Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: Emma_Sweet    11/07/2014    4 recensioni
[STORIA INTERATTIVA]
La vita alla Wammy's House è sempre stata dura, piena di ostacoli e momenti pieni di studio.
Questo è ciò che devono affrontare i componenti dell'istituto, e qui i nostri personaggi prenderanno forma. Vivrete la storia secondo il punto di vista di un vostro personaggio, entrando così nella storia.
Leggete e scoprite come!
DAL PROLOGO:
Perché, infondo, era proprio questo che rappresentava quel piccolo covo di geni: qualcosa che dopo tanti sforzi avrebbe portato alla luce.
E’ qui che tutto ha avuto inizio.
Ed è proprio da qui che comincia la nostra storia.
DAL CAPITOLO 1:
Un grande cancello nero rinchiudeva l'istituto, e nel giardino si vedevano tanti bambini che giocavano spensierati.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: L, Matt, Mello, Near, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO N.1
Un caso interessante

 
[18 ottobre 2002]

Whinchester era una grande città dell’Inghilterra, conosciuta in tutto il mondo per la scrittrice Jane Austen, per il principe del Galles: Arthur, per la poetessa Julia Darling e anche per i suoi quarantamila abitanti.
Proprio qui, fra quelle tante case popolate, era situato l’orfanotrofio.
Un grande cancello nero, con raffigurate delle croci, richiudeva l’istituto facendo intravedere un giardino ben curato pieno di bambini.
Aveva un aspetto alquanto macabro visto dall’esterno, e le risate confuse e miste stonavano con tutto ciò, o almeno secondo i passanti.
Wammy’s House: era questo che si leggeva, a caratteri cubitali, sulla targa d’ottone disposta vicino al cancello; ma nessuno sapeva con certezza che cosa rinchiudeva al suo interno.
In pochi erano ammessi, e ogni singola persona aveva caratteristiche diverse.
Combattevano contro la pazzia, per essere i migliori e diventare L.
Erano sottoposti a stress continuo, ogni singolo giorno, senza tregua e nonostante tutto continuavano a lottare per il loro futuro.
 
All’interno di questo enorme giardino, tutti i componenti trascorrevano il tempo leggendo, parlando oppure cercando di risolvere un nuovo rompicapo donatogli da Watari durante una delle sue tante visite.
Si potevano notare molti soggetti differenti, e fra essi vi erano anche i protagonisti della nostra storia.
Il primo era un ragazzo di diciotto anni, con i capelli corvini pettinati all’indietro, due pozzi al posto degli occhi e la carnagione chiara. Vestiva interamente di nero. Visto da lontano poteva essere scambiato per L, e ciò incuriosiva tutti i compagni che lo osservavano distrattamente giocare con uno yo-yo. Si faceva chiamare Jolly, e nessuno sapeva qualcosa di lui, sul suo passato o sul suo nome.
Poco dietro di lui si intravedevano due ragazzi, intenti a parlare.
La ragazza stava disegnando distrattamente su un piccolo album; aveva i capelli castani e corti e due grandi occhi scuri. Indossava dei jeans e una camicia di una taglia troppo grande per lei. Il suo nome era Ana.
Il ragazzo, invece, aveva i capelli castani, gli occhi verdi e due insoliti occhialini arancioni, e stava giocando allegramente con un videogioco. Era uno degli studenti più brillanti dell’istituto e non c’era da stupirsi se era terzo all’interno della classifica.
Di tanto in tanto lanciava qualche occhiata perplessa alla ragazza, troppo occupata a disegnare per prestare attenzione a qualsiasi altra cosa, come se dovesse controllarla o avesse qualche pensiero per la testa.
Sedute sulle scale, esattamente di fronte alla Wammy, si notavano altri due personaggi, intenti entrambi ad ascoltare la musica.
Una aveva i capelli castani e gli occhi circondati da filamenti e gemme color oro, e indossava una giacca di jeans con dei leggins.
Sembrava che ascoltasse musica Rock, dato che si sentivano rumori forti provenienti dalle cuffie e teneva un ritmo veloce con le dita muovendole davanti a se, fermandosi per pochi secondi solo per mangiare qualche cioccolatino fondente.
Era conosciuta da tutti come Kibo, che significava speranza. Aveva deciso questo nome per ricordarsi dei suoi genitori, che avevano riposto tutta la loro fiducia in lei.
L’altra ragazza, aveva i capelli neri con un ciuffo laterale, che le copriva gli occhi azzurri, e la carnagione diafana. Aveva indosso una maglietta con uno dei suoi gruppi musicali preferiti: Avenged Sevenfold.
Canticchiava silenziosamente, e veniva ascoltata da alcuni bambini intenti a giocare.
Dopotutto, il suo nome era Nadia e si poteva dire tutto di lei tranne che cantasse male.
Infine, seduti sotto due alberi vicino al cancello, c’erano due ragazzi intenti a leggere.
La ragazza aveva i capelli lunghi e neri, con una frangetta che le copriva la fronte, due occhi profondi e la carnagione chiara. Scriveva distrattamente su un quaderno verde, cercando di risolvere uno dei rompicapi di Watari.
Sembrava sovrappensiero e distratta dato che alzava sempre lo sguardo, osservando i compagni, mangiucchiando qualche cubetto di cioccolata bianca. Il suo pseudonimo era Courtney.
Il ragazzo invece, aveva gli occhi azzurri come il cielo e i capelli biondi. Leggeva un libro di psicologia, divorando silenziosamente una tavoletta di cioccolata.
Era conosciuto da tutti per essere il secondo in classifica.
 
