che
fu sparito, entrò il preside.
“Cosa succede qui?La campanella è suonata
più di
cinque minuti fa!In classe, subito!”
La mensa si svuotò, percorsa da un’eccitazione
palpabile nell’aria. Alle tre tutto il liceo si sarebbe
riunito nel cortile…A
vedere la mia punizione per aver avuto il coraggio di oppormi a Sasuke
Uchiha.
“Grazie”Mi disse il ragazzino, con un sorriso
sincero sul volto. Sembrava così fragile, di sicuro Sasuke
avrebbe potuto
spezzargli il collo in un secondo. Rabbrividii al
pensiero…almeno io ero più
robusto, sarei sopravvissuto…forse.
“Di nulla”Risposi ricambiando il sorriso. Mi
mescolai tra la folla ma invece di dirigermi in classe mi allontanai in
direzione dei bagni.
Aprii la porta e mi chiusi dentro, appoggiandomi
stancamente ad essa.
Chiusi gli occhi, senza dare peso all’acqua che
scorreva da un rubinetto. Probabilmente l’avevano rimasto
aperto…
“Non riuscivi a starmi lontano fino alle tre?”
Spalancai gli occhi, stupito. Mi voltai e lo vidi
mentre mi osservava, con la testa sotto il rubinetto. L’acqua
che gli scendeva
sul volto lo rendeva incredibilmente sexy.
Arrossii a quel pensiero. Scossi la testa per
liberarmene.
“Io…volevo solo prendere un po’
d’aria, tutto
qui”
Sasuke si rialzò, scuotendo la testa, schizzando
l’acqua dappertutto. Altra immagine superba…se non
fosse stato per il mio
enorme autocontrollo gli sarei già saltato addosso.
“Nel bagno?” Mi si avvicinò, con il suo
sorrisetto bastardo che tanto adoravo. Non lo vedevo da
tanto…no, non poteva
punirmi così…
“Si, allora?”Chiesi con tono di
sfida…dovevo
reagire, o avrei rischiato di mostrargli quello che veramente
provavo…probabilmente mi avrebbe spaccato la faccia seduta
stante.
Lui si avvicinò, mantenendo quel sorrisino, e
sembrava maledettamente compiaciuto… da cosa?
Ormai era così vicino da bloccarmi tra la porta e
il suo corpo.
“No, niente…Speravo solo che non fosse per causa
mia”
Il suo viso era a un centimetro dal mio. La
tentazione di colmare quel vuoto avvicinandomi a lui fu forte, ma
riuscii a
bloccarmi in tempo.
“Non ti preoccupare…tanto non starò
tanto bene
qualche minuto dopo le tre, giusto?Perché farti scrupoli
ora?”
E poi accadde una cosa inaspettata. Mi si
avvicinò, poggiando la fronte sulla mia. Chiuse gli occhi e
sospirò amaramente.
“Mi ci hai costretto a sfidarti…non potevo
fartela passare liscia dopo che ti sei messo contro di me”
Il suo non fu che un sussurro, ma incredibilmente
tenero.
“Sasuke…?”
Lui aprì gli occhi
“Naruto…perché mi fai questo?”
“Questo cosa?”
“Mi fai provare queste emozioni”
Io lo guardai allibito “Quali emozioni?”
Sorrise. Mi sciolsi…era un sorriso dolcissimo,
non l’avevo mai visto prima.
“Non dirmi che non te ne sei accorto…mi scateni
una tempesta dentro…”
Io rimasi in silenzio…era praticamente
impossibile conciliare i miei pensieri in quel momento. Di cosa stava
parlando?
“Non…riesco a capirti”
Fece una risatina sommessa “Perché devo spiegarti
sempre tutto?”
Si avvicinò pericolosamente alle mie labbra
“Vediamo se questo lo capisci”
E accadde ciò che non avrei mai pensato potesse
cadere…Le nostre bocche si toccarono. Con delicatezza, senza
lussuria, in un
bacio casto. Sentivo il desiderio fremere in entrambi. Dischiuse
lentamente le
labbra, ed io lo assecondai. Sentii la sua lingua insinuarsi nella mia
bocca,
esplorare il mio palato, per poi trovare la mia.
Iniziarono a sfiorarsi, poi ad intrecciarsi,
dando inizio così ad un meraviglioso gioco
passionale…Portai le mani tra i suoi
capelli, stringendolo di più a me. Quanto avevo agognato
quel bacio!Quante
volte avevo desiderato sentire le sue labbra sulle mie, il suo corpo
aderire al
mio…e le sue mani su di me, che come in quel momento mi
stringevano per la vita.
Ci staccammo con delicatezza, i respiri affannati
e i cuori a mille. Rimanemmo a guardarci negli occhi, la sua fronte di
nuovo
appoggiata alla mia, in attesa che il respiro tornasse normale.
