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Autore: never give up_15    11/07/2014    3 recensioni
-Si è addormentata a metà film con la sua testa sulla mia spalla. La mia grande mano è intrecciata con la sua. Lei è cosi bella. Vive nel suo mondo e sono cosi grato di farne parte. Lei è bella,ma non solo fuori anche dentro. Il modo in cui pensa,in cui parla, la sua risata, i suoi capelli. Dice di avere tanti difetti ma io le dico sempre che il suo peggio, ammesso che esista, è il meglio.-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’idea non era esattamente brillante ma poteva andare. Potevo dire a Luke che essendo finita la scuola non mi vedevo più con Colin e non avevo il suo numero. Scendo in salotto sperando di trovarli ancora. Li vedo li tutti e quattro intenti a giocare a qualche strano gioco alla play. Luke è l’unico che non gioca, ma fissa il suo cellulare. Mi metto dietro di lui e gli tocco la spalla. Lui non si scosta di un millimetro si gira e mi guarda.
-che vuoi?-
-ti devo parlare, vieni in cucina.-gli dico.
Lui si alza e mi segue in cucina. So che Luke non è stupido e si tormenterà per farmi  incontrare con colin ma tanto vale provare.
-senti la scuola è finita,non ho il numero di colin e non puoi conoscerlo-
-Potrei fare finta di crederci, ma adoro complicarti la vita e devo dirti che c’è il ballo e poi dobbiamo vedere se siamo stati promossi- 

Aveva un sorriso che gli partiva da orecchio a orecchio, uno di quei sorrisi divertiti. Ma io non mi do per vinta e ricambio il suo sorriso. 

Stavo uscendo dalla cucina quando la sua mano mi afferrò il polso.
 -non mi hai detto se me lo farai conoscere  o se mi confessi che ti piace Calum e la finisci con questa stronzata-
-ma a te cosa interessa-
-mi interessa di te tesoro, lo sai che ti voglio bene e voglio aiutarti con Calum-
-ti ho detto già che non mi piace, ci senti o?-

-ci sento benissimo- questa volta ha lasciato il mio polso ed è tornato  in salotto.  
Cerco  di rilassarmi e mantenere la calma. Sono gentile quando voglio, ma poi divento acida come non mai. Perché nessuno può dirmi cosa fare, sono una “tosta”. Cosi mi definisce Ashton. E Luke mi mandava il sistema nervoso in vacanza.  E non potevo urlargli contro.  Cosi mi sono limitata a cercare di sbollire la rabbia dentro di me. Poi sono uscita e sono salita di sopra. Mi sono fatta una doccia e lavata i capelli. Mi sono messa un pantalone della tuta e una canotta nera. Mi sono alzata i capelli in una coda e sono tornata in camera mia. Le  20:00 in punto. Mamma dovrebbe essere arrivata, cosi mi dirigo di sotto. E loro quattro sono ancora seduti li, mi blocco di colpo, Ashton si gira verso di me e mi viene incontro
-senti, loro mangiano qui non è un problema vero?- 
-hem no,no-

-dai, vieni a sederti con noi- Mi incita a seguirlo
Mi siedo accanto a lui. Alla sua destra c’è Michael e sull’altro divano Calum e Luke.  Stanno guardando un programmaa caso giusto per distrasi. Ogni tanto scappa qualche affermazione tipo “lo sapevo che era quella la risposta” e gli esulti quando è giusta. Ogni tanto guardo Calum, ha le braccia conserte e ogni tanto gli scappa un sorrisino,è cosi  bello.
 Bello e impossibile.
Un giorno glielo dirò magari. Non so se “amare” è un termine giusto. Ma ogni volta che sto con lui mi verrebbe voglia di stringerlo e coccolarlo. E lui è cosi bello. Bello da vivere però.   Vorrei viverlo, vivere la sua personalità ,i suoi modi di fare ,vorrei essere la sua ansia quando si accende lo schermo e spera che sia un mio messaggio. Se questo non è amare non so cosa sia Intanto lo tengo nel mio cuore, perché non posso tenerlo per mano. Ad interrompere i miei pensieri è Ashton. Mi chiede dove sia la mamma, mi limito a scrollare le spalle e rispondere “non lo so”. Cosi Ashton prende il telefono e chiama il cinese. Io apparecchio la tavola e Calum mi raggiunge.
-ti do una mano- mi sorride. Il party nel mio stomaco si risveglia.
-oh, grazie- gli rispondo e ricambio il sorriso.  Poi penso che si vive una volta sola e devo correre questo rischio
 -non ho il tuo numero , potresti darmelo cosi ti contattato per le lezioni di basso- sto per morire, sarò tutta rossa ma voglio diventare davvero una stretta amica e magari fare il passo successivo.