Visti da lontano i nostri soggetti sembravano tutto fuorché simili, anche solo per parlare, ma forse era proprio la diversità che li accomunava.
 
***
 
<< Dannazione! >> esclamò Ana infuriata chiudendo di botto il quaderno, sul quale aveva cercato di risolvere un rompicapo.
Aveva ragionato su tutte le possibilità, disegnando alcuni schizzi per comprendere al meglio, ma quel giorno non riusciva a concentrarsi come voleva…
Watari era arrivato alla Wammy la settimana scorsa e aveva posto personalmente a ciascun componente dei casi vissuti, oppure inventati, per mettere alla prova le loro menti. Aveva controllato che avessero caratteristiche diverse che si adattassero alla loro personalità, per fare in modo che comprendessero al meglio i loro errori e imparassero a collaborare.
In quel momento Ana pensava solamente che lo avesse fatto per farla impazzire.
Matt alzò leggermente lo sguardo dal videogioco, osservandola divertito per poi tornare a giocare.
<< Concentrati >>
<< Io sono concentrata! >> esclamò fintamente offesa,  per poi rileggere scocciata il caso.
Il ragazzo si chinò accanto a lei, sistemandosi gli occhialetti arancioni e sorridendo incoraggiante.
<< Dai, ti do una mano >> disse infine spettinandole i capelli castani, per poi cercare di risolvere ciò che infastidiva tanto la ragazza.
 
***
 
<< And, in a way it seems there's no-one to call, when our thoughts are so numb and our feelings unsure. We all have emptiness inside. We all have answers to find. But you can't win this fight! >>
Nadia aveva sempre adorato osservare i piccoli componenti della Wammy’s House mentre, con gli occhi luccicanti, applaudivano dopo che lei aveva cantato per loro. In un certo senso l’appagava e la rendeva felice portare un po’ di allegria nella loto giornata.
Le infondeva un senso di orgoglio.
Sorrise ai bambini, che uno ad uno tornarono alle loro mansioni abbandonando così il piccolo concerto.
Si sistemò i capelli corvini, togliendosi le cuffie bianche, per poi osservare distrattamente la ragazza al suo fianco che seguiva il ritmo della musica.
Prese un foglio con all’interno i soliti “giochetti” di Watary e cominciò a leggere, ma venne interrotta poco dopo da un ragazzino dai capelli rossi e gli occhi verdi.
<> domandò timidamente.
Nadia capì immediatamente a cosa si riferiva, e dopotutto non ci voleva un genio per arrivarci, quindi riprese a cantare per loro sempre con il sorriso sulle labbra.
Si, forse ci sarebbe veramente riuscita a rendere il mondo migliore e a diventare una cantante.
 
***
 
Courtney cancellò nuovamente con la biro nero un’altra soluzione errata, che pensava avrebbe risolto il caso postole, per poi accartocciare e buttare il foglio con rabbia lontano da se.
Possibile che, nonostante avesse compreso il tutto, non riuscisse a risolverlo?
Era solo un gioco per farle perdere la pazienza! Nonostante tutto però era curiosa di risolverlo …
Sbuffò spazientita, raccogliendo ciò che le avrebbe procurato una crisi isterica, per poi avviarsi verso l’albero accanto, sicura di trovare colui che l’avrebbe aiutata con quel maledetto rompicapo.
<< Ciao Mello. >> disse sforzandosi di sorridere e di non provocare una lite, nascondendo il quaderno dietro la schiena.
Non rispose.
Continuò a leggere il suo libro, divorando velocemente la sua tavoletta di cioccolata. Lei non riusciva a capire che cosa passasse per la testa di quel ragazzo, e di quel passo avrebbe difficilmente capito i suoi metodi di ragionamento, per poi usarli a suo vantaggio.
Odiava essere ignorata.
Ma per sua fortuna era ostinata almeno quanto lui.
Si sedette al suo fianco, portandosi le ginocchia al petto, per poi porgergli il quaderno e ricevendo un’occhiata innervosita e confusa da parte del ragazzo.
<< Me lo puoi risolvere? >> domandò con fatica guardando il terreno, che in quel momento era diventato stranamente invitante.
Mello prese il quadernetto verde e la penna, cominciando a leggere e, dopo pochi minuti, a risolverlo. I suoi occhi saettavano da una parte all’altra, pensando alle soluzioni migliori e buttandosi a capofitto in quel rompicapo.
Avendo terminato, lo consegnò alla ragazza.
<< Avevi sbagliato nell’ultimo ragionamento. >> disse all’improvviso ricominciando a leggere.
Courtney rimase basita.
Raramente lui scambiava parole con qualcuno che non fosse Matt, e ciò rendeva quell’evento più unico che raro.
<< Non avevi tenuto conto dell’altra donna e quindi il ragionamento finale, nonostante i mille tentativi, non aveva senso.>>
Le capitava spesso di buttarsi a capofitto, e non si stupì di sentirselo dire. In un certo senso se lo aspettava. Gli sorrise grata, per poi cominciare a risolverne un altro col suo aiuto.
 