“Ora hai capito?”
Io sorrisi “Non tanto bene” E lo ribaciai con
foga.
Staccarsi di nuovo fu un dolore fisico.
“Da quando?”Gli chiesi.
“Da quando cosa?”
“Che provi per me quello che provo io ”
Sorrise, piacevolmente sorpreso dalla mia
affermazione. Però poi, il sorriso si spense, e abbassando
lo sguardo, disse
“Penso dallo stesso tempo che l’hai capito
tu”
Io risi sonoramente “Impossibile…a me tu piaci
dalla prima media!”
Lui riportò i suoi occhi nei miei. Uno sguardo
che diceva tutto.
“Aspetta…E perché me lo dici solo
adesso?”
Cambiò discorso “E tu perché non me lo
hai mai
detto?”
“Perché tu ti sei allontanato da me!”
Zittì all’istante. Si scostò da me,
appoggiandosi
vicino al lavandino.
“Tu non ti rendi conto…Non riesco ancora ad
accettarlo io…”
Sgranai gli occhi “Non riesci ad accettare che ti
piaccio?”Quasi urlai.
Mi guardò con rabbia “Non riesco ad accettare che
ti amo”
Rimasi pietrificato “Mi ami?”
Sospirò “Si, razza di dobe che non sei
altro”
“Anche io ti amo, teme…”
Sasuke non alzò lo sguardo…era
imbarazzato…era
tenerissimo.
“Peggio ancora…Non posso accettarlo”
Mi avvicinai “In che senso?”
Lui osservò la porta invece di guardare me “Ti
rendi conto di cosa significa…non posso pensare di
essere…”Si interruppe,
tornando a guardare il pavimento.
“…Gay?”Conclusi per lui.
Annuì “Sasuke…stai
scherzando!?”
Visto che non rispondeva, continuai “Cosa ci
sarebbe di male…che ti hanno fatto i gay?”
“Non mi hanno fatto nulla…”E
tornò a guardarmi
negli occhi “Ma non posso presentarmi in giro come uno di
loro…io sono Sasuke
Uchiha, tutti mi temono, mi ammirano…Perderei la
faccia”
Il mio schiaffo risuonò sonoro nella stanza.
Lui tornò a guardarmi in faccia, confuso e
addolorato. Io?Era la personificazione della rabbia.
“Ti rendi conto di cosa hai appena detto?Ti
importa più la tua reputazione che di
me…”Mi voltai per non mostrargli gli
occhi lucidi…la sofferenza che provavo in quel momento era
immensa.
“No, io…”Cercò di scusarsi ma
non gliene diedi il
tempo.
“Non osare mai più dirmi che mi ami…Ci
vediamo
alle tre…Così potrai concludere ciò
che hai iniziato in questo bagno…E tirare
la catena”
“Naruto, aspetta…”
Aprii la porta e me la sbattei alle spalle. Non
piansi, non potevo.
Addio Sasuke…se il mio amore per te vale così
poco…non vale la pena soffrire così.
***
Le tre del
pomeriggio. Mi avviai fuori, verso il
cortile della scuola.
Sasuke era furbo, ovviamente. Alle tre di sabato
pomeriggio al mio liceo non c’erano né preside
né professori. Solo gli
impiegati per le pulizie.
Che si sarebbero fatti i fatti loro come
sempre…brutta l’omertà.
Arrivai lì e c’era quasi tutto il liceo in
attesa. Sasuke aspettava nel centro di un cerchio immaginario, con i
ragazzi
che lo contornavano.
Sospirai e cercai di non pensare a ciò che mi
aveva detto nel bagno, quella mattina. Non potevo sopportare tanta
ipocrisia.
Mi lasciarono passare dividendosi in due file.
Arrivai al centro di quel maledetto cerchio, fermandomi ad un paio di
passi da
lui, cercando di non farmi prendere dal panico. Non avevo di certo
paura, e
nemmeno preoccupazione per il dolore…era vedere lui mentre
gioiva per il mio
dolore, per l’espressione che avrei avuto che lui avrebbe
interpretato come
paura…invece dello sconforto che provavo per lui. Era triste
voltare le spalle
ai sentimenti per la popolarità. Era triste voltare le
spalle ai sentimenti e
basta.
“Allora, Uzumaki…hai già pregato per la
tua
vita?”
“Perché non hai fatto la cosa più
sensata:
scappare con la coda tra le gambe?”
“Non piangi, Uzumaki?Non vedo l’ora di vederti
supplicare”
Questi erano gli amorevoli commenti dei tre
cagnolini di Sasuke. Li ignorai completamente. Ero già stato
ferito nel
profondo da colui che amavo, le loro frecciatine non mi facevano
né caldo né
freddo.