-certo, te lo scrivo?- mi risponde
 -vado a prendere l’iphone appena finisco di apparecchiare- gli sorrido e lui mi ricambia e mi aiuta.  Corro di sopra a prendere l’iphone , appena in tempo per rispondere
 -pronto?-
- Hayley sono mamma. Senti sto arrivando ho fatto tardi a lavoro, sto arrivando con papà-
Mia madre è un avvocato e anche mio padre, si sono conosciuti al college agli studi di giurisprudenza e poi si sono sposati e hanno avuto Ashton e me.
-va bene ma, comunque Ashton ha ordinato il cinese e i suoi amici mangiano qui da noi-
-va bene, ci vediamo a casa tesoro.- e riattacca.
 Scendo di nuovo di sotto  e comunico ad Ashton la chiamata, lui si limita ad annuire. Mi reco di nuovo da Calum per farmi dare il suo numero e lui me lo scrive sul telefono, e ci sediamo tutti sul divano a parlare. Loro parlano dei loro progetti per il futuro, della loro band, di come vorrebbero diventare famosi. Io mi limito ad ascoltarli e a vederli sorridere persi nei loro , nei loro pensieri , nei loro sogni. Sono davvero bravi e si meriterebbero davvero di avere successo, ma solo una cosa mi spaventa. Doverli lasciare. Dover lasciare andare Ashton, la persona che mi era stata più accanto durante la mia sofferenza.

*flashback*
28gennaio2012
- Hay  non devi piangere ti prometto che ci sentiamo, dai non vado in alaska, vado a melburne- Ma tutto quello che riusciva a fare la piccola Hay era guardare la sua unica amica che andava via. E non riusciva a stare meglio neanche alle sue promesse. Gli occhi offuscati dalle lacrime che le rigavano le guance, vedeva solo le iridi azzurre di grace che le tenevano la testa tra le mani e le asciugavano le lacrime.
-Hayley Julie Irwin nessuno merita le tue lacrime, tantomeno io ti è chiaro?- L’amica la stringeva tra le braccia adesso. Ma le lacrime non cessavano in quell’ aereoporto di Sidney, dove tutto sembra essersi fermato  per ascoltare il dolore della piccola Irwin, che stava crollando a pezzi.
*ultima chiamata per il volo  diretto a Melbourne* La voce di una donna risuonava negli altroparlanti dell’aereoporto.  I genitori incitavano greace ad andare che altrimenti avrebbero perso il volo. Staccatasi dall’amica prese la valigia , le rivolse un ultimo sguardo e un
 -Ti voglio bene Hay, non dimenticartelo mai promesso?-
-promesso- si era asciugata una lacrima e si era attaccata a suo fratello . La osservava andarsene sulla scala mobile. L’ultimo saluto e non l’avrebbe più vista fino a giugno. La guardava svanire dietro l’angolo e sentiva che una parte di lei se ne era andata con grace.
 *fine flashback*

 Quando ci penso una stretta al cuore si impossessa di me . Non mi  piacciono  gli addii. Tantomeno quelli delle persone a cui tengo. Con la scusa di dover andare in bagno salgo di sopra e mi chiudo nella mia stanza. Mi appoggio alla porta e fisso il mio muro delle scritte. La scritta  è  sempre li
“I remember the day you told me you were leaving
I remember the makeup running down your face
And the dreams you left behind you didn’t need them
Like every single wish we ever made
I wish that I could wake up with amnesia
And forget about this stupid little things
Like the way it felt to fall asleep next to you
And the memories I never can escape
Cos I’m not fine at all”