***
  
<< In che senso scusa? >> domandò Kibo sospettosa, osservando attentamente Roger con un sopracciglio alzato. << Perché mai vorresti convocarci? >>
<< Ve lo spiegherò nel mio ufficio. Ora chiama le persone che ti ho elencato. Vi aspetto lì fra dieci minuti >>
Lo osservò allontanarsi, per poi dirigersi scettica verso Jolly che continuava a giocare con il suo yo-yo.
<< Roger ci vuole nel suo ufficio fra dieci minuti. >>
La notizia non smosse minimamente il ragazzo, che continuò indisturbato. Bloccò l’oggetto dopo alcuni secondi, per poi alzarsi e osservare la ragazza con i suoi occhi penetranti.
Lei si guardò attorno, cercando con lo guardo gli altri per poi domandare: << Hai per caso visto Near? >>
<< No >>
Jolly si allontanò da lei, incamminandosi verso lo studio.
 
***
 
<< Ci siamo tutti? >> domandò Roger provocando varie alzate di occhi.
Erano stati chiamati in otto, e si erano incontrati nel luogo stabilito. Non sapevano il motivo.
<< Ho un caso da proporvi >>
Ciò incuriosì tutti i presenti.
Un caso? Vero?
Gli era capitato di lavorare in situazioni simili, ma non si aspettavano che gli venisse posta quest’opportunità da lui.
Che c’entrasse L?
L’uomo consegnò ad ognuno i documenti necessari, per poi sedersi alla sua scrivania.
Si trattava della morte di sei donne, di cui quattro dello stesso isolato, stuprate per poi essere accoltellate al petto. Avevano tutte sui quaranta anni e mostravano gravi lesioni e segni di violenza su tutto il corpo.
Non c’erano testimoni.
<< Vi dividerete in due gruppi e comincerete le ricerche. Non esiste limite di tempo, e potete controllare il luogo del delitto. >>
Roger osservò attentamente i ragazzi.
Near stava tranquillamente finendo un puzzle e sembrava totalmente disinteressato, lo stesso valeva per Jolly che però si annotava i dati detti da Roger.
Ana disegnava ciò che aveva compreso del caso, cercando di schiarirsi le idee.
Kibo e Nadia ascoltavano, seguite a ruota da Matt e Mello.
Courtney, infine, annotava ogni singolo dato sul suo quaderno, cercando di non perdersi nessuna parola.
<< E quali saranno i gruppi? >> domandò il secondo in classifica, esponendo ciò che si ponevano tutti loro.
<< Saranno Jolly, Kibo, Nadia e Near, e  … >> rispose prendendo fiato, evidenziando le due divisioni. << Courtney, Ana, Matt e Mello.>>
Aveva scelto questi gruppi per equilibrare le squadre, e cercare di farli collaborare ma, nonostante tutto, ciò non convinceva quei giovani geni.
Una cosa era certa: questa situazione poteva degenerare da un momento all’altro.
<< Le indagini cominciano da ora. Domani mattina alle dieci potrete controllare i due luoghi del delitto e interrogare i famigliari e i conoscenti delle vittime. Potete andare.>>
Salutarono con un ultimo cenno del capo, per poi uscire .
Da quel momento in poi, sarebbe cominciata la sfida per decretare il migliore.
La guerra era aperta, e ogni cosa era ammessa. 


Angolo della scrittrice folle

Eccoci qui! Ce l'ho fatta!
Allora, innanzitutto devo ringraziare:
- Pink Sweet
- Heart_Attack 
- Hope_2000
- Gatta97
per aver partecipato alla storia (Non odiatemi per il capitolo pietoso...)

- aaron yan 
- Hope_2000
per aver messo la storia fra le preferite.

E infine:
- Pink Sweet 
per aver messo la storia fra le ricordate e le seguite.

Commentate per dirmi i miei errori e ditemi cosa ne pensate.
Spero che vi piaccia.
Emma_Sweet.






 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: Emma_Sweet