Sasuke era in piedi, di fronte a me, le mani in
tasca e il viso triste.
“Facciamola finita in fretta”Sibilai, gelido.
Sasuke chiuse gli occhi, il viso concentrato al
massimo.
Poi sorrise. Rimasi spiazzato. Non era il solito
sorriso beffardo, che utilizzava quando doveva picchiare
qualcuno…era il dolce
sorriso che avevo visto quella mattina, in quel bagno, mentre mi
dichiarava i
suoi sentimenti. Lo osservai confuso, mentre si avvicinava lentamente a
me.
Alzò un mano, io chiusi gli occhi in attesa di un
pugno, ma esso non arrivò. Sentii le sue dita scorrere con
delicatezza sulla
mia guancia. Riaprii gli occhi, con il cuore a mille. E quasi mi si
mozzò il
respiro nel vederlo con quel tenero sorriso, mentre i suoi occhi
risplendevano
di una luce nuova.
“Avevi ragione, Naruto”Disse ad alta voce. Voleva
che tutti lo sentissero “Ero così terrorizzato da
ciò che provavo che ho finito
per ferire l’unica persona al mondo che amo davvero”
Mi abbracciò, e mentre il mio respiro diventava
irregolare, il resto degli studenti lo tratteneva, increduli da
ciò che stavano
vedendo.
Sasuke si staccò “Non osare mai più
chiedermi di
non dirti ti amo…te le ripeterò
all’infinito d’ora in poi”
Avvicinò il suo viso al mio e mi baciò. Sentii
l’intera scuola pietrificarsi per lo stupore. Ci staccammo,
Sasuke mi prese per
la vita e voltandosi, urlò: “Se qualcuno ha
qualche problema con il fatto che
io sia gay o con il mio ragazzo, può tranquillamente
rivolgersi a me”
Dalla folla si alzò un applauso inaspettato. Io e
Sasuke ci guardammo meravigliati…da sopra tutto quel rumore
risuonarono
sonoramente tanti “Bravi!!” e
“Complimenti!” e “Siete bellissimi
insieme”.
Quando l’applauso si spense, potemmo sentire
chiaramente i singhiozzi di una ragazza. Sasuke mi lasciò
per avvicinarsi ad
una Sakura seduta a terra che piangeva disperatamente.
“Sakura…mi dispiace…scusa”Le
diede una mano per
aiutarla ad alzarsi. Lei accettò. Si rimise in piedi senza
smettere di
frignare.
“Dai, troverai un ragazzo etero…che ti ami per
quel che sei”E così dicendo la buttò
tra le braccia del piccoletto di
stamattina.
“Provateci, potrebbe nascere una bella
storia…”
Tornò da me e mi prese per mano. Guardò la folla.
“Scusate ma oggi niente mazzate…la prossima
volta…ahia”
Gli avevo dato un pugno sul braccio.
Mi guardò in tralice “Scegliere te equivale a
smetterla di fare il bullo, vero?”
“Vero”Sorrisi.
Lui sbuffò, fintamente irritato per poi condurmi
via dalla folla.
Quest’ultima aveva iniziato ad urlare e a
festeggiare.
Ma sugli scalini Sasuke urlò: “Il fatto che non
vi rompa più le ossa, non vuol dire che possiate fare i
comodacci vostri d’ora
in poi…Fate i bravi o ve ne pentirete…”
Mi trascinò via, lasciando di nuovo silenzio
dietro di sé.
Io ridevo, felice come non mai.
Una volta dentro e soli, Sasuke si fermò,
guardandomi negli occhi.
“Sono perdonato per tutte le cavolate che ho
detto e fatto?”
Feci finta di pensarci “Diciamo di si,
và”
Lui sorrise.
“Ma perché hai sempre pestato tutti quei poveri
ragazzi?”
“Sfogavo il mio dolore sul mondo…”Mi
intrappolò
contro il muro.
“Ma ora che ho te…ho finalmente l’amore
che mi è
sempre mancato”
Mi sussurrò per poi baciarmi dolcemente.
Quando ci staccammo, gli sussurrai sulle
labbra“Dimmelo Sasuke”
“Cosa?”
“Che mi ami…avevi detto che me l’avresti
ripetuto
all’infinito ma non me l’hai più
detto…”
Lui sorrise “Ti amo, ti amo…ti amo ti amo ti
amo…”
“Io di più”
E con una risata ci incamminammo verso casa.
Salve
a tutti!!!Eccomi qui, con la mia seconda
SasuxNaru… Anche se questa è una shonen-ai e non
una yaoi… Spero che piaccia
quanto è piaciuta la prima!!!!!A voi i commenti…
Un grazie anticipato a chiunque deciderà di
farmi conoscere il suo parere su questa shot…
Kiss by Lily