Era ancora li , quasi a volermi  ricordare l’assenza della mia amica. Non capivo neanche perché non l’avessi cancellata. Ma anche se l’avessi cancellato il ricordo di grace era tatuato nel mio cuore. Appoggiata alla porta cercavo di non scoppiare a piangere, non so esattamente quanto tempo sia passato so solo che sono rimasta seduta e poi il buio. Una voce mi chiamava
 -Hayley sono Ash, è arrivato il cinese. Ti va di mangiare? Stai bene?-
Mi gratto leggermente gli occhi per aprili. Devo essermi addormentata.
-Si Ash, sto bene. Scendo subito-
Apro la porta e Ashton mi guarda perplesso.
-E’ passata un’ora circa da quando ti ho visto, ti sei addormentata?-
-credo di si.-
-sicura di stare bene-
Annuisco. La malinconia mi era passata. Per fortuna scendendo trovo ancora loro intenti ad aprire le loro ciotole. Vedo anche mamma e papà, sistemare la spesa.
-Hey pensavo ti fossi persa- Michael ridacchia leggermente, rivogendosi verso di me.
Sorrido lievemente anche io.
-Mi ero addormentata-
-capisco, vieni è pronto- mi fa cenno con la mano di sedermi vicino a lui.
Mi porge la mia scatola che apro con cautela.
-buon appetito allora ragazzi- mio padre  si rivolge a noi cinque
-grazie- rispondiamo in coro.
-ciao papi ,ciao mamma- li saluto
-ciao tesoro- esordisce mia mamma e si avvicina a me schioccando un bacio sulla guancia e sistemando la busta che aveva in mano. 
-ragazzi, io sono stanca salgo di sopra a riposarmi pulite voi?- posso vedere i suoi occhi stanchi. Deve aver faticato molto.
-si mamma, non ti preoccupare- dice Ashton
-Li possiamo aiutare noi- questa volta parla Calum
-Grazie mille- accenna un sorriso
-salgo anche io- mio padre si affretta a seguirla- buona serata ragazzi, se avete bisogno di un passaggio chiamatemi-
-grazie signor Irwin- risponde Michael
Mio padre gli sorride e si avvia verso le scale buie.
E’ calato il silenzio e non si sa perché. Si sente solo qualche parolaccia di Michael che non riesce a prendere il suo involtino con le bacchette. Appena finito di mangiare prendiamo le nostre scatole e le gettiamo nell’immondizia. Pulisco un po’ il tavolo mente gli altri vanno di la. Tutti tranne Luke.
-mi dispiace per come mi sono comportato prima. Se non vuoi presentarmi colin non fa nulla- mi fermo a quelle parole
-sei diventato buono Hemmings?-

-diciamo che voglio darti tregua-
 Sorrido e ci rechiamo in salotto
-vogliamo giocare a  nomi,cose e città?
Scoppiamo in una risata generale.
-ma cos’hai 10 anni Ashton?- interviene Luke
Lui fa la faccia da finto offeso
-va bene dai facciamolo contento- provo a dire e lui mi stritola in un abbraccio.
Corre di sopra a prendere carta e penna e cominciamo il gioco.
Quando arriviamo alla lettera B nei nomi dei vip ovviamento ci inserisco “Justin Bieber” e quando lo pronuncio tutti incominciano a prendermi in giro dicendo
“guarda un po’ non me lo aspettavo” “sei prevedibile Hay”
Hay era il soprannome che mi aveva dato grace ma ormai lo usavano ancora loro. Anche se non mi dispiaceva. Verso le 23:30 Ashton decide di riaccompagnarli a casa , dopo aver lasciato un biglietto sul frigorifero ai miei dicendogli di non preoccuparsi. Li salutiamo e ritorniamo.
-Ashton- comincio io
-mh?-  mi risponde
-andiamo al mare?-
-a mezzanotte?-
-si-
Cosi mi porta al mare.
Mi tolgo le vans e corro lungo la spiaggia e immergo i piedi nel mare.
-Hay che hai che non va?-
-nulla.-
-ogni volta che vuoi venire al mare di sera, significa che hai qualcosa che non va e penso di sapere esattamente che cosa-
Mi mette il braccio intorno alla spalla e io mi lego al suo bacino, anche lui ora è scalzo e ha immerso i piedi nel mare.
-Quando lei se ne è andata tu mi hai chiesto di portarti al mare, era gennaio e faceva un freddo cane. Ma tu volevi andarci e pur di farti essere felice ti ci ho portato e tu eri qui fissando un punto indefinito davanti a te. Poi ci siamo stesi e ho aspettato che ti addormentassi e ti ho riportato a casa. Ti manca non è vero?-
Mi stringo sempre di più a lui. Quella brezza ci scompiglia sempre di più i capelli .
-Mi manca-
Lui si avvicina a me. E punta le sue iridi verdi nelle mie.
-Sei forte anche se non lo sai. Se non te ne accorgi. Lo sei.-
-Ma le persone forti non piangono-
-Non si piange perché non si è forti, si piange perché il dolore è troppo forte per essere espresso a parole-
Mi abbraccia e mi stringe forte. Poi mi propone di sdraiarmi sulla sabbia. Cosi faccio e dico tra me  e me che mi laverò i capelli. 
-Ash-
-si?-
-grazie.- quel grazie lo sentivo dentro e avevo bisogno di dirglielo.
-ti voglio bene- mi dice e mi stringe.
Chiudo gli occhi e mi faccio cullare da quel lieve rumore del mare.



SPAZIO AUTRICE
La vostra gaia è tornata. Scusatemi per il mega ritardo ma avevo bisogno di ispirazione.  Ecco un nuovo personaggio Grace. Sarà anche lei una parte di questa storia. Colin il ragazzo misterioso non si è ancora fatto vedere anche se le cose sembrano mettersi meglio per Hayley grazie a Luke (ohw).
La nostra Hayley si è fatta avanti con Calum e dal prossimo capitolo prenderanno confidenza (siii) e poi per ultimo l’animo tenerone di Ashton aw. Lasciatemi tante recensioni vi voglio bene gaia xx
 
 

 


 

 
  